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I ceppi al portafoglio dello Stato
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 21 Mar 2008 01:00    Oggetto: I ceppi al portafoglio dello Stato Rispondi citando

Commenti all'articolo I ceppi al portafoglio dello Stato
La Pubblica Amministrazione non potrà più autorizzare pagamenti a fornitori morosi. Tutto bene? Niente affatto: ci sono numerosi aspetti negativi.


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{stefano}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Mar 2008 21:40    Oggetto: precisazioni utili Rispondi citando

Leggo spesso le notizie del sito, che ritengo sempre preciso e puntuale. Su questa news però credo che sia il caso suggerire qualche
precisazione, per fornire anche un servizio a chi legge.
Seguo l'ordine dei punti da voi riportati:
punto 1: il credito per cui lo stato agisce è titolo esecutivo per legge e vale come una sentenza passata in giudicato (art 12 e 49 dpr 602-73). SE esistono dubbi fondati su quanto richiesto si DEVE presentare ricorso avanti al giudice previsto. In caso non si faccia ricorso o non si paghi, si rischiano molte conseguenze patrimoniali (che peraltro negli ultimi anni hanno subito una crescita verrtiginosa, sia nel numero che nell'incisività). Insomma (e questo vale per tutte le cartelle) o si paga o si fa ricorso, l'inattività oltre la scadenza (60 gg) è pericolosa! In caso di ricorso, se i tempi del giudizio si allungano oltre quelli della scadenza, bisogna chiedere sempre la sospensione al giudice, precisando che altrimenti si potrebbe incorrere in iniziative di recupero da parte dello stato (questa è solo una delle tante), che creerebbero gravi e irreparabili danni. Ovviamente in presenza di sospensione della cartella, questa non rientra nel "monte debito" considerato nel blocco dei pagamenti.
Va inoltre precisato che l'ente blocca il pagamento limitatamente all'importo del debito e degli accessori dovuti dal contribuente(che deve essere comunque maggiore a 10.000e), non per il totale della commessa.
punto 2: la notifica è cardine di tutte le procedure ed è regolamentata da norme precise e rigorose. Il mancato rispetto di queste leggi comporta non solo l'annullamento delle procedure conseguenti, ma apre la possibilità ad una richiesta di danni nei confronti degli agenti della riscossione che sono tenuti a rispettarle. Va però precisato che le somme in gioco (maggiori a 10.000e) sono pressoché sempre derivanti da accertamenti, a loro volta notificati al debitore. E se un errore può essere commesso una volta, la probabilità che sia ripetuta sullo stesso soggetto è veramente esigua. Per cui occhio a chi ha in corso accertamenti...
punto 3: lo stato è a volte è inadempiente come anche alcuni contribuenti. Da qualcuno bisogna iniziare...
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marcelloby
Eroe
Eroe


Registrato: 14/12/06 10:44
Messaggi: 44

MessaggioInviato: 28 Mar 2008 10:04    Oggetto: mancanza di reciprocità Rispondi citando

L'ospite Stefano probabilmente lavora all'Agenzia delle entrate e le sue precisazioni sono molto utili. Tuttavia quanto indicato nel post di Zeus rimane sensato, soprattutto per quanto riguarda l'assenza di reciprocità. Al privato cittadino non è consentito fare compensazione tra crediti pretesi e debiti in scadenza. Nella terra delle cartelle pazze, il fatto che una cartella esattoriale sia titolo esecutivo la dice lunga sul livello medievale dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e il contribuente: i continui richiami alla necessità di adire il giudice, sostenendone ovviamente i costi elevati, per bloccare o alleviare i danni derivanti da una cartella esattoriale ritenuta ingiusta, lo confermano.
Un effetto sicuro del provvedimento sarà quello di far fuggire dalla PA i fornitori che - a ragione o a torto - sono stati bersagliati da cartelle esattoriali. Ogni ondata di cartelle pazze contribuirà a questo fenomeno. Se non bastasse, peraltro, la considerazione che la PA paga normalmente a suo comodo...
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merlin
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 16/03/07 00:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 01 Apr 2008 15:16    Oggetto: Re: mancanza di reciprocità Rispondi

marcelloby ha scritto:
L'ospite Stefano probabilmente lavora all'Agenzia delle entrate e le sue precisazioni sono molto utili. Tuttavia quanto indicato nel post di Zeus ... i continui richiami alla necessità di adire il giudice, sostenendone ovviamente i costi elevati, per bloccare o alleviare i danni derivanti da una cartella esattoriale ritenuta ingiusta, lo confermano.

Aggiungerei che la P.A. NON blocca (quasi) mai la riscossione; altrettanto raramente lo fa il giudice tributario ancorché tempestivamente adito. E ciò perché dimostrare sia il richiesto fumus boni juris del ricorrente sia il grave pregiudizio derivante dall'anticipare somme sin dal grado preliminare del giudizio costituisce di per sé la classica "prova diabolica" degna dei tribunali dell'inquisizione.
marcelloby ha scritto:
Un effetto sicuro del provvedimento sarà quello di far fuggire dalla PA i fornitori che - a ragione o a torto - sono stati bersagliati da cartelle esattoriali. Ogni ondata di cartelle pazze contribuirà a questo fenomeno. Se non bastasse, peraltro, la considerazione che la PA paga normalmente a suo comodo...

Ecco, l'hai detto. Per chi non lo sapesse, le pubbliche amministrazioni pagano in modo diverso a seconda che si tratti di ministeri e uffici periferici o di enti locali.

Questi ultimi di solito conoscono più amici e nemici piuttosto che fornitori di beni e servizi, per cui stendiamo un velo pietoso.
I primi invece devono passare attraverso la trafila di:
-preventivo della spesa occorrente divisa tria i vari capitoli di bilancio per l'anno che verrà:
-valutazione preventiva da parte del Ministro sulla congruità dell'ammontare complessivo;
-approvazione del Bilancio di previsione per i singoli ministeri;
-emissione del relativo decreto ministeriale (per ogni ufficio e per ogni capitolo di spesa)
-comunicazione del decreto agli organi di controllo (Corte dei conti) ed approvazione da parte degli stessi;
-accreditamento delle somme ai singoli uffici;
-effettiva disponibilità delle somme assegnate.

Perciò si arriva normalmente a poter pagare da maggio in poi, anche se le spese fossero state sostenute a gennaio. E questo va per le spese di competenza; per i residui dell'anno precedente, si va di male in peggio.
Innanzi tutto non è detto che ci siano avanzi di bilancio da destinare al pagamento delle partite rimaste in sospeso, per cui al fornitore può capitare di dover aspettare anche un par d'anni prima di vedersi liquidare le sue spettanze. Poi, occorre comunque avere amici e conoscenti in grado di privilegiare l'uno o l'altro, visto che i fondi non sono mai sufficienti a coprire tutti i residui.
In questo mare di feci burocratiche, meglio sarebbe studiare una compensazione effettiva tra entrate pubbliche e tasche dei cittadini; ovviamente se e quando ci si decidesse a considerare gli abitanti del Belpaese come tali e non come schiavetti sputasoldi.

Tralascio ogni considerazione sui costi derivanti dal doversi fare parte diligente ricorrendo contro abusi e ingiustizie varie, di modo che potrà ottenere verdetti favorevoli (che è roba un po' diversa dalla giustizia) solo chi ha soldi da spendere; richiamerò soltanto l'antico detto che in ogni regione suona pressappoco come i soldi fanno soldi e i pidocchi fanno pidocchi.
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