Olimpo Informatico

[Silent Runner]

Oh ragazzi, io ho ricominciato! Dove siete spariti tutti? Avevate una fregola incredibile ...e adesso?

[flyngvfactor87]

Io l'ho detto che non c'è più la stessa frequenza di prima da parte di molti...

[Silent Runner]

L'hai detto, abbiamo anche risposto è che del tutto fisiologico, la gente ha anche i suoi impegni, siamo ondivaghi, siamo presi dalle faccende quotidiane, abbiamo altro da fare eccetera.
Se lo dici un'altra volta mi vedrò costretto a segarti in due come un cammello di legno!
Dico sul serio eh?

...O quasi!

[Silent Runner]

E ora ripartiamo da dove eravamo rimasti...

[Ermengarda Categna]

[Ranger_Trivette]

"Alabarda Spaziale!!!"
ma il contadino che abitava quella casa, terrorizzato dalla comparsa del misterioso contadino non perse un attimo del suo tempo prese il suo fucile a pallettoni e fece fuoco.

"Aaaaaaaahhhh"
un urlo squarciò la notte, il cavaliere templare si destò. intorno a lui tutto appariva sfuocato; strizzò gli occhi li riaprì e cercò di capire cosa lo circondasse.
era in un bosco, dietro di lui una roccia, sposca di sangue... cercò di ricordare.
i ricordi gli martellavano il cervello, si sforzò ancora. una battaglia, fuoco e poi una freccia... ora si che tutto tornava alla mente! era stato colpito, la spalla sinistra aveva smesso di sanguinare ma faceva ancora male. si poggiò una mano sulla fronte, era bollente. ora si spiegava anche lo strano sogno del quale poco aveva capito.
provò ad alzarsi, doveva andarsene da lì, i nemici lo stavano ancora cercando, ma le forze gli mancarono ancora, cadde in gionocchio. tutto intorno a lui era buio, sapeva che sarebbe svenuto da li a poco quando, dietro il cespuglio davanti a se, nell'oscurità più totale comparvero due occhi brillanti come le stelle...

[Gavilan]

...e mentre il cavaliere cadeva di nuovo nell'oblio, gli sembrò di scorgere una figura felina, che a poco a poco - uscendo dal cespuglio - aumentava di dimensioni e si ergeva su due sole zampe, assumendo l'aspetto di una... donna?
L'ultimo pensiero del cavaliere fu di sconcerto per aver intravisto questa donna... angelo... gatta... o strega?

Poi, il buio.

Edit: silent Runner: Alla faccia! Ti sei sprecata eh?

[Ermengarda Categna]

Nel buio, si sa, tutti i gatti sono bigi. Così pensava anche l'Hamiltoniana, che, essendo una temibile Hamiltoniana Di Interazione Spin-Orbita Tra Orbitali Diversi (una delle più pericolose della sua specie), era abituata a suscitare il panico tra gli studenti e i ricercatori. Era però la prima volta che le sveniva davanti un cavaliere templare, e tanto male in arnese, oltre tutto.
Lo osservò meticolosamente, concludendo che era incartapercorito, zozzo e arrugginito nei giunti dell'armatura. Inoltre, era del tutto anacronistico, perciò doveva trattarsi o di uno piscolabile, impressionato da certi romanzi e film alla moda, o di un fuoriuscito da un'anomalia dello spaziotempo. Quale che fosse la sua vera natura, non era un bello spettacolo, puzzava di caprone e faceva un po' pena, come un angelo spennacchiato chiuso in un pollaio. E, a proposito, chi ha individuato questa citazione?

[kevin]

[Ermengarda Categna]

[kevin]

volevo dirtelo ma non è questo il modo di chiederlo ... ( e ho detto tutto!)

[Ermengarda Categna]

[Silent Runner]

Ehi ragazzi, questo thread era per scrivere una storia veramente folle, non perché ad essere veramente folli fossero gli autori.

[Ermengarda Categna]

(ma che ci si puo` aspettare da autori di storie folli, se non un'abbondante cucchiaiata di follia? )

E avete lasciato il mio templare arrugginito in ballie dell'hamiltoniana di interazione: cosi`, quando mai trovera` il Santo Graal???

[Silent Runner]

Infatti, era questo che volevo sentire! Che fine ha fatto il Templare? E che fine hanno fatto le argomentazioni quantistiche?

