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Anarchia
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ulisse
Dio maturo
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MessaggioInviato: 09 Apr 2005 17:54    Oggetto: Rispondi citando

pincopallino ha scritto:
Citazione:
Se così è, un anarchico ha molta più fede di qualsiasi credente che per sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato deve consultare la Bibbia della sua Religione.

Fermo lì! Anarchia e religione non sono categorie contrapposte, ma semplicemente non correlate. Nietzsche era tutt'altro che religioso, e tutt'altro che anarchico!


Ehm... ops... che ho detto???
Non ho la più pallida idea in merito a incompatibilità e/o correlazione tra Anarchia e Religione.
Io intendevo solo dire che se Anarchia significa assenza di regole allora l'organizzazione della comunità deve arrivare da qualcosa di interiore.
In altri termini, sempre nell'ipotesi suddetta, un anarchico non ruba non perchè ha un Dio che glielo vieta ma perchè se lo sente dentro.

Riflettendo un attimo (ma solo un attimo altrimenti il mio neurone si affatica troppo...quindi non garantisco coerenza):
Arrow Se Religione significa fede imposta allora credo che Anarchia e Religione siano incompatibili.
Arrow Se invece Religione significa anche una fede che nasce spontaneamente dal cuore allora cade l'incompatibilità e quindi anche la correlazione.
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ulisse
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MessaggioInviato: 09 Apr 2005 19:29    Oggetto: Errata corrige (leggasi strafalcione galattico) Rispondi citando

In un post precedente ho chiamato antinomiale ciò che dovevo chiamare contronominale.

Per la precisione il termine antinomiale non esiste ma esiste il termine antinomia che, guarda caso, è proprio
Citazione:
quella situazione di conflitto in cui si vengono a trovare due affermazioni contrarie tra loro che possono essere giustificate autonomamente da argomenti di egual valore. L'antinomia è quindi quella situazione in cui il principio di non-contraddizione, per cui è vera solo una tra due affermazioni contrapposte ed escludenti, sembra trovarsi in contraddizione con i suoi stessi principi.


Curiosamente, nel tentativo di dare nome a "ciò che è vero in quanto il suo contrario è falso" ho scelto proprio il nome di "ciò che è vero nonostante sia vero anche il suo contrario".

Non potevo scegliere meglio. Very Happy
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horus
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MessaggioInviato: 09 Apr 2005 19:40    Oggetto: Rispondi citando

Devo dar atto ad Ulisse che sul non associare violenza ad ideale solo perché uno che è violento si professa di quel ideale ha perfettamente ragione.
Forse ho seguito qualche connessione logica errata. La mia frase deriva probabilmente dal mio forte senso della proprietà privata, quel che ho ottenuto con il mio lavoro non deve essere rovinato (nel senso più ampio possibile) da un estraneo. Diciamo che tendo ad immedesimarmi di più con un negoziante che con un manifestante violento.
Il mio concetto è una cosa del tipo: se una legge è sbagliata cerco di cambiarla non di infrangerla.

Anche io ringrazio Wild per la sua presenza, ammetto di essere un po' chiuso nelle mie idee e sicuramente un confronto non può che giovarmi.

Quello che aspetto da Wild sono risposte chiare e concrete, trovo molto utili le citazioni per per chiarire concetti generali ma sarebbe utile entrare nello specifico, sono ancora aperte alcune questioni tipo:
- forza per affermare l'anarchia e sopravvivere, sono vari post nei quali rispondi in maniera elusiva
- questione dei paletti (del giusto/sbagliato)

Io in genere associo assenza di governo alla violenza perché credo che se non ci fossero delle regole a tutelare i più deboli questi verrebbero inevitabilmente sottomessi dai più forti. Prova a pensare al nonnismo nelle caserme, non è una questione di grado, è solo una questione di stupidità di alcuni che approfittano di quelli che per indole sono più miti.

D'accordo conte sul diritto a manifestare il dissenso, purtroppo persone violente che dicono di seguire gli ideali della manifestazione ci sono sempre, secondo me dovrebbero essere i manifestanti per primi a bloccarli senza aspettare l'intervento della polizia per poi poter dire che sono stati caricati degli innocenti. Come diceva Ulisse riguardo al far parte di una comunità armata anche tramite la passiva accettazione allo stesso modo tutti i manifestanti sono responsabili per le azioni violente di pochi.

Mi sta bene che le regole arrivino dal basso, in fondo è anche il concetto fondamentale della democrazia, mi chiedo solo come potrebbero funzionare assemblee in cui migliaia di persone hanno il diritto di intervenire e dire la loro, oppure sono previsti dei rappresentanti?
Nel caso tu risponda la prima: sei mai stata ad una riunione di condomino?
Nel caso ci siano dei rappresentanti cosa c'è di diverso dalla democrazia? Come fareste inoltre a garantire che questi una volta avuta la delega non ne approfittino?

In un'ipotesi Ulisse dice che nell'anarchia l'organizzazione deve arrvare da qualcosa di interiore e mi sta bene, però mi chiedo gli esseri umani a cui questa organizzazione interiore non arriva come vengono trattati: esclusi per non creare turbamento, costretti ad accettare l'organizzazione della maggioranza, altro?

Spero di aver risposto a tutto e chiarito meglio i miei dubbi. So che forse chiedo troppo ma vorrei che Wild rispondesse più direttamente, ad esempio:
D: uso della forza.
R: ...

D: paletti.
R: ...

D: la porta di casa la lascio aperta?
R: ...

Altrimenti sono portato a pensare che siano tutti ragionamenti da bar: a parole è facile dire che siamo tutti uguali e che si dovrebbe fare in un certo modo, se però io sono direttamente toccato come mi comporto? Quante ore del mio tempo sono disposto a donare agli altri? Quanti senzatetto sto ospitando a casa mia? Sono queste le domande a cui bisogna rispondere prima di intraprendere il cammino verso l'utopia.
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MessaggioInviato: 10 Apr 2005 18:58    Oggetto: Rispondi citando

Horus, se tu mi avessi fatto le domande corrette ti avrei risposto... ti faccio un esempio.
Mi chiedi cosa farei in una società anarchica se mi venisse rubata la macchina: ma in una società anarchica la proprietà privata non esisterebbe, quindi la tua domanda è basata su schemi capitalistici e non ti posso rispondere BREVEMENTE in termini anarchici, perchè dovrei parlarti di molteplici e articolati argomenti che non si possono riassumere in un forum.

Comunque, mi impegno a fornire le risposte a queste e altre domande, ma ho bisogno di tempo e di molto più spazio web di quello che può darmi un post.
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ulisse
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MessaggioInviato: 10 Apr 2005 20:23    Oggetto: Rispondi citando

Wow... rispondere diventa impegnativo! Le idee e le opinioni sono tante e ognuna ne scatena un'altra!

Tutto sommato mi va bene che, sinora, Wild abbia svicolato alcune risposte perchè ciò mi ha consentito di riflettere liberamente sull'argomento e di farmi la mia opinione.

Poi mica detto che Wild sia il deus ex machina (anzi la dea) che mette tutto in ordine dispensando tutte le risposte... E' anche una questione di tempo e risorse... non le abbiamo mica chiesto che ore sono! l'abbiamo interrogata su questioni intorno alle quali hanno lavorato fior di pensatori!

In merito all'uso della forza credo che la risposta che cercavamo sia quella linkata in un post precedente: Malatesta non trascura il fatto che non sta colonizzando territori liberi e che quindi lo spazio per qualsiasi iniziativa deve essere conquistato (non usa questo termine) e poi mantenuto.

E' la conclusione alla quale ero arrivato io ovvero che se vuoi mettere in piedi una comunità dotata delle proprie regole devi sostanzialmente avere lo spazio per farlo e, poichè in questo mondo le risorse sono meno del fabbisogno, ritagliarsi uno spazio implica toglierlo a qualcunaltro.

Finchè lo spazio è limitato, poco appetibile e la comunità non entra in eccessivo conflitto con lo stato che si proclama proprietario di quello spazio allora le cose funzionano (leggasi l'opinione di bigZ sulla funzionalità del sistema solo per piccole dimensioni).

Ma nel momento in cui si entra in conflitto con lo stato ospitante o si creano interessi da parte dell'esterno allo spazio libero o ai suoi contenuti o si cerca di rendersi completamente autonomi beh allora entra il gioco il cartello delle nazioni che ormai si sono spartite l'intera Terra. (forse Israele è un esempio?)

