Indice del forum Olimpo Informatico
I Forum di Zeus News
Leggi la newsletter gratuita - Attiva il Menu compatto
 
 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

    Newsletter RSS Facebook Twitter Contatti Ricerca
* Linux e Win Xp su un pc con due HDD
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Linux
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 13 Dic 2007 14:27    Oggetto: * Linux e Win Xp su un pc con due HDD Rispondi citando

Vorrei installare Ubuntu 7.10 sul mio pc assemblato.

Le caratteristiche hardware sono:
Processore AMD Athlon XP 2.6
RAM: 1,5 GB
Due hdd Maxtor: 120 GB (Primary Master) e 320 GB (Primary Slave)
Scheda madre: Asus A7V8X-X
Scheda video ATI RADEON 9200 (Ubuntu 5.10 live, residuo di vecchi esperimenti, le riconosce. Di conseguenza, non credo avrò difficoltà con la 7.10)

Il primo hdd (120 GB) è suddiviso in tre partizioni (C ospita Windows XP e programmi, in circa 16 GB)
Il secondo hdd è completamente vuoto, formattato in NTFS, aggiunto in previsione dell'installazione di Linux.

Avendo a disposizione due hdd, vorrei lasciare il primo a Windows, ed installare Ubuntu sul secondo. Dal momento che non ho necessità di far coesistere i due S.O. sullo stesso hdd, mi è stato consigliato di non utilizzare un Boot Loader (Grub) ma di effettuare la scelta all'avvio, modificando volta per volta la sequenza di boot nel BIOS (indicando, secondo il caso, il primo o il secondo hdd). In questo modo non verrebbe modificata la MBR dal Boot Loader, minimizzando così ogni rischio.

Qual'è la corretta procedura d'installazione?
Devo seguire qualche procedura particolare per evitare che venga coinvolto dall'installazione anche il primo hard disk? (Detto in altre parole, vorrei evitare che il programma di installazione di Ubuntu rilevi la presenza del primo hdd con Windows e che di conseguenza installi il Boot Loader.)


------------------------------------------------------


In un recente thread si è accennato a:
MK66 ha scritto:
....se sei un tipo a cui piace provare altre distribuzioni, o usare macchine virtuali, puoi mettere una partizione da 5GB circa per la root delle altre distribuzioni (una per ogni distribuzione, la swap ce l'hai già, la home pure, basta che dai un nome differente al tuo utente in ogni distribuzione) e una partizione di circa 10GB per la macchina virtuale.

Mi piacerebbe impostare da subito le partizioni necessarie per l'installazione (futura) di altre distribuzioni e per l'utilizzo di una macchina virtuale; potreste approfondire un po' l'argomento?
In particolare, con l'installazione della seconda distribuzione, immagino che sarà necessario l'utilizzo di un Boot Loader. Quest'ultimo gestirà la scelta all'avvio tra le distribuzioni Linux e Windows Xp, oppure sarà possibile limitare la sua azione alla scelta tra le distro Linux? In altre parole: quando avrò sul primo hdd Win Xp e sul secondo hdd Ubuntu e (per esempio) OpenSuse, sarà ancora possibile effettuare la prima scelta (Linux o Windows) modificando la sequenza di boot nel BIOS e, soltanto nel caso io abbia selezionato per il boot il secondo hdd, effettuare la seconda scelta (Ubuntu o OpenSuse) tramite Boot Loader?


--------------------------------------------------


Mi confermate le dimensioni che avete consigliato in altre occasioni per il partizionamento, o sarebbe preferibile abbondare?
swap 1 GB
/ 5 GB
/home 5 GB

Per il tipo di partizioni, anche nel mio caso è consigliabile una partizione estesa con più partizioni logiche?


Grazie per l'aiuto, e perdonate le (troppe) domande!


L'ultima modifica di anabasi il 05 Mar 2009 20:48, modificato 1 volta
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 14 Dic 2007 00:23    Oggetto: Rispondi citando

Ho l'impressione che:
1) o hai degli hard-disk estraibili dove in ciascuno carichi un sistema operativo con il suo boot-loader, e avvii il sistema inserendo l'hard disk del sistema operativo che vuoi usare, oppure
2) un boot-loader lo dovrai installare per forza... (GRUB o LILO, a tua scelta)
(personalmente credo sia meglio scorrere con i tasti freccia sulla schermata di GRUB che pastroccare dentro il BIOS a ogni avvio di sistema...)

Per installare, puoi benissimo installare sul secondo hard-disk senza problemi e senza toccare il primo (lo fai nella fase di partizionamento)
Per quanto riguarda il partizionamento, dovrai avere "necessariamente" una partizione di swap e una partizione di root ( / ), se vuoi evitare problemi in caso di reinstallazione del sistema operativo, ti consiglio di creare anche una partizione di lavoro separata ( /home ), che conterrà anche i file (nascosti) delle tue configurazioni)
Se hai intenzione di installare più distribuzioni, dovrai tenere conto di creare una partizione di root per ciascuna (la swap viene tranquillamente condivisa, mentre la /home la puoi condividere se usi degli username differenti per ogni distribuzione, per esempio: /home/anabasi_ubuntu per Ubuntu, /home/anabasi_debian per Debian, /home/anabasi_suse per Suse ecc., in questo modo non ci saranno problemi per quello che riguarda i famosi file di configurazione.
Con lo spazio enorme che hai, ti conviene creare anche una partizione di archivio dei tuoi lavori, in modo che la partizione /home venga liberata e i tuoi lavori possano essere archiviati in maniera sicura.
Ricapitolando, avresti:
1) partizione di swap
2) partizione di root per Ubuntu
3) partizione di home per Ubuntu (e per altre distribuzioni, se usi l'accortezza dei nomi utenti differenziati per ogni distribuzione)
4) eventuale partizione di root per altra distribuzione
5) (se vuoi usare lo stesso nome utente per ciascuna distribuzione) partizione di /home per altra distribuzione
6) ripetere 4 e 5 per tutte le distribuzioni che vuoi installare
7) partizione di archivio dei lavori
(il limite in un hard-disk è di 4 partizioni primarie... suggerisco di ricorrere a una partizione estesa, con all'interno le innumerevoli partizioni logiche che ti serviranno...)

Per la macchina virtuale, io utilizzo una partizione dedicata (in realtà due, come spiego meglio nel seguito) in cui ho creato (con Virtualbox) gli hard-disk virtualizzati dei diversi sistemi, per esempio Windows XP, per il problema del CAD... alla fine è una partizione logica in più nella suddivisione del tuo hard-disk

Dimensioni indicative:
1GB di RAM ... 1GB di swap come dici va benissimo, anche perchè la swap (nel mio caso) è usata esclusivamente con la macchina virtuale...

Per la partizione di root (/) di Ubuntu, io ho 5GB e, installando parecchio, ho superato di pochissimo i 3GB, quindi ne ho quasi 2 liberi (per temporanei, log di sistema, ecc.)
La partizione di root di ciascuna distribuzione che proverai, puoi benissimo tenerla delle stesse dimensioni: io ho Ubuntu e Debian, con 2 partizioni da 5 GB ciascuna.

La partizione /home, indipendentemente dal numero di utenti che userai, con 5GB procedi tranquillo per una normale attività lavorativa (ricorda di spostare i lavori completati nella partizione di archivio, altrimenti dopo un certo periodo troverai la partizione satura...)

La partizione dedicata alla macchina virtuale, dipende da cosa ci vuoi installare: più sistemi virtualizzerai, maggiore spazio ti servirà... io ho Windows (per i lavori CAD) su una partizione da 10GB, e 3 distribuzioni Linux (per test e prove varie) su un'altra partizione da 10GB anch'essa

Poi, nello spazio che rimane, puoi mettere una partizione di archivio dei lavori, dove sistemare i lavori completati, che peraltro ti consiglio comunque di backuppare sempre... Wink

Non vorrei confonderti troppo le idee, quindi per adesso mi fermo qui.
Se qualcosa non è chiaro chiedi pure... (e non dirmi che è tutto chiaro, altrimenti che dio delle tenebre sarei? Wink )
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 14 Dic 2007 20:22    Oggetto: Rispondi citando

[OT]
MK66 ha scritto:
Se qualcosa non è chiaro chiedi pure...