[Ermengarda Categna]

"Signore, mi sente? SI ricorda come si chiama?", Chiese l'Hamiltoniana, che era bensi` un esemlare temibile per qualunque fisico teorico, ma aveva un cuore grande cosi` e qualche nozione di pronto soccorso. Il Templare la guardo` con l'occhio rotondo e acquoso, senza rispondere. In realta`, gli pareva una domanda cosi` stupida da non meritare risposta.
"Signore? Non avra` mica ingoiato un atomo mu-mesico, vero?". Il Templare, ancora zitto, ma almeno le sue pupille ebbero una breve contrazione, un riflesso che faceva ben sperare.
"Senta, se non mi risponde non saprei come aiutarla. Ma lei ha mai letto Dan Brown?".
Il Templare la guardo` ancora piu` interdetto, ma a questo punto caccio` un "EHHHHHH?" stupefatto.
L'hamiltoniana trionfante prese a emettere energia da tutti i pori. Aveva vinto: davanti a lei stava l'Unico E Vero Effetto Tunnel Di Dimensioni Newtoniane. A conti fatti, era l'evento piu` improbabile dell'universo, ma improbabile non significa impossibile. Infatti, stava sbattuto in terra proprio davnti a lei. Si senti` impazzire di gioia, tutti i suoi operatori erano in subbuglio...

[Danielix]

...un subbuglio autentico, e non mimato, e aspettavano gli eventi.
Le teste si muovevano all'unisono: ora verso l'Hamiltoniana, ora verso il Templare, cercando un segno che indicasse che le cose avrebbero preso una qualche piega. Una qualunque, non importava quale, purchè all'orario prestabilito potessero timbrare il cartellino e tornarsene a casa.
Fu il Templare a scongelare la situazione. Era Templare, ma non idiota. Almeno non del tutto.
All'udire Il nome di Dan Brown comprese come una folgorazione che non si trovava nell'ottocento, come l'Hamiltoniana cercava di fargli credere, date le sue convinzioni matematiche, bensì era passato, sicuramente attraverso una porta dimensionale, e sicuramente con l'aiuto del buon gesù, nel futuro...
Nel futuro... Nel 21esimo secolo!
Un solo pensiero lo avvolse radioso come un vello d'oro, un nome: Roberto Giacobbo, Roberto Giacobbo, Roberto Giacobbo...

Appiccò il fuoco allo squallido studio dell'Hamiltoniana sfregando i gomiti dell'armatura, e scese in strada quasi in preda al delirio: doveva trovare gli studi di Voyager!

Facendosi aiutare da Chuck Norris che in quel momento si trovava a passare di là, il quale gli sferrò con gusto un potente calcio rotante che lo spedì dritto a Roma, giunse in viale Mazzini 14.

Era in preda alla frenesia.
All'ingresso degli studi trovò il primo ostacolo: l'entrata era protetta da un sistema di apertura a combinazione.
Gli occorreva il codice. Il codice... Maledizione!
Ricordando le ultime parole dell'Hamiltoniana che aveva cremato viva, corse alla più vicina libreria, sfondò la vetrina e arraffò uno degli ultimi volumi de "Il codice Da Vinci". Adesso aveva "il" codice.
Tornò nei pressi del cavallo, in Viale Mazzini, e assestò un potente colpo con il pesante tomo alla tastiera alfanumerica dell'ingresso.
La porta a vetri si aprì come d'incanto: quel cazzo di libro inutile era servito almeno a qualcosa!
Seguiva la scena, attonito, Giovanni Minoli, seduto su un muretto di fronte, intento a far finta di pregare per i morti delle Foibe, ad uso e consumo di uno sparuto gruppetto di fans afflitti da gravi problemi relazionali, ma si disse immediatamente che la faccenda non era affar suo, in quanto "la storia siamo noi", perbacco!, e non "loro". E non si mosse.

Il templare saliva le scale a tre a tre, con l'assoluta certezza che quello fosse il numero perfetto, visto che tra Dante e Leonardo doveva inconfutabilmente esserci una qualche relazione massonica che faceva capo al Santo Graal.

Aprì una porta a caso e si trovò di fronte a Roberto Giacobbo.
Estasi? E' dir poco, riguardo le emozioni che squassavano l'animo del sedicente senseless giornalista; e non pensò neppure per un momento che potesse trovarsi vittima di Scherzi a Parte, o davanti a un folle. No: rimase saldo sulla sue posizioni favorite: Tutto "potrebbe essere", "alcuni storici" affermano che, "si dice che"... e siffatte radicate convinzioni.