Mi pare che l'uso della forza sia inevitabile a meno di non sposare un modello stile cristiano. E da quanto letto mi pare pure che la posizione anarchica a riguardo sia chiara: la forza fa parte degli strumenti.

Forse Malatesta, ma questa è una mia interpretazione, ben consapevole di questa che sembra una contraddizione (aspiro alla libertà per tutti senza imposizione ma per arrivare a ciò devo impormi), ha su queste ragioni fondato la sua scelta di distinguere tra Anarchismo e Anarchia.
Il secondo è il fine, l'ideale puro da attuare.
Il primo è il mezzo (impuro perchè vìola i princìpi del secondo) col quale si creano le condizioni di attuabilità del secondo.

Se questa interpretazione è corretta anche l'Anarchia per sopravvivere in libertà deve "sporcarsi le mani di sangue" e delegare tale compito all'Anarchismo. E' la stessa soluzione adottata dalle Democrazie che, per praticità, necessità o, semplicemente ipocrisia, armano una parte delle loro strutture delegando ad essa l'uso della forza.

Mi pare che queste considerazioni rispondano pure alla domanda dei confini e dei paletti.

Per la porta di casa credo che si tratti della domanda sui confini in una versione differente.

Forse all'interno dello spazio libero i confini e le porte chiuse non ci sono ma un bel cordone anarchista (non anarchico) intorno a tale spazio c'è eccome.

Ma ecco un piccolo estratto dell'opinione di Malatesta intorno a questi argomenti:
Citazione:
Si combattè ogni sorta di cooperazione e di intesa, ritenendo che l'associazione era l'antitesi dell'anarchia; si sostenne che senza accordi, senza obblighi reciproci, facendo ognuno quello che gli passa per il capo senza nemmeno informarsi di quello che fa l'altro, tutto si sarebbe spontaneamente armonizzato; che anarchia significa che ogni uomo deve bastare a sé stesso e farsi da sé tutto quello che gli occorre senza scambio e senza lavoro associato; che le ferrovie potevano funzionare benissimo senza organizzazione, anzi che questo avveniva di già in Inghilterra (!); che la posta non era necessaria e che chi a Parigi voleva scrivere una lettera a Pietroburgo . . . se la poteva portare da sé (!), ecc. ecc. .
Ma queste sono sciocchezze, si dirà, e non vale la pena di rilevarle.
Sì, ma queste sciocchezze sono state dette, stampate, propagate: sono state accolte da gran parte del pubblico come l'espressione genuina delle idee anarchiche; e servono sempre come armi di combattimento agli avversari, borghesi e non borghesi, che vogliono aver di noi una facile vittoria.
e ancora:
Citazione:
Anarchia significa società organizzata senza autorità, intendendosi per autorità la facoltà di imporre la propria volontà e non già il fatto inevitabile e benefico che chi meglio intende e sa fare una cosa riesce più facilmente a far accettare la sua opinione, e serve di guida, in quella data cosa, ai meno capaci di lui.


Per la ricchezza di contenuti mi sento di replicare il link del sito Panarchy scoperto durante le ricerche.

Se queste riflessioni non fraintendono lo spirito anarchico, mi resta ancora da capire come si struttura anarchicamente il processo decisionale su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Mi rendo conto, però, che la discussione non si può esaurire in pochi post (e non è detto che le opinioni già formate dei partecipanti siano sufficienti a garantirne l'esaurimento). Ecco, quindi, una bibliografia raccolta in Internet per chi fosse intenzionato ad approfondire il pensiero anarchico espresso da Errico Malatesta e un'altra per approfondire il pensiero anarchico in generale.
Poichè conosco poco la materia che insegno e quelle che non insegno le conosco ancor meno, pregherei qualcuno di suggerirmi due riferimenti per principianti Embarassed uno che inquadri storicamente l'Anarchia e l'altro che ne descriva il manifesto (o quello che a oggi viene riconosciuto come tale).
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ulisse
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MessaggioInviato: 10 Apr 2005 20:50    Oggetto: Rispondi citando

TheWildNetsurferHostel ha scritto:
non ti posso rispondere BREVEMENTE in termini anarchici, perchè dovrei parlarti di molteplici e articolati argomenti che non si possono riassumere in un forum.

Comunque, mi impegno a fornire le risposte a queste e altre domande, ma ho bisogno di tempo e di molto più spazio web di quello che può darmi un post.


eheheh... non ti passa più... cercando di trovare da solo le risposte mi sono reso conto della vastità dell'argomento e di quanto pretenziose siano state le nostre apparentemente semplici e innocue domande.

Per ridurre l'onere di cui ti abbiamo caricata sfrutta la bibliografia 8)

Nel frattempo è un po' che mi ronza in testa wikipedia.

Secondo me è un buon esempio di organizzazione anarchica (o, per lo meno, ne richiama alcuni suoi principi).

Ad esempio in wikipedia non esiste la proprietà privata: la paternità di ogni articolo scritto si perde con la sua pubblicazione.

A tal proposito capisco bene Horus perchè la proprietà privata ancorchè concetto economico si fonda su un preciso bisogno psicologico: il bisogno di possesso (è lo stesso bisogno che ci spinge, quando facciamo le valigie, a metterci dentro tutto e il contrario di tutto; in ogni caso l'inutile).
Se può confortarti, Horus, sappi che wikipedia mette a dura prova e il sottoscritto è crollato alla sua prima pubblicazione. Dopo qualche settimana dal mio primo articolo, infatti, qualcuno ci ha messo mano e io mi sono prodotto in una vergognosa diattriba (la chiamano Flame se non erro) con l'autore dei "deturpamenti" Embarassed Embarassed Embarassed
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horus
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 10:06    Oggetto: Rispondi citando

Avete ragione tutti, non si può risolvere in pochi post una questione di questa portata.

Le mie domande (più che altro provocatorie) erano volte semplicemente a capire se una persona come Wild che crede in quegli ideali creda che siano anche concretamente realizzabili.

Il mio punto di vista è che tutti gli ideali abbiano lati positivi, la democrazia, l'anarchia, il comunismo, il cristianesimo e anche il capitalismo. Il problema nasce nel momento in cui si cerca di applicarli: nella storia qualsiasi ideale è sempre stato cavalcato e diretto da persone che nulla avevano a che fare con le idee di base e che lo sfruttavano solo per il proprio interesse.

Io fondamentalmente sono per una società meritocratica (credo di essere abbastanza vicino al capitalismo). Mi rendo però conto che se io sono povero difficilmente potrò arrivare dove arriva chi ha a disposizione un capitale iniziale.

Riformulando tutte le mie domande in una io chiedo a tutti voi se pensate che l'ideale in cui credete sia concretamente realizzabile oppure se la natura umana non permette di realizzare nessun concetto idealistico ma solo delle approssimazioni di esso sporcata dalle misure neccessarie per poterlo realizzare.

Sembra un controsenso, è vero ma il post di Ulisse in parte mi risponde:
Citazione:
Se questa interpretazione è corretta anche l'Anarchia per sopravvivere in libertà deve "sporcarsi le mani di sangue" e delegare tale compito all'Anarchismo. E' la stessa soluzione adottata dalle Democrazie che, per praticità, necessità o, semplicemente ipocrisia, armano una parte delle loro strutture delegando ad essa l'uso della forza.

Se questo punto fosse confermato per me l'anarchia non risulterebbe essere migliore di altri ideali, alla fine indipendentemente dai presupposti di partenza tutti tendono ad avere un braccio "teorico" e un braccio "armato" che permetta l'esistenza del primo.
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 15:45    Oggetto: Rispondi citando

Premesso che, vista la mia colossale ignoranza, la mia opinione conta come il due di picche, io credo che almeno una ideologia applicabile "senza sporcarsi le mani" ci sia ed è quella cristiana (non intendo la fede ma solo la parte morale).

Ovviamente si deve essere pronti a morire per mantere la coerenza...

Inoltre credo che tra le ideologie che richiedono di "sporcarsi le mani" per l'attuazione ci siano delle notevoli differenze le cui radici affondano, a mio avviso, sempre nella morale.

In altri termini è quanto appena detto da Horus: tutti gli ideali hanno aspetti positivi e ciò che ne "guasta" la purezza è la loro applicazione.