Grazie, ne approfitterò volentieri! Wink

MK66 ha scritto:
...e non dirmi che è tutto chiaro, altrimenti che dio delle tenebre sarei? Wink

Tutto chiaro....ma avrei ancora qualche dubbio! Wink
Think Dio tenebroso...sì, ma anche generoso (poiché dedichi parte del tuo tempo libero a sollevare noi principianti dalle difficoltà che incontriamo nella faticosa marcia verso il Pinguino! Very Happy )

[/OT]


Spiego il perché dell'idea di utilizzare la sequenza di boot (nel BIOS) anzichè un Boot Loader.
Un amico, un informatico di vecchia data e molta esperienza, mi ha messo in guardia sui rischi di instabilità che potrebbero verificarsi intervenendo sul MBR con un Boot Loader. Probabilmente la sua è una cautela ispirata alla massima prudenza, visto che la maggior parte delle persone che si avvicinano a Linux scelgono un'installazione dual-boot con una versione pre-esistente di Windows.
Ad ogni modo, in seguito ai consigli di quest'amico, avevo pensato all'utilizzo dei cassetti estraibili. Ne ho parlato con l'assemblatore, e quest'ultimo mi ha consigliato un'alternativa a suo dire più semplice: installare un secondo hdd, lasciare Windows sul primo e Linux sul secondo, ciascuno come se fosse l'unico S.O. presente nella macchina.
La scelta, all'avvio del pc, verrebbe fatta modificando la sequenza di boot nel BIOS. Nell'ultima scheda ("Boot") ho impostato la sequenza inserendo in prima posizione il lettore cd-dvd e in seconda posizione l'hdd. Espandendo il menù relativo all'hdd, compaiono entrambi i drive; è sufficiente selezionare l'uno o l'altro e chiudere la schermata salvando la modifica. Ho fatto qualche prova: non è un'operazione complessa, e con un po' di attenzione è difficile modificare inconsapevolmente altri parametri.
Tu sei contrario ad intervenire nel BIOS soprattutto pensando al rischio di commettere qualche errore, oppure per altre considerazioni?
Pensi che non sia tecnicamente possibile procedere come mi è stato proposto? E' possibile evitare che il programma di installazione di Ubuntu rilevi la presenza del primo hdd con Windows e che di conseguenza installi il Boot Loader? Oppure, al contrario, il primo hdd con Windows verrà comunque rilevato e, di conseguenza, sarà necessario l'utilizzo del Boot Loader?
Personalmente non ho nulla in contrario all'utilizzo di Grub o Lilo, se ciò non comporta rischi: cosa ne pensi?



Per quanto riguarda le partizioni root delle eventuali successive distribuzioni e la partizione per VirtualBox: potrei crearle in un secondo momento con GParted, riducendo la partizione di archivio lavori, oppure pensi che fare tutto durante la prima installazione sia più pratico?


MK66 ha scritto:
La partizione dedicata alla macchina virtuale, dipende da cosa ci vuoi installare: più sistemi virtualizzerai, maggiore spazio ti servirà

Prevedo la necessità di utilizzare, saltuariamente, Internet Explorer per accedere a pochi siti web che non ne vogliono sapere di lasciarsi visitare da Firefox. Inoltre, mi incuriosisce la possibilità di testare altre distribuzioni senza installarle.


Ancora qualche domanda, sul file system:
La partizione di swap ha il suo; per la root e la /home sovente si consiglia di utilizzare ext3. Invece, di ReiserFS si parla raramente: qual'è il motivo?
Per la partizione dedicata all'archivio lavori: sarebbe bene che fosse accessibile anche a Windows. Preferire Fat32 oppure NTFS? (Nelle note di rilascio di Ubuntu 7.10 è dichiarata la sua capacità a leggere e scrivere nelle partizioni NTFS)

Il Wiki di Ubuntu, spiegando la preparazione dei punti di mount, accenna alla possibilità di creare partizioni per le directory /home (come tu hai consigliato), ma anche per la /usr e la /boot. Ci sarebbe qualche utilità nel farlo, o non ne vale la pena?
Domanda da incompetente: in questa fase, occorre anche indicare il punto di mount per la partizione (Fat32 o NTFS) adibita ad archivio-lavori, oppure si dovrà eseguire il mount ogni volta, prima del suo utilizzo?
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 14 Dic 2007 23:45    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:
[OT]
MK66 ha scritto:
Se qualcosa non è chiaro chiedi pure...

Grazie, ne approfitterò volentieri! Wink

MK66 ha scritto:
...e non dirmi che è tutto chiaro, altrimenti che dio delle tenebre sarei? Wink

Tutto chiaro....ma avrei ancora qualche dubbio! Wink
Think Dio tenebroso...sì, ma anche generoso (poiché dedichi parte del tuo tempo libero a sollevare noi principianti dalle difficoltà che incontriamo nella faticosa marcia verso il Pinguino! Very Happy )

[/OT]

Che posso dire? Grazie... Very Happy
(per questa volta, tollererò il tuo OT... Wink )

anabasi ha scritto:

Spiego il perché dell'idea di utilizzare la sequenza di boot (nel BIOS) anzichè un Boot Loader.
Un amico, un informatico di vecchia data e molta esperienza, mi ha messo in guardia sui rischi di instabilità che potrebbero verificarsi intervenendo sul MBR con un Boot Loader. Probabilmente la sua è una cautela ispirata alla massima prudenza, visto che la maggior parte delle persone che si avvicinano a Linux scelgono un'installazione dual-boot con una versione pre-esistente di Windows.
Ad ogni modo, in seguito ai consigli di quest'amico, avevo pensato all'utilizzo dei cassetti estraibili. Ne ho parlato con l'assemblatore, e quest'ultimo mi ha consigliato un'alternativa a suo dire più semplice: installare un secondo hdd, lasciare Windows sul primo e Linux sul secondo, ciascuno come se fosse l'unico S.O. presente nella macchina.
La scelta, all'avvio del pc, verrebbe fatta modificando la sequenza di boot nel BIOS. Nell'ultima scheda ("Boot") ho impostato la sequenza inserendo in prima posizione il lettore cd-dvd e in seconda posizione l'hdd. Espandendo il menù relativo all'hdd, compaiono entrambi i drive; è sufficiente selezionare l'uno o l'altro e chiudere la schermata salvando la modifica. Ho fatto qualche prova: non è un'operazione complessa, e con un po' di attenzione è difficile modificare inconsapevolmente altri parametri.
Tu sei contrario ad intervenire nel BIOS soprattutto pensando al rischio di commettere qualche errore, oppure per altre considerazioni?
Pensi che non sia tecnicamente possibile procedere come mi è stato proposto?

Esclusivamente per i rischi connessi al sempre possibile errore: personalmente mi sento più sicuro a scorrere le righe di GRUB per selezionare il sistema operativo da avviare che ad agire sul BIOS, ma è una cosa del tutto personale...
Non vedo impossibilità tecniche per l'utilizzo del tuo metodo, solo lo trovo inconsueto: io ho sempre visto utilizzare GRUB (o LILO) oppure ho sentito dell'utilizzo dei cassetti estraibili, in cui immetti il cassetto con l'hard-disk e il computer parte e funziona con il sistema operativo contenuto in quell'hard-disk

anabasi ha scritto:

E' possibile evitare che il programma di installazione di Ubuntu rilevi la presenza del primo hdd con Windows e che di conseguenza installi il Boot Loader? Oppure, al contrario, il primo hdd con Windows verrà comunque rilevato e, di conseguenza, sarà necessario l'utilizzo del Boot Loader?

Durante l'installazione, Ubuntu rileverà in ogni caso il tuo HD con Windows, a meno che non lo disconnetti fisicamente.
Peraltro, credo che l'installazione del boot-loader sia inevitabile: mi sembra che puoi evitare di installarlo nel MBR, e installarlo nella directory di boot della distribuzione, o in un floppy esterno, ma deve sempre essere installato, perchè contiene il link agli script di avvio della distribuzione.

anabasi ha scritto:

Personalmente non ho nulla in contrario all'utilizzo di Grub o Lilo, se ciò non comporta rischi: cosa ne pensi?

