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Centrali a idrogeno
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axlman
Dio minore
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MessaggioInviato: 24 Nov 2006 20:19    Oggetto: Rispondi citando

Salve a tutti 8)
Anche se la discussione è un po' datata vorrei aggiungere una mia piccola considerazione riguardo la bufalata dell'idrogeno. Non solo non risolverebbe i problemi di inquinamento a livello globale, ma non la vedo neanche tanto bene come risolutore dei problemi del traffico nelle grandi città. Auto a idrogeno o no rimarrebbero le code, le macchine posteggiate in tripla fila e sui marciapiedi e rumori e fastidi vari. Certo lo smog sarebbe ridotto drasticamente ma qualcuno ha calcolato l'impatto che avrebbe tutto il vapore acqueo che verrebbe rilasciato?
Se davvero si vuole risolvere il problema del traffico nella sua totalità c'è un solo sistema e immediatamente applicabile: vietare l'uso dell'auto privata in città. Invece di togliere i parchi per fare parcheggi andrebbe fatto il contrario e lasciare solo grandi parcheggi al limitare delle città, aumentare il numero di mezzi pubblici in modo adeguato, taxi compresi, e ridurre in modo altrettanto adeguato le tariffe (ad esempio 1 euro per tutto il giorno per i mezzi pubblici e 2 o 3 euro a corsa per i taxi). Naturalmente nei mezzi pubblici andrebbe reintrodotta la figura del controllore fisso in ogni vettura di modo che ben pochi potrebbero fare i portoghesi e impedire che il sistema collassi. E magari si potrebbero introdurre figure alternative di mezzi pubblici come ibridi bus-taxi per i chi va al lavoro cioè piccoli bus che ti passano a prendere praticamente sotto casa a un'ora stabilita tutti i giorni, insieme ad altre persone delle vicinanze che hanno la stessa destinazione, previo pagamento di abbonamento. Se pensate non possa funzionare, fate un giretto ad Amsterdam.

Saluti a tutti Ciao
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chemicalbit
Dio maturo
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MessaggioInviato: 24 Nov 2006 23:24    Oggetto: Rispondi citando

axlman ha scritto:
Salve a tutti 8)
Anche se la discussione è un po' datata
Non è un problema:
le discusisoni non ...scadono mica.

axlman ha scritto:
Non solo non risolverebbe i problemi di inquinamento a livello globale,
In che senso?

axlman ha scritto:
ma non la vedo neanche tanto bene come risolutore dei problemi del traffico nelle grandi città.
L'inquinamento eprò non è dato solo dalle automobili e dal traffico, ma anche da tante altre cose, ad es. il riscaldamento domestico.


axlman ha scritto:
Auto a idrogeno o no rimarrebbero le code, le macchine posteggiate in tripla fila e sui marciapiedi e rumori e fastidi vari. Certo lo smog sarebbe ridotto drasticamente
Melgio una coda di veicoli che inquinanopoco, cheu na coda dimezzi a carbone ...

quanto al fastidio di code,auto sui marciapiedi, secondo me bisgnerebeb agire sull'evitare che uno debba spostarsi
(certo se propio il comune -coem fa quai milano- chiude le sedi decentrate dell'anagrafe, così uno solo per fare la carta d'identita' deve andare 2 quartieri più in là, è tutto traffico in più.


axlman ha scritto:
Certo lo smog sarebbe ridotto drasticamente ma qualcuno ha calcolato l'impatto che avrebbe tutto il vapore acqueo che verrebbe rilasciato?
Anche le auto a benzina / disel / gpl / metano, ecc. , fuznionando per combustione di idrocarburi, generano vapore acqueo.

axlman ha scritto:
Se davvero si vuole risolvere il problema del traffico nella sua totalità c'è un solo sistema e immediatamente applicabile: vietare l'uso dell'auto privata in città. Invece di togliere i parchi per fare parcheggi andrebbe fatto il contrario
Giusto, ma impedire la circolazione della auto non va fatto (solo) vietandole,
ma rendendone sempre più superfulo l'uso.

axlman ha scritto:
mezzi pubblici (...) ridurre in modo altrettanto adeguato le tariffe
Che in Italia sono già tra le più basse d'europa.
Hai mai provato a prendere un autobus a Londra o un treno in Svizzera?

axlman ha scritto:
E magari si potrebbero introdurre figure alternative di mezzi pubblici come ibridi bus-taxi
E questi e i mezzi pubblici con che motore andrebbero?
A gasolio (disel) o a idrogeno?
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MessaggioInviato: 25 Nov 2006 11:33    Oggetto: Rispondi citando

Ricordo a tutti che l'atmosfera nella quale si sviluppa il nostro ecosistema è sottile come un velo di cipolla: poco più di una decina di kilometri. Più o meno la distanza media che vi separa dal vostro centro commerciale più vicino.
Riempirla di schifezze è facile come riempire le mutande dei propri escrementi. Ma quante si può resistere in una tale condizione?
Maes, nella prima pagina ha fatto un'analisi corretta: il problema è dunque nella tempistica delle reimmissioni delle sostanze inquinati. Quello che la natura ha realizzato e digerito in circa 4,5 miliardi di anni non può essere rimesso in circolo nel giro di un secolo senza alterare equilibri fragilissimi. Il problema è nell'attuale trend dell'occidente industrializzato e nell'estremo oriente che lo rincorre: il capitalismo moderno è sicuramente una delle cause di questo disastro ma a tutt'oggi, un'alternativa al capitalismo che conosciamo non è di facile attuazione. La catena delle relazioni reciproche è molto estesa e complessa. Pensate solo allopotesi che non arrivi più gas per questioni interne alla ex Unione Sovietica. Come scalderemo le nostre case metanizzate? Bruciando lo sterco delle vacche sacre importato dall'India? E l'industria manifatturiera? L'energia elettrica per le abitazioni e per le industrie, igli ospedali, i servizi?
No so come ma ho l'impressione che le sole popolazioni umane completamente autosufficienti siano quelle a maggior rischio di estinzione: gli indios amazonici.
Perché gli amerindi, i popoli che abitavano l'America del nord, popoli che conoscevano la natura e non avevano sviluppato alcuna scienza speculativa si sono intergati o sono scomparsi con la loro antica civiltà dalla quale non abbiamo imparato a mitigare il credo espansionista od abbiamo solo recuperato qualcosa per consolarci con pannicelli caldi New Age del tutto inutili o destituiti di ogni fondamento ed utilità pratica.