Accolse il templare con umiltà, e cioè leccò tutta la sua armatura per ripulirla dal fango così che la moglie, una volta portato a casa come trofeo, non avesse di che lamentarsi, e ascoltò interessatissimo le sue argomentazioni.

La sintonia fu immediata: entrambi cercavano la stessa ambita preda.
Così si disposero immediatamente alla definizione del piano.

Il piano, secondo Giacobbo, prevedeva che partissero d'immediato alla volta di... Rennes Le Chateau, in Francia... E dove, sennò?!
Il templare non comprendeva cosa cazzo c'entrasse, ma su questo punto il demente neo-compagno d'avventure sembrava irremovibile.

Lì, con l'aiuto finalmente di qualcuno (il Templare, anche se reticente), avrebbero cercato la tomba dell'abate Sauniere, dove l'idiota era convinto di trovare informazioni sulla mamma di Gaudi che, a suo dire, era la vera artefice della cripta che il figlio aveva inserito in gran segreto nella costruzione della Sagrada Familia di Barcelona in Spagna.

Cosa avrebbero trovato nella cripta segreta della Sagrada Familia, l'ebete non lo sapeva con precisione, ma ricordava che "alcuni storici affermavano che...", quindi s'aveva da fare, non foss'altro perchè quegli "alcuni storici" erano forti raccomandati che facevano parte della sua redazione...

Adesso occorreva un finanziatore, disposto a tutto, e Giacobbo iniziò un interminabile giro di telefonate, cercando di agganciare tutte le conoscenze che aveva avuto nella sua esistenza.
Si abbassò persino a parlare con [omissis], ma questi, sempre pronto a prendere decisioni arbitrarie e arroganti su cosa possa essere vero e cosa invece una bufala, come se la notte discorresse abitualmente con dio, gli voltò le spalle perchè in quel momento gli serviva dichiarare che la faccenda era una bufala...
Ma almeno gli fornì un nome: un certo [omissis] un giornalista suo conoscente che economicamente non aveva alcun problema a rischiare qualche miseria delle sue incredibilmente congrue sostanze, e che era sempre interessato a finanziare battaglie potenzialmente perse, poichè era un "grosso" sognatore.
Ebbene, il finanziamento andò a buon fine, e si prepararono all'impresa.

Nell'uscire precipitosamente, pieni di entusiasmo, dalla stanza, inciamparono in Piero Angela & Figlio-fotocopia che, avendo per caso ascoltato l'intera conversazione, si rotolavano dal ridere nel bel mezzo del corridoio, senza poter smettere, e Piero, che ha ormai la stessa età delle tartarughe delle Galàpagos, tanto da somigliar loro anche fisionomicamente, dovette esser trasportato con urgenza all'ospedale Fatebenefratelli-manontroppo.

Come fu, come non fu, partirono.
Il Templare non ci capiva nulla, ma si fidava.

Una volta giunti a Rennes Le Chateau, però, una sgradita sorpresa li attendeva: dal retro dell'abbazia spuntò Prencepat gridando: "Vade retro, Satana!, il Sacro Calice serve a me per bere il mirto"....


Edit:
Ho rimosso alcuni nomi che non erano sostanzialmente utili all'economia della narrazione ma potevano risultare non graditi ai diretti interessati.
Questo per salvare la pelle all'autore.

[Ranger_Trivette]

e dai dai continuatela!!!

[Ermengarda Categna]

...allo stesso tempo, avverando un incubo di un giovane innocente, dalle fondamenta della casa di Ermengarda altri cavalieri Templari facevano irruzione nella sua cantina e si scolavano le riserve pregiate di Barbaresco, bevendo, appunto, come Templari e terrorizzando i figli di Ermengarda e il gatto di casa. Trovata l'edizione originale del Da Vinci Code, dopo averla sfogliata e aver constatato che lo stile di Dan Brown é atroce, i Templari esplosero in risate omeriche e presero a rollare, nei fogli strappati al romanzaccio, qualcosa di misterioso, certamente importato dall'Oriente, ove, é provato, avevano appreso i segreti degli Hashishin (assassini). La gatta Pallina, incapace di tollerare cotanta dissolutezza di costumi sotto il suo tetto (si sa che i gatti sono legati al loro territorio) decise di chiamare la narcotici....

[Danielix]