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Filozero: scacco alla SIAE
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 22 Set 2007 11:53    Oggetto: Filozero: scacco alla SIAE Rispondi citando

Commenti all'articolo Filozero: scacco alla SIAE
Un sito internet fornirà brani e un sistema per non pagare i diritti per la musica d'ambiente.



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{Christian}
Ospite





MessaggioInviato: 23 Set 2007 18:18    Oggetto: Rispondi citando

Basta avere pazienza, e usando metodi legali si può mettere musica senza indebitarsi. Alla fin fine, lo scopo é di delegittimare la siae (lo scrivo in piccolo perché per me vale meno di zero...) dall'esercitare un' attività molto simile all'usura. Sono convinto che la musica sia proprietà intellettuale di tutti, e nonostante io sia musicista credo che non si possa lucrare sempre e comunque sui fruitori di musica. Anzi, credo che una massiccia estensione di licenze Creative Commons e conseguente diffusione di materiale audio e video on-line da parte degli artisti possa realmente far bene, e creare un nuovo modo di fare e interpretare musica, cinema e quant'altro...
Bisogna cambiare per non restare nel circolo vizioso del "ti do solo se paghi": se é vero che siamo nel 2000, é altrettanto vero che la mente umana sta precipitosamente implodendo nella spirale del lucro.
Non ha tutti i torti chi dice che si stava meglio quando si stava peggio...
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madvero
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Residenza: Sono brusco con voi solo perchè il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta

MessaggioInviato: 24 Set 2007 13:40    Oggetto: i dissennatori? Rispondi citando

Michele Bottari ha scritto:
...fa la conoscenza con i dissennatori, ovvero gli arcigni e terribili ispettori SIAE.

ROTFL ROTFL ROTFL

grandissimo !!!

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Gipi'
Dio minore
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Residenza: Vicenza e il mondo possibilmente dall'alto (magari del Teide ;-)

MessaggioInviato: 27 Set 2007 14:43    Oggetto: Rispondi citando

Quoto e riquoto Mad; grande Michele...

madvero ha scritto:
Michele Bottari ha scritto:
...fa la conoscenza con i dissennatori, ovvero gli arcigni e terribili ispettori SIAE.

ROTFL ROTFL ROTFL

grandissimo !!!

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A me personalmente e' capitato di conoscerne "uno" al di fuori dell'ambiente lavorativo (in ambito hobbistico). Purtroppo devo concordare che non c'e' aggettivo piu' indovinato. Sono proprio condizionati mentalmente.
.
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al_pacino
Dio maturo
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Registrato: 13/04/05 15:16
Messaggi: 1331
Residenza: Versilia

MessaggioInviato: 28 Set 2007 00:24    Oggetto: Re: i dissennatori? Rispondi citando

Gipi' ha scritto:
Quoto e riquoto Mad; grande Michele...

madvero ha scritto:
Michele Bottari ha scritto:
...fa la conoscenza con i dissennatori, ovvero gli arcigni e terribili ispettori SIAE.

ROTFL ROTFL ROTFL

grandissimo !!!

Applause Applause Applause


A me personalmente e' capitato di conoscerne "uno" al di fuori dell'ambiente lavorativo (in ambito hobbistico). Purtroppo devo concordare che non c'e' aggettivo piu' indovinato. Sono proprio condizionati mentalmente.
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descrivi.. che gente sono?? Very Happy
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Gipi'
Dio minore
Dio minore


Registrato: 04/07/05 17:32
Messaggi: 979
Residenza: Vicenza e il mondo possibilmente dall'alto (magari del Teide ;-)

MessaggioInviato: 28 Set 2007 08:03    Oggetto: Rispondi citando

al_pacino ha scritto:
...
descrivi.. che gente sono?? Very Happy


- Sei colpevole per assunto fino a prova contraria
- Salvati cielo se sei uno che ha dismetichezza con internet
- Non esiste la possibilita' di un confronto (non sentono ragioni di nessun tipo)
- Del fatto che venga gia' riconosciuta una tassa a priori su tutti i supporti magnetici di fatto a loro non interessa. Tu sei comunque un pirata
- Comunque nel loro giro di amicizie e parentele distribuiscono biglietti omaggio per concerti e altro di cui per altro sono, chissa' come, sempre ben forniti. Evil or Very Mad

Alla fine e' la solita "musica" permettimi il termine Sad .

Vessati e mazziati.

Almeno cosi' e' quello che ho conosciuto.
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{epyx}
Ospite





MessaggioInviato: 29 Set 2007 11:17    Oggetto: Rispondi citando

la siae è un bluff e quelli che chiamate "ispettori" non sono altro che degli ignoranti assunti con contratto ad ore. non capiscono niente di diritto d'autore e vengono mandati allo sbando al posto dei dipendenti siae che costano troppo.
a proposito: come mai i vari ispettorati del lavoro non hanno mai svolto un'indagine sui co-co-co siae? a disposizione per ogni altro chiarimento
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al_pacino
Dio maturo
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Registrato: 13/04/05 15:16
Messaggi: 1331
Residenza: Versilia

MessaggioInviato: 03 Ott 2007 00:06    Oggetto: Rispondi citando

capito.. si
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Frey
Eroe
Eroe


Registrato: 13/09/07 22:35
Messaggi: 55
Residenza: Viareggio

MessaggioInviato: 03 Ott 2007 11:33    Oggetto: Rispondi

Altra notizia interessante sul piano della lotta ai limiti alla libertà d'espressione (e della lotta allo svuotamento dei portafogli rotfl)

link

Citazione:
Roma - Uscirà ufficialmente il 10 ottobre il nuovo album dei Radiohead, intitolato In Rainbows, ma su Internet è già disponibile per la prevendita. L'anticonformista gruppo britannico, che viaggia senza contratto sin dalla pubblicazione del disco precedente, ha deciso di scavalcare la tradizionale catena di distribuzione e di mettere in vendita direttamente online il proprio lavoro.

Sono due i formati scelti da Yorke, Greenwood e compagni per la loro settima fatica. Il primo, destinato ai fan più affezionati, è un discbox contenente 18 nuove tracce sia su CD che su due vinili da 12" vecchio stile, oltre a foto, video e artwork vari. Il secondo è il download: non si conoscono ancora tutti i dettagli, visto anche il sonoro e deciso NO rifilato ad Apple e al suo iTunes Store, ma è soprattutto il prezzo a lasciare a bocca aperta.

Radiohead In Rainbows e-shopNel carrello dell'e-shop realizzato per l'occasione, la voce relativa appare vuota, seguita da un punto interrogativo che rimanda ad un'altra pagina: "it's up to you" si legge, spetta a chi acquista decidere il prezzo. E per chi restasse perplesso, un nuovo punto interrogativo rimanda ad una terza pagina che ribadisce il concetto: "no really, it's up to you" ("no, guarda, tocca proprio a te"). In Rainbows è insomma in vendita a offerta libera: può bastare anche solo qualche centesimo per portarsi a casa i dieci nuovi brani originali. Non solo: se non si paga nulla e se l'album piace si può sempre tornare sul sito e lasciarci qualche soldo.
Al download potranno accedere anche gli acquirenti del discbox - disponibile solo a partire da dicembre - e il cui prezzo invece resta fissato a 40 sterline (circa 57 euro, spese di spedizione comprese). Anche in questo caso, tuttavia, il meccanismo di distribuzione sarà molto originale: invece di rivolgersi agli usuali canali commerciali, sarà l'abituale concessionaria del merchandising della band a gestire la vendita e la consegna.

La scelta dei Radiohead suona come una sveglia alle grandi sorelle della musica. Non si tratta in assoluto di una novità, visto che già da tempo Magnatune e Jamendo battono questa pista: ma si tratta del primo caso in cui una band di primissimo piano, ritenuta anzi un punto di riferimento da molti giovani e dagli stessi musicisti, si spinge verso un certo tipo di modello distributivo. Se questo modello avrà successo si può già ora star sicuri che la mossa dei Radiohead sarà seguita a breve giro di disco anche da altre band e nomi di richiamo.

la bandCome ricorda Bob Lefsetz sulle pagine del suo blog, in passato c'erano stati altri artisti del calibro di Bruce Springsteen o dei Pearl Jam che avevano scelto di lavorare senza un contratto discografico: ma tutti, senza eccezione, avevano poi stretto un accordo con le major per la distribuzione della propria musica. Tutti, ad eccezione dei Radiohead: "Non è che vivano in un altro mondo - dice Bob - ma è che giocano con regole diverse".

Questa mossa, spiega, dimostra che è possibile agire al di fuori della prassi consolidata: "Ai Radiohead non interessa se la musica è gratis. Perché non credono lo sarà". I fan saranno probabilmente sempre disposti a pagare per quanto ascoltano, e coloro i quali invece si sarebbero rivolti ad un circuito P2P per ottenere la musica gratuitamente, sborseranno invece una piccola cifra simbolica per averla. Meglio di niente.

Le major hanno di che preoccuparsi? Probabilmente sì, visto anche quello che si legge sulle pagine di Time: "Se il miglior gruppo in circolazione non ci vuole tra i piedi - dice un anonimo dirigente di una grande etichetta europea - allora non sono sicuro che ci sia rimasto molto di questo business". E aggiunge un produttore statunitense, anche lui senza nome: "Se puoi pagare quanto ti pare per la musica della migliore band del mondo, perché dovresti pagare 10 euro o 99 cent per quella di qualcuno meno dotato?". E quei 99 cent sono un prurito girato ad Apple.
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