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c'è informazione sui referendum ?
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Viator
Mortale pio
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 09:31    Oggetto: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

dementrio ha scritto:
...
A favore del NO invece esiste meno materiale, appunto perché lo spregevolissimo invito all'astensione è molto più gettonato. Il Foglio è stato molto onesto su questo, e da mesi pubblica praticamente ogni giorno cose interessanti sull'argomento (la linea del Foglio è 'andare a votare e votare NO', e per questo credo che sia da ammirare anche se personalmente voterò si). Purtroppo gli archivi del foglio non sono proprio comodi da consultare, è necessario registrarsi e pubblicano in pdf (link)


L'invito all'astensione non è "spregevolissimo": un conto sono le elezioni cui ti convoca lo Stato, un conto è l'invito a recarti alle urne formulato da meno dell'1% degli italiani. Se ti interessa e ritieni opportuno l'invito ci vai, altrimenti no (tanto che è previsto un rimborso per i promotori solo al raggiungimento del quorum, che in occasioni precedenti l'hanno caldeggiato un po' tutti, da ultimo i Ds sull'art. 18).
Quanto a informazione contraria ai referendum ti assicuro che in rete c'è molto; segnalo solo due siti che hanno molti link link e link
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dementrio
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 10:42    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Viator ha scritto:

L'invito all'astensione non è "spregevolissimo": un conto sono le elezioni cui ti convoca lo Stato, un conto è l'invito a recarti alle urne formulato da meno dell'1% degli italiani. Se ti interessa e ritieni opportuno l'invito ci vai, altrimenti no (tanto che è previsto un rimborso per i promotori solo al raggiungimento del quorum, che in occasioni precedenti l'hanno caldeggiato un po' tutti, da ultimo i Ds sull'art. 18).


L'invito all'astensione che è stato e viene fatto è spregevole eccome. Anzi, questo genere di cose è proprio quello che mi fa rimpiangere di essere (anche) italiano, cosa di cui sono fiero in generale. L'1% degli italiani chiede al resto di esprimersi su una questione delicata: chi non vuole esprimersi è libero di farlo. È libero di fregarsene, anche se prima di farlo dovrebbe almeno informarsi per essere un minimo responsabile.

Quello che non dovrebbe succedere è che chi sostiene la legge, anziché dire "sostenete la legge, votate NO", dice appunto "fregatevene, andate al mare", per pure questioni di comodo, perché se quelli che voterebbero no invece si astengono c'è più probabilità (anzi quasi la certezza) che il referendum venga invalidato.

Questo significa rendere ineffettivo l'unico strumento di democrazia diretta che abbiamo: considerando un costante 20% circa di gente che non si interessa minimamente alle vicende politiche, e presumento che le opinioni del popolo siano spaccate più o meno a metà, nessun referendum potrà mai essere vinto dal SI. A chi dice che è giusto che sia così, perché se la volontà di abrogare non è della maggioranza non c'è motivo di abrogare, rispondo: perché allora non si richiede la maggioranza assoluta anche alle politiche? ovvio, perché la maggioranza assoluta non si raggiungerà mai, ed in qualche modo bisogna pur governare.
Perché allora se la maggioranza del parlamento, sostenuta da meno della metà (quantità X) del popolo, vara una legge, ed un'altra parte del popolo più vasta (quantità>X) invece si esprime direttamente contro questa legge, questi ultimi non hanno voce in capitolo? è democrazia questa?
Alla luce di questo non si può giustificare l'invito all'astensionismo se non con un puro ragionamento di comodo, 'antisportivo' appunto, dunque spregevole. Certo, ognuno è libero di fare come vuole alla fine, ed io sono libero di disprezzare chi sfrutta questo difetto del sistema referendario italiano.


p.s. dopo tutta questa logorrea ti ringrazio per i link, l'informazione, quella sì, non guasta mai
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rebelia
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 11:00    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Viator ha scritto:

Quanto a informazione contraria ai referendum ti assicuro che in rete c'è molto; segnalo solo due siti che hanno molti link link e link


ce n'e' molta IN RETE, ma quanta popolazione ha internet e attraverso la rete si informa? una quantita' veramente esigua, imho e non e' questo il mezzo migliore sul quale contare per fare informazione a tappeto, anche se naturalmente qualsiasi iniziativa e' piu' che ottima
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 11:44    Oggetto: Rispondi citando

niklair ha scritto:
Ecco il link: leggete l'art. 4

http://www.parlamento.it/parlam/leggi/99157l.htm


uhm .... penso tu intendessi "il 4 comma dell'art. 1"

(anche perché l'art. 4 è praticamente incomprensibile a capirsi: praticamente è una .... patch Think ad un'altra legge)






mike1964 ha scritto:
normalmente le leggi devono essere fatte dal parlamento, altrimenti che voteremmo a fare per eleggere deputati e senatori?

Infatti il referendum ha solo potenzialità abrogative.
Serve per porre un freno a quei deputati e sentatori che altrimenti una volta eletti potrebbero fare il bello e il cattivo tempo per 5 anni senza dover in alcun modo rendere conto a chi li ha eletti.
(e troppo comodo dire "se non manterò i patti -o il contratto, come va di moda XD chiamarlo in questo periodo- non mi candido più" come ha fatto "qualcuno" .... nel frattempo può fare quello che vuole)


mike1964 ha scritto:
in un sistema di democrazia rappresentativa il referendum dovrebbe essere uno strumento da utilizzare per questioni davvero serie ed importanti e non ad ogni piè sospinto e per qualsiasi ragione;

A parte il fatto che ogni quesitone è seria a modo suo,
facio notare che i referendum, anche se per brevità e comodità si dice che siano su un certo argomento "sul nucleare", "sulla procreaizone assistita" , "sul divorzio" in realtà non sono su un certo argoemnto ("la procreazione assisitita",
bensì il referendum è sull' (abrogazione di) una legge, per cui tutti i referendum hanno la stessa serietà: permetere al popolo di valutare se sia giusto o meno che ci sia una certa legge

mike1964 ha scritto:
quindi innalzerei significativamente - e dico significativamente - il numero di firme necessario (possibilmente autentiche) per proporre un referendum. Il concetto è: se una legge regolarmente emanata nell'ordinamento giuridico deve essere modificata o cancellata deve esserlo a condizione che davvero lo voglia la maggioranza della popolazione;

Ma infatti l'attuale metodo di referendum serve a garntire proprio quello! (strano che quindi che tu abbia esordito con
mike1964 ha scritto:
In generale ritengo che il meccanismo referendario sia oggi articolato male

visto che questo meccanismo fa proprio quello che vuoi tu)

mike1964 ha scritto:
quindi il movimento che richiede il referendum deve essere in grado di catalizzare tale maggioranza, altrimenti significa che non rappresentava una volontà realmente diffusa nel sentire sociale.


si potrebbe anche affermare il contrario:
se una legge è stata approvata dalla maggioranza parlamentare eletta dalla maggioranza dei cittad. ita. e rappresentativa di essi, non dovrebbero avere probblemi a catalizzare la maggioranza dei cittadini a votare "No, non vogliamo che questa ottima ed adeguatissima legge -approvata dai nostri bravissimi ed ottimi rappresentanti parlamentari da noi stessi eletti- sia abrogata" Wink

mike1964 ha scritto:
Trovo inconcepibile che un gruppetto di persone mettano di continuo a soqquadro l'intera nazione,


Io trovo inconcepibile Confused che si possa considerare "mettere a soqquadro l'intera nazione" indire delle ordinate ed organzizate votazioni perché il popolo sovrano possa espriemere la porpria volontà ....

(se quello fosse "mettere a soqquadro", allora cos'è quando non si può andare in giro perché le strade sono strapiene di auto che fanno fracasso col clacson perché una squadra di calcio ha vinto una partita di coppa? )


Posso essere d'accordo sulla complicatezza e la difficoltà dell' organizzazione ed effettuazione delle votazioni (refendarie o elettive), ma questo da parte di chi le gestisce non di chi le richiede. Perché per es. non esistono dei posti appositi (dellle stanze in comune), ma bisogna buttare all'aria in tutta fretta le aule delle scuole interrompendo le lezioni delgi studenti.
Mi chiedo come faccianoin Svizzera dove fanno un referendum un giorno sì e l'altro pure XD.


mike1964 ha scritto:
indicendo referendum su argomenti francamente futili e pretendendo che tutti si mobilitino a votare perchè loro così hanno deciso;

scusa ... perché ce l'hai su col Presidente della Repubblica? E' Lui che indice i Referendum (art. 87 costituz. ) XD XD



mike1964 ha scritto:
e perchè dovrei votare se non volevo il referendum? ho già votato eleggendo due miei rappresentanti al parlamento;


Beh ... bell'impegno politco , non c'è che dire ....
Mi pare che i diritti/doveri dei cittadini itlaiani (per fortuna) non si limitino a un'elezione quinqiennale, ma si esprimano in ogni nostra azione e scelta anche quotidiana
(per es. scegliere di usare i mezzi pubblici invece di aumentare traffico ed inquinamento con la propria auto.)

Dire "il mio dovere di eleggere 2 rappresentanti in Parlamento l'ho fatto ... ora tocca tutto agli altri" non mi sembra un bell'esempio di maturità politica
(maturità politica .... condizione alla quale purtroppo Sad non è condizionato il diritto di voto. Invece la nostra costituzione lo condiziona alla maggiore età. Ma ci sono persone che hanno maturità politica moooolto prima di 18 anni, e viceversa altre persone che a 40 non sanno nulla di quallo che succede al di fuori di casa propria (e quella del Grande Fratello, naturalmente ...) )

mike1964 ha scritto:
se non mi soddisfano, la prossima volta non li voterò e sceglierò altri che si comportino in maniera diversa.


Si certo ... nel frattempo "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto". Crying or Very sad

Pensa se facessero una legge "Quelli che si chiamano "mike1964" devonjo lavorare 10 ore in più a settimana a parità stipendio", ...
tu saresti tutto contento "Li frego io quelli, alle prossime elezioni non li voto più, voterò i loro avversari così toglieranno quella legge" ... nel frattrmpo per 5 anni devi lavorare 10 ore in più a settimana.
(esempio stupido, lo so ... ma almeno è ben comprensibile)

mike1964 ha scritto:
Per la precisione: questo referendum non è su argomenti futili,

Allora francemente non cpaisco perhcé tu abbia incominciato il discorso con
mike1969 ha scritto:
A parte questo referendum, sul quale ho questa precisa posizione, sono sempre andato a votare ed ho tutta l'intenzione di continuare a farlo; questa volta non voto perchè il non voto ha un significato ben preciso, non perchè non mi interessi.

Per essere coerente col tuo ragionamento a questo dovresti andare a votare ... e non andare a qeulli su argomenti futili (ma quali? Question )








Viator ha scritto:
L'invito all'astensione non è "spregevolissimo": un conto sono le elezioni cui ti convoca lo Stato, un conto è l'invito a recarti alle urne formulato da meno dell'1% degli italiani.


Veramente, come ho già scritto sopra rispondendo a mike, per i referendum non sei invitato dall' 1% degli italiani, ma dallo Stato della Repubblica Italaina (nella persona del Presid. d. Repubbl.)
Questo a fronte della raccolta delnumero di firme attulmente previsto dalla legge.

E se la legge attualmente dice così va rispettata (non si può fare distinzioni tra leggi "giuste" e leggi "si vabbe' .... ma è sbagliata").

Per cui si tratta di un referendum regolarmente indetto dallo Stato



Strano però che con tutti i partiti che si scaglaino contro questa "eccessiva facilità" nel presentare doamnda di referendum, nessuno abbia fatto passare una riforma costituzionale per elevare il numero di firme richieste.
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Viator
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 11:47    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Nonostante il tuo disprezzo, del quale sono dispiaciuto, e che non ricambio, resto del mio avviso. Mi rendo conto di esser sbrigativo, ma in breve, in più rispetto a quanto detto sopra:
1) perché ritengo la vita umana sacra e accettare di "votare" su di essa sarebbe come accettare di votare sulla democrazia: personalmente - io deciso solo per me, ovviamenet - non ci sto
2) sempre personalmente, mi irrita il modo in cui si cerca di indurre al sì, con argomenti che mi paionopretestuosi. Anche qui solo qualche accenno: non c'è alcun esempio di risultati, neppure preliminari, dalla ricerca sulle staminali embionali (mentre ce ne sono molti per quelle somatiche), però si accetta senza problemi di distruggere embrioni umani senza remore; l'eterologa è vietata anche in Svezia e Norvegia: retrogradi anche loro? In UK e Svizzera il donatore non è più anonimo (e ovviamente le donazioni sono crollate): da noi si pensa solo ai "genitori" e al figlio che nascerà? Sempre nei paesi scandinavi gli embrioni impiantabili sono 1 o 2: da noi si grida allo scandalo per il limite a tre; avevamo più centri di riproduzione degli Usa; ci sono già 30.000 embrioni congelati, non fa nessun problema tornare ad aggiungerne altri? E' proprio scandaloso che la legge chieda si usino prima le tecniche meno invasive e solo in ultima istanza quelle più pesanti (e spesso, guarda caso, lucrative per chi le pratica)...
3) Preferisco il consenso maturato in Parlamento dopo 8 anni di discussione a quello frutto di una campagna così conciata (e se non si raggiunge il quorum il Parlamento può modificare la legge senza aspettare i cinque anni di blocco che comporterebbe la vittoria dei sì o dei no)
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neino
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 12:30    Oggetto: non conosco la legge ma rispetto la vita Rispondi citando

melisa ha scritto:
La triste realtà è che è stata fatta una legge che ha conseguenze enormi sulla libertà e sulla vita delle persone (sulla possibilità delle coppie sterili o con malattie genetiche di avere un bambino e di averlo sano, sulla possibilità di fare ricerca sulle staminali per curare malattie...), passando completamente sopra alle teste degli italiani, tenuti all'oscuro come dei minus habens.
La politica non ha promosso alcun dibattito nel paese (per paura di perdere qualche voticino a mettersi contro la CEI ... questa è la vera questione), e poi ha fatto cadere giù questa autentica legge-infamia, un mostro unico in europa, di cui ovviamente la gente non deve sapere nulla (cosa che si ottiene col silenziatore messo da rai-mediaset...). Legge-vergogna che è stata il pretium criminis di scambi di favore tra politica e CEI...

_____


Salve a tutti, sono nuovo del forum ma sento che l'argomento è abbastanza bollente e vorrei dire la mia su una questione basilare come questa.

Che i politici siano nella maggior parte dei casi più attenti alla poltrona che al bene della gente che li ha (direttamente o indirettamente votati) credo sia palese, ma credo altrettanto vero che certe questioni, di rilevanza tale quali appunto la difesa della vita, e con ripercussioni così forti sul futuro dell'umanità, quali la genetica, non sia intelligente darle in pasto al popolo; perchè nella stragrande maggioranza dei casi non ha la dovuta conoscenza della materia e si rischia di prendere decisioni più per "emotività" che non per "giudizio".
Poi, sul fatto che la legge possa essere migliorata, non entro nel merito in quanto la conosco poco.

Di una cosa sono fermamente convinto, però: che la vita va difesa in ogni sua forma (malata o meno) in quanto è un mistero talmente grande da sovrastarci tutti quanti; inoltre bisogna assolutamente evitare che persone con pochi scrupoli (ricercatori avidi, multinazionali interessate più al business ed alla brevettabilità di soluzioni geniche che alla salute delle persone, ecc...) possano abusare della conoscenza e della tecnologia, creando danni che non potrebbero più essere riparati, se non in un tempo lunghissimo. Forse ho visto troppi film di fantascenza, ma il rischio di contaminare il patrimonio genetico dell'uomo senza conoscerne a fondo le conseguenze credo sia molto alto.

Infine, non me ne vogliate, credo che discorsi troppo "femministi", del tipo "decido io quanti, quando e di che tipo voglio i figli" siano quantomeno fuori luogo; in un rapporto di amore fra un uomo ed una donna la procreazione è comunque qualcosa che trascende la volontà stessa delle persone.
La tecnologia ci può aiutare, ma attenti agli abusi.

Ciao a tutti

PS: io penso che andrò a votare e voterò fermamente NO ai quesiti, perchè non conosco nel merito il resto della legge (mi informerò) ma sulle espressioni dei quesiti ho un'idea abbastanza ferma.
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dementrio
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 13:05    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Viator ha scritto:
Nonostante il tuo disprezzo, del quale sono dispiaciuto, e che non ricambio, resto del mio avviso.

Innanzitutto mi scuso, perché mi sono spiegato male. Il mio disprezzo non è rivolto a te, o ai singoli che vogliono difendere la legge e si astengono. Tu sei costretto ad astenerti, perché votare no sarebbe controproducente, dato il sistema. Aumenteresti solamente le possibilità di vincita del sì, e questo non è quello che vuoi. Il mio disprezzo è rivolto a quelli che hanno fatto in modo che succeda questo, ai politici e non che hanno potere di influenzare la gente e che invitano all'astensione, rendendo quindi il voto contrario del tutto insensato anche per quelli che vorrebbero esprimersi in questo senso.

Viator ha scritto:

1) perché ritengo la vita umana sacra e accettare di "votare" su di essa sarebbe come accettare di votare sulla democrazia: personalmente - io deciso solo per me, ovviamenet - non ci sto

Non capisco il paragone. Se un giorno, per assurdo (ma mica tanto) dovessi essere chiamato ad un referendum 'volete voi abrogare la democrazia', e sempre per assurdo, non ci fosse quorum a rendere il referendum inutile, che faresti? non vai a votare perché non ci stai?

Viator ha scritto:

2) sempre personalmente, mi irrita il modo in cui si cerca di indurre al sì, con argomenti che mi paionopretestuosi. Anche qui solo qualche accenno: non c'è alcun esempio di risultati, neppure preliminari, dalla ricerca sulle staminali embionali (mentre ce ne sono molti per quelle somatiche), però si accetta senza problemi di distruggere embrioni umani senza remore; l'eterologa è vietata anche in Svezia e Norvegia: retrogradi anche loro? In UK e Svizzera il donatore non è più anonimo (e ovviamente le donazioni sono crollate): da noi si pensa solo ai "genitori" e al figlio che nascerà? Sempre nei paesi scandinavi gli embrioni impiantabili sono 1 o 2: da noi si grida allo scandalo per il limite a tre; avevamo più centri di riproduzione degli Usa; ci sono già 30.000 embrioni congelati, non fa nessun problema tornare ad aggiungerne altri? E' proprio scandaloso che la legge chieda si usino prima le tecniche meno invasive e solo in ultima istanza quelle più pesanti (e spesso, guarda caso, lucrative per chi le pratica)...

Buona parte di queste cose danno fastidio anche a me. Ci sono opinioni molto contrastanti sull'importanza dei risultati ottenuti con la ricerca sulle staminali, ma è vero che la campagna esagera tutto e arriva a slogan che in quanto a ridicolo gareggiano con questo.
Anche il discorso 'pecora nera in europa' mi lascia freddo: che c'entra quello che fanno gli altri? pensiamo a quello che vogliamo fare noi.

Detto questo, però, cosa fa chi difende la legge (intendo partiti, CEI, e simili)? confuta punto per punto apertamente le dichiarazioni degli abrogazionisti? crea dibattito? no. Dice semplicemente "difendete la vita, astenetevi". È un comportamento meno fastidioso questo? secondo me assolutamente no. Forti del sistema del quorum, si fa leva sulla comodità che la gente trova nel non andare a votare. Non ci si schiera, non ci si espone.
Non credere che trovi questo fastidioso solo perché sono dalla parte dei perdenti: sull'articolo 18, avessi avuto qualche mese in più d'età, sarei andato a votare no; ma tutto quello che ho da obiettare ora sul modo in cui è condotta la campagna l'avevo allora, anche considerando che ai tempi non invitavano così spudoratamente all'astensionismo (si limitavano a fissare la data d'estate e a qualche sterile slogan).

Viator ha scritto:

3) Preferisco il consenso maturato in Parlame
nto dopo 8 anni di discussione a quello frutto di una campagna così conciata (e se non si raggiunge il quorum il Parlamento può modificare la legge senza aspettare i cinque anni di blocco che comporterebbe la vittoria dei sì o dei no)

Beh, questo è naturale, se approvi la legge attuale. Dal mio punto di vista è possibile ma molto difficile arrivare ad una legge peggiore di questa.
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 13:08    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
maturato in Parlamento dopo 8 anni di discussione

Sei proprio sicuro? Sulle questioni morali in Italia si sa benissimo chi decide e non è certo il parlamento. Basti vedere la data del referendum: la Chiesa spinge all'astensionismo e cosa fanno? Lo mettono una domenica di giugno! Spero proprio che piova, nevichi, che ci sia una tempesta nazionale.

Per quel che riguarda la sacralità della vita, il discorso è lungo e complicato. Anche la vita di un malato è sacara. Se con la ricerca la si può salvare questo non conta nulla? E poi vorrei far notare che in passato l'argomento della sacralità della vita è stato usato contro la pratica della medicina e contro gli sviluppi dell'anatomia (per i quali era necessario sezionare i cadaveri).

Per quel che riguarda i discorsi femministi, nessuno ha mai parlato di scegliere il colore dei capelli dei figli. Qui si sta votando per il diritto alla fecondazione eterologa, della ricerca sugli embrioni etc. Non stiamo parlando di clonazione o di manipolazioni genetiche. (certo, eterologa = dammi il curriculum vitae del padre e io decido se farmi fecondare, ma non è quello che si fa anche quando ci si sposa?)

Ciao!
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melisa
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 14:09    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Viator ha scritto:

1) perché ritengo la vita umana sacra e accettare di "votare" su di essa sarebbe come accettare di votare sulla democrazia: personalmente - io deciso solo per me, ovviamenet - non ci sto


Parli della vita dei malati che sarebbero curabili con la ricerca sulle staminali?

Citazione:

2) sempre personalmente, mi irrita il modo in cui si cerca di indurre al sì, con argomenti che mi paiono pretestuosi.


E allora vota NO.
Qui si stava discutendo della legittimità di far fallire una consultazione che mira appunto a verificare cosa ne pensano gli italiani nel merito.

Citazione:


Anche qui solo qualche accenno: non c'è alcun esempio di risultati, neppure preliminari, dalla ricerca sulle staminali embionali (mentre ce ne sono molti per quelle somatiche), però si accetta senza problemi di distruggere embrioni umani senza remore;


I risultati preliminari ci sono eccome e l'importanza dello studio sulle staminali embrionali è riconosciuto dalla stragrande maggioranza degli studiosi, anche cattolici, con l'esclusione dei soli ideologizzati! Vai sul sito dell'aduc a informarti.
Ma soprattutto gli zigoti che stanno già là nei contenitori andrebbero distrutti comunque e la legge 40 impedisce di usarli per qualcosa di buono: meglio buttarli via così, senza che servano a cercare cure.
Inoltre ogni forma di riproduzione umana (naturale o assistita, anche con la legge 40) implica inevitabilmente che un certo numero di ovuli fecondati non si impianteranno e si perderanno.
Nella fecondazione naturale questa percentuale va dal 70 al 90%.

L'alternativa è:
- restare ovuli non fecondati (che si perderanno)
- o essere fecondati e avere, in una certa percentuale, la possibilità di attecchire all'utero.
Se rifletti bene su questo, capisci che l'alternativa per quelli che non nascono è che non sarebbero comunque nati... e che la fecondazione assitita dà solo una chance in più di arrivare nascere.
Altro che contro la vita !




Citazione:

l'eterologa è vietata anche in Svezia e Norvegia: retrogradi anche loro? In UK e Svizzera il donatore non è più anonimo (e ovviamente le donazioni sono crollate): da noi si pensa solo ai "genitori" e al figlio che nascerà? Sempre nei paesi scandinavi gli embrioni impiantabili sono 1 o 2: da noi si grida allo scandalo per il limite a tre; avevamo più centri di riproduzione degli Usa; ci sono già 30.000 embrioni congelati, non fa nessun problema tornare ad aggiungerne altri? E' proprio scandaloso che la legge chieda si usino prima le tecniche meno invasive e solo in ultima istanza quelle più pesanti (e spesso, guarda caso, lucrative per chi le pratica)...


La 40 non chiede che si usino tecniche meno invasive, ma più invasive: impone a una poveraccia che ha la sola colpa di essere sterile la ripetizione di cicli di stimolazione ormonale e prelievo che, oltre che dolorosi, sono anche nocivi se vengono reiterati...
Questa legge se ne infischia della salute della donna.
Se un medico passa il confine e va in slovernia a fare la fec. ass. come prescitto dalla nostra legge, commette reato per aver danneggiato la salute dalla donna.

La legge 40 si basa tutta su una premessa ABOMINEVOLE, che nessuna altra legge al mondo afferma, e cioè che la vita di un embrione sta sullo stesso piano della vita della donna!
Questo è una INFAMIA.
Tutto il grottesco che ne deriva è la conseguenza di questa premessa eticamente inaccettabile. La nostra legge è la più liberticida e crudele in assoluto al mondo e certo in europa. Proprio perchè NON sono una relativista etica dico chiaro e tondo che questa legge è una INFAMIA.


Citazione:

3) Preferisco il consenso maturato in Parlamento dopo 8 anni di discussione a quello frutto di una campagna così conciata (e se non si raggiunge il quorum il Parlamento può modificare la legge senza aspettare i cinque anni di blocco che comporterebbe la vittoria dei sì o dei no)


Pensa che proprio quelli che l'hanno approvata adesso cominciano a tentennare parecchio sulla bontà di quello che hanno fatto. Ma se non ci sarà il referendum a costringerli, non cambieranno nulla... Perchè hanno tutti paura di pestare la coda alla CEI.
E poi, cosa gliene frega ai nostri politici medi? Se avranno problemi di sterilità o malattie trasmissibili, non avranno certo difficoltà economiche ad andare all'estero...

bye
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 14:26    Oggetto: Perché l'astensionismo organizzato è spregevole Rispondi citando

[quote="holifay"] Perchè lo definisci "spregevolissimo"? ai referendum l'astensionismo mi pare più che legittimo ... :roll:[/quote]

L'astensionismo non è spregevole in quanto tale: è libertà di non esprimersi quando non si sappia che votare, o il perché si sia chiamati a votare. Comunque, non è pratica da plaudere quando sia sinonimo di menefreghismo: l'italietta dell'ombrellone è leader in Europa per qualunquismo lamentoso...
L'invito ad astenersi, però, concordo sul fatto sia spregevole per i seguenti motivi: a ogni referendum sappiamo esistere almeno un 15-20% di astenuti per menefreghismo... La furbata di accorpare questa percentuale nella parrocchia dei "NO" non può essere cosa condivisibile, perché sposta di fatto l'equipollenza del punto di partenza dei due schieramenti.
In pratica, se anche i SI vincessero col 100% dei voti, ma col 49,9% del quorum, "vincerebbero" i NO, anche se nessuno avesse votato in tal senso. Sarebbe come dire che Paolo Bettini vincesse la Milano-San Remo, ma non gli venisse riconosciuta la vittoria perché Lance Armstrong non ha preso il via... Appare chiaro che chi non si presenta a una competizione non dovrebbe poter influire sull'esito della medesima. Ergo, dato che ultimamente il partito dell'astensionismo è diventato quello di maggioranza quando si voglia bloccare un referendum, si deve rivedere la legge in modo che chi sta a casa accetti di lasciar la decisione a chi va a votare, fosse anche il 10% de totale.... Se non sei d'accordo, alza il culino e vai a votare anche tu, invece di guardare Buona Domenica... La spregevolezza subentra quindi nel momento in cui l'astensionismo sia sfruttato in modo "antisportivo" dal partito dei NO... E questo rischia di paralizzare l'istitituto del referendum svuotandolo del suo potere democratico di consultazione popolare. E' un rischio grave che la democrazie di uno Stato laico deve percepire e al quale deve metter mano prima che la furbizia soffochi la giustizia...
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 14:47    Oggetto: Re: Astensione e informazione per il no Rispondi citando

Citazione:
Detto questo, però, cosa fa chi difende la legge (intendo partiti, CEI, e simili)? confuta punto per punto apertamente le dichiarazioni degli abrogazionisti? crea dibattito? no. Dice semplicemente "difendete la vita, astenetevi". È un comportamento meno fastidioso questo? secondo me assolutamente no. Forti del sistema del quorum, si fa leva sulla comodità che la gente trova nel non andare a votare. Non ci si schiera, non ci si espone.


Non contesto il tuo diritto ad avere convinzioni diverse dalle mie. L'affermazione soprastante è però errata. Avvenire, il quotidiano cattolico che fa riferimento alla Cei, dall'inizio di marzo pubblica trisettimanalmente un supplemento di 4 pagine - "è vita" - tutto dedicato ai temi della fecondazione e in parallelo ha dato vita al sito link che raccoglie e organizza una grande quantità di materiale in tema.[/code]
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Viator
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 15:06    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Per quel che riguarda la sacralità della vita, il discorso è lungo e complicato. Anche la vita di un malato è sacara. Se con la ricerca la si può salvare questo non conta nulla? E poi vorrei far notare che in passato l'argomento della sacralità della vita è stato usato contro la pratica della medicina e contro gli sviluppi dell'anatomia (per i quali era necessario sezionare i cadaveri).

Per quel che riguarda i discorsi femministi, nessuno ha mai parlato di scegliere il colore dei capelli dei figli. Qui si sta votando per il diritto alla fecondazione eterologa, della ricerca sugli embrioni etc. Non stiamo parlando di clonazione o di manipolazioni genetiche. (certo, eterologa = dammi il curriculum vitae del padre e io decido se farmi fecondare, ma non è quello che si fa anche quando ci si sposa?)


Ogni vita è sacra, per questo nessuna può essere "strumentalizzata" col motivo del bene in favore di un altra. Quanto va tutelato l'embrione? Ci serviamo del principio di precauzione per difenderci dai guasti - non provati - dell'elettromagnetismo o degli Ogm, ma di fronte all'eventualità di cui nessuno ha dