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Hackmeeting 2006
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 22 Ago 2006 08:15    Oggetto: Hackmeeting 2006 Rispondi citando

Commenti all'articolo Hackmeeting 2006
Gli hacker d'Italia si incontrano per il consueto meeting annuale: tre giorni di seminari, dibattiti e corsi. L'obiettivo è costruire una "rete" differente, non solo a livello informatico.


Gli hacker si incontrano
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 22 Ago 2006 20:47    Oggetto: Hacking cosa sarebbe ? Rispondi citando

Ero rimasto al concetto di "curioso"

Sta roba che viene descritta mi sembra più il manifesto di uno show di beppe grillo...
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emilio.roda
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Registrato: 03/05/05 09:49
Messaggi: 3028

MessaggioInviato: 22 Ago 2006 21:43    Oggetto: Beppe grillo cosa sarebbe? Rispondi citando

Potrei risponderti con il tuo stile:
Beppe Grillo cosa sarebbe? ero rimasto al concetto di "comico".
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 22 Ago 2006 22:46    Oggetto: Questo autorizza a fare un minestrone ? Rispondi citando

L'Hacker fa delle cose ben precise che con le fonti energetiche pulite centra meno di niente; i "server autogestiti" non è chiaro dove vogliono andare a parare e salvo l'equazione Hacker = Squatter che okkupa non mi viene in mente niente di meglio; privacy e diritti digitali può starci; software libero naaaa... il vero hacker (tradizionale) non legge i sorgenti; censura... boh troppo generico; infine problemi legati al lavoro in campo informatico si preannuncia interessante.

Non capisco proprio la necessità di certi punti... fosse l'hacking una cosa sulla via del tramonto dove non c'è più nulla da discutere e curiosare ma a me pare proprio il contrario.
Forse l'argomento risultava essere troppo specifico e non attirava più molta gente quindi era necessaria l'insalata russa, a sto punto un paio di ore sui pacs sarebbe la ciliegina sulla torta
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liver
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Registrato: 31/03/05 09:20
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MessaggioInviato: 23 Ago 2006 06:27    Oggetto: Il ruolo dell'hacker Rispondi citando

Questione di opinioni.

Qui nell'olimpo sono in molti ad averle molto diverse dalle tue. Prova a digitare "hacker" sul motore di ricerca interno di zeusnews, o a cliccare la parola hacker nel riquadro di zoomclouds, e potrai farti un'idea di quanto sia estensibile la definizione.

Un giorno forse riusciremo a metterci dentro anche i pacs Very Happy .
Altro che "curioso".

P.S.: Chi non legge i sorgenti, e' un lamer.
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Gateo
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MessaggioInviato: 23 Ago 2006 08:13    Oggetto: hackmeeting nel greto di un torrente? :-) Rispondi citando

Citazione:
L'evento si terrà a Parma, dall'1 al 3 settembre,
Pero', potrei anche farci un salto.
Citazione:
in un luogo ancora imprecisato:
Shocked
E dove contano di farlo? Nel greto del torrente?
E poi non e' che sia il massimo cercare un hackmeeting destreggiandosi nella viabilita' creativa di Parma...
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 23 Ago 2006 12:00    Oggetto: Chi non legge i sorgenti è un grande Rispondi citando

Chi non legge i sorgenti e riesce ad ottenere comunque risultati come lo avesse fatto è un grande, altro che lamer.
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Gateo
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MessaggioInviato: 30 Ago 2006 10:18    Oggetto: Era l'uovo di Colombo... Rispondi citando

Gateo ha scritto:
E dove contano di farlo? Nel greto del torrente?

Citazione:
Nella notte del 28 agosto gli hacker della community di Hackmeeting 2006 hanno occupato a Parma l'ex sede Usl di strada Buffolara 8.
Non ci avevo pensato: ma l'occupazione e' hacker?

Citazione:
per dare visibilità alla situazione di una città in cui si intrecciano pesanti speculazioni edilizie e sgomberi anche violenti
Non e' che hanno esagerato un po'?
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emilio.roda
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MessaggioInviato: 30 Ago 2006 10:38    Oggetto: Centri sociali e hackmeeting Rispondi citando

Beh tutti gli hackmeeting, dal 1998 a oggi, si sono sempre svolti in centri sociali, quindi in luoghi occupati...
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kluster
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Registrato: 15/04/06 12:14
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MessaggioInviato: 30 Ago 2006 11:41    Oggetto: Re: Chi non legge i sorgenti è un grande Rispondi citando

{utente anonimo} ha scritto:
Chi non legge i sorgenti e riesce ad ottenere comunque risultati come lo avesse fatto è un grande, altro che lamer.


a meno che non li disassembli o se li scriva da se i sorgenti è un lamer e non ottiene proprio nulla, magari fa il "gadollo" con qualche niubbo. Altrimenti saremmo tutti hacker.
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crashd
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 01 Set 2006 02:46    Oggetto: e al Sud? Rispondi citando

ottimo!
quand'è che squottano un pò anche qui al sud?
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 02 Set 2006 12:50    Oggetto: Re: Re: Chi non legge i sorgenti è un grande Rispondi citando

Ovviamente.
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 04 Set 2006 14:06    Oggetto: Vi invito a leggere questo Rispondi citando

http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=2&ID_articolo=424
Citazione:
Ieri ho telefonato a Infoline, il contatto pubblicato sul Web
da quelli di Hackmeeting 2006, per sapere se c'era
qualcuno disponibile a farsi intervistare e a rispondere alla provocazione del col. Umberto Rapetto, secondo
cui non hanno senso dell'umorismo.

La risposta è stata scoraggiante: si, mi concede l'intervista.
Ma a patto che sia anonimo, niente foto nè video...E poi giù veleno contro Rapetto. Dimostrando che ha ragione il comandante del Gat: gli hacker radunati a Parma non ce l'hanno proprio, lo humour. Sono militanti e incazzati.
Mi è passata la voglia di andare a trovarli. E' molto più
simpatico il fondatore del Partito dei Pirati...
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Nik
Semidio
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Registrato: 29/10/05 18:44
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Residenza: Grosseto - Maremma

MessaggioInviato: 05 Set 2006 08:52    Oggetto: stanca di essere bistrattata e stereotipata Rispondi citando

la signora Anna Masera de La Stampa ( Rolling Eyes ) dovrebbe capire che non si tratta di mancanza di humour, ma di gente che è stanca di essere bistrattata e stereotipata.
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 05 Set 2006 09:56    Oggetto: Raoul Chiesa, hacker vecchia scuola Rispondi citando

Gente che e stanca di essere bistrattata e stereotipata dovrebbe scegliersi meglio le sue compagnie.
Siamo al solito discorso.
Sono hacker quelli ?
Dal discorso che ha fatto Chiesa (hacker vecchia scuola) pare proprio di no. Il vero hacker è un appassionato della tecnologia non un tizio che fa una mistura di argomenti diversi tra di loro inventandosi strane ragioni per giustificare ciò.
E cmq non c'è molto da dire, il cancello sfondato e l'edificio "okkupato" parlano da soli.
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{Kalefa}
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MessaggioInviato: 05 Set 2006 15:54    Oggetto: Far della notte giorno Rispondi citando

Ehi, la foto pubblicata sarà anche di uno che dorme (e non piglia pesci) ma dalle finestre si vede una gran bella luce. Lecito dedurre che era un momento diurno, o per lo meno di primo mattino!
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Nik
Semidio
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Messaggi: 204
Residenza: Grosseto - Maremma

MessaggioInviato: 05 Set 2006 16:23    Oggetto: Re: Raoul Chiesa, hacker vecchia scuola Rispondi citando

{utente anonimo} ha scritto:
E cmq non c'è molto da dire, il cancello sfondato e l'edificio "okkupato" parlano da soli.


e che c'entra? vorresti indicarli come terroristi? non sono stati arrecati danni a cose o persone, anzi, è stata resa funzionale almeno una parte di un edificio abbandonato da anni e anni... senza nessuna intenzione facinorosa, tanto è vero che la stessa Questura ha ben capito che non c'era alcun motivo di intervenire per far sgomberare, pur recapitando all'organizzazione regolare diffida per "l'okkupazione"
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 05 Set 2006 18:48    Oggetto: Proprietà privata, hacker e squatter Rispondi citando

C'e' una cosa che si chiama proprietà privata dove il proprietario decide della sua cosa come meglio gli aggrada, compresa lasciarla andare in malora e nessuno può dirgli niente tantomeno portargli via il suo.
Capisco che negli anni è cresciuta una generazione disgraziata che non capisce questo piccolo e semplicemte fondamento della vita civile ma sono sicuro che se questa cosa capitasse al loro, lì ci si sveglierebbe.

Terminata la parentesi sociale torniamo agli hacker.

Okkupare è roba squatter, non da hacker. Sono necessarie ulteriori semplificazioni ?
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
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Registrato: 09/04/05 13:17
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Residenza: Novara

MessaggioInviato: 05 Set 2006 21:53    Oggetto: Non facciamo confusioni.... Rispondi citando

Direi che non si può parlare dell'occupazione fatta dagli hacker di una ex sede Asl vuota e in disuso, fatta pacificamente e senza togliere niente a nessuno in termini di delinquenza o eversione.
C'è una sede vuota, inutilizzata, di proprietà pubblica, cioè di tutti noi, che abbiamo pagato le tasse anche per costruirla e un gruppo di giovani la occupa temporaneamente per alcuni giorni, senza fare danni, per farne la sede di un evento culturale in cui si imparerà, dialogherò, divertirà in pace. Dove è il male o il problema? Uno spazio vuoto, nato per l'utilità comune è stato ancora utile e mi sembra chiaro il carattere solo simbolico e politico dell'iniziativa: ci sono beni comuni che devono essere condivisi per l'utilità comune che è un concetto della cultura hacker.
Poi se vogliamo confondiamola con gli squatter, con chi occupa le case popolari per necessità o protesta, con gli espropri della proprietà privata, etc(anche se si potrebbe fare un paragone con le terre abbandonate e occcupate per coltivarle) ma non è il caso, non mi sembra questo il caso.
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{wiz}
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MessaggioInviato: 06 Set 2006 08:20    Oggetto: Una testimonianza diretta Rispondi

Sabato mattina, 2 settembre, sveglia alle 8. Tre snooze sul cellulare, tempo che mi ripiglio, sono le 8 e mezza. Tempo che mi preparo, sono le 9. Pieno di diesel, parto. Undici e qualcosa: Parma, strada Boffalora 8. Hackmeeting 2006. Figo, ce l'ho fatta ci sono. E' un altro mondo, già da fuori si sente quel che appena entrati diventa l'unica sensazione che accompagnerà fino al momento del saluto finale. E' vita, è essere se stessi in mezzo a nessuno che ti giudica per quello che sei, che esprimi.

Dentro è un delirio di tecnologia: gente che va e che viene urlando alla ricerca di un modem Adsl, decine e decine di pc ammucchiati su ogni singolo tavolo, antenne wifi costruite nei tubi delle pringles. Si fa, si studia, si impara, si scambia. Ringrazio il tizio che ha lasciato il suo portatile su quel tavolo: non so chi sei, ma grazie, l'ho usato, mi è servito. E' stato un piacere dare una mano ai ragazzi di Venezia, è stato un piacere imparare un casino da quelli di Verona e Salerno. Tutto il giorno, tutta la notte, senza soste.

E con tutto rispetto per le cose lette e sentite in giro, lì di politica non se ne è fatta. Intendo dire tra i tavoli abbozzati su di sopra, e nelle "sale" di sotto, tra tecnologia, bottiglie di birra vuote e gente che dormiva per terra, qualunque ora fosse. Lo striscione antifascista appeso fuori? Contento che ci fosse. Ma quello non significa fare politica. A me non piacciono le macchine, ma quando giro in bici per strada le considero, se no mi tirano sotto. Questo non è fare politica, è fare attenzione a quello che accade intorno, a quello che potrebbe tirare sotto certi ideali.

E' stato esaltante essere lì. C'era nell'aria tanta di quella intelligenza e curiosità, tanta di quella voglia di fare e soprattutto di imparare, di condividere, di divertirsi come raramente si può trovare, tutta insieme. Stare in un posto così, anche solo per due giorni, fa capire quanta falsità e ipocrisia ci sia in giro, riguardo la tecnologia e chi può permettersi di dispensarla: tutti noi (si, dico presuntuosamente NOI) eravamo lì accampati, niente 626, niente certificazioni ISO a dire che eravamo tutti ok, niente di tutto quello che al di fuori è indispensabile per andare avanti. Ma si è andati avanti. Eccome se si è andati avanti. Ognuno ha insegnato qualcosa, ognuno ha imparato qualcosa. Tanto nei seminari e nei mini corsi, quanto ancor di più in ogni angolo più inutile che si poteva trovare. Quanta gente ha imparato, magari a proprie spese, che cos'è la sicurezza in rete, a rispettarla e considerarla a dovere!

E poi le migliaia di cazzate che ti fanno ridere, ridere nel senso buono, non come faresti ad una conferenza ufficiale dove ti aspetti che tutto per forza debba essere perfetto, e dall'altra parte ti vengono a far credere di essere perfetti. No, lì si era tutti reali, non c'era nessuno "da questa parte" e nessuno "da quella parte". Si era tutti insieme, chi parlava e chi ascoltava erano solo aspetti diversi dello stesso gruppo.

Figo. Da rifare. Così, e anche meglio. Si sono sentite critiche in giro, tante, ma guarda caso sono tutte critiche fatte da gente che lì non c'era: si fa troppo di quello, si fa troppo di questo. Ma che razza di critiche sono? Si fa quel che ci si sente di fare. Cosa vuol dire "sono hacker quindi non faccio politica, non faccio così, non faccio cosà"?? Da quando un hacker si dà dei limiti, mi chiedo? La libertà totale che si è respirata in quei giorni è in fondo poter fare quello che si vuole, anche e soprattutto se in contrasto con quello che l'archetipo dell'hacker spesso impone. Ci siamo sentiti liberi, siamo stati liberi. Non siamo schiavi dei nostri ideali. Nè lì, nè altrove. E' questa, l'aria che si è respirata a Parma. Dove si fa l'hackmeeting 2007?
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