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ili07
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MessaggioInviato: 26 Giu 2008 12:54    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:
disturbatore ha scritto:
Rozzemilio ha scritto:
telelavoro = essere pagati per guardare la TV


Io invece sogno un lavoro in cui mi pagano per leggere libri, riviste, fumetti, ecc.
Shy Shy Shy


Beh, esistono i Lettori di professione che leggono i libri per le Case Editrici.
Ma non guadagnano molto, purtroppo.


Ops, mi sono resa conto ora di aver risposto a un post dell'anno scorso!
Shocked Embarassed


beh...direi che l'argomento è sempre attuale no? Wink

in fin dei conti poco è cambiato....




Gavilan ha scritto:
@ili: Quoto! Qualche azienda lo fa, ma sono casi più unici che rari...


è un peccato però....

pensa che risparmio di risorse ci sarebbe se le aziende iniziassero realmente a investire nel telelavoro.....

e tutto questo si ripercuoterebbe sull'impatto ecologico perchè molta meno gente andrebbe in azienda con l'auto.....

ma le aziende italiane sono ancora troppo indietro.....
guardavo l'altro giorno un servizio sulle nuove fabbriche Ferrari

i cambiamenti voluti da Montezemolo sono i più logici possibili, ma vedere una azienda BELLA, efficente e in cui quasi è un piacere andare a lavorare stupisce l'italiano medio che è abituato a rappresentarsi le fabbriche come posti scuri, sporchi e tristi.....

siamo decisamente indietro!


L'ultima modifica di ili07 il 27 Giu 2008 02:08, modificato 1 volta
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Gavilan
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Residenza: l'Universo... che, come disse un mio buon amico (tale H.Rouge), non è meritocratico.

MessaggioInviato: 26 Giu 2008 14:52    Oggetto: Rispondi citando

Non ho visto quel servizio sulla Ferrari, ma ti ri-quoto su tutto il resto!
Mi chiedo come mai le aziende non si decidano a investire sul telelavoro: non credo ci sarebbero dei grandi costi per loro... no?

Una cosa però mi viene in mente:
ili07 ha scritto:
e tutto questo si ripercuoterebbe sull'impatto ecologico perchè molta meno gente andrebbe in azienda con l'auto.....

Le auto (nonché il petrolio!) sono un enorme business a livello mondiale, potrebbe essere una delle motivazioni, almeno per quel che riguarda le grosse aziende. Che ne pensi/pensate? Rolling Eyes
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ili07
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MessaggioInviato: 26 Giu 2008 16:28    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:
Non ho visto quel servizio sulla Ferrari, ma ti ri-quoto su tutto il resto!
Mi chiedo come mai le aziende non si decidano a investire sul telelavoro: non credo ci sarebbero dei grandi costi per loro... no?

Una cosa però mi viene in mente:
ili07 ha scritto:
e tutto questo si ripercuoterebbe sull'impatto ecologico perchè molta meno gente andrebbe in azienda con l'auto.....

Le auto (nonché il petrolio!) sono un enorme business a livello mondiale, potrebbe essere una delle motivazioni, almeno per quel che riguarda le grosse aziende. Che ne pensi/pensate? Rolling Eyes


penso che il business del petrolio è la ragione per cui siamo così indietro con le ricerche sulle fonti alternative e sulla razionalizzazione delle risorse (vedi alla voce: troppi pochi supermercati con vendita di beni sfusi che porterebbero ad un risparmio netto sul confezionamento e quindi anche ad un dimezzamento dell'impatto ecologico di tutta la plastica che viene prodotta per ogni shampo che compriamo), e che quindi non sia da escludere che in piccola parte anche questa ragione sia di qualche limite al progresso del lavoro da casa...

ma mi sorge il dubbio che più che altro sia una questione di fiducia e di mentalità...

i nostri imprenditori faticano a mettersi al pari di quelli esteri...noi siamo ancora un paese che conserva una mentalità "artigiana" oppure da vecchio capo di fabbrica con segretaria al seguito, impiegati in mezzo alle scartoffie e operai in tuta sporca di unto...

concepire che un tuo dipendente lavori da casa con tecnologie all'avanguardia comporta che una mentalità da anni 70-80 venga completamente rivoluzionata....

e questo paese è restio alle novità!


L'ultima modifica di ili07 il 28 Giu 2008 14:08, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: 26 Giu 2008 20:18    Oggetto: Rispondi citando

ili07 ha scritto:
penso che il business del petrolio è la ragione per cui siamo così indietro con le ricerche sulle fonti alternative e sulla razionalizzazione delle risorse (vedi alla voce: troppi pochi supermercati con vendita di beni sfusi che porterebbero ad un risparmio netto sul confezionamento e quindi anche ad un dimezzamento dell'impatto ecologico di tutta la plastica che viene prodotta per ogni shampo che compriamo), e che quindi non sia da escludere che in piccola parte anche questa ragione sia di qualche limite al progresso del lavoro da casa...

Sono d'accordo.

ili07 ha scritto:
ma mi sorge il dubbio che più che altro sia una questione di fiducia e di mentalità...

i nostri imprenditori faticano a mettersi al pari di quelli esteri...noi siamo ancora un paese che conserva una mentalità "artigiana" oppure da vecchio capo di fabbrica con segretaria al seguito, impiegati in mezzo alle scartoffie e operai in tuta sporca di unto...

concepire che un tuo dipendente lavori da casa con tecnologie all'avanguardia comporta che una mentalità da anni 70-80 venga completamente rivoluzionata....

e questo paese è restio alle novità!

Sulla questione "mentalità" sono d'accordo.

Ma "fiducia" in che senso?
Nel senso che l'imprenditore possa temere che il dipendente, se sta a casa sua, non lavori come si deve?
Questo non lo credo: basta che gli si diano dei tempi, delle consegne fissate... Rolling Eyes


P.S.: che ne dici di splittare in un thread nuovo? Potrebbe essere un argomento interessante anche per altri! Wink
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ili07
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MessaggioInviato: 26 Giu 2008 22:08    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:
ili07 ha scritto:
penso che il business del petrolio è la ragione per cui siamo così indietro con le ricerche sulle fonti alternative e sulla razionalizzazione delle risorse (vedi alla voce: troppi pochi supermercati con vendita di beni sfusi che porterebbero ad un risparmio netto sul confezionamento e quindi anche ad un dimezzamento dell'impatto ecologico di tutta la plastica che viene prodotta per ogni shampo che compriamo), e che quindi non sia da escludere che in piccola parte anche questa ragione sia di qualche limite al progresso del lavoro da casa...

Sono d'accordo.

ili07 ha scritto:
ma mi sorge il dubbio che più che altro sia una questione di fiducia e di mentalità...

i nostri imprenditori faticano a mettersi al pari di quelli esteri...noi siamo ancora un paese che conserva una mentalità "artigiana" oppure da vecchio capo di fabbrica con segretaria al seguito, impiegati in mezzo alle scartoffie e operai in tuta sporca di unto...

concepire che un tuo dipendente lavori da casa con tecnologie all'avanguardia comporta che una mentalità da anni 70-80 venga completamente rivoluzionata....

e questo paese è restio alle novità!

Sulla questione "mentalità" sono d'accordo.

Ma "fiducia" in che senso?
Nel senso che l'imprenditore possa temere che il dipendente, se sta a casa sua, non lavori come si deve?
Questo non lo credo: basta che gli si diano dei tempi, delle consegne fissate... Rolling Eyes


sì, è quello che penso anche io, ma sai...io lo vedo anche dal mio lavoro...
i patrocinianti legali che stanno sotto ad un avvocato dominus si vedono quasi sempre costretti a recarsi in ufficio per dare l'idea di lavorare...

poi non importa se fanno notte al pc a casa oppure se andando in ufficio, specie i primi tempi, non gli viene dato nulla di rilevante da fare...

è la presenza che rappresenta il faticare....

sembra una cavolata e invece......

mentalità retrograda:
se non ci sei è segno che non lavori......e questo a prescindere dai risultati....
la presenza in azienda o in ufficio è una sorta di garanzia per chi comanda....
perchè ti può tenere d'occhio, controllare i tuoi orari, ecc...


fondamentalmente dovrebbero essere i risultati a contare, e invece il più delle volte si guarda alla quantità di ore lavorate più che alla qualità....

unito a questo c'è anche il fatto che le aziende faticano a innovarsi e quindi a rinnovare la propria organizzazione logistica....


Gavilan ha scritto:
P.S.: che ne dici di splittare in un thread nuovo? Potrebbe essere un argomento interessante anche per altri Wink


cosa avevi in mente???

non stiamo andando ot.....come pensavi di modificare?

edit: ho seguito il tuo consiglio


L'ultima modifica di ili07 il 27 Giu 2008 02:27, modificato 1 volta
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Gavilan
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MessaggioInviato: 27 Giu 2008 00:51    Oggetto: Rispondi citando

ili07 ha scritto:
fondamentalmente dovrebbero essere i risultati a contare, e invece il più delle volte si guarda alla quantità di ore lavorate più che alla qualità....

Mi sono venute in mente due immagini:
- una scena fantozziana,
- i recenti licenziamenti per lavoratori che non lavorano.


ili07 ha scritto:
unito a questo c'è anche il fatto che le aziende faticano a innovarsi e quindi a rinnovare la propria organizzazione logistica....

Capito...
Che barba però, sarebbe una cosa molto comoda per tutti, e anche e soprattutto per le madri di famiglia o i/le single che devono anche mandare avanti la casa (cercando di non farla sembrare un accampamento! eheheheh).
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MessaggioInviato: 27 Giu 2008 02:35    Oggetto: Rispondi citando

Gavilan ha scritto:
ili07 ha scritto:
fondamentalmente dovrebbero essere i risultati a contare, e invece il più delle volte si guarda alla quantità di ore lavorate più che alla qualità....

Mi sono venute in mente due immagini:
- una scena fantozziana,
- i recenti licenziamenti per lavoratori che non lavorano.



spiegala un po' di qua questa Wink


Gavilan ha scritto:
ili07 ha scritto:
unito a questo c'è anche il fatto che le aziende faticano a innovarsi e quindi a rinnovare la propria organizzazione logistica....

Capito...
Che barba però, sarebbe una cosa molto comoda per tutti, e anche e soprattutto per le madri di famiglia o i/le single che devono anche mandare avanti la casa (cercando di non farla sembrare un accampamento! eheheheh).


infatti.......

e poi torno a ripetere......notevole miglioramento di impatto ambientale.....

solo un paio di note negative forse:

1)se non si è bravi ad organizzarsi si rischia di perdersi

2)la "solitudine"......il rischio di isolamento dal mondo....
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 28 Giu 2008 16:25    Oggetto: Rispondi citando

ili07 ha scritto:

2)la "solitudine"......il rischio di isolamento dal mondo....

in effetti questo può pesare.
Per alcuni anni ho svolto a tempo pieno una attività che mi pemetteva di lavorare tranquillamente al mio pc di casa, in assoluta indipendenza e tranquillità..ma richiedeva comunque concentrazione per lunghe ore..
Il mio modo d'essere e il mio carattere mi hanno aiutato in quanto non ho problemi a starmene in silenzio per lunghe ore....

Ma in effetti ad alcuni conoscenti che facevano le stesse cose pesava abbastanza. Inoltre è più facile subire cali di concentrazione.
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MessaggioInviato: 29 Giu 2008 21:22    Oggetto: Rispondi citando

ioSOLOio ha scritto:
ili07 ha scritto:

2)la "solitudine"......il rischio di isolamento dal mondo....

in effetti questo può pesare.
Per alcuni anni ho svolto a tempo pieno una attività che mi pemetteva di lavorare tranquillamente al mio pc di casa, in assoluta indipendenza e tranquillità..ma richiedeva comunque concentrazione per lunghe ore..
Il mio modo d'essere e il mio carattere mi hanno aiutato in quanto non ho problemi a starmene in silenzio per lunghe ore....

Ma in effetti ad alcuni conoscenti che facevano le stesse cose pesava abbastanza. Inoltre è più facile subire cali di concentrazione.


è quello sopratutto.....
reduce da duri anni di studio all'università so che la cosa peggiore è organizzarsi il tempo quando sei a casa...

e sopratutto non farti distrarre dalle mille cose (telefono o campanello che suona, cane che abbaia e tu vai a vedere, le mille faccendine quotidiane, ecc) che ti fanno perdere un sacco di tempo senza nemmeno che te ne accorgi e fanno venire meno la concentrazione....

chissà cosa ne pensa un noto moderatore del caffè...

credo che lui qualcosa da casa faccia Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 30 Giu 2008 11:15    Oggetto: Rispondi citando

ili07 ha scritto:
[...] chissà cosa ne pensa un noto moderatore del caffè...

credo che lui qualcosa da casa faccia Rolling Eyes

Sì, ho lo studio in casa e lavoro ormai da qualche anno praticamente davanti al PC circondato dai miei strumenti di lavoro: libri, riviste e internet. Il mio lavoro lo spedisco poi a Roma, utilizzando la posta elettronica o i programmi FTP per la realizzazione dei miei siti e di quelli di altri artisti.

Ho però lavorato molti anni fuori da casa, in vari ambienti, alternando lavoro dipendente a lavoro autonomo e professionale.
Il lavoro dipendente e perciò organizzato ha i suoi vantaggi nel senso che ad una certa ora stacchi e ti organizzi per fare le tue cose. Se il lavoro non ti piace o ti piace molto, non stacchi mai del tutto (mentalmente) e questo può portare dei problemi, può crearsi una sorta di dipendenza fino a sconfinare nella sindrome di Stoccolma, almeno nei casi più gravi.

Sostanzialmente preferisco lavorare in studio: mi organizzo le giornate in base alle necessità e urgenze, posso fare le mie ricerche a un costo inferiore, sia in termini di tempo che economici. Ho a disposizione tutti gli strumenti che mi servono e posso realizzare le mie opere in piena tranquillità. Discuto del mio lavoro solo a cose fatte, con i miei committenti e questo è per me un grosso vantaggio, non vengo distratto da possibili interferenze del cliente. Il brainstorming si limita a una mezz'ora e solo su un tipo di prodotto finito al quale vanno apportate le modifiche del caso. Non potrei lavorare così in una redazione dove il caos regna più o meno sempre sovrano.

Certamente, la contaminazione delle idee altrui è spesso molto fruttifera. Ci sono insomma, pro e contro. Alle volte sento la mancanza degli altri collaboratori, soprattutto per il piacere della compagnia ma il mio lavoro non ne risente.

Come ha detto ili07, in casa la dispersione dovuta ad eventi causali o ripetuti è alle volte esasperante (non dimenticate che sono ostaggio di una gatta rompiballe ma che adoro) e poi c'è il telefono (ma quello c'è dappertutto, anche negli uffici, per strada, a teatro, in chiesa, nel frigo ecc..) e il citofono, l'aereo che precipita, il vicino di casa che cade dal balcone, il ladro che cerca di entrare in casa mentre lavori di notte (è successo anche questo), il vento che tira giù l'ombrellone 3 metri per 3 e devi uscire in terrazza per chiuderlo, poi la pioggia e devi ritirare i panni, e poi la spesa da fare perché hai finito le uova, il latte, l'acqua il caffè, la birra, l'insalata, il formaggio, il detersivo per lavastoviglie, i guanti per lavare i piatti, i surgelati, la carta igienica (la carta igienica!!!! Quando finisce quella è meglio essere a casa! Provate a farne senza quando siete fuori, magari in ufficio o in fabbrica...) e poi la radio che avete lasciata accesa nell'altra stanza, a tutto volume, che da quando la RAI ha tolto l'AM devi ascoltare "Viva Radio2" o "Il Terzo Anello" su Raitre usando i canali FM con le altre radio libere che sblaterano sulla frequenza RAI e tu devi interrompere per cambiare frequenza.

Credete che sia finita? Modero pure il Caffè dell'Olimpo! Un incredibile luogo di piaceri perversi, di humour e di riflessioni a fil di spada. Un gorgo di cazzeggi dove distrarsi per le battute, le invenzioni, le chiacchiere fra il serio e il faceto è facile perché ti catturano e ti portano via dalle cose che stai facendo: se non stai attento passi più tempo a farti due risate invece che a lavorare alle tue cose. E poi ci sono gli altri forum... E tutti pieni di argomenti che ti strappano via dal tuo lavoro perché magari con il tuo lavoro in qualche modo hanno a che fare, visto che lavori con un PC almeno 14 ore al giorno...

E poi c'è la posta elettronica. Io uso pochissimo il cellulare e solo per lavoro. Ma la posta elettronica non posso ignorarla. Se lavorassi fuori di casa avrei qualche remora a curiosare nei messaggi in arrivo ma qui, nel mio studio, preferisco sbrigare subito la posta. Fra l'altro mi aiuta a concentrarmi sul lavoro creativo: mentre rispondo alle e-mail una parte del mio encefalo continua a elaborare informazioni che poi posso recuperare quando torno a fare le cose che devo fare. Ricordo uno scrittore che disse: "Non so come spiegare a mia moglie che, anche quando me ne sto davanti alla finestra a guardare fuori, in realtà sto già lavorando". I creativi "lavorano" anche quando all'apparenza non stanno facendo nulla e cazzeggiano fra il dire e il fare. Non è facile da spiegare ma è così.

Poi però è necessario mettere tutto nero su bianco e realizzare i lavori in modo che possano essere fruiti dagli altri e qui, purtroppo, viene il bello. Il tempo non basta mai e quello che hai impiegato a correre dietro alle tue attività casalinghe o al cazzeggio, non ce l'hai più. E devi correre.
Hai tutte le idee pronte ma devi realizzarle: apri Photoshop e i programmi analoghi e fai l'amanuense come tutti, scendi dall'Olimpo e ti chiedi come fanno le donne che si occupano di famiglia, figli, mariti, cani, gatti, amanti, suocere, casa, spesa e lavoro.

Nella nostra società sono sempre le donne ad avere il carico maggiore di lavoro e per chi fa il telelavoro non credo che sia poi così tanto vantaggioso starsene comodamente a casa propria. Certo, c'è un risparmio di tempo e di denaro per gli spostamenti casa-lavoro, si possono fare più cose contemporaneamente ma, sul rendimento personale e sulle strategie di contenimento della dispersione / distrazione non si può generalizzare. Ciascuno ha la sua soglia di collasso gravitazionale e su questo, l'unico giudice è la persona stessa.

So che molti di voi si rammaricheranno di non riuscire a mantenere l'attenzione sulle cose più importanti e spesso questo atteggiamento nasconde qualcos'altro: un bisogno di fuga o di controllo. Posporre qualcosa, mettere spazio o tempo fra una cosa che facciamo e un'altra che dovremmo fare è un modo per esprimere un disagio che può avere origini diverse.
Tutti quanti cerchiamo scorciatoie per svolgere i nostri compiti: in fondo, l'efficienza è basata sulle scorciatoie tanto quanto sulla pianificazione. Emerge, soprattutto nei primi tempi, un'aspettativa eccessiva nei confronti di noi stessi, ci si illude di poter fare tutto senza alcuna fatica, spostandosi solo di pochi metri. Ma interrompere un lavoro per farne un'altro comporta spesso l'ingresso di altre opportunità: vado in cucina per dare da mangiare al gatto e, vedendo che non è troppo tardi, mi metto a cucinare qualcosa per dopo. E il lavoro finisce in fondo alla lista delle cose che sto facendo.
Come nel caso di questo post che sto scrivendo: Adesso sono le 10.35 e in pratica non sto lavorando. Sono io il mio datore di lavoro e perciò faccio quello che voglio.
Col piffero! Faccio quello che gli impulsi e le abitudini mi impongono di fare, spinto da quella "golosità" del fare che spesso ci porta a non combinare un accidente.

Se non facessi un lavoro creativo sarei un uomo morto! E senza lavoro!

Spero di non essere andato troppo OT con le mie divagazioni, le stesse che tutti quelli che fanno il telelavoro o che comunque hanno lo studio o il laboratorio in casa conoscono molto bene.
Credo che apprendere un po' di disciplina non sia male ma dobbiamo dare prima un nome alle nostre distrazioni, capire l'origine di queste piccole fughe. Altrimenti sarà sempre difficile trovare un compromesso. Il senso del dovere verso la casa da accudire non può essere una ragione sufficiente. Se lo diventa abbiamo un problema che può essere reale o solo il frutto di un transfert dove l'oggetto delle nostre attenzioni, quello che ci distoglie dal lavoro, viene ad assumere un ruolo determinante per limitare l'avvento dell'ansia.

Sopravvivere alla New Economy e alla Net Economy ci costringe a fare i conti con le nostre problematiche interiori. Non è cioè solo un problema di logistica.
Ed è questo sul quale dovremmo riflettere serenamente: che cosa ci aspettiamo da noi stessi?
Noi e il resto del tutto che ci circonda. Relazionare con gli altri, svolgere dei compiti, aprire e chiudere "finestre" sulle cose da fare. Non dimentichiamo che abbiamo un inconscio e questo parla con una lingua molto primitiva, fatta di simboli e accostamenti semantici di cui abbiamo perduto la traduzione. Quello che ne deriva è quello che io chiamo "la Balbuzie di Babele". E' un miracolo se riusciamo ad essere efficienti.
Se vogliamo ritrovare il bandolo della matassa dobbiamo fare i conti con tutto ciò. Ma non è necessario rivolgersi ad uno specialista, è sufficiente osservare con attenzione i nostri impulsi e provare a scegliere fra questi in modo coerente, cercando si capire, al contempo, la ragione vera di queste "fughe".
Quello che avete appena finito di leggere è proprio una di queste.
Adesso torno a mio lavoro. Un saluto a tutti ma soprattutto alla mia amica ili07 che qui mi ha evocato.
Wink
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MessaggioInviato: 30 Giu 2008 21:29    Oggetto: Rispondi citando

hai decisamente reso l'idea di cosa significa lavorare in casa e sopratutto davanti ad un pc....

qui in particolare... Very Happy

Silent Runner ha scritto:
Come ha detto ili07, in casa la dispersione dovuta ad eventi causali o ripetuti è alle volte esasperante (non dimenticate che sono ostaggio di una gatta rompiballe ma che adoro) e poi c'è il telefono (ma quello c'è dappertutto, anche negli uffici, per strada, a teatro, in chiesa, nel frigo ecc..) e il citofono, l'aereo che precipita, il vicino di casa che cade dal balcone, il ladro che cerca di entrare in casa mentre lavori di notte (è successo anche questo), il vento che tira giù l'ombrellone 3 metri per 3 e devi uscire in terrazza per chiuderlo, poi la pioggia e devi ritirare i panni, e poi la spesa da fare perché hai finito le uova, il latte, l'acqua il caffè, la birra, l'insalata, il formaggio, il detersivo per lavastoviglie, i guanti per lavare i piatti, i surgelati, la carta igienica (la carta igienica!!!!


...........omissis

E poi c'è la posta elettronica. Io uso pochissimo il cellulare e solo per lavoro. Ma la posta elettronica non posso ignorarla. Se lavorassi fuori di casa avrei qualche remora a curiosare nei messaggi in arrivo ma qui, nel mio studio, preferisco sbrigare subito la posta.


ti ringrazio molto per la testimonianza!!
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MessaggioInviato: 01 Lug 2008 00:17    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Credo che apprendere un po' di disciplina non sia male ma dobbiamo dare prima un nome alle nostre distrazioni, capire l'origine di queste piccole fughe. Altrimenti sarà sempre difficile trovare un compromesso.

Una distrattona come me, dovrà riflettere a lungo su queste parole... Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 16 Ott 2009 15:34    Oggetto: lavoro da casa testato personalmente!! Rispondi

Ciao, questo lavoro è facile e stimolante, si utilizza internet e posta elettronica. No vendita. Formazione e assistenza continua e gratuita. Guadagni crescenti e continui nel tempo. Testato personalmente! La registrazione avviene compilando il modulo su http://www.clubshop.com/cgi/appx.cgi/ KA4726031 è assolutamente gratuita!!! ..così potrai ricevere tutte le informazioni sul funzionamento dell'attività e il piano guadagni. A quel punto se la cosa ti interessa, prosegui. Se non ti piace ti cancelli senza nulla dovere.
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Ciao, Katia
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