Personalmente non ho mai avuto problemi con GRUB.

anabasi ha scritto:

Per quanto riguarda le partizioni root delle eventuali successive distribuzioni e la partizione per VirtualBox: potrei crearle in un secondo momento con GParted, riducendo la partizione di archivio lavori, oppure pensi che fare tutto durante la prima installazione sia più pratico?

Se hai una partizione estesa con all'interno delle partizioni logiche, non hai vincoli numerici ma solo di spazio fisico, quindi puoi facilmente aggiungere altre partizioni logiche riducendone qualcuna delle esistenti e liberando spazio, con il vantaggio che non devi progettare tutto subito, ma ti adatti la situazione alle tue esigenze man mano che scopri effettivamente di cosa hai necessità.

anabasi ha scritto:

MK66 ha scritto:
La partizione dedicata alla macchina virtuale, dipende da cosa ci vuoi installare: più sistemi virtualizzerai, maggiore spazio ti servirà

Prevedo la necessità di utilizzare, saltuariamente, Internet Explorer per accedere a pochi siti web che non ne vogliono sapere di lasciarsi visitare da Firefox. Inoltre, mi incuriosisce la possibilità di testare altre distribuzioni senza installarle.

Come ti ho detto io utilizzo 2 partizioni da 10GB ciascuna, in una ho virtualizzato XP+CAD e nell'altra ho virtualizzato (attualmente) 3 distribuzioni per i miei test (Ubuntu 7.10, Mandriva 2008 e CAELinux) ma avevo provato anche a mettere la quarta (Slackware) poi mi sono reso conto di essere già abbastanza matto... Wink

anabasi ha scritto:

Ancora qualche domanda, sul file system:
La partizione di swap ha il suo; per la root e la /home sovente si consiglia di utilizzare ext3. Invece, di ReiserFS si parla raramente: qual'è il motivo?

Non ne ho idea, forse che è più usato ext3, anche se ho sentito che il ReiserFS è più adatto per gestire i piccolissimi file che costituiscono il sistema Linux, ma sto andando a memoria e potrei facilmente sbagliare.
Io ho Ubuntu e Debian, e le partizioni di root sono in ReiserFS, mentre le partizioni di lavoro sono in ext3, e non ho comunque mai avuto problemi.

anabasi ha scritto:

Per la partizione dedicata all'archivio lavori: sarebbe bene che fosse accessibile anche a Windows. Preferire Fat32 oppure NTFS? (Nelle note di rilascio di Ubuntu 7.10 è dichiarata la sua capacità a leggere e scrivere nelle partizioni NTFS)

Se hai necessità di avere uno scambio di file tra Windows e Linux, allora rendila accessibile a Windows. FAT32 è già collaudato, ma ha il vincolo dei 4GB, NTFS non ha quel vincolo ma richiede ntfs-3g.
Ho sentito anch'io che in Ubuntu 7.10 è già implementato ntfs-3g (sebbene non l'abbia provato personalmente), quindi è indifferente usare NTFS o FAT32, con il vantaggio che non c'è la limitazione dei 4GB relativa al FAT32...

anabasi ha scritto:

Il Wiki di Ubuntu, spiegando la preparazione dei punti di mount, accenna alla possibilità di creare partizioni per le directory /home (come tu hai consigliato), ma anche per la /usr e la /boot. Ci sarebbe qualche utilità nel farlo, o non ne vale la pena?

Separare quelle particolari partizioni (poi si parla anche della /var, se ricordo bene) non ha particolari motivi di essere, a mio parere.
Ovviamente nessuno ti vieta di farlo: sappi che il grosso della partizione di sistema lo occupa proprio la /usr, che contiene tutti i programmi che hai installato, diciamo 3GB sui 5 della root, poi ci sarà la partizione /var che occuperà circa 1GB dello spazio rimanente, e il resto della root resta intorno ai 500MB (la /boot ha senso separarla solo se la devi rendere di sola lettura, comunque non supererà i 64MB)

anabasi ha scritto:

Domanda da incompetente: in questa fase, occorre anche indicare il punto di mount per la partizione (Fat32 o NTFS) adibita ad archivio-lavori, oppure si dovrà eseguire il mount ogni volta, prima del suo utilizzo?

Il partizionamento lo puoi fare prima o durante l'installazione.
Il conseguente "montaggio" delle partizioni lo fai durante l'installazione, e si crea da solo i comandi necessari per rifare ogni volta il mount. Se aggiungerai partizioni in seguito, dovrai fare un montaggio a parte e modificare un file, in modo che tale montaggio venga ripetuto automaticamente ogni volta.
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 16 Dic 2007 13:34    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
Non vedo impossibilità tecniche per l'utilizzo del tuo metodo, solo lo trovo inconsueto...
....Durante l'installazione, Ubuntu rileverà in ogni caso il tuo HD con Windows, a meno che non lo disconnetti fisicamente.

Secondo te, se durante l'installazione di Ubuntu disconnettessi il primo hdd con Windows, in seguito le partizioni dati sul primo hdd sarebbero viste ed accessibili da Linux? (Questa domanda è collegata con la seguente)

MK66 ha scritto:

anabasi ha scritto:
....in questa fase, occorre anche indicare il punto di mount per la partizione (Fat32 o NTFS) adibita ad archivio-lavori, oppure si dovrà eseguire il mount ogni volta, prima del suo utilizzo?

Il partizionamento lo puoi fare prima o durante l'installazione.
Il conseguente "montaggio" delle partizioni lo fai durante l'installazione, e si crea da solo i comandi necessari per rifare ogni volta il mount. Se aggiungerai partizioni in seguito, dovrai fare un montaggio a parte e modificare un file, in modo che tale montaggio venga ripetuto automaticamente ogni volta.

Dimmi se ho capito (ogni discorso sul mount mi lascia sempre qualche dubbio).
Durante l'installazione di Ubuntu, la fase della "preparazione dei punti di mount" serve a far sì che Ubuntu sappia quale delle partizioni che ho appena creato dovrà utilizzare per la root, quale per lo swap, quale per la /home.
Quelle sono partizioni indispensabili (diciamo così, anche se sappiamo che non è strettamente vero) per il S.O.
Veniamo adesso alle partizioni contenenti dati. Per esempio, nel secondo hdd creo una partizione ext3 per il salvataggio dati: in fase di installazione di Ubuntu devo indicarne il punto di mount? Altro esempio: nel secondo hdd creo una partizione fat32 (o NTFS) per il salvataggio dati, da utilizzare sia con Linux sia con Windows: in fase di installazione di Ubuntu devo indicarne il punto di mount? Ultimo esempio: nel primo hdd ho una partizione fat32 che ho usato finora con Windows per salvare dati: per far sì che Ubuntu la veda, devo in fase di installazione indicarne il punto di mount?
(Perdona la pignoleria, ma da questi tre esempi spero di capire a cosa servono i punti di mount, eliminando dubbi che trascino da tempo)

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 16 Dic 2007 18:08    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:
MK66 ha scritto:
Non vedo impossibilità tecniche per l'utilizzo del tuo metodo, solo lo trovo inconsueto...
....Durante l'installazione, Ubuntu rileverà in ogni caso il tuo HD con Windows, a meno che non lo disconnetti fisicamente.

Secondo te, se durante l'installazione di Ubuntu disconnettessi il primo hdd con Windows, in seguito le partizioni dati sul primo hdd sarebbero viste ed accessibili da Linux? (Questa domanda è collegata con la seguente)

No, a meno che non fai un "montaggio" al volo delle suddette partizioni in Ubuntu (si può fare benissimo e renderla poi automatica, come ti indico di seguito)

anabasi ha scritto:
MK66 ha scritto:

anabasi ha scritto:
....in questa fase, occorre anche indicare il punto di mount per la partizione (Fat32 o NTFS) adibita ad archivio-lavori, oppure si dovrà eseguire il mount ogni volta, prima del suo utilizzo?

Il partizionamento lo puoi fare prima o durante l'installazione.
Il conseguente "montaggio" delle partizioni lo fai durante l'installazione, e si crea da solo i comandi necessari per rifare ogni volta il mount. Se aggiungerai partizioni in seguito, dovrai fare un montaggio a parte e modificare un file, in modo che tale montaggio venga ripetuto automaticamente ogni volta.

Dimmi se ho capito (ogni discorso sul mount mi lascia sempre qualche dubbio).

Spero di essere abbastanza chiaro per aiutarti a risolvere i dubbi

anabasi ha scritto:
Durante l'installazione di Ubuntu, la fase della "preparazione dei punti di mount" serve a far sì che Ubuntu sappia quale delle partizioni che ho appena creato dovrà utilizzare per la root, quale per lo swap, quale per la /home.
Quelle sono partizioni indispensabili (diciamo così, anche se sappiamo che non è strettamente vero) per il S.O.

Si, le partizioni che hai nominato devono per forza essere "montate" in fase di installazione, anche perchè altrimenti dove si installa Ubuntu?
Il punto di montaggio serve effettivamente perchè Ubuntu sappia che la partizione hda6 serve per il sistema operativo (punto di montaggio / ), la hda10 serve per i tuoi dati e configurazioni (punto di montaggio /home ) e via così... (i numeri di partizione che ho indicato sono ovviamente inventati...)

anabasi ha scritto:
Veniamo adesso alle partizioni contenenti dati. Per esempio, nel secondo hdd creo una partizione ext3 per il salvataggio dati: in fase di installazione di Ubuntu devo indicarne il punto di mount?

Puoi anche farlo in seguito, modificando opportunamente il file /etc/fstab, ma se lo fai in fase di installazione fa tutto da solo e ti eviti uno sbattimento...

anabasi ha scritto:
Altro esempio: nel secondo hdd creo una partizione fat32 (o NTFS) per il salvataggio dati, da utilizzare sia con Linux sia con Windows: in fase di installazione di Ubuntu devo indicarne il punto di mount?

Stesso discorso di prima: le partizioni che non sono "indispensabili" le puoi montare successivamente senza problemi, ma il fatto di averle preparate e farle montare in fase di installazione ti semplifica la vita, evitandoti i passaggi necessari (che farà Ubuntu per te, in fase di installazione)

anabasi ha scritto:
Ultimo esempio: nel primo hdd ho una partizione fat32 che ho usato finora con Windows per salvare dati: per far sì che Ubuntu la veda, devo in fase di installazione indicarne il punto di mount?

La risposta è sempre la stessa, ma in questo caso (visto che il primo hard-disk non lo vuoi far vedere) credo ti converrà fare il "montaggio" dopo l'installazione, quando ricollegherai il primo HD. In quella occasione, monterai per la prima volta la partizione indicata (se non ti serve, evita pure di montare la partizione di Windows) e poi ti basterà modificare il file /etc/fstab per montarla automaticamente ogni volta.

anabasi ha scritto:
(Perdona la pignoleria, ma da questi tre esempi spero di capire a cosa servono i punti di mount, eliminando dubbi che trascino da tempo)

Ciao

I punti di mount servono (a grandi linee) a far capire a Ubuntu in quale cartella posizionare i file relativi ai dati che si trovano in quella determinata partizione che hai appena "montato", come dire che inserisci un dispositivo (la partizione) e la carichi per farla riconoscere dal sistema operativo (il montaggio) affinchè ci puoi poi lavorare.
Finchè non monti la partizione (o il dispositivo) Ubuntu non sarà in grado di riconoscerla e vedere cosa contiene, e quindi di lavorarci sopra.

Spero sia stato chiaro, altrimenti non esitare a chiedere...
Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 16 Dic 2007 21:04    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
anabasi ha scritto:
....se durante l'installazione di Ubuntu disconnettessi il primo hdd con Windows, in seguito le partizioni dati sul primo hdd sarebbero viste ed accessibili da Linux?

No, a meno che non fai un "montaggio" al volo delle suddette partizioni in Ubuntu (si può fare benissimo e renderla poi automatica, come ti indico di seguito)

Se mi servisse accedere alle partizioni dati del primo hdd (quello con Windows) solo saltuariamente, potrei effettuare il mount volta per volta? Potrei comunque, in un secondo momento, automatizzare il mount: è un'operazione complicata (la modifica al file /etc/fstab)?

Ricordo vecchie letture, in cui si diceva che per ogni drive si doveva effettuare il mount e prima di chiudere la sessione effettuare il umount. Oggigiorno, con una distribuzione moderna, è ancora necessario per qualche tipo di drive o periferica, oppure è tutto automatizzato?

-------------------------------------------------------

Per quanto riguarda la (o le) partizioni per la macchina virtuale: se la creo durante l'installazione di Ubuntu, quando arriverò alla fase della "preparazione dei punti di mount" dovrò indicarla? (Immagino di sì, altrimenti Ubuntu non la vedrebbe.)
Che file system devo scegliere e come devo comportarmi: come con una qualunque partizione, oppure devo selezionare qualche altra opzione?

Per quanto riguarda la (o le) partizioni root per altre distribuzioni Linux: se la creo durante l'installazione di Ubuntu, quando arriverò alla fase della "preparazione dei punti di mount" dovrò indicarla? (Immagino di no.) Wink

------------------------------------------------------

Ancora una domanda sulla "mia" procedura Wink
Ipotesi:
ho scollegato il primo hdd ed ho installato Ubuntu sul secondo hdd. Il programma di installazione di Ubuntu non ha potuto rilevare la presenza di Windows, quindi non viene installato nessun Boot Loader.
Io scelgo ad ogni avvio il S.O. modificando nel BIOS volta per volta la sequenza di boot.
Domanda:
Tutto ciò va bene finché mi "accontento" di scegliere tra Windows e Ubuntu.
Quando deciderò di installare sul secondo hdd anche (per es) Fedora, ripeterò la procedura utilizzata per l'installazione di Ubuntu: scollegare il primo hdd, ecc ecc.
Il programma di installazione di Fedora rileverà la presenza di un altro S.O. (Ubuntu) ed installerà il Boot Loader. Quest'ultimo presenterà come opzioni soltanto Ubuntu e Fedora, e non anche Windows: giusto?
In altre parole, all'avvio deciderò tra Windows e Linux modificando la sequenza di boot dal BIOS e, soltanto se avrò deciso per Linux (secondo hdd) verrà lanciato Grub (o Lilo) per permettermi di scegliere tra Ubuntu e Fedora.
Cosa ne pensi? (so che è una situazione che non hai mai incontrato ma, a livello di ragionamento, dovrebbe funzionare?)

Perdona tutte queste domande un po' noiose, e che poco hanno a che fare con Linux in senso stretto, ma ormai mi sono cacciato in questo "ginepraio mentale" e vorrei uscirne in modo razionale (e, possibilmente, facendo la scelta più efficiente! Wink )

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 16 Dic 2007 23:32    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:
Se mi servisse accedere alle partizioni dati del primo hdd (quello con Windows) solo saltuariamente, potrei effettuare il mount volta per volta? Potrei comunque, in un secondo momento, automatizzare il mount: è un'operazione complicata (la modifica al file /etc/fstab)?

Si, lo puoi montare solo quando ti serve. Se poi vuoi automatizzare il mount, basta modificare /etc/fstab (è un file di testo con indicati appunto i punti di mount delle varie partizioni, dovrai semplicemente aggiungere la riga relativa a quella partizione, ovviamente dovrai farlo come superutente)

anabasi ha scritto:
Ricordo vecchie letture, in cui si diceva che per ogni drive si doveva effettuare il mount e prima di chiudere la sessione effettuare il umount. Oggigiorno, con una distribuzione moderna, è ancora necessario per qualche tipo di drive o periferica, oppure è tutto automatizzato?

E' vero: la procedura è quella, con Ubuntu hai il vantaggio che, per la stragrande maggioranza dei dispositivi è automatico.
A me il montaggio manuale è capitato di farlo solo per i floppy, mentre lo smontaggio manuale lo devo fare per le chiavette USB (ma anche in Windows bisognava disattivarla prima di estrarla...), per il resto ho trovato tutto automatico...
-------------------------------------------------------

anabasi ha scritto:
Per quanto riguarda la (o le) partizioni per la macchina virtuale: se la creo durante l'installazione di Ubuntu, quando arriverò alla fase della "preparazione dei punti di mount" dovrò indicarla? (Immagino di sì, altrimenti Ubuntu non la vedrebbe.)

