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Commenti all'articolo Il mondo dopo la new economy
La new, le dot, le bolle, le speranze e la recessione. Bene, e adesso: è ritornato tutto come prima?

[giulio larosa]

la dismissione di impianti produttivi sta comportando un autentico disastro sociale, oltre che economico
in realta' non e' antieconomico produrre scarpe in sicilia piuttosto che in cina, la verita' e' che chi gestisce la grande distribuzione ha gia' deciso di comprarle da chi le produce in cina
per i produttori locali la difficolta' maggiore e' nell' accesso al mercato, quello locale ancora piu' di quello estero
questo e' uno degli effetti della globalizzazione che si puo' combattere solo riappropriandosi della facolta'/liberta' di produrre e cioo' e' possibile inserendo garanzie di accesso ai mercati per tutti
la concorrenza, a quel punto e' sulla qualita' e sul prezzo che, badiamo, non e' cosi' basso per i prodotti "cinesi" come SPAM che costano molto piu' di scarpe senza marca producibili a pescara con una discreta catena di montaggio
il problema e' che SPAM ha soldi per spazi commerciali, accordi con la grande distribuzione, pubblicita' e il pescarese scarparo non li ha
dobbiamo stabilire il diritto di spazi garantiti alle produzioni locali che non siano solo i bucatini e i formaggi ma anche gli interruttori, i motori elettrici e quanto altro
l' argomento e' lungo e complesso ma e' affrontabile
vedi anche Nicola Zitara e i suoi scritti