Dire che la scienza è l'ultima possibilità per l'uomo di salvarsi dalla consunzione non è troppo di parte: si tratta di tornare ad un buon senso che non sia una forma nascosta di fideismo ideologico buono solo a fare del populismo consolatorio.

I tempi sono stretti e dobbiamo fare delle scelte soprattutto sul piano energetico (mentre sembra che l'umanità si stia accapigliando solo per problemi religiosi, territoriali ed ideologici che potranno anche avere qualche importanza ma solo limitata al tempo storico in cui si esprimono e di cui sono espressione e per questo, irrilevanti e senza futuro).

L'alternativa è l'estinzione della specie umana per la quale abbiamo due possibilità: la prima è una estinzione fisica della nostra specie (come è accaduto alle ammoniti ed ai più famosi dinosauri) la seconda è la cosiddetta "migrazione evolutiva in altra specie" ma, per quest'ultima possibilità, i tempi sono decisamente troppo lunghi.
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axlman
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MessaggioInviato: 25 Nov 2006 12:18    Oggetto: Rispondi citando

Hola 8)

chemicalbit ha scritto:
axlman ha scritto:
Non solo non risolverebbe i problemi di inquinamento a livello globale,
In che senso?

Nel senso che l'idrogeno è un vettore d'energia e non una fonte: non inquino dove lo uso ma dove lo fabbrico e l'inquinamento dell'intero pianeta non diminuirebbe, anzi forse aumenterebbe leggermente, viste le inevitabili perdite che si hanno nelle trasformazioni energetiche

chemicalbit ha scritto:
axlman ha scritto:
ma non la vedo neanche tanto bene come risolutore dei problemi del traffico nelle grandi città.
L'inquinamento però non è dato solo dalle automobili e dal traffico, ma anche da tante altre cose, ad es. il riscaldamento domestico.

E infatti subito dopo ho detto che l'inquinamento cittadino sarebbe drasticamente ridotto, non eliminato.

chemicalbit ha scritto:
axlman ha scritto:
Auto a idrogeno o no rimarrebbero le code, le macchine posteggiate in tripla fila e sui marciapiedi e rumori e fastidi vari. Certo lo smog sarebbe ridotto drasticamente
Melgio una coda di veicoli che inquinano poco, che una coda dimezzi a carbone ...

Ripeto il concetto: l'eliminazione degli scarichi automobilistici porterebbe senza dubbio a un miglioramento, ma il problema del traffico è ...il traffico! L'inquinamento è solo uno degli aspetti deleteri, io parlo di eliminarli tutti o quasi.

chemicalbit ha scritto:
quanto al fastidio di code,auto sui marciapiedi, secondo me bisognerebbe agire sull'evitare che uno debba spostarsi
(certo se propio il comune -come fa qua a milano- chiude le sedi decentrate dell'anagrafe, così uno solo per fare la carta d'identita' deve andare 2 quartieri più in là, è tutto traffico in più.

Innanzitutto di usare l'auto per spostarti non te l'ha ordinato il medico, anzi è più probabile che ti consiglierebbe il contrario cioè di farti una bella paseggiata o un giro in bicicletta e, considerato il tempo che ci vuole per trovare parcheggio, probabilmente risparmieresti pure tempo, oltre a guadagnarci in salute (meglio se l'aria fosse più pulita). In secondo luogo hai ragione riguardo al decentramento ma non ho certo la pretesa e la possibilità di congetturare qui le decine, probabilmente centinaia, di piccoli e grandi accorgimenti utili che si potrebbero adottare: incentivare il telelavoro, decidersi a rendere di nuovo il nucleo cittadino a misura d'uomo mantenerndo le città sempre pulite e in ordine e non in un perenne stato di degrado fisico e umano in modo che la gente sia incentivata a viverci e mantenerle così invece di vandalizzarle ("teoria della finestra rotta" mi pare si chiami) o scappare, incentivare la gente ad abitare vicino ai luoghi di lavoro mettendo un minimo di freno alla speculazione sugli affitti, rilanciare le piccole attività di quartiere invece di concentrare tutto in grandi centri commerciali (è l'analogo commerciale del tuo decentramento amministrativo), educare le persone a forme alternative di acquisto come il trasporto a domicilio che costerebbe molto meno se fosse più usato, ecc. ecc. ecc.


chemicalbit ha scritto:
Anche le auto a benzina / disel / gpl / metano, ecc. , fuznionando per combustione di idrocarburi, generano vapore acqueo.

Sì ma con le auto ad idrogeno non se ne avrebbe un aumento considerevole? Non lo so, non sono esperto nel campo, né pretendo di esserlo, chiedo solo se qualcuno, competente e intellettualmente onesto, si sia mai posto il problema.

chemicalbit ha scritto:
Giusto, ma impedire la circolazione della auto non va fatto (solo) vietandole,
ma rendendone sempre più superfluo l'uso.

