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aleasar Semidio


Registrato: 03/10/06 09:00 Messaggi: 203 Residenza: si naviga qua e là
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Inviato: 20 Dic 2008 13:37 Oggetto: Peer-to-peer musica: segnali di svolta??? da verificare.... |
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Dal quotidiano "la stampa" di oggi
19/12/2008
La svolta dell'industria della musica:
niente più processi al peer-to-peer
Nel 2008 vendute online un miliardo di canzoni (+28)
Meglio tardi che mai: Internet non è più roba da ladri, per l'industria discografica, ma un interessante modello di business. Mentre è di oggi la notizia che nel mondo sono state vendute nel 2008 un miliardo di canzoni, il 28 % in più del 2007, secondo un?indagine della società di ricerche Nielsen Soundscan, ecco un regalo di Natale agli utenti del peer-to-peer che scaricano musica senza pagare i diritti d'autore: la Recording Industry Association of America ha deciso di cambiare strategia e di smettere di perseguitare con migliaia di cause legali gli utenti del peer-to-peer considerati alla stregua dei ladri per aver scaricato musica dai siti p2p senza pagare i diritti d'autore.
E' un cambio di rotta epocale: dal 2003 ad oggi ben 35 mila utenti sono stati perseguiti senza ottenere grandi risultati, ma anzi, facendo cattiva pubblicità a tutta l'industria, che tra gli altri ha trascinato in tribunale diverse madri single squattrinate, una persona morta e una ragazzina di tredici anni, "colpevoli" di amare la musica e di essersi scaricati senza pagare da un sito che lo consentiva la loro canzone preferita.
Così il Wall Street Journal ci conferma che l'industria discografica sta finalmente meditando un cambio di modello di business, visto il successo della vendita di musica online a singoli "brani"...
Con l'occasione Buon Natale a tutti gli abitanti del forum....  |
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ciotolino Dio minore


Registrato: 12/08/07 23:25 Messaggi: 668 Residenza: Davanti al PC
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Inviato: 20 Dic 2008 18:51 Oggetto: |
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Non sarà una trappola?  |
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aleasar Semidio


Registrato: 03/10/06 09:00 Messaggi: 203 Residenza: si naviga qua e là
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Inviato: 20 Dic 2008 19:11 Oggetto: |
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Mah, hai ragione...perchè come al solito l'informazione è talmente generalista e così differente da testata a testata che.....
guarda che cosa scrive "il corriere della sera"...sullo stesso argomento
«STOP ALLE CAUSE DI MASSA»
Pirateria musicale: dopo dueavvertimenti via la connessione
L'industria discografica americana cambia strategia e si allea con i provider
Pirata musicale avvisato, mezzo salvato: basta cause di massa contro la pirateria, parola della potente industria musicale americana, la RIAA (Recording Industry Association of America), che ha deciso di abbandonare le (costose) cause legali contro gli utenti del web che hanno scaricato brani musicali. La nuova strategia sarà basata soprattutto sulla collaborazione con i provider Internet per scoraggiare il download illegale.
AVVISI - Agli utenti, che condividono in rete musica protetta da copyright per essere scaricata illegalmente, cioè senza pagare il diritto d'autore, verranno «inviate lettere di avvertimento» (ovvero e-mail), ha comunicato l'associazione che rappresenta le più importanti case discografiche statunitensi. Se beccati una seconda e una terza volta a scaricare o condividere file senza pagare, ai recidivi verrà tagliata la linea Web da parte dello stesso provider che la fornisce, sul modello «Three Strikes Out» (fuori dopo la terza infrazione). In sostanza, le società che forniscono le connessioni alla Rete, gli Internet Service Provider (ISP), si trasformeranno in una sorta di cyberpoliziotti.
ANTIPATIA - Dal 2003, l'industria musicale ha fatto causa a circa 35 mila utenti di Internet in casi di pirateria musicale per molte centinaia di migliaia di dollari - tra questi una bambina di 13 anni, una persona già deceduta e madri sole. Una strategia di poco effetto e che, inoltre, creava soltanto antipatia nell'opinione pubblica e danneggiava l'immagine, ha pensato la RIAA. Quest'ultima ha comunicato di aver già raggiunto accordi provvisori con diversi fornitori di servizi Internet, senza però specificare quali. Ha precisato, inoltre, che si riserverà il diritto di fare causa a quegli utenti che ignorano le lettere di avvertimento. E' anche possibile, scrive l'associazione USA, che in caso di recidiva possa essere ridotta la loro velocità di connessione. Il cambio di strategia della RIAA giunge dopo che gli utenti di Internet hanno raggiunto una maggior consapevolezza che scaricando canzoni pirata commettono un reato. I contatti con i provider sarebbero iniziati su pressione del procuratore di New York, Andrew Cuomo, scrive il «Wall Street Journal», che intende porre freno a queste cause di massa. Le cause in corso, tuttavia, andranno avanti fino a conclusione, ha fatto sapere il capo della RIAA, Mitch Bainwol. «I pirati musicali cronici'», ha detto la RIAA, «verranno perseguiti anche in futuro». «Sono utenti che scaricano mensilmente tra le 5 mila e le 6 mila canzoni».
CANZONI «DA 9MILA DOLLARI»- Negli USA fece scalpore la causa contro la giovane madre trentaduenne del Minnesota, Jammie Thomas, condannata a pagare una multa di 200 mila dollari per aver messo online illegalmente 24 canzoni (dunque 9.250 dollari per canzone). Nel settembre scorso il giudice Michael Davis ha riesaminato la sua decisione dichiarando che la semplice messa in condivisione di brani non bastasse a provare le accuse di infrazione di copyright.
Elmar Burchia
Quindi, altro che buonismo...il 13 dicembre si è svolta a Milano e Roma una manifestazione per la difesa del P2P promossa dal TNT village. Se trovo qualche stralcio di stampa lo riporterò....
Un saluto a tutti e auguri:ciao: |
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