E' per questo che ho smesso di cercare un'ideologia in cui riconoscermi: per certi versi mi sento anarchico, per altri fascista, per altri ancora comunista eccetera.
Il bello è che non mi sento contraddittorio (se non, ovviamente, quando sbaglio ovvero quando il mio comportamento cade in contraddizione con i miei principi).
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horus
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 16:06    Oggetto: Rispondi citando

Concordo pienamente con Ulisse sulla valutazione dell'ideologia cristiana, c'è però da dire che adesso va meglio ma ci sono stati periodi in cui le varie chiese non si facevano molti problemi nella ricerca di fedeli.

Sull'ideologia personale, posso dire che a parte quelle in cui ho già detto di riconoscermi concordo con Ulisse, mi sono creato una serie di principi morali personali (secondo la regola che la mia libertà finisce dove inizia quella di un altro) e cerco di rispettare quelli.
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 16:43    Oggetto: Rispondi citando

horus ha scritto:
Concordo pienamente con Ulisse sulla valutazione dell'ideologia cristiana, c'è però da dire che adesso va meglio ma ci sono stati periodi in cui le varie chiese non si facevano molti problemi nella ricerca di fedeli.


Stavo giustappunto pensando alla proporzione Anarchismo : anarchici = Stato Pontificio : clero

Cioè mi stavo chiedendo: ma se non ci fosse lo Stato Pontificio dove andrebbero ad attuare il loro ideale di povertà i vari fraticelli?
In qualche modo lo Stato Pontificio ha creato le condizioni affinchè gli ideali cristiani potessero trovare attuazione e quindi ha, in qualche modo, un ruolo analogo a quello dell'Anarchismo.

La domanda sorge spontanea: come lo Stato Pontificio si è garantito la sovranità su questi territori? si può allora concludere che nemmeno i Cristiani sono non violenti in quanto fondano le loro Chiese su territori conquistati col sangue? ai posteri l'ardua sentenza.

Una notiziola: lo sapete che i monaci Cistercensi che vivono nell'Abbazia di Chiaravalle (vicino a Milano) PAGANO L'AFFITTO AL COMUNE ???
Per la precisione il contratto prevede la ristrutturazione e la manutenzione dell'Abbazia in cambio del canone di locazione. Tra l'altro il contratto ha una scadenza e tra breve i monaci potrebbero essere sfrattati!
(fonte il Priore di Chiaravalle)
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 18:12    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Le mie domande (più che altro provocatorie) erano volte semplicemente a capire se una persona come Wild che crede in quegli ideali creda che siano anche concretamente realizzabili.


Credo che l'anarchia sia l'ordine naturale e che ciascuno di noi, nei limiti dell'attuale sistema, possa pacificamente e nel suo piccolo realizzarla. O almeno, provarci.
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 18:32    Oggetto: Rispondi citando

TheWildNetsurferHostel ha scritto:
Credo che l'anarchia sia l'ordine naturale e che ciascuno di noi, nei limiti dell'attuale sistema, possa pacificamente e nel suo piccolo realizzarla. O almeno, provarci.

d'oh! Pray Brick wall Brick wall Brick wall
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 19:03    Oggetto: Rispondi citando

@pinco: Shocked perché tra l'astenerti e l'esprimere il tuo pensiero rispettando quello altrui scegli di sottintendere un giudizio negativo con qualche faccina? Shocked
Non trovi che questo atteggiamento possa spingere chi esprime opinioni differenti dalle tue al silenzio? Shocked
Qui siamo tanti, ognuno con le proprie idee. Se possono esprimersi solo quelli che la pensano come te allora tanto vale che parli solo tu. E se, poi, tu parli solo a faccine tanto vale che non parli più nessuno e si chiudano i fora. Non mi sembra un'ottima prospettiva... Shocked
Ho forse frainteso il tuo intervento? Shocked
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 19:11    Oggetto: Rispondi citando

Pinco, piuttosto a me è venuta voglia di sbattere la testa contro il muro oggi, dopo che al telefono mia sorella ha detto terrorizzata di aver udito fino a Perugia il boato dell'esplosione del deposito di munizioni dell'esercito avvenuta ieri a Spoleto...
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 22:36    Oggetto: Rispondi citando

Ulisse ha scritto:
@pinco: Shocked perché tra l'astenerti e l'esprimere il tuo pensiero rispettando quello altrui scegli di sottintendere un giudizio negativo con qualche faccina? Shocked

E cosa dovrei dire? Di fronte a certe affermazioni, l'unica cosa che potrei dire è "sancta simplicitas!" Ma le faccine sono più eloquenti.
Citazione:
Non trovi che questo atteggiamento possa spingere chi esprime opinioni differenti dalle tue al silenzio? Shocked

Ma quando mai? Ma dove vivi?
Citazione:
Qui siamo tanti, ognuno con le proprie idee. Se possono esprimersi solo quelli che la pensano come te allora tanto vale che parli solo tu.

E chi ha detto una cosa simile?
Citazione:
E se, poi, tu parli solo a faccine tanto vale che non parli più nessuno e si chiudano i fora. Non mi sembra un'ottima prospettiva... Shocked
Ho forse frainteso il tuo intervento? Shocked

Detto da uno che certo non lesina in faccine... Ne ha il monopolio? Gli altri non possono usarle senza il tuo permesso?
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MessaggioInviato: 11 Apr 2005 23:32    Oggetto: Rispondi citando

Su su, non vi picchiate... Wink

Non credo di non aver capito la risposta di Wild, che ognuno si possa impegnare lo sapevo anche io, il mio dubbio era sul fatto che fosse realizzabile su scala globale e a questo non hai risposto (ormai mi sono abituato Smile)

Non insisterò più a porre domande ma continerò a seguire il messaggio per eventuali evoluzioni.
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MessaggioInviato: 12 Apr 2005 00:49    Oggetto: Rispondi citando

Beh... "sancta semplicitas" per quanto stringato è decisamente più chiaro di una faccina. E dopo opportuna ricerca per colmare le mie lacune avrei capito cosa volevi dire:
Citazione:
"santa semplicità", espressione di San Girolamo riferita alla semplicità del linguaggio di Gesù; oggi viene usata per indicare un atteggiamento di totale incoscienza o ingenuità.
Dalle faccine, sarò tonto, ma avevo capito di tutto tranne che quello!

pincopallino ha scritto:
Citazione:
Non trovi che questo atteggiamento possa spingere chi esprime opinioni differenti dalle tue al silenzio? Shocked

Ma quando mai? Ma dove vivi?

Effettivamente la mia è stata proprio una domanda inutile...

Il resto del post credo sia stato frainteso. Non ho affermato nulla nè era mia intenzione farlo (tant'è che se controlli in tutto il post troverai solo domande o implicazioni ma non affermazioni)

EDIT: in ogni caso non era mia intenzione accusare, giudicare, aggredire o simili soprattutto nei confronti di Pinco che stimo e se l'ho fatto me ne scuso. Embarassed
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MessaggioInviato: 12 Apr 2005 10:53    Oggetto: Rispondi citando

Sarò ingenua, ma non meno di chi crede ancora che con il voto si possa cambiare un governo che non ci piace. Sono quattro volte che un certo nanerottolo prende mazzate alle elezioni e non è ancora cambiato nulla.

Sradicare il sistema capitalista non è una passeggiata, soprattutto perchè è un sistema che tende a creare da sè i problemi che poi sostiene di risolvere, autoreplicandosi e perpetuandosi proprio in questo modo, ovvero l'autorità gerarchica crea le condizioni che sarebbe chiamata a combattere. Il potere e i privilegi che derivano dai vertici delle gerarchie costituiscono un incentivo per coloro che ricoprono posizioni di privilegio ma non per risolvere i problemi che apparentemente sono chiamati a risolvere, bensì per perpetuarli (altrimenti perderebbero i loro privilegi).