Vedi due risposte fa.

chemicalbit ha scritto:
axlman ha scritto:
mezzi pubblici (...) ridurre in modo altrettanto adeguato le tariffe
Che in Italia sono già tra le più basse d'europa.
Hai mai provato a prendere un autobus a Londra o un treno in Svizzera?

No, ma mi hai fatto l'esempio di due nazioni che non hanno adottato l'euro e che sono parecchio "ricche" e quindi costose per gli stranieri, ma probabilmente non più che tanto per chi ci abita e ha redditi proporzionati a tale "ricchezza". Comunque viaggiando sui mezzi di Milano, mi sono fatto l'idea, anzi ho quasi la certezza, che se metà dei viaggiatori è in regola con il biglietto è già grasso che cola. Se mettessero dei controllori non solo avremmo più posti di lavoro ma l'eliminazione dei portoghesi sicuramente permetterebbe all'azienda di pagare tranquillamente gli stipendi in più, guadagnandoci pure. E l'obbligo per chi si vuole spostare di farlo con mezzi pubblici porterebbe una clientela tale da permettere di avere prezzi stracciati. Ma anche se così non fosse con tutto quello che costa comprare un'auto e mantenerla tra carburante, manutenzione, bollo e assicurazione anche se prezzi dei biglietti raddoppiassero, ci guadagneresti comunque in portafoglio e salute (aria più pulita e niente stress da traffico).

chemicalbit ha scritto:
axlman ha scritto:
E magari si potrebbero introdurre figure alternative di mezzi pubblici come ibridi bus-taxi
E questi e i mezzi pubblici con che motore andrebbero?
A gasolio (disel) o a idrogeno?

Ci sono i cari, vecchi, elettrici tram. E si possono costruire, con la tecnologia attuale, anche bus elettrici. Non solo si può ma molti lo hanno costruito. E qualcuno li ha pure già adottati. Anchi in Italia: a Roma, a Firenze, a Napoli, a Genova, a Trani, e sono sicuro che se cerchi ne trovi altre. Come viene spiegato, se venissero adottati in flotte numerose, come possibile nelle grandi città, costerebbero meno dei bus tradizionali tra acquisto, consumi e manutenzione. Senza contare che se venissero adottati in modo consistente ci sarebbero soldi per la ricerca che li renderebbe ancor più vantaggiosi. Anche l'elettrità è un vettore e non una fonte ma se consideri che un uomo in macchina per spostare la sua massa, diciamo 100 chili, usa l'energia necessaria per spostare una massa circa undici volte superiore (una tonnellata circa di automobile più la massa dell'uomo) mentre un'autobus sposta una massa solo doppia (massa dei passeggeri trasportati più o meno uguale a quella dell'autobus) allora sì che avremmo una diminuzione dell'inquinamento globale.

Saluti. Ciao
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MessaggioInviato: 25 Nov 2006 20:23    Oggetto: Rispondi citando

Giusto è solouna questione discelte da parte delle amministrazioni politiche perché le risorse, le tecnologie e le idee ci sono.
Se siamo ancora nell'età del petrolio è solo per una serie di scelte assai discutibili , compiute nel secolo scorso e ancora oggi tenute ben salde da grandi interessi economici, strategici e militari. Lo setsso teatro del medioriente perderebbe molto del suo potere devastante se passassmo ad altre forme di energia diversa da quella che oggi usiamo.
E' vero che l'idrogeno non è pulito di per sé e se non sono pulite le teconologie per estrarne energia siamo daccapo... è un po' come la questione del nucleare. Costa un'enormità per realizzare le centrali, ci vogliono decenni, per costuirle e quando sono costruite sono già obsolete, l'uranio non si trova nell'orto di casa e dipenderemo da altri paesi, le scorie sono instoccabili senza pericolo, sono costosissime da trasformare, trasportare, stoccare etc... In sintesi, si inquina due volte, per costuire le centrali, e per mantenerle attive.
L'unica scelta ragionevole deve basarsi sulla ridistribuibilità nel tempo delle emissioni. Se io emetto 30 kg, all'anno di inquinanti, il pianeta è in grado di "metabolizzarli" se ne emetto 300 miliardi di tonnellalte nessun sistema chiuso come la Terra può reggere. Salta tutto.
Bisogna vedere se l'idrogeno consente un aggravio in termini di emissioni per trarne energia, più diluibile nel tempo, in modo da consentire al pianeta di riassorbile gli eccessi. Un sistema dinamico come è il nostro pianeta è in grado di farlo ma ha bisogno di tempi lunghi che vanno rispettati.
Altrimenti, ciccia!
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axlman
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MessaggioInviato: 25 Nov 2006 21:57    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
... è un po' come la questione del nucleare. Costa un'enormità per realizzare le centrali, ci vogliono decenni, per costuirle e quando sono costruite sono già obsolete, l'uranio non si trova nell'orto di casa e dipenderemo da altri paesi, le scorie sono instoccabili senza pericolo, sono costosissime da trasformare, trasportare, stoccare etc... In sintesi, si inquina due volte, per costuire le centrali, e per mantenerle attive.
L'unica scelta ragionevole deve basarsi sulla ridistribuibilità nel tempo delle emissioni.