Si, immagini giusto...

anabasi ha scritto:
Che file system devo scegliere e come devo comportarmi: come con una qualunque partizione, oppure devo selezionare qualche altra opzione?

Io le ho formattate in ext3, per usarle normalmente alla bisogna, poi formatterai nel formato corretto gli HD virtuali che creerai dentro tali partizioni (le effettive macchine virtuali)

anabasi ha scritto:
Per quanto riguarda la (o le) partizioni root per altre distribuzioni Linux: se la creo durante l'installazione di Ubuntu, quando arriverò alla fase della "preparazione dei punti di mount" dovrò indicarla? (Immagino di no.) Wink

No, non devi indicarle.

------------------------------------------------------

anabasi ha scritto:
Ancora una domanda sulla "mia" procedura Wink
Ipotesi:
ho scollegato il primo hdd ed ho installato Ubuntu sul secondo hdd. Il programma di installazione di Ubuntu non ha potuto rilevare la presenza di Windows, quindi non viene installato nessun Boot Loader.
Io scelgo ad ogni avvio il S.O. modificando nel BIOS volta per volta la sequenza di boot.
Domanda:
Tutto ciò va bene finché mi "accontento" di scegliere tra Windows e Ubuntu.
Quando deciderò di installare sul secondo hdd anche (per es) Fedora, ripeterò la procedura utilizzata per l'installazione di Ubuntu: scollegare il primo hdd, ecc ecc.
Il programma di installazione di Fedora rileverà la presenza di un altro S.O. (Ubuntu) ed installerà il Boot Loader. Quest'ultimo presenterà come opzioni soltanto Ubuntu e Fedora, e non anche Windows: giusto?
In altre parole, all'avvio deciderò tra Windows e Linux modificando la sequenza di boot dal BIOS e, soltanto se avrò deciso per Linux (secondo hdd) verrà lanciato Grub (o Lilo) per permettermi di scegliere tra Ubuntu e Fedora.
Cosa ne pensi? (so che è una situazione che non hai mai incontrato ma, a livello di ragionamento, dovrebbe funzionare?)

Si, la nuova distribuzione rileverà comunque tutti i sistemi operativi presenti (se non vuoi che veda Windows disconnetti l'HD) e piazzerà il suo programmino per stabilire quale avviare.
Quando avvierai quel particolare HD, ti partirà quel GRUB (o LILO) che ti farà scegliere cosa avviare.
Peraltro, anche installando solo Ubuntu, GRUB ti verrà installato lo stesso nel HD, solo che vedendo solo Ubuntu, la lancerà automaticamente.
Ogni distribuzione che installerai piazzerà il suo boot-loader e si avvierà come predefinita con quel boot-loader...

anabasi ha scritto:
Perdona tutte queste domande un po' noiose, e che poco hanno a che fare con Linux in senso stretto, ma ormai mi sono cacciato in questo "ginepraio mentale" e vorrei uscirne in modo razionale (e, possibilmente, facendo la scelta più efficiente! Wink )

Ciao

E fare domande è il metodo migliore per imparare... vai tranquillo: finchè ne sono in grado, cercherò di risponderti (se poi non riesco io, lo farà qualcun altro tra gli esperti che ci sono in questo forum... Wink )
Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 18 Dic 2007 08:40    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
anabasi ha scritto:
Ricordo vecchie letture, in cui si diceva che per ogni drive si doveva effettuare il mount e prima di chiudere la sessione effettuare il umount. Oggigiorno, con una distribuzione moderna, è ancora necessario per qualche tipo di drive o periferica, oppure è tutto automatizzato?

E' vero: la procedura è quella, con Ubuntu hai il vantaggio che, per la stragrande maggioranza dei dispositivi è automatico.
A me il montaggio manuale è capitato di farlo solo per i floppy, mentre lo smontaggio manuale lo devo fare per le chiavette USB (ma anche in Windows bisognava disattivarla prima di estrarla...), per il resto ho trovato tutto automatico...

Non accade così per tutte le distribuzioni? Ad esempio, Debian lo fa?

In Windows Xp è possibile collegare un hdd esterno usb o una pennetta usb:
a) prima di accendere il pc
b) "a caldo" (con pc acceso).
La disconnessione può essere effettuata:
a) con il pc acceso, seguendo la procedura "Rimozione sicura dell'hardware"
b) dopo aver spento il pc.
Con Linux (e, nello specifico, Ubuntu) la situazione è diversa? In particolare, se io volessi disconnettere l'hdd esterno usb o la pennetta dopo aver spento il pc, dovrei comunque fare lo smontaggio prima di spegnere oppure a questo provvede Ubuntu durante lo shut down?


-------------------------------------------------------------------------


MK66 ha scritto:
....la nuova distribuzione rileverà comunque tutti i sistemi operativi presenti (se non vuoi che veda Windows disconnetti l'HD) e piazzerà il suo programmino per stabilire quale avviare.




Ho dato un'occhiata sotto il cofano. Il primo hdd (quello che ospita Windows) è accessibile. Ci sono due connettori: uno permette il collegamento simultaneo di otto cavi (due gialli, due rossi e quattro neri), il secondo collega un cavo piatto "a nastro". Secondo te, quale dovrei scollegare per disconnettere l'hdd in modo che il programma di installazione di Ubuntu non lo rilevi? Io ho fatto un tentativo con il primo (quello bianco con otto cavi), ma non sono riuscito a scollegarlo. Non ho voluto applicare troppa forza, pensando che probabilmente c'è una procedura di sblocco che non conosco. Però non ho visto niente, nessuna levetta o altro.
Hai un suggerimento da darmi? (Lo so: questa è una domanda da "hardware", e siamo nella sezione sbagliata. Wink Se necessario, potrei postare lì)


----------------------------------------------------------------------


MK66 ha scritto:
....Peraltro, anche installando solo Ubuntu, GRUB ti verrà installato lo stesso nel HD, solo che vedendo solo Ubuntu, la lancerà automaticamente.
Ogni distribuzione che installerai piazzerà il suo boot-loader e si avvierà come predefinita con quel boot-loader...

Di conseguenza, ogni nuova installazione (ad es, Fedora in aggiunta a Ubuntu) provvede a "coprire" le istruzioni del Boot Loader impostato dalla distribuzione installata in precedenza?

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 18 Dic 2007 12:17    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:

Non accade così per tutte le distribuzioni? Ad esempio, Debian lo fa?

Debian, Ubuntu, Mandriva, Vector si, non so se accade per tutte (per esempio, immagino che le distribuzioni più "leggere" non lo facciano, a meno che non siano installati i programmi dedicati.

anabasi ha scritto:
In Windows Xp è possibile collegare un hdd esterno usb o una pennetta usb:
a) prima di accendere il pc
b) "a caldo" (con pc acceso).
La disconnessione può essere effettuata:
a) con il pc acceso, seguendo la procedura "Rimozione sicura dell'hardware"
b) dopo aver spento il pc.
Con Linux (e, nello specifico, Ubuntu) la situazione è diversa? In particolare, se io volessi disconnettere l'hdd esterno usb o la pennetta dopo aver spento il pc, dovrei comunque fare lo smontaggio prima di spegnere oppure a questo provvede Ubuntu durante lo shut down?

Non ho un HD esterno, ma la pennetta USB si, e la procedura è esattamente uguale (per il caricamento) e ti fa il montaggio automatico.
Per lo smontaggio è analogo (la procedura è perfettamente uguale alla rimozione sicura di Windows, con la differenza che è in fase di smontaggio che "scrive" effettivamente i dati nella pennetta, quindi (se stai inserendo tanti dati) ti appare la finestrella "non rimuovere che sto scrivendo", e quando finisce ti appare l'altra finestrella "ho finito, rimuovi pure" (non è che dicono proprio così, ma il senso è quello)
Per la rimozione dopo spegnimento, io non l'ho mai fatta, ma prima di avviare la procedura di spegnimento viene avviato lo "smontaggio" di tutti i dispositivi, compresa quindi la pennetta USB, e prima di effettuare lo smontaggio vengono scritti i dati, quindi (a stretto rigor di logica) non ci saranno problemi.

-------------------------------------------------------------------------


anabasi ha scritto:
Ho dato un'occhiata sotto il cofano. Il primo hdd (quello che ospita Windows) è accessibile. Ci sono due connettori: uno permette il collegamento simultaneo di otto cavi (due gialli, due rossi e quattro neri), il secondo collega un cavo piatto "a nastro". Secondo te, quale dovrei scollegare per disconnettere l'hdd in modo che il programma di installazione di Ubuntu non lo rilevi? Io ho fatto un tentativo con il primo (quello bianco con otto cavi), ma non sono riuscito a scollegarlo. Non ho voluto applicare troppa forza, pensando che probabilmente c'è una procedura di sblocco che non conosco. Però non ho visto niente, nessuna levetta o altro.
Hai un suggerimento da darmi? (Lo so: questa è una domanda da "hardware", e siamo nella sezione sbagliata. Wink Se necessario, potrei postare lì)

Qua mi cogli impreparato: non ne capisco praticamente niente di cablaggi interni di computer (io sono pratico di cavi un pelino più grossi... Wink )
A occhio penserei al cavo piatto "a nastro" che dovrebbe essere il bus di segnale tra gli HD e la scheda madre, ma per tua sicurezza e evitare problemi, è meglio che rigiri la domanda a chi se ne intende davvero... Embarassed

----------------------------------------------------------------------


anabasi ha scritto:

Di conseguenza, ogni nuova installazione (ad es, Fedora in aggiunta a Ubuntu) provvede a "coprire" le istruzioni del Boot Loader impostato dalla distribuzione installata in precedenza?

Si, ogni installazione sostituisce il boot-loader precedente, per rendersi predefinita.
Alternative possibili sono: evitare che venga installato il boot-loader e modificare poi il GRUB di Ubuntu per fargli vedere anche le altre distribuzioni, lasciare fare regolarmente e poi modificare l'ultimo boot-loader per fare si che la distribuzione preferita sia quella che vuoi te e non necessariamente l'ultima installata.

C'entra poco, ma fa riferimento al procedimento dell'avvio modificando il BIOS: ho sentito che è possibile installare Ubuntu e Windows facendo in modo che il GRUB venga installato su un floppy, di conseguenza non tocchi il MBR e avvii il computer da floppy, scegliendo cosa avviare (Windows o Linux) ed evitando problemi come questo

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 18 Dic 2007 13:21    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
Non ho un HD esterno, ma la pennetta USB si, e la procedura è esattamente uguale (per il caricamento) e ti fa il montaggio automatico.

Dunque posso inserire la chiavetta nella porta usb sia prima di accendere il pc sia quando il pc è già acceso?


MK66 ha scritto:
Qua mi cogli impreparato: non ne capisco praticamente niente di cablaggi interni di computer (io sono pratico di cavi un pelino più grossi... Wink )
A occhio penserei al cavo piatto "a nastro" che dovrebbe essere il bus di segnale tra gli HD e la scheda madre, ma per tua sicurezza e evitare problemi, è meglio che rigiri la domanda a chi se ne intende davvero...

Nessun problema, ecco qui Wink
Sei comunque una miniera di informazioni utili; non so quanti altri avrebbero avuto la tua pazienza! Embarassed



MK66 ha scritto:
...Alternative possibili sono: evitare che venga installato il boot-loader e modificare poi il GRUB di Ubuntu per fargli vedere anche le altre distribuzioni, lasciare fare regolarmente e poi modificare l'ultimo boot-loader per fare si che la distribuzione preferita sia quella che vuoi te e non necessariamente l'ultima installata.

Mi ha incuriosito ciò che hai scritto e che ho evidenziato in grassetto.
Se è possibile (e non troppo complesso) evitare che venga installato il Boot Loader, potrei comportarmi in questo modo per la prima installazione (Ubuntu) sul secondo hdd, ed eviterei così di dover disconnettere l'hdd.


MK66 ha scritto:
...ho sentito che è possibile installare Ubuntu e Windows facendo in modo che il GRUB venga installato su un floppy, di conseguenza non tocchi il MBR e avvii il computer da floppy, scegliendo cosa avviare (Windows o Linux)

Sarebbe una buona alternativa, a condizione che invece del floppy lo si possa fare da pennetta usb: il mio floppy drive si è guastato da tempo, e non pensavo di sostituirlo, visto l'uso pressoché nullo che ormai se ne fa.
Ad ogni modo, puoi darmi un consiglio su dove cercare per approfondire?

MK66 ha scritto:
....ed evitando problemi come questo

Si, l'avevo letto! Wink
Infatti, quello è uno dei motivi che mi spingono a seguire questa strada poco battuta! Wink

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 18 Dic 2007 22:02    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:

Dunque posso inserire la chiavetta nella porta usb sia prima di accendere il pc sia quando il pc è già acceso?

Si, in entrambi i casi viene rilevata e montata automaticamente.

anabasi ha scritto:

Nessun problema, ecco qui Wink
Sei comunque una miniera di informazioni utili; non so quanti altri avrebbero avuto la tua pazienza! Embarassed

Pensa che normalmente sono un tipo molto impaziente... Wink

anabasi ha scritto:
MK66 ha scritto:
...Alternative possibili sono: evitare che venga installato il boot-loader e modificare poi il GRUB di Ubuntu per fargli vedere anche le altre distribuzioni, lasciare fare regolarmente e poi modificare l'ultimo boot-loader per fare si che la distribuzione preferita sia quella che vuoi te e non necessariamente l'ultima installata.

Mi ha incuriosito ciò che hai scritto e che ho evidenziato in grassetto.
Se è possibile (e non troppo complesso) evitare che venga installato il Boot Loader, potrei comportarmi in questo modo per la prima installazione (Ubuntu) sul secondo hdd, ed eviterei così di dover disconnettere l'hdd.

Dalla seconda distribuzione puoi dire a Linux di non installare un boot-loader, modificando poi il boot-loader della prima distribuzione, ma tieni conto che in ogni caso un boot-loader ti serve per avviare Linux (quindi in Ubuntu lo devi installare)

anabasi ha scritto:
MK66 ha scritto:
...ho sentito che è possibile installare Ubuntu e Windows facendo in modo che il GRUB venga installato su un floppy, di conseguenza non tocchi il MBR e avvii il computer da floppy, scegliendo cosa avviare (Windows o Linux)

Sarebbe una buona alternativa, a condizione che invece del floppy lo si possa fare da pennetta usb: il mio floppy drive si è guastato da tempo, e non pensavo di sostituirlo, visto l'uso pressoché nullo che ormai se ne fa.
Ad ogni modo, puoi darmi un consiglio su dove cercare per approfondire?

Per la penna USB non saprei: si potrà fare quasi sicuramente, ma occorre che venga riconosciuta dal BIOS e sia messa come primo sistema di avvio, visto che il GRUB si deve avviare subito dopo il BIOS...
Qui trovi un pò di informazioni su GRUB

anabasi ha scritto:
MK66 ha scritto:
....ed evitando problemi come questo

Si, l'avevo letto! Wink
Infatti, quello è uno dei motivi che mi spingono a seguire questa strada poco battuta! Wink

Capisco... Wink

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 24 Dic 2007 20:14    Oggetto: Rispondi citando

Sto utilizzando Ubuntu 7.10 in modalità live, per impratichirmi un po', prima di passare all'installazione.
Per ora, ho soprattutto buone notizie! Very Happy
Scheda madre, scheda grafica, scheda audio, monitor: tutti riconosciuti ed automaticamente configurati al primo colpo! Applause
Stampante: la mia vecchia e fedele Samsung laser b/n è stata riconosciuta in un attimo Applause (un po' è anche merito mio, perché quando l'ho acquistata, due anni fa, ho cercato un modello che dichiarasse il supporto per Linux Wink )
Hard disk esterno usb e pennetta usb: riconosciuti e montati automaticamente. Applause
I due hdd interni: riconosciuti. Devo montare ciascuna partizione manualmente (facilissimo, per ora in modalità grafica, dal menù contestuale)
Fotocamera HP (anch'essa vecchia e fedele, come la stampante): riconosciuta al secondo tentativo. Questo perchè, per scaricare le foto sul pc (Windows) senza dover installare il pesantissimo ed invadente software di HP, l'avevo impostata in modo che venisse riconosciuta come hdd esterno. Con questa impostazione, Ubuntu non la vedeva né come hdd (infatti, in "Places" -> "Computer" non appariva) né come fotocamera. Modificandone l'impostazione in fotocamera, è stata subito riconosciuta. Applause
Connessione internet: la scheda ethernet ed il "modem", anch'esso ethernet, sono stati riconosciuti in un attimo, e non ho dovuto configurare nulla. Applause
Non avendo "raffinatezze" tipo router o wi-fi, non ho avuto nessuna difficoltà .