A proposito di autorità, anche su questo punto bisognerebbe fare una distinzione fra autorità razionale e autorità irrazionale: l'anarchismo è contrario alle forme di autorità irrazionale, cioè illeggittima perchè non basata su un'influenza naturale ma sul potere conferito dalla posizione gerarchica.
Questo significa dividere la società tra chi dà ordini e chi esegue ordini (la maggioranza delle persone), non c'è libertà se le relazioni umane sono marchiate in ogni aspetto dall'autorità.
Solo una ri-organizzazione della società in modo libertario permetterebbe agli individui di crescere e di liberarsi dello spirito di sottomissione che ci è stato imposto artificialmente...
L'autorità razionale, invece, significa essere generalmente riconosciuti competenti in un certo campo e deriva da un'influenza naturale e non imposta come l'autorità gerarchica, che ha effetti negativi sulle persone che ne sono subordinate, impossibilitandole a realizzare il proprio potenziale umano, rendendole in poche parole delle nullità e producendo l'ineguaglianza sociale. L'ineguaglianza in termini di potere produce ineguaglianza in termini di ricchezza.
Il capitalismo per sua natura è gerarchico, perchè i lavoratori non scambiano i prodotti del proprio lavoro ma si vendono in cambio di denaro e obbediscono agli ordini dei propri padroni. Chi paga e da gli ordini è in cima alla gerarchia e chi obbedisce sta sotto.
(Ci sarebbe moltissimo di cui parlare ma purtoppo il mio tempo ora è scaduto! Un saluto.)
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MessaggioInviato: 12 Apr 2005 11:52    Oggetto: Rispondi citando

TheWildNetsurferHostel ha scritto:
Sono quattro volte che un certo nanerottolo prende mazzate alle elezioni e non è ancora cambiato nulla.


Alt. Sono d'accordo con te sulla nanerottolitudine, però le 4 elezioni che ci son state non servivano a mandare a casa il suddetto, ma i vari sindaci, governatori, presidenti. E poi dal punto di vista anarchico in fondo che cambia?

TheWildNetsurferHostel ha scritto:
Sradicare il sistema capitalista non è una passeggiata, soprattutto perchè è un sistema che tende a creare da sè i problemi che poi sostiene di risolvere, autoreplicandosi e perpetuandosi proprio in questo modo, ovvero l'autorità gerarchica...


mmm... tutto vero ma io continuo a credere che capialismo vs anarchia sia scorretto; democrazia - anarchia è l'antinomia corretta. Economia con economia, politica con politica.

TheWildNetsurferHostel ha scritto:
A proposito di autorità, anche su questo punto bisognerebbe fare una distinzione fra autorità razionale e autorità irrazionale: l'anarchismo è contrario alle forme di autorità irrazionale, cioè illeggittima perchè non basata su un'influenza naturale ma sul potere conferito dalla posizione gerarchica...


a me questa sembra la classica e banalissima differenza tra autoritarismo e autorevolezza, che è più che condivisibile in ogni sistema ma non mi sembra abbastanza sofisticata da reggere un pensiero sistematico ed alternativo, vista la quantità di implicazioni che si porta dietro. E poi quell' "influenza naturale" ricorda quasi un'altro nanerottolo, con i baffetti... Laughing
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holifay
Dio maturo
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MessaggioInviato: 12 Apr 2005 13:56    Oggetto: Rispondi

horus ha scritto:
Su su, non vi picchiate... Non insisterò più a porre domande ma continerò a seguire il messaggio per eventuali evoluzioni.

è quello che pensavo di fare anche io (troppa filosofia.... Razz )

Una Purcetta anarchica era entrata drento ar castello d'un orloggio d'oro:
Che bel lavoro! Quante belle cose! E come fanno tutte 'ste rotelle a annà così d'accordo fra de loro? -
La Rota più lograta j'arispose: Noi famo 'sto mestiere solamente pe' fa' belle le sfere che ce gireno intorno:
loro nun fanno un corno e cianno li brillanti, mentre noi,
che faticamo, nun ciavemo gnente. Voi che siete 'na bestia de coraggio,
voi che ciavete er sangue ne le vene, buttateve framezzo a l'ingranaggio,
levatece un momento da 'ste pene...-
La Purcia, ner sentisse fa' 'st'eloggio, disse: - Va bene! Se la vita mia
pô cambià l'annamento de l'orloggio, moro acciaccata! Evviva l'anarchia! -
Ner dije 'ste parole, con un sarto s'incastrò fra le rote e ce restò.
E fece male assai: ché er giorno appresso la sfera granne annava addietro un quarto, ma le rote giraveno lo stesso!

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