Sono d'accordo sul fatto della ridistribuzione delle emissioni ma è ora di sfatare certi pregiudizi sul nucleare.
E' vero che costruire le centrali è molto costoso e lungo (qualche anno però, non certo decenni) ma visto il costo relativamente contenuto del combustibile sono economicamente convenienti e lo saranno sempre più a mano a mano che il petrolio, inevitabilmente, diventerà sempre più caro. Inoltre ormai sono state abbastanza standardizzate e costruendone tante uguali il loro costo unitario diminuisce costantemente.
E' vero che l'uranio non cresce nell'orto ma è molto più delocalizzato rispetto al petrolio: dipendere da molti altri paesi è un conto (se non me lo vende uno me lo vende un altro), dipendere dai capricci di una sola regione perennemente in subbuglio è un altro. E comunque l'Italia fonti di energia proprie non ne ha quasi, quindi deve dipendere per forza da uno o da un altro. Potendo scegliere meglio da qualcuno che non è perennemente in guerra.
Trasportare l'uranio è costoso e non esente da rischi, ma vale anche per il petrolio, anzi per esso di più: non ho mai saputo di disastri ambientali prodotti dal trasporto di uranio, ma di imputabili alle petroliere sì, e parecchi. Senza contare che quei gentiluomini le lavano in mare e ogni trasporto di petrolio è un piccolo disastro ambientale.
Le stesse centrali nucleari, in quanto potenzialmente molto pericolose, sono state sempre progettate in modo così attento e con tanti sistemi di sicurezza da risultare molto più sicure di quelle a combustibile fossile, e vi assicuro che incidenti gravi in queste ultime ne sono avvenuti parecchi e mica da ridere. E' un po' come l'aereo rispetto all'automobile: un aggeggio che pesa svariate centinaia di tonnellate, composto da milioni di pezzi e che vola per aria è potenzialmente molto più pericoloso di una aggeggio da una tonnellata, composta da poche migliaia di pezzi, che viaggia ben saldo a terra, ma proprio per questo l'aereo è progettato e costruito in modo tale da essere, a conti fatti, molto più sicuro. Certo se un aereo cade muoiono decine e decine di persone e la notizia fa più rumore che un paio di morti in un incidente stradale, ma resta il fatto che è statisticamente più sicuro viaggiare in aereo che in auto. E dopotutto in 60 anni di utilizzo ci sono stati solo due incidenti rilevanti (Three Mile Island e Cherobyl, e quest'ultimo solo perchè era stata progettata in modo non convenzionale e vi sono state fatte prove irresponsabili) e solo uno ha coinvolto la popolazione, purtroppo in modo devastante.
Con il nucleare l'inquinamento è ridotto quasi a zero invece. Prima cosa per il funzionamento di una centrale da 3.000 MW si usano 1,5 (una e mezza) tonnellate/anno contro 4.000.000 (quattro milioni) tonnellate/anno di combustibile fossile (una differenza notevole direi). Secondo quella tonnellata e mezza non viene bellamente diffusa nell'ambiente come accade per i fumi dei quattro milioni di cui sopra.
Certo non voglio dire che col nucleare sono tutte rose e fiori ma d'altro canto, per ora, è l'unica alternativa valida ai combustibili fossili visto che con le fonti rinnovabili non si può produrre che un 10% dell'energia che stiamo utilizzando. Sprecare meno energia è sicuramente auspicabile ma le rinnovabili non ce la farebbero lo stesso.
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MessaggioInviato: 26 Nov 2006 12:13    Oggetto: Rispondi citando

Non nego la necessità di impianti nucleari ma alla loro opportunità in situazioni ambientali già a rischio. Una centrale nucleare ha bisogno di molta acqua che riscalda e reimmette nell'ambiente inquinandolo termicamente, il suolo sulla quale viene costruita verrà inquinato per centinaia di milgiaia di anni e in caso di dismissione diverrà una "tomba" non più utilizzabile. Un bel regalo per le generazioni future.

In Italia, di cui conosco molto bene la geologia, non ci sono siti ad alta sicurezza: le spinte tettoniche che hanno dato forma al nostro paese sono in continua evoluzione: il rischio sismico è elevatissimo (la zolla africana spinge verso l'Europa da milioni di anni e non si fermerà per farci un favore), le falde acquifere sono facilmente inquinabili e tu sai bene che senza acqua un paese muore.

Tu dici che basta qualche anno per costruire una centrale ma gli studi di settore dicono il contrario: individuazione del sito, delibere per dare il via ai lavori, apertura dei cantieri, costruzione "fisica" dell'impianto, messa in opera dei reattori, collaudi, allacciamenti alle linee elettriche, viabilità, aree di sicurezza, insomma un bel casino! Credi davvero che fare una centrale sia rapido come assemblare una Fiat Panda?
Ripeto: quando saranno finite, saranno già obsolete.
E costeranno milioni di Euro che potevano essere impiegati nella ricerca di fonti alternative. Ti assicuro che la cosa è molto più complessa di quanto si creda e non è solo una possibile "convenienza" a fare il nucleare la soluzione del problema.

E' vero che l'Italia ha poche risorse ma le può comprare con il denaro ricavato da una migliore qualificazione delle nostre ricchezze, oggi distrutte da una industrializzazione dissennata che per dare lavoro a qualche milione di famiglie ne ha compromesso il fututo.
Abbiamo un patrimonio artistico ambientale unico al mondo e lo abbiamo deteriorato favorendo un turismo mordi e fuggi che ha consumato bruciandole, tutte le risorse in pochi anni. Lasciando solo danni.
Abbiamo bruciato i mobili di casa per scaldare la cuccia del cane.

Diversificare è la soluzione: moltissime centrali piccole, efficienti, collegate. Poche sole centrali, salta una linea e siamo tutti al buio. E' già successo anche recentemente ed ha coinvolto tutta l'Europa.
Mi fermo qui.
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MessaggioInviato: 26 Nov 2006 15:48    Oggetto: Rispondi citando

Innanzi tutto vorrei specificare che io nel post precedente non caldeggiavo l'installazione di centrali nucleari in Italia ma cercavo solo di spiegare che non vanno demonizzate come certi politici incompetenti e/o in malafede e ambientalisti della domenica hanno fatto per anni. Ma adesso forse conviene parlarne.

Silent Runner ha scritto:
Non nego la necessità di impianti nucleari ma alla loro opportunità in situazioni ambientali già a rischio. Una centrale nucleare ha bisogno di molta acqua che riscalda e reimmette nell'ambiente inquinandolo termicamente

Questo vale per tutte le centrali, a cambiare è quello che si brucia ma l'acqua va scaldata comunque. Anzi a dirla tutta le centrali nucleari hanno un ciclo termodinamico peggiore di quello delle centrali convenzionali, in altre parole scaldano di meno l'acqua in quanto il vapore prodotto non viene surriscaldato come avviene nelle convenzionali.

silentrunner ha scritto:
il suolo sulla quale viene costruita verrà inquinato per centinaia di milgiaia di anni e in caso di dismissione diverrà una "tomba" non più utilizzabile. Un bel regalo per le generazioni future.

Calma, calma, bisogna distinguere, le radiazioni e gli elementi radioattivi sono diversi in pericolosità e durata. Le centrali nucleari sono ermeticamente isolate e non rilasciano proprio niente, né in atmosfera né al suolo (salvo incidenti molto gravi che hanno probabilità quasi nulle di verificarsi). Una volta chiusa, all'interno rimarrà radioattività residua ma si parla dei materiali di costruzione attivati e si esaurirà in qualche decennio.
I prodotti di fissione più pericolosi decadono completamente in circa 700 anni e si potrebbero vetrificare e isolare, e in tutta la vita di una centrale si riempirebbe sì e no una stanza. Quelli a bassa e media attività sono molto più ingombranti e potrebbero costituire un problema maggiore, nonostante la minore pericolosità.
A restare radioattivo per milioni di anni è l'Uranio, ma quello non lo abbiamo attivato noi, è radioattivo di suo e lo sarebbe anche se non lo avessimo usato nella combustione. La sua è radioattività alfa, quindi basta un foglio di carta a fermarla, diventa molto pericolosa solo se uno fosse cosi demente da polverizzare l'Uranio e poi respirarlo o mangiarlo, insomma solo se ti entrasse in corpo. E se ti entrasse in corpo produrrebbe comunque danni, anche se non fosse radioattivo, di tipo chimico, cioè intossicazione da metallo pesante. Insomma la radioattività dell'Uranio è proprio il meno.
Poi c'è il Plutonio (un 300 chili all'anno per centrale) che ha un tempo di dimezzamento di 24.400 anni (quindi ci vogliono circa 300.000 anni perchè decada completamente) ed è effettivamente molto più fetente da trattare, soprattutto per motivi politici, visto che c'è sempre in giro qualche testa di cazzo che raggiunge l'orgasmo al solo pensiero di avere l'atomica (gli ultimi in ordine di tempo sono i Giapponesi, come se non gli fossero bastate le ultime due che hanno avuto).
Ma entrambi non resteranno lì a marcire in eterno: già adesso l'Uranio potrebbe venire riciclato per altre centrali (non tutto il 235 presente si riesce a bruciare e si può recuperare) e così il Plutonio. L'Uranio 238 rimasto e il Plutonio poi saranno quasi certamente il combustibile per le centrali nucleari di prossima generazione (tra una cinquantina d'anni, se ci arriviamo), le centrali veloci, che adesso sono una certezza pratica ma ancora non sono convenienti economicamente e hanno la simpatica caratteristica di produrre più combustibile di quello che bruciano.

silentrunner ha scritto:
In Italia, di cui conosco molto bene la geologia, non ci sono siti ad alta sicurezza: le spinte tettoniche che hanno dato forma al nostro paese sono in continua evoluzione: il rischio sismico è elevatissimo (la zolla africana spinge verso l'Europa da milioni di anni e non si fermerà per farci un favore), le falde acquifere sono facilmente inquinabili e tu sai bene che senza acqua un paese muore.

Siamo d'accordo ma qualche centrale l'avevano costruita e reggono tuttora benissimo (le hanno chiuse, non certo buttate giù). Le centrali sono antisismiche, tant'è che dopo il terremoto in Irpinia dell'Ottanta Garigliano l'hanno chiusa per prudenza ma di incidenti non ce ne erano stati manco mezzo. La sicurezza assoluta non è richiesta semplicemente perché non esiste da nessuna parte: certo il sito deve essere adeguato comunque, ma ad esempio la Val Padana non mi sembra molto a rischio e una centrale nucleare di ultima generazione è molto compatta.
Riguardo le falde acquifere tu sei legato al concetto di centrale tradizionale che scagazza in giro schifezze, le nucleari non lo fanno, tutti i loro rifiuti sono mantenuti ben separati dall'ambiente, sempre, ed è questo il loro più grande vantaggio.

silentrunner ha scritto:
Tu dici che basta qualche anno per costruire una centrale ma gli studi di settore dicono il contrario: individuazione del sito, delibere per dare il via ai lavori, apertura dei cantieri, costruzione "fisica" dell'impianto, messa in opera dei reattori, collaudi, allacciamenti alle linee elettriche, viabilità, aree di sicurezza, insomma un bel casino! Credi davvero che fare una centrale sia rapido come assemblare una Fiat Panda?

Io parlavo della costruzione della centrale, se parliamo di tutto l'iter i tempi si allungano ma non arriviamo certo a decenni. Considera che in Francia hanno cominciato a costruirle una quarantina di anni fa e ne hanno costruite parecchie visto che ci ricavano il 70, diconsi 70, percento della produzione totale. Persino qui in Italia che abbiamo tempi burocratici elefantiaci ne avevano costruite e messe in funzione tre entro il '64 cioè solo una quindicina di anni dopo la progettazione delle prime centrali civili funzionanti.
E ancora una volta poco cambia rispetto alle centrali convenzionali se non, ancora una volta, a favore delle centrali nucleari: l'iter è lo stesso anche per le centrali convenzionali e in più, per ciò che riguarda la viabilità, credo sia un pochino più facile costruire una strada (basta per trasportare qualche decina di tonnellate di roba all'anno) che non una ferrovia (quella ci vuole per trasportare milioni di tonnellate di carbone all'anno a meno di non volere usare una carovana ininterrotta e perennemente in moto di tir) o un oleodotto o gasdotto che sia.

silentrunner ha scritto:
Ripeto: quando saranno finite, saranno già obsolete.

Puoi ripeterlo quanto ti pare ma così non è. Non sono telefonini di cui esce un nuovo modello ogni mese. La tecnologia dei PWR ormai è matura, stabile, ha raggiunto lo stato dell'arte, il non plus ultra: ci saranno continui miglioramenti ma minimi e le vecchie centrali si possono (anzi per legge si devono) adeguare. Ci sono altre possibilità come gli HTGR ma non sono stati supportati e anche se ci si mettessero domani a svilupparli adeguatamente sarebbero pronti quando le centrali costruite oggi dovrebbero essere pensionate in ogni caso.

silentrunner ha scritto:
E costeranno milioni di Euro che potevano essere impiegati nella ricerca di fonti alternative. Ti assicuro che la cosa è molto più complessa di quanto si creda e non è solo una possibile "convenienza" a fare il nucleare la soluzione del problema.

Certo che è complessa, non cerco mica di farla semplice. Ma mentre cerchi le fonti alternative, da qualche parte l'energia devi comunque ricavarla, o no? Qui si parla anche di "convenienza" (comprare energia da chi comunque usa il nucleare costa di più che produrselo da soli e i soldi risparmiati li potremmo usare nelle ricerche) ma soprattutto di necessità proprio perché...

silentrunner ha scritto:
E' vero che l'Italia ha poche risorse ma le può comprare con il denaro ricavato da una migliore qualificazione delle nostre ricchezze, oggi distrutte da una industrializzazione dissennata che per dare lavoro a qualche milione di famiglie ne ha compromesso il fututo.
Abbiamo un patrimonio artistico ambientale unico al mondo e lo abbiamo deteriorato favorendo un turismo mordi e fuggi che ha consumato bruciandole, tutte le risorse in pochi anni. Lasciando solo danni.
Abbiamo bruciato i mobili di casa per scaldare la cuccia del cane.

...sostituendo le attuali centrali con il nucleare elimineremmo una grande fetta dell'inquinamento tipico dell'industrializzazione che io, al pari tuo e per i tuo stessi motivi, depreco (resterebbe poi da appendere per le palle chiunque scarichi merda in giro e chiunque legiferi per permettere tale scempio).

silentrunner ha scritto:
Diversificare è la soluzione: moltissime centrali piccole, efficienti, collegate. Poche sole centrali, salta una linea e siamo tutti al buio. E' già successo anche recentemente ed ha coinvolto tutta l'Europa.

Sì, infatti proprio in questo consiste la standardizzazione delle centrali PWR a cui ho accennato nel mio post precende. Visto che la gran parte del costo dell'energia da nucleare è imputabile ai costi di costruzione dell'impianto e solo un 30% al combustibile (contro l'80% del petrolio che se continua così diventarà il 99,9%) bisogna ammortizzare tali costi tenendole al massimo di produzione possibile e per più tempo possibile: una grossa centrale che deve fermarsi, costa una fortuna in energia non prodotta. Quindi ora costruiscono centrali molto più piccole e compatte (progetto EPWR cioè European PWR) con il vantaggio ulteriore che costruendone di più, tutte uguali, anche il costo unitario di progettazione e impianto è sensibilmente diminuito.

Salud. Ciao

P.S. Nel post precedente avevo parlato di circa una tonnellata e mezza di uranio all'anno per una centrale ma ho scordato di specificare che si tratta del 235 necessario mentre il combustibile vero e proprio contiene soprattutto 238 quindi specifico meglio che in totale una centrale da 1000 MW brucia una trentina di tonnellate all'anno. Cambia poco, giusto per la precisione.
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MessaggioInviato: 28 Nov 2006 19:20    Oggetto: Rispondi citando

Caro Axlman, ti ringrazio per le precisazioni: spero siano lette con attenzione da tutti gli interessati all'argomento.

Una sola cosa voglio confutare. Per la cronaca non c'è niente che l'uomo sulla Terra può costruire che sia in grado di resistere ad un sisma catastrofico. E una centrale nucleare non è un cubo di cemento pieno. Tutta la struttura ne verrebbe compromessa e sarebbe inutilizzabile.
Mi potrai obbiettare che anche un asteroide da tre milioni di tonnellate può arrecare altrettanti danni ed io potrei sempre risponderti che un attentato terroristico di un tecnico infiltrato nella centrale può fare a meno di sismi e di asteroidi vaganti ...ma andremmo avanti all'infinto. KO

Sulla questione dell'obsolescenza delle centrali non ho assolutamente intenzione di ripeterlo quanto mi pare. Wink Il paragone con i telefonini però non regge, anche se ne colgo lo spirito.
Mi spiego meglio: nella mia affermazione sull'obsolescenza delle centrali avevo omesso di segnalare come alternativa la probabilità che le future centrali siano a fusione e non più a fissione come quelle di cui stiamo parlando (e non mi si dica che sono utopie solo perché la ricerca non ha ancora prodotto un prototipo "commercializzabile". Siamo solo all'inizio di un processo tecnologico che è rallentato solo dagli stanziamenti e dall'individuazione di materiali adatti; un piccolo esempio: solo cent'anni fa chi si sarebbe mai immaginato l'invenzione del fullerene?).

Mi fermo qui, non aggiungo altro anche perché la tua precedente risposta è stata più che sufficientemente argomentata nell'esporre tesi contrarie o diverse da quelle che avevo espresso in precedenza.
E' stato un vero piacere scambiare con te e condividere con tutti i nostri terrorizzati lettori, queste nostre personali opinioni.
Alla prossima dunque! Very Happy

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MessaggioInviato: 28 Nov 2006 22:24    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Caro Axlman, ti ringrazio per le precisazioni

Non c'è di che, spero solo di non essere stato troppo pedante.

Silent Runner ha scritto:
spero siano lette con attenzione da tutti gli interessati all'argomento

Idem.

Silent Runner ha scritto:
Una sola cosa voglio confutare. Per la cronaca non c'è niente che l'uomo sulla Terra può costruire che sia in grado di resistere ad un sisma catastrofico.E una centrale nucleare non è un cubo di cemento pieno. Tutta la struttura ne verrebbe compromessa e sarebbe inutilizzabile.

D'accordissimo, non volevo far passare l'idea che una centrale nucleare è indistruttibile, solo che è ragionevolmente sicura contro i terremoti, scegliendo un sito che sia in una zona ragionevolmente sicura da eventi catastrofici. Premesso che nessun posto è sicuro in assoluto, credo ci siano in Italia dei posti dove terremoti di elevata intensità siono molto improbabili, tutto qui.

Silent Runner ha scritto:
Mi potrai obbiettare che anche un asteroide da tre milioni di tonnellate può arrecare altrettanti danni ed io potrei sempre risponderti che un attentato terroristico di un tecnico infiltrato nella centrale può fare a meno di sismi e di asteroidi vaganti ...ma andremmo avanti all'infinto. KO

Guarda, tra tutte le possibilità immaginabili per un disastro le più probabili sono proprio gli errori umani, o forse sarebbe meglio parlare di orrori, nel caso dei terroristi.

Silent Runner ha scritto:
Sulla questione dell'obsolescenza delle centrali non ho assolutamente intenzione di ripeterlo quanto mi pare. Wink Il paragone con i telefonini però non regge, anche se ne colgo lo spirito.
Mi spiego meglio: nella mia affermazione sull'obsolescenza delle centrali avevo omesso di segnalare come alternativa la probabilità che le future centrali siano a fusione e non più a fissione come quelle di cui stiamo parlando(e non mi si dica che sono utopie solo perché la ricerca non ha ancora prodotto un prototipo "commercializzabile". Siamo solo all'inizio di un processo tecnologico che è rallentato solo dagli stanziamenti e dall'individuazione di materiali adatti; un piccolo esempio: solo cent'anni fa chi si sarebbe mai immaginato l'invenzione del fullerene?).

Al momento non si sa se siano utopie o meno ma io credo/spero di no. Resta il problema del tempo necessario per poterle realizzarle su scala commerciale. Vale per le centrali a fusione quello che ho detto per i reattori veloci: sono tecnologie che saranno disponibili, se va bene, tra una cinquantina d'anni. E se conti che una centrale nucleare può durare dai venti ai trenta, facciamo in tempo a pensionarne un paio di generazioni prima di veder nascere le centrali di nuova concezione.
C'è anche da dire che neanche le centrali a fusione saranno tutte rose e fiori in quanto avrebbero una produzione non indifferente di neutroni, che sono brutte bestie da fermare: essendo privi di carica non interagiscono a distanza con gli elettroni degli atomi ma si fermano solo se sbattono su un nucleo che non li risputa fuori. Per poter fermare e al tempo stesso utilizzare i neutroni probabilmente le centrali a fusione verranno circondate da piccole centrali nucleari non critiche, cioè centrali che per la fissione usano i neutroni della centrale a fusione e non possono autosostenere la reazione a catena, eliminando così il problema di possibile ipercriticità, con conseguente fusione del nocciolo.

Silent Runner ha scritto:
Mi fermo qui, non aggiungo altro anche perché la tua precedente risposta è stata più che sufficientemente argomentata nell'esporre tesi contrarie o diverse da quelle che avevo espresso in precedenza.

Spero di non essere sembrato in cerca di lite, so di avere un modo di fare un po' rude e serioso quando tratto un argomento che mi appassiona. Neutral

Silent Runner ha scritto:
E' stato un vero piacere scambiare con te e condividere con tutti i nostri terrorizzati lettori, queste nostre personali opinioni.

Ricambio e spero che ora i lettori siano un po' meno terrorizzati e un po' più informati ma soprattutto invogliati a informarsi sempre di più, visto che maggiore sapere significa maggiore capacità di scelta e minore paura ingiustificata (fatta salva la necessaria prudenza).

Silent Runner ha scritto:
Alla prossima dunque! Very Happy


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MessaggioInviato: 28 Nov 2006 22:43    Oggetto: Rispondi citando

io aspetto la fusione nucleare a freddo o le centrali ad antimateria... 8)
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 12:12    Oggetto: Rispondi citando

La fusione a freddo è in verità ancora un po' troppo discussa per poter divenire attuabile, sempre che la fisica dei materiali la possa consentire.
Con l'antimateria c'è sempre il problema della reperibilità e del'eventuale contenimento.
Ci sono in gioco energie troppo grandi e non credo sarebbe conveniente produrre antimateria per poi utilizzarne l'energia di annicchilamento.
Ma se qualcuno sa dirci qualcosa di più....


L'ultima modifica di Silent Runner il 29 Nov 2006 12:23, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 12:19    Oggetto: Rispondi citando

axlman ha scritto:
Non c'è di che, spero solo di non essere stato troppo pedante.

Very Happy Nessuna pedanteria (ci mancherebbe e poi in questo ti batterei di sicuro! KO ) nessun problema, nessun equivoco malgrado il mezzo di comunicazione che usiamo non sia privo di pericoli in questo senso.
Mi ha fatto piacere discutere con te su questi argomenti. Non sono le divergenze di idee il problema, è la mancanza di interesse il vero disastro.
Informarsi, cercare di capire, come tu hai detto, "maggiore sapere significa maggiore capacità di scelta e minore paura ingiustificata" sono l'approccio più corretto in assoluto.
Concordo pienamente con questa tua affermazione.
Ma mi farà piacere discorrere anche su argomenti più leggeri, mi trovi qui in giro!

Ciao. Wink
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 19:41    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Nessuna pedanteria (ci mancherebbe e poi in questo ti batterei di sicuro! KO )

Ti prego axlman, non lo sfidare! Fallo per tutti noi... Help
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 20:26    Oggetto: Rispondi citando

Benny ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
Nessuna pedanteria (ci mancherebbe e poi in questo ti batterei di sicuro! KO )

Ti prego axlman, non lo sfidare! Fallo per tutti noi... Help


I said Non fare troppo lo spiritoso o ti strappo le remiganti primarie a colpi di nacchere!
(checcacchio c'entrano le nacchere? Shocked Shocked )
Ah Benny, Benny! Quasi quasi ritiro il mio consenso per il tuo ingresso all'Olimpo Privéé... Krueger
(ragazzi, l'ebbrezza del potere colpisce ancora!!!!)
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 22:10    Oggetto: Rispondi citando

Benny ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
Nessuna pedanteria (ci mancherebbe e poi in questo ti batterei di sicuro! KO )

Ti prego axlman, non lo sfidare! Fallo per tutti noi... Help


non costringetemi a chiamare dasio78 con l'avatar di chuck...... Twisted Evil
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MessaggioInviato: 29 Nov 2006 23:20    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
I said Non fare troppo lo spiritoso o ti strappo le remiganti primarie a colpi di nacchere!
(checcacchio c'entrano le nacchere? Shocked Shocked )
Ah Benny, Benny! Quasi quasi ritiro il mio consenso per il tuo ingresso all'Olimpo Privéé... Krueger
(ragazzi, l'ebbrezza del potere colpisce ancora!!!!)

Ma no, dai! Sai che scherzo... sono tra i tuoi più assidui lettori! E tra i pochi che ha anche il coraggio di risponderti...


Ehi! Dove hai trovato quelle nacchere? Giù le mani dalle mie remiganti primarie! Mi servono! Fuga
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MessaggioInviato: 30 Nov 2006 19:47    Oggetto: Rispondi citando

Uhm, cosa sono tutti questi off-topic? TapTap

Non vorrei dover -per riputile la zona- usare una cosiddetta bomba H, cioè ..... ad idrogeno. Think
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MessaggioInviato: 30 Nov 2006 20:16    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
La fusione a freddo è in verità ancora un po' troppo discussa per poter divenire attuabile, sempre che la fisica dei materiali la possa consentire.
Con l'antimateria c'è sempre il problema della reperibilità e del'eventuale contenimento.
Ci sono in gioco energie troppo grandi e non credo sarebbe conveniente produrre antimateria per poi utilizzarne l'energia di annicchilamento.
Ma se qualcuno sa dirci qualcosa di più....


l'antimateria è stata creata al cern e comunque delle teorie dicono che si potrebbe contenere utilizzando onde elettromagnetiche.
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MessaggioInviato: 01 Dic 2006 18:19    Oggetto: Rispondi

Typhoon90 ha scritto:
l'antimateria è stata creata al cern e comunque delle teorie dicono che si potrebbe contenere utilizzando onde elettromagnetiche.

Allora parlavi seriamente, io credevo che scherzassi.
La "fusione fredda" è stata la bufala scientifica del secolo: è fondamentale nelle scienze fisiche poter riprodurre un esperimento dove si vuole e quando si vuole e la cosiddetta "fusione fredda" non gode certo di tale requisito.
Riguardo l'antimatera è sempre e solo un vettore e non una fonte. Le fonti di energia sono quelle "cose" che si trovano in natura senza doverle fabbricare (al massimo si sfruttano o si estraggono, non si "costruiscono"): legna, carbone, petrolio, certi gas, energia gravitazionale (dighe e maree), energia cinetica del vento, energia solare, energia geotermica, fissione, fusione.
Invece di idrogeno o antimateria non ci sono dei posti da dove li posso estrarre, devo usare energia per "farli" e quando li uso ricevo in cambio poco meno dell'energia che ho speso all'inizio.
Attenzione: anche per estrarre i combustibili fossili o per sfruttare le altre fonti, devo usare energia, ma non certo paragonabile a quella che mi costerebbe "crearli", sicche alla fine ho più energia di prima.
Potremmo dire così: fonte di energia è qualunque processo che permetta di ricavare più energia di quella utilizzata. Quando invece ne ricavo di meno ho un semplice vettore di energia.
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