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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 03 Nov 2008 14:29 Oggetto: il potere dei consumatori |
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- il potere dei consumatori -
a cura di Paolo De Gregorio, 1 novembre 2008
Il capitalismo è forte e resiste perché è in una situazione di fatto in cui i posti di lavoro, in maggioranza, dipendono dalla sua continuità, mitici operai compresi, e, in assenza di una credibile alternativa, va avanti come una nave che, anche con i motori spenti, ha un forte abbrivio che la fa camminare a lungo.
Sembra invincibile e nessuno si scandalizza se si usano soldi pubblici destinati a scuola e sanità per far ripartire banche private, che hanno truffato i loro clienti.
Ma ha un tallone di Achille. E? bastato vedere un decremento del 2-3% dei consumi che immediatamente si è parlato di emergenza, di licenziamenti, non più di stagnazione, ma della temutissima recessione.
Lo stesso petrolio, il cui prezzo nessuno era riuscito a fermare (fino a 146 dollari barile), è stato fermato dalla diminuzione dei consumi, e quindi dalla minore richiesta sul mercato (fino agli attuali 60 dollari barile).
La mia non è una opinione personale, ma un fatto oggettivo. Se vi sono persone che hanno come obiettivo la fine del capitalismo (non della piccola iniziativa privata), esse hanno una arma micidiale, ridurre i propri consumi allo stretto essenziale e cercare di convincere altre persone con il proprio esempio, perché è indispensabile che il mondo esca dal ciclo capitalista che lo sta portando ad una crisi climatica di proporzioni disastrose.
Oggi siamo ad un bivio, o impariamo la lezione che ci viene dalla crisi finanziaria provocata dalla avidità criminale del grande capitale internazionale, crisi a cui si sommerà quella ambientale perché non si sta facendo nulla per prevenirla, e qui parliamo del grande capitale industriale che trova troppo costoso rendere meno inquinanti le sue attività, oppure ne pagheremo amaramente le conseguenze.
Siccome in Italia non vi è alcun partito che voglia boicottare il capitalismo e sostituirlo con una forte politica che metta regole nella prospettiva della sostenibilità ambientale, dell?autosufficienza energetica con le rinnovabili, della autosufficienza alimentare con una grande riforma dell?agricoltura, occorre fondarlo dal basso e dire che se anche fossimo solo il 10% della popolazione italiana e cominciassimo a partire da noi stessi con uno sciopero generale continuato dei consumi non essenziali, il risultato sarebbe presto molto visibile.
Chiunque voglia cambiare questa realtà non ha altra strada che prendere sulle proprie spalle la responsabilità di farlo, poiché la cosiddetta democrazia delegata oggi è solo un teatrino di mediocri che prendono ordini dalle forze economiche, e ai cittadini è stato tolto persino il voto di preferenza.
Oggi politica ed informazione sono espressione del grande capitale e non è un caso che il maggior capitalista italiano sia da 15 anni in politica e si sia persino fatto delle leggi per uso personale.
Crisi finanziaria, crisi economica, crisi ambientale sono strutturali, non passeggere, e sono creature del tanto decantato liberismo e della globalizzazione.
E? un sistema che va fatto fallire, non aiutato a rialzarsi. In un sondaggio pubblicato da ?Stern? in Germania il 70% dei tedeschi vorrebbe vedere nazionalizzati il sistema finanziario, energia, trasporti.
Molte persone oggi, sottraendosi alla schiavitù del lavoro salariato o stipendiato, magari vendendosi la casa in città, possono cominciare a vivere in modo moderno, alternativo, andando nelle campagne abbandonate, dove la terra costa molto poco, e cominciare una nuova vita indipendente producendo elettricità con pannelli fotovoltaici e vendendola all?Enel. Questa attività abbinata ad un orto, un frutteto e qualche animale da cortile, non sarebbe una vita malvagia, nessuno ti può dare ordini, né licenziarti, e con la elettricità si cucina, ci si scalda, ci si rinfresca, e con una macchina con motore elettrico ci si sposta, e per il resto c?è internet.
Comunità di questo tipo legate al territorio, senza sfruttati né sfruttatori, autosufficienti e a emissioni zero, potrebbero essere un grande esempio da imitare.
Paolo De Gregorio |
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Roberto1960 Dio maturo

Registrato: 21/01/08 01:39 Messaggi: 1168 Residenza: Roma
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Inviato: 03 Nov 2008 15:19 Oggetto: |
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Paolo, premetto che mi piace la tua analisi della realtà, specie quando dimostri di aver capito - a mio avviso, ovviamente - come sta girando il mondo in cui viviamo
Citazione: | Crisi finanziaria, crisi economica, crisi ambientale sono strutturali, non passeggere, e sono creature del tanto decantato liberismo e della globalizzazione. |
Ciò detto i rimedi che suggerisci secondo me sono segnati da un certo velleitarismo.
Citazione: | Se vi sono persone che hanno come obiettivo la fine del capitalismo (non della piccola iniziativa privata), esse hanno una arma micidiale, ridurre i propri consumi allo stretto essenziale |
Mi spiace doverti dire che la Plutocrazia mondiale è molto più forte di quanto immagini: ridurre i consumi significa soffocare l'economia reale e far letteralmente morire di fame milioni di persone prima che gli effetti negativi possano cominciare ad intaccarla.
Per quanto riguarda la tua proposta di "ritorno alla campagna", che possa anche funzionare per una piccola parte della popolazione è possibile, ma che si possa realizzare una "migrazione epocale" sui grandi numeri delle popolazioni occidentali mi sembra assolutamente irrealizzabile |
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ioSOLOio Amministratore


Registrato: 12/09/03 19:01 Messaggi: 16342 Residenza: in un sacco di...acqua
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Inviato: 03 Nov 2008 17:15 Oggetto: Re: il potere dei consumatori |
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paolodegregorio ha scritto: |
Ma ha un tallone di Achille. E? bastato vedere un decremento del 2-3% dei consumi che immediatamente si è parlato di emergenza, di licenziamenti, non più di stagnazione, ma della temutissima recessione. |
questo è vero, perchè purtroppo le esigenze di utili sono tiratissime, per cui bisogna vendere all'inverosimile, oltre la logica delle necessità.
Rispetto a qualche tempo addietro si sono modificate (in virtù di un modello di marketing consumistico super aggressivo) le esigenze di vendita, trascurando il fatto ovvio che quando anche i caribù hanno un cellulare Nokia, naturalmente le vendite della casa caleranno.
In questo c'è sicuramente un problema.
paolodegregorio ha scritto: |
Lo stesso petrolio, il cui prezzo nessuno era riuscito a fermare (fino a 146 dollari barile), è stato fermato dalla diminuzione dei consumi, e quindi dalla minore richiesta sul mercato (fino agli attuali 60 dollari barile) |
In venti giorni sono calati così drasticamente i consumi?
Ed erano saliti altrettanto così drasticamente prima?
Io mi limito a fare un paio di considerazioni...
il petrolio è salito a razzo nonostante l'Opec dichiarasse -proprio nei mesi in cui saliva maggiormente- di avere un calo della domanda (sarebbe stato comprensibile dichiarare il contrario anche solo per trovare una scusante)
Il prezzo del petrolio (Opec) è si deciso sulla scorta del prezzo finanziario, ma le transazioni finanziarie per contro non diventano sostanzialmente mai transazioni reali per cui i grossi volumi di scambio del greggio sulle piazze finanziarie (che hanno fatto lievitare i prezzi) non erano poi sostanzialmente e realmente venduti.
Regole per la stabilità di materie prime fondamentali erano state date a suo tempo (semplicemente non si può comprare oltre certi quantitativi per non dare il via a speculazioni fittizie, banale). Ma si è trovato e voluto un banale escamotage per aggirarle (se creo un fondo dentro ci metto quel che voglio, senza dover più sostanzialmente rispettare quei limiti)
Si, in qualche modo si può dire che questo è il Capitalismo.
Formalmente si tratta di leggi fatte ad hoc da parte di pochi per fare i furbetti e dunque non sarebbe il Capitalismo in quanto tale.
Ma è vero che alla fin fine quel che conta son i fatti e se queste azioni sono lo specchio di una certa cultura capitalistica, questo è il Capitalismo odierno.
E' azzeccato il titolo, visto che effettivamente il potere sta anche nelle mani del consumatore.
Un potere forte che non viene però mai esercitato.
A partire -banalissimo esempio- dalle lamentele sui costi di Sms e telefonia mobile, senza che sostanzialmente nessuno adotti il migliore e più efficace provvedimento: un drastico calo d'uso dei medesimi che per lo più sono usi ludici e assolutamente non indispensabili. |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 04 Nov 2008 15:45 Oggetto: |
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anzitutto grazie per gli interventi e per gli approfondimenti.
Riguardo al "ritorno in campagna" , per molti potrebbe essere una "scoperta" non un ritorno. Non penso ad un ritorno all'antico, a una fuga dalla realtà, ma a una scelta modernissima, di persone coscienti e avanzate che utilizzano tecnologie moderne (rinnovabili, internet, auto elettrica etc.) e non vogliono più subire scellerate scelte altrui.
Penso ad una soluzione accessibile a tanti, ma so che non sono molti disposti a farla, ma se una buona percentuale di gente motivata riflettesse e la scegliesse penso che potrebbe essere un esempio di alternativa valida. Io non la vedo come "ritorno", una sorta di sconfitta, ma come una scelta di vita più umana, libera, senza sfruttati e senza sfruttatori.
Se poi ci si unisse in base alle affinità si potrebbe vivere bene.
Comunque la mia è una indicazione, cercatene altre e proponetele.
ciao a tutti
paolo |
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