Mi sono trovato subito bene anche con l'ambiente grafico: Gnome è semplice e razionale, e non mi sembra che possa creare difficoltà a chi proviene da Windows. Ricordo che, un paio di anni fa, avevo provato per qualche giorno Ubuntu 5.10 live, ma all'epoca non ero riuscito a fare quasi niente. Probabilmente, in questi due anni siamo migliorati entrambi, Ubuntu ed io! Wink

Rimane un problema: il modem interno 56K. Come immaginavo, non viene riconosciuto. Purtroppo non posso farne del tutto a meno, senza dimenticare la necessità di inviare saltuariamente dei fax.
Farò ancora qualche tentativo e qualche ricerca, poi probabilmente posterò nell'Olimpo in cerca di aiuto Wink

----------------------------------------------------------------


Ho utilizzato l'editor di testo Gedit per scivere alcune note. Quando salvo il documento come nuovo file, di default Gedit non mette l'estensione. Ho notato però che, se aggiungo manualmente l'estensione txt, l'accetta. Perché?


Inoltre, quando voglio aprire un file creato con Gedit (doppio click sull'icona) compare questa finestra (vedi sotto), sia che il file abbia l'estensione txt sia che non l'abbia. Cliccando su "Display" il file viene aperto, però mi chiedo se è necessario che si apra sempre questa finestra.
La stessa finestra (con lo stesso contenuto "xxxx is an executable text file") compare quando faccio doppio click su una pagina web precedentemente salvata, per aprirla. Anche in questo caso, è necessario che si apra sempre questa finestra?



-------------------------------------------------------------------


Se provo a visualizzare in Windows un testo scritto in Linux con Gedit:
a) se utilizzo il blocco note di Windows compare un testo intervallato da quadrati (alla fine di ogni capoverso).
b) se utilizzo un altro editor, il testo appare più simile a quello digitato in Gedit, ma sono comunque costretto a correggere tutte le vocali accentate. E' possibile comporre un testo con Gedit e in seguito utilizzarlo sotto Windows senza doverlo modificare manualmente?


----------------------------------------------------------------


Ho fatto una scoperta (d'altra parte, se non faccio "scoperte" nei primi giorni di utilizzo... Wink )
Se eseguo Gedit, e da "File" -> "Open" seguo il percorso di un file precedentemente salvato su un disco o una partizione che attualmente non è montata,... Ubuntu la monta!
Lo stesso succede se tento di aprire con Firefox una pagina web precedentemente salvata su una partizione adesso non montata.

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 25 Dic 2007 22:57    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti Very Happy
Citazione:
Ho utilizzato l'editor di testo Gedit per scivere alcune note. Quando salvo il documento come nuovo file, di default Gedit non mette l'estensione. Ho notato però che, se aggiungo manualmente l'estensione txt, l'accetta. Perché?

Linux non usa le estensioni per differenziare i file, ma ne accetta comunque l'utilizzo, per i motivi di interscambiabilità tra i vari sistemi operativi.
Citazione:
Inoltre, quando voglio aprire un file creato con Gedit (doppio click sull'icona) compare questa finestra (vedi sotto), sia che il file abbia l'estensione txt sia che non l'abbia. Cliccando su "Display" il file viene aperto, però mi chiedo se è necessario che si apra sempre questa finestra.
La stessa finestra (con lo stesso contenuto "xxxx is an executable text file") compare quando faccio doppio click su una pagina web precedentemente salvata, per aprirla. Anche in questo caso, è necessario che si apra sempre questa finestra?

I file Linux sono comunque dei file di testo, anche gli script, per cui col doppio click ti apre quella finestra: è principalmente una questione di permessi (in particolare il permesso di esecuzione), in quanto il file che vuoi aprire avrà senza dubbio permesso di esecuzione, e quindi Ubuntu lo vede come uno script, per cui ti chiede cosa vuoi fare (vedere il file o eseguirlo)
Se clicchi sul file in oggetto col tasto destro e imposti la proprietà di aprirlo con Gedit, non ti dovrebbe apparire più quella finestra (finchè sei nella sessione, visto che sei in Live...)
Citazione:
Se provo a visualizzare in Windows un testo scritto in Linux con Gedit:
a) se utilizzo il blocco note di Windows compare un testo intervallato da quadrati (alla fine di ogni capoverso).
b) se utilizzo un altro editor, il testo appare più simile a quello digitato in Gedit, ma sono comunque costretto a correggere tutte le vocali accentate. E' possibile comporre un testo con Gedit e in seguito utilizzarlo sotto Windows senza doverlo modificare manualmente?

E' dovuto alle differenze di formattazione di carattere tra Linux e Windows (in particolare il ritorno a capo, che da una parte è un LF, dall'altra è un CR+LF). Non è facile risolvere: puoi o salvare in formato .rtf (metti l'estensione in Gedit) o usare (sotto Windows) questo convertitore.
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 27 Dic 2007 00:31    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
Complimenti Very Happy

Grazie, ma non li merito!
Chi li merita è Ubuntu, ed infatti a lui erano indirizzati gli applausi che ho inserito nel post: ha fatto quasi tutto lui! Wink

MK66 ha scritto:
...Non è facile risolvere: puoi o salvare in formato .rtf (metti l'estensione in Gedit) o usare (sotto Windows) questo convertitore.

OK, grazie.
A questo proposito, ho notato che la compatibilità tra Openoffice (Win) ed Openoffice (Linux) è completa: posso modificare un file sotto Linux e poi riprenderlo sotto Win e così via senza alcuna necessità di correzione.
Tornando al caso di Gedit: per quanto riguarda l'errata interpretazione delle vocali accentate, anch'esso è un problema di formattazione?
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 27 Dic 2007 01:03    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:

A questo proposito, ho notato che la compatibilità tra Openoffice (Win) ed Openoffice (Linux) è completa: posso modificare un file sotto Linux e poi riprenderlo sotto Win e così via senza alcuna necessità di correzione.
Tornando al caso di Gedit: per quanto riguarda l'errata interpretazione delle vocali accentate, anch'esso è un problema di formattazione?

Per le vocali accentate è lo stesso problema di formattazione dei caratteri dell'a capo. Purtroppo qualche problema di compatibilità c'è...

Per quanto riguarda Openoffice, non ci sono incompatibilità perchè lavora secondo lo stesso standard di formattazione con entrambi i sistemi, infatti per lavorare su file di formato ufficio su entrambi i sistemi, credo sia il metodo migliore. Salvi il file con O.O. in Win, lo riapri in Ubu e lo modifichi come vuoi, poi lo riapri in Win e non ci sono problemi... (l'unico problema può venire se usi dei font particolari... anche su quelli c'è qualche incompatibilità... a meno di non installare un pacchetto linux che permette di caricare anche i font windows)
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 27 Dic 2007 01:55    Oggetto: Rispondi citando

MK66 ha scritto:
....Salvi il file con O.O. in Win, lo riapri in Ubu e lo modifichi come vuoi, poi lo riapri in Win e non ci sono problemi... (l'unico problema può venire se usi dei font particolari... anche su quelli c'è qualche incompatibilità... a meno di non installare un pacchetto linux che permette di caricare anche i font windows)

Sì, ho notato un bel numero di font "strani" tra quelli presenti in OOo (Linux) Wink
Non ho avuto problemi, perché in Writer il mio font preferito (Bitstream Vera Serif) è presente in entrambi.
Comunque, è interessante la possibilità di utilizzare sotto Linux anche i font Windows (quando avrò superato la fase "live").

Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 27 Dic 2007 12:59    Oggetto: Rispondi citando

anabasi ha scritto:

Sì, ho notato un bel numero di font "strani" tra quelli presenti in OOo (Linux) Wink
Non ho avuto problemi, perché in Writer il mio font preferito (Bitstream Vera Serif) è presente in entrambi.

Fantastico Very Happy
Credo che posso già portarmi avanti e dirti "Buon Ubuntu" CinCin
anabasi ha scritto:

Comunque, è interessante la possibilità di utilizzare sotto Linux anche i font Windows (quando avrò superato la fase "live").

Si, dopo l'installazione (con la Live non ne vale la pena: dovresti farlo ogni volta) dovrai installare il pacchetto msttcorefont, con il quale potrai utilizzare i font Windows che hai nel computer (se comunque non usi font particolari di Windows, non ne avrai nemmeno bisogno: i più comuni sono sostituiti benissimo da quelli esistenti di default)
Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
anabasi
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/05 01:58
Messaggi: 15621
Residenza: Tra Alpi e Tanaro

MessaggioInviato: 10 Gen 2008 21:12    Oggetto: Rispondi citando

Sono stato assente per qualche giorno, un po' perché i giorni di festa sono stati assorbiti da altri impegni, e un po' perché ho dedicato il tempo libero a studiare i wiki presenti nel sito italiano di Ubuntu e a impratichirmi con Ubuntu Live.

Ho finalmente effettuato l'installazione di Ubuntu 7.10 con le seguenti modalità:

  • Ho lasciato Windows Xp sul primo hard disk
  • Ho installato Ubuntu dal cd live sul secondo hard disk, creando cinque partizioni logiche [una per root (ReiserFS), una per swap, una per /home (ext3) e due di scambio dati (fat32, non montate)]. Ho messo il segno di spunta sull'opzione "formatta" per ciascuna partizione (swap esclusa)
  • Nella tabella dedicata al Boot Loader (raggiungibile cliccando su "avanzate" nell'ultima finestra prima dell'effettiva installazione) ho selezionato per la sua installazione il secondo hard disk (hd1) anziché il primo (hd0)


La procedura di installazione si è completata regolarmente. Ho tolto il cd dal lettore ed ho riavviato. Nella sequenza di boot del BIOS ho selezionato il secondo hard disk, ed è comparsa la seguente schermata di Grub.

Ubuntu 7.10, kernel 2.6.22-14-generic
Ubuntu 7.10, kernel 2.6.22-14-generic (recovery mode)
Ubuntu 7.10, memtest 86+
Other operating systems:
Microsoft Windows XP home edition


Selezionando la prima opzione e premendo "invio" (oppure aspettando qualche secondo), invece di avviarsi Ubuntu compare il seguente messaggio di errore:

Error 17: Cannot mount selected partition
Press any key to continue...

La pressione di un tasto mi riporta alla prima schermata.
Ho provato anche a selezionare il "recovery mode", ma il risultato è lo stesso.
Ho provato a selezionare Windows XP: compare una schermata di "starting up", ma non procede oltre.

Ho spento il pc dal tasto sul case, ed ho avviato Windows (reintroducendo il primo hard disk nella sequenza di boot del BIOS): tutto regolare.




La scelta del secondo hard disk (hd1) anziché il primo (hd0) per installare Grub è (o dovrebbe essere) la soluzione al problema che avevo posto all'inizio di questo thread: come installare un sistema Linux sul secondo hard disk senza modificare per nulla il primo, neppure il Master Boot Record, e senza essere costretto a disconnettere il primo hard disk durante l'installazione di Ubuntu.
Ho trovato molti riferimenti a questa procedura, che sembra essere abbastanza utilizzata. Uno di questi è nella pagina dedicata al MBR nel sito contenente la documentazione del Super Grub Disk.

In quella pagina viene riportata una delle schermate (fig.10) della procedura di installazione di Ubuntu con il CD Alternate:

Citazione:
You need to make the newly installed system bootable, by installing the GRUB boot loader on a bootable device. The usual way to do this is to install GRUB to the master boot record of your first hard drive. If you prefer, you can install GRUB elsewhere on the drive, or to another drive, or even to a floppy.


Il commento alla schermata dice:

Citazione:
If you want GRUB's IPL installed to your second hard disk's MBR instead of your first one, type (hd1) or /dev/hdb here. Some computers have a BIOS that allows the user to easily choose which hard disk to boot. Then you can either enter your BIOS to set which MBR to boot or use another system's GRUB to chainload your second hard disk's MBR.


Queste istruzione sono riferite al CD Alternate, ma anche la procedura di installazione con il Desktop CD permette di decidere in quale hard disk installare il Boot Loader, sia pur con minori alternative: in questo caso la scelta è soltanto tra primo e secondo hard disk. (Al contrario, il CD Alternate permette di scegliere tra Grub e Lilo, e di installare nella partizione di root anziché nell'MBR o in un floppy disk.)
In conclusione, non dovrebbe essere questa la causa dell' "errore 17" di Grub.

Ho fatto ricerche, ed il web è pieno di threads riguardanti l'errore 17 di Grub, ma finora non ho trovato nulla che si avvicini alla mia situazione: un pc con due hard disk interni, Ubuntu installato sul secondo e Grub installato nel MBR del secondo.
In alcuni threads, come ad esempio il wiki di gentoo-italia , si consiglia di assicurarsi che root(x,y) sia settato nel modo corretto nel grub.conf , in altri si consiglia di intervenire nel menu.lst
In altri ancora (la maggior parte) si consiglia di ripristinare Grub, secondo le istruzioni del wiki di Ubuntu oppure utilizzando Super Grub Disk. Non credo che sia il mio caso: ho ripetuto l'installazione di Ubuntu due volte, e Grub non può essersi corrotto.

La schermata di Grub offre la possibilità di editare (premendo e) e di avere la linea di comando (premendo c). Potrebbe essere utile "dare un'occhiata"? In questo caso, quale comando dare per uscire?


Ciao
Top
Profilo Invia messaggio privato
MK66
Moderatore Sistemi Operativi
Moderatore Sistemi Operativi


Registrato: 17/10/06 23:24
Messaggi: 8634
Residenza: dentro una cassa sotto 3 metri di terra...

MessaggioInviato: 11 Gen 2008 00:58    Oggetto: Rispondi

Se riesci, eventualmente usando la versione Live, a copia-incollare qui il file /boot/grub/menu.lst, credo che il problema sia lì dentro.
Bisognerebbe essere sicuri che il GRUB lanci effettivamente la partizione di root di Ubuntu, che nel tuo caso, essendo sul secondo hard-disk, se è la prima partizione logica dovrebbe essere hd(1,4) (GRUB numera da zero, quindi il secondo HD assume il numero 1, mentre la prima partizione logica, che GRUB considera come partizione n.5, partendo da 0 diventa la n.4...
Se usi la Live, trovi dentro il menù Sistema => Amministrazione il programma GParted, avvialo e ti verrà montato automaticamente tutto. Seleziona il secondo HD e prendi nota di quale sia la partizione montata come root ( o / ).
Quando ti ha montato tutto, puoi anche fare un
Codice:
fdisk -l
da terminale (l'ultima è una L) e dovrebbe indicarti le partizioni.
Con quello e il file menu.lst di GRUB risolviamo tutto... Wink

Prima di uscire dalla Live, ricordati di "smontare" tutto (tasto destro su ogni icona di partizione (sono segnate come icone di HD) e clicca su "Smonta volume" o "Unmount" (se in inglese)

Le modifiche per entrare in GRUB le dai col comando e, modifichi la linea di comando e poi, per uscire e completare l'avvio del sistema dovrebbe esserci da premere una b (boot), ma solitamente trovi le indicazioni scritte.
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Linux Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Vai a 1, 2  Successivo
Pagina 1 di 2

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi