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paolodegregorio Dio minore

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Inviato: 24 Feb 2009 18:53 Oggetto: crisi: il subdolo ottimismo |
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- crisi: il subdolo ottimismo -
a cura di Paolo De Gregorio, 24 febbraio 2009
Avvantaggiato dal fatto di non essere un economista, e quindi non uno di coloro totalmente incapaci di prevedere la grande crisi che stiamo vivendo, vorrei offrire alla discussione qualche mia riflessione.
Da quello che vedo, sento, o leggo e capisco, la grande crisi può essere affrontata in due modi:
-un modo è quello, diciamo conservatore, che non mette in discussione nulla. Cerca di avere soldi statali per continuare nelle stesse logiche ed impostazioni che hanno generato la crisi, che viene giudicata un incidente di percorso e non il fallimento del ciclo capitalista che non ha più nessuna credibilità e fiducia nel cuore del suo potere che sono appunto le banche.
Non è superfluo continuare a ricordare che all?origine della crisi vi sono mostruose truffe pensate ed attuate da istituti che hanno deliberatamente ingannato i loro clienti, e questo fatto è irrimediabile, perché la fiducia, e questo avviene anche tra le persone sposate o tra gli amici, quando viene tradita non si ristabilisce più, e allora sono dolori.
Non dobbiamo nemmeno dimenticare che la cornice in cui si è sviluppata la crisi è quella della globalizzazione e della forte interdipendenza finanziaria e commerciale fra la maggior parte dei paesi del globo, che incominciano a vedere i lati fortemente negativi del fenomeno e molti pensano al protezionismo o a rimodulare la loro economia verso i consumi interni.
L?esempio più chiaro della fragilità dei paesi più esposti alla globalizzazione ci viene da un paese con il PIL in attivo, la Cina, che ha strutturato una importante fetta della sua capacità produttiva per soddisfare il mercato americano, e, se la capacità di spesa e di consumo dei cittadini americani continuerà a diminuire, la Cina si troverà con milioni di disoccupati e problemi sociali gravissimi.
L?altro immenso problema, di cui ancora pochi vogliono tener conto, e parliamo sempre della Cina, e che questo enorme sviluppo è stato ottenuto con dei prezzi ambientali devastanti, con la maggior parte della energia prodotta dalla combustione del carbone, fattore che ha accelerato la seconda più grave crisi, dopo quella finanziaria, che è quella del riscaldamento globale.
-L?unica via di uscita dal disastro finanziario ed ambientale della globalizzazione, e siamo alla seconda ipotesi, è buttare al cesso gli ottimismi di facciata, riconoscere il fallimento della globalizzazione, nazionalizzare le banche in fallimento e progettare, in ogni nazione, uno sviluppo nuovo, moderno, ecologico, che metta in evidenza, a carattere cubitali, la necessità di uno sviluppo SOSTENIBILE, fondato su basi economiche solidissime, che sono il controllo delle banche e il taglio delle spese militari, per ristrutturare l?economia in due settori fondamentali, quello energetico e quello della agricoltura, per ottenere in pochi anni l?autosufficienza energetica con le rinnovabili, e l?autosufficienza alimentare con una agricoltura ristrutturata (tutta biologica) per soddisfare i consumi interni, legata al territorio e a km zero.
E? un percorso possibile, che ha al suo interno delle felici conseguenze, una di queste sarebbe il progressivo disinteresse a controllare il petrolio mondiale, e quindi una prospettiva di pace, l?altra, implicita nella fine dell?economia globale, la scomparsa dei flussi migratori sostituiti dalla ricerca della sostenibilità in ogni nazione tra il proprio territorio e le proprie risorse e il numero di bocche da sfamare e fermare così responsabilmente la devastante sovrappopolazione.
Da una crisi strutturale mondiale non si esce con l?ottimismo di facciata né percorrendo le stesse strade che l?hanno causata.
Se solo si tenesse conto delle valutazioni serie, scientifiche, degli studiosi che ci parlano di emergenze ambientali da affrontare immediatamente, e non delle vuote e false parole di politicanti ignoranti, asserviti alle lobby economiche, il percorso da fare apparirebbe logico, innovativo, indispensabile, civile, democratico.
Assurde appaiono le decisioni del governo italiano di cantierare l?alta velocità Torino-Lione, di pensare al Ponte sullo stretto di Messina, di pensare al nucleare con l?uranio in esaurimento e comunque dipendente da miniere lontane, scelte che appaiono di continuità con la globalizzazione, mentre vediamo già nei porti accumularsi piramidi di container abbandonati e intere navi messe in disarmo, con l?equipaggio a bordo, per rinuncia all?acquisto delle merci trasportate. Cifre colossali che si riveleranno sprecate per sostenere uno sviluppo sbagliato, distruttivo e fallito.
Paolo De Gregorio |
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celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
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Inviato: 25 Feb 2009 17:23 Oggetto: |
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Ciao Paolo
Non credo che l'ottimismo sia subdolo, penso che sia necessario. Non si possono negare i problemi, ma ingigantirli non è il modo migliore per affrontarli. Più che di ottimismo sarebbe meglio parlare di fiducia, che è quella che serve per fare ripartire l'economia, e per affrontare certe sfide, per fortuna si conoscono i comportamenti sbagliati che hanno dato origine ai disastri, ma questi comportamenti non sono eterni e possono venire corretti. Gli errori umani sono possibili, come è possibile correggerli, e magari sfruttarli.
Il sistema bancario può e verrà sicuramente rinnovato, anche perchè nel nostro mondo la reputazione è tutto, i piccoli istituti solidi hanno interesse ad accreditarsi come operatori seri e affidabili, se i grandi falliscono i piccoli possono soppiantarli, ripristinando la fiducia dei clienti, è quello che sento anche da alcuni amici che hanno scelto di abbandonare alcuni istituti troppo spregiudicati, questo fatto fa comunque ben sperare per il futuro, l'informazione capillare premia o castiga certe scelte.
Del Km zero si occupano piccoli produttori, che hanno fatto scelte precise, sia dal punto di vista dell'ambiente che dei prodotti, non è certo una novità: vicino a casa mia è pieno di banchetti dove vengono venduti prodotti freschi di produzione propria, nel mercato civico trovi la "frutta di casa", quindi se questi sono i fatti c'è da credere che presto si vedranno dei risultati anche tangibili di un miglioramento globale.
Non capisco il Tuo tono disperato: forse per la Tua esperienza amara che Ti porta a dubitare di tutto e di tutti?
La crisi c'è, ma non siamo a livelli di fine del mondo, forse sei stato ingannato dal tono disperato di alcuni che hanno preso delle batoste pesanti e hanno un pò generalizzato, ma questa è una tendenza che abbiamo un pò tutti, quando le cose vanno male vediamo nero, salvo poi trovare la soluzione quando smettiamo di disperarci. Vale anche per l'Italia, da quando sono nata sento ripetere che c'è crisi, ma per chì? Ovvio, per chi si lamenta!
Celestia |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 25 Feb 2009 18:25 Oggetto: |
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cara celestia,
l'ottimismo è subdolo quando ha la finalità di tranquillizzare ingannando. Oggi nessuno è in grado di dire come andrà avanti la crisi e come finirà.
Per quanto riguarda i piccoli produttori a cui fai cenno, questo è uno dei vantaggi della Sardegna. La piccola produzione c'è. Potrebbe essere incentivata e destinata tutta verso il biologico.
Quanto alla disperazione, penso che non hai proprio capito ciò che mi riguarda.
ciao
paolo |
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celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
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Inviato: 26 Feb 2009 16:12 Oggetto: |
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Ciao Paolo
Non mi riferivo alle frottole dei politici, ma alla fiducia degli operatori economici, che con realismo, vedono le difficoltà, ma anzichè scoraggiarsi si inventano nuovi posti di lavoro e nuove opportunità.
Se nessuno comincia è un'utopia, se però ci sono operatori che si danno da fare e vendono i propri prodotti sani, allora magari da pochi si diventa tanti e i problemi si risolvono, si cresce e si diventa una forza, e questo serve a tutti, dalla Sardegna si può passare al nazionale senza fare rivoluzioni cruente, che poi è l'idea migliore
Celestia |
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ZapoTeX Dio maturo


Registrato: 04/06/04 17:18 Messaggi: 2627 Residenza: Universo conosciuto
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Inviato: 04 Mar 2009 10:01 Oggetto: |
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Citazione: | totalmente incapaci di prevedere la grande crisi che stiamo vivendo |
Non è così. Negli ambienti accademici (studiosi di economia) e aziendali (protagonisti, insieme ai consumtori, dell'economia) c'è aria di crisi dall'inizio dell'anno scorso, ben prima che Lehman fallisse.
E' dal luglio 2007 che Bernanke abbassa costantemente i tassi della FED. Lo ha fatto perché perché la crisi si sentiva già allora.
La crisi del sistema finanziario è stato il colpo di grazia che ha scatenato i giornalisti a parlare di crisi, ma la crisi c'è indipendentemente.
Per quel che riguarda lo sviluppo della Cina e il suo prezzo ambientale, invito Paolo a recarsi in Cina a spiegare ad una famiglia cinese: "Io ho la TV, l'aria condizionata e il laptop fatto nello stabilimento dove lavorate voi, però queste sono cose cattive, voi dove fare lo sviluppo sostenibile, ovvero rimanere poveri a vita mentre io continuo ad usare l'aria condizionata e il laptop". A quel punto probabilmente la famiglia cinese si esibirà in una dimostrazione (più che giustificata) di Kung Fu Shaolin!
Ciao e a presto e scusate se, come sempre quando parlo di politica, sono provocatorio! |
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