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Gateo Dio maturo

Registrato: 17/11/03 19:16 Messaggi: 12379
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Inviato: 23 Ago 2008 10:50 Oggetto: I diritti umani non sono un problema cinese... |
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In realta' sono un problema PER l'Occidente! Citazione: | I diritti umani rendono l'Occidente inefficiente e non gli consentono di raggiungere gli elevati standard organizzativi e artistici di cui sono capaci i cinesi. La clamorosa quanto sorprendente affermazione è di Zhang Yimou, autore di pellicole famosissime come «Lanterne rosse» e «Hero», oltreché regista della cerimonia di apertura (e di chisura) delle Olimpiadi di Pechino. Secondo lui, solo con il senso dell'ordine, con l'ubbidienza, la bellezza delle masse ed il loro movimento armonico si possono realizzare elevate prestazioni artistiche. |
Devo dire che questa uscita di Zhang non mi sorprende molto: l'atteggiamento della Cina e' sempre stato quello di considerare i diritti umani una stramberia occidentale piuttosto che una realta' con la quale confrontarsi seriamente.
L'intervista prosegue anche peggio, se possibile:
Citazione: | In un'intervista al quotidiano cinese «Weekend al sud» Zhang Yimou esprime la sua incondizionata ammirazione per le manifestazioni politico-culturali dei nordcoreani e spiega che «questo tipo di uniformità produce bellezza», di cui «siamo capaci anche noi cinesi». | Mi auguro che alla sua prossima comparsa in qualche festival del cinema venga sfanculato come merita, questo bel personaggio: non so voi, ma io non ne posso piu' di sentire giornalisti e politici che inneggiano al miracolo della Cina e dei cinesi, ne ammirano il boom economico e sviluppo, e che chiudono tutte e due gli occhi sugli altri piccoli particolari. |
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Ranger_Trivette Dio maturo


Registrato: 21/08/07 17:11 Messaggi: 4980 Residenza: Genova
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Inviato: 23 Ago 2008 11:08 Oggetto: |
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si infatti
ok che vuole svilupparsi ma non mi va che lo facciano a scapito dell'ambiente ne della popolazione, ne della loro ma tantomeno di quella dei paesi confinanti. |
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ioSOLOio Amministratore


Registrato: 12/09/03 19:01 Messaggi: 16342 Residenza: in un sacco di...acqua
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Inviato: 23 Ago 2008 13:55 Oggetto: |
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In realtà il problema non è quello che dice apertamente il Sig. Zhang Yimou
Quanto quello che dicono, o non dicono a seconda dei punti di vista, i signori tutti del resto del mondo libero
La Cina farebbe a casa propria ciò che vuole.
Ma dovrebbe adeguarsi a fare ciò che è un poco più lecito ed equo in termini di libertà e diritti civili se desidera avere a che fare con il resto del mondo.
Il punto è che, oggi, interessa più al resto del mondo fare affari con la Cina di quanto interessi alla Cina fare affari con il resto del mondo.
Da quì discende la scelta delle Olimpiadi in Cina, del dumping cinese, delle industrie di mezza Terra che vanno a produrre in Cina, ecc.ecc.
E naturalmente non c'è solo il caso cinese sul nostro pianeta.
Ma quanto alla Cina...beh, poi gli Italiani protestano e si fanno sentire eh...poi certo!
Massimo Gramellini ha scritto: |
Tibetani all'italiana
Tornati da Pechino con il collo carico di medaglie, alcuni dei nostri campioni hanno scoperto che la Cina è tanto cattiva. Finché stavano là, mica se n?erano accorti. Avevano vissuto, sfilato, gareggiato nel migliore dei mondi possibili. Senza mai un accenno di protesta, se non nei confronti degli arbitri.
Ma ora, al sicuro nelle loro casette di campagna, accendono internet e si imbattono nella persecuzione dei monaci tibetani. Ma chi avrebbe mai potuto immaginare una cosa simile? Sì, in questi ultimi mesi c?erano stati quei due o tremila articoli sui giornali, ma non è che uno mentre prepara un?Olimpiade ha il tempo di leggere certe cose. Qualche alto papavero, dall?Italia, li aveva anche invitati a compiere un gesto di rottura durante la cerimonia inaugurale o al momento di salire sul podio. Ma gli atleti si erano rifiutati di obbedire, a mio avviso giustamente. Nessun politico, e nessun imprenditore, aveva mai rinunciato a un contatto o a un contratto con i cinesi in nome dei diritti umani: perché avrebbero dovuto cominciare proprio loro, vanificando con l?inevitabile squalifica quattro anni di sacrifici?
Nel breve volgere di una settimana e di un volo intercontinentale, le cose però sono cambiate. E cambiate a tal punto che gli sportivi tornati di qua incitano quelli rimasti di là a fare quel che loro non fecero: protestare contro le autorità cinesi per il Tibet libero. In questo doppio salto carpiato con avvitamento all?indietro si segnala per particolare veemenza la fiorettista di bronzo Margherita Granbassi. Lei sul podio di Pechino ci è salita, con pieno merito, due volte. Entrambe le volte ha sorriso, agitato le mani e mordicchiato la medaglia in mondovisione. Ma «Free Tibet» si è dimenticata di dirlo. E dopo la premiazione è andata a Casa Italia a festeggiare, non a piazza Tienanmen a lasciare il segno di Zorro col suo fioretto sulla divisa delle guardie rosse. Eppure ora sostiene di essere pentita, addirittura in colpa per aver fatto baldoria mentre in Tibet eccetera eccetera.
Il pentimento postumo è un classico della casa (Italia). Come lo sdoppiamento successivo: la Granbassi pentita e redenta chiede ai colleghi ancora in gara a Pechino di lavare l?onta, manifestando a favore del popolo tibetano. Non durante la gara, ma dopo. Per non incorrere nella squalifica, ovvio. La sottigliezza è straordinariamente democristiana. Ma dopo quando? Sul podio? No, sul podio non è ancora abbastanza dopo. Dopo dopo. Ma dopo dove? In piazza, davanti alle guardie rosse? O negli studi, davanti alle telecamere di Raidue (che tanto si perderebbe la notizia perché impegnata a dare la linea a un fondamentale turno eliminatorio di corsa coi sacchi)? Ecco, la Granbassi deve chiarire. Come Valentina Vezzali, che nell?ultima intervista rilasciata prima della partenza auspicò che gli atleti assumessero un?iniziativa. «Credo che dei gesti simbolici, rappresentativi, magari sul podio, possano veramente rimanere impressi e lasciare un segno nella storia», disse. Poi la divina è volata a Pechino e ha pensato ad altro (a salire sul podio, e senza magari), tranne ricordarsene di nuovo nella prima intervista rilasciata dopo il ritorno.
Aspettiamo con ansia il rientro a casa degli atleti azzurri ancora dispersi in Cina. Chissà che, scesi dalla scaletta dell?aereo, e accertatisi che anche l?ultima hostess cinese abbia svoltato l?angolo, non si mettano a leggere una dura presa di posizione comune contro il regime.
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Ranger_Trivette Dio maturo


Registrato: 21/08/07 17:11 Messaggi: 4980 Residenza: Genova
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Inviato: 23 Ago 2008 16:21 Oggetto: |
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beh d'altronde fin che i diritti umani non verranno rispettati la manod'opera costerà meno che in altri paesi e gli altri paesi saranno quindi invogliati a chiudere un occhio e sfruttare questa situazione  |
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