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Sempre più complicato fare un viaggio negli Usa
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Zeus News
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MessaggioInviato: 22 Dic 2008 00:01    Oggetto: Sempre più complicato fare un viaggio negli Usa Rispondi citando

Commenti all'articolo Sempre più complicato fare un viaggio negli Usa
Da gennaio chi vuole andare negli Stati Uniti dovrà richiedere un'autorizzazione online almeno 72 ore prima della partenza· I possessori di Carta Verde dovranno consegnare le impronte digitali.


Foto di John Howell
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lordmax
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 17/05/07 08:21
Messaggi: 81
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 22 Dic 2008 09:58    Oggetto: difficile andare in USA? Rispondi citando

Benissimo.
Peggio per loro.
Basta non andarci più.
Se tutti smettessero di andare in amerdika per un anno o due sarebbe più che sufficiente.
E no, non c'è alcun obbligo reale, è che la gente si sente tatno figa quando dice che va in amerdika.
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anyfile
Semidio
Semidio


Registrato: 27/08/05 16:20
Messaggi: 408

MessaggioInviato: 22 Dic 2008 11:07    Oggetto: Re: difficile andare in USA? Rispondi citando

lordmax ha scritto:
Benissimo.
Peggio per loro.
Basta non andarci più.
Se tutti smettessero di andare in amerdika per un anno o due sarebbe più che sufficiente.
E no, non c'è alcun obbligo reale, è che la gente si sente tatno figa quando dice che va in amerdika.


Uno dei problemi è che molte compagnie aeere danno invece per scontato che tu passi dagli USA. E perfino se sei in transito, senza neanche uscire dall'aeroporto devi sottostare a queste "richieste di informazioni". Anzi se non mi ricordo male perfino se non scendi dall'aereo (nel senso che prima potevi restare sull'aereo, ora sei costretto a scendere e a seguire la proceura, cosa che a volte ti fa perfino perdere la coincidenza).

Il problema poi non è solo della raccolta delle impronte, quanto di quello che poi ne faranno.

Mettiamo che uno vada negli USA, anzi poniamo solo che ad uno vengano raccolte le impronte (perché può succcedere anche in altri casi e tra un po' sarà obbligatorio anche per chi resta in Italia). Dopo un po' di anni dicono che è successo un crimine, dicono che sono state trovate delle impronte e dicono che quelle impronte corrispondono a quella persona.

Qui ci sono un bel po' di porblmei. Come potete notare rileggendo l'ultima frase prima di queste trovate per 3 volte dicono. Come si farebbe a contestarli? E poi tutto si basa sull'assunzione, mai dimostrata, che è impossibile che ci siano più di una persona con le stesse impronte. Ma il fatto che la cosa sia improbabile non vuol dire che sia impossibile ...

D'altra parte c'è da dire che un po' di senso questa cosa ce l'ha. Non tanto per scoprire eventuali colpevolli di futuri reati, quanto per accertarsi dell'identità di chi entra (o meglio che una persona sia o meno la stessa di una precedentemente entrata). Supponiamo che una persona sia entrata e poi espulsa con l'obbigo di non entrare nuovamente. Se questa persona si presenta con un nuovo passaporto con su scritto un altro nome non verrebbe riscontrata tra le liste delle persone non gradite. E per avere un passaporto con un altro nome non serve necessariamente che il passaporto sia falso, ci sono stati che permettono di cambiare nome, in molti stati, Stati Uniti d'America compreso, sul passaporto delle donne sposate c'è scritto il cognome del marito, quindi basta sposarsi o cambiare marito per cambiare cognome, per non parlare poi del caso in cui lo stato che scrive il passaporto sia compiacente a fornire un'dentità falsa o di copertura.

Il punto debole ovviamente è il fatto che ci si basa su un documento emesso da altri. Basandosi sulle impronte diigtali, purché sia veramente vero che ad ogni serie di impronte corrisponde solo una persona (cosa questa tutt'altro che dimostrata), permette di aggirare il problema.

Qui d'altronde verrebbe fuori da discuterre il problema di cosa si debba intendere con il concetto di una stessa persona.

È diciamo per così dire curioso che proprio la nazione che ha largamente permesso alle persone di cambiare nome, di rifarsi una vita dopo essere stati galeotti in Europa, ora invece marchia a vita chi ha commesso un errore.
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FlyerDuck
Mortale adepto
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Registrato: 30/01/08 12:17
Messaggi: 36
Residenza: Milano

MessaggioInviato: 22 Dic 2008 11:14    Oggetto: Re: difficile andare in USA? Rispondi citando

lordmax ha scritto:
Benissimo.
Peggio per loro.
Basta non andarci più.
Se tutti smettessero di andare in amerdika per un anno o due sarebbe più che sufficiente.
E no, non c'è alcun obbligo reale, è che la gente si sente tatno figa quando dice che va in amerdika.

LOL

Sei ricercato, eh? Very Happy
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{Luca}
Ospite





MessaggioInviato: 22 Dic 2008 12:05    Oggetto: Sì, e anche un po' umiliante... Rispondi citando

Vi ricordate la polemica sulla raccolta delle impronte digitali ai ROM? Beh, io lavoro in una società statunitense e ovviamente al mio primo viaggio in USA (marzo 2009) le mie impronte sono state classificate.
Il comportamento dei poliziotti poi è spesso fortemente intimidatorio. Mi dispiace per gli americani e spero che con il "nuovo corso" cesseranno di usare la paranoia come protocollo relazionale.
Nel frattempo volo negli USA solo e unicamente SOLO SE strettamente necessario.
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naevus
Comune mortale
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Registrato: 22/12/08 13:56
Messaggi: 1
Residenza: Bergamo

MessaggioInviato: 22 Dic 2008 14:12    Oggetto: Rispondi citando

sono stato negli stati uniti a settembre: ho fatto l'ESTA ad agosto via web (dopo un'ora torni sul sito e ti viene detto se hai passato i controlli o meno, loro non ti mandano email per dirti che 'l'analisi' è pronta)

l'ESTA via web è esattamente uguale alle domande che trovi sul foglio da compilare sull'aereo (sei un terrorista? sei un narcotrafficante? sei un ex nazista? etc.)

a Los angeles 5 minuti di coda (ho passaporto elettronico), presa foto con webcam (senza gli occhiali) ed impronte (con mini scanner) mi pare di 2 dita per mano.

polizia scherzosa quando vede che sei italiano (parlano un poco di spagnolo e credono sia italiano) e ti fanno due domande sommarie (quanto resti, dove vai, ti sposerai a las vegas? può darsi, tanto non dovrebbe essere valido in italia. risata da parte sua).

comunque puoi muoverti totalmente liberamente per il paese per 90 giorni (devi solo dichiare il primo indirizzo di dove starai, nel mio caso era un motel per una notte)

anche io ero impaurito da storie terribili di colleghi perquisiti etc. (compresi sequestri a tempo indefinito di portatile per ispezione dati, mentre l'unico aeroporto dove mi fanno ancora accendere il macbook continua ad essere solo quello della mia Bergamo, niente in UK o russia o stati uniti...) ma per quanto mi riguarda, è abbastanza veloce ed indolore (e gli americani si sono rivelati molto cortesi ed io ho girato per due settimane quattro stati della west coast)

sono stato molte volte a Mosca (dove devo richiedere sempre un visto che ha dei requisiti assurdi e ridicolmente aggirabili...) e francamente mi pare molto più difficile per russi o sudamericani entrare in Europa
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FlyerDuck
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Registrato: 30/01/08 12:17
Messaggi: 36
Residenza: Milano

MessaggioInviato: 22 Dic 2008 14:25    Oggetto: Re: Sì, e anche un po' umiliante... Rispondi citando

{Luca} ha scritto:
...Il comportamento dei poliziotti poi è spesso fortemente intimidatorio. Mi dispiace per gli americani e spero che con il "nuovo corso" cesseranno di usare la paranoia come protocollo relazionale...

Se lavori per una società statunitense saprai bene come sono gli americani.

Prima di tutto, i rapporti coi poliziotti non sono come da noi: ti sogni di fare il gradasso davanti a loro, se ti dicono una cosa la fai e basta. Io non ho mai avuto problemi, in aeroporto o per strada fai come ti dicono, poi discuti: se fai il contrario, prima ti ammoniscono, la seconda volta ti ammanettano. Magari facessero lo stesso qui, avremmo migliaia di straf0ttenti in meno.

Secondo, a meno che non vuoi credere ad un sacco di fregnacce come le scie chimiche e i complotti CIA per tirare giù le torri gemelle, non ci sono molti modi di controllare chi entra nel proprio paese se non "filtrando" le frontiere. E' discutibile farlo? Certo, a nessuno piace essere "schedato", non uso nemmeno facebook quindi capirai che non mi faccia piacere.
Ma non ci sono molte altre strade: per nominartene qualcuna, si possono pagare sicari per eliminare avversari (alcuni l'hanno fatto e magari lo fanno ancora) ma non li conosci tutti; altri (Italia? secondo me si) pagano servizi stranieri (for example egitto, giordania, siria o israele) direttamente o indirettamente per ottenere info utili a sventare attentati.

L'ultima strada è non fare nulla, lasciando che passi chiunque.

Paranoia? Già, spiegalo ad un sacco di persone che piange sulle tombe dei loro cari.
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chemicalbit
Dio maturo
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Registrato: 01/04/05 17:59
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MessaggioInviato: 22 Dic 2008 16:37    Oggetto: Anche in Italia venivano prese Rispondi

{Luca} ha scritto:
e ovviamente al mio primo viaggio in USA (marzo 2009) le mie impronte sono state classificate.
Come anche in Italia, a tutti i maschi italiani, ai "tre giorni" per il servizio di leva.
(anzi non le impronte, l'impronta: ne prendono una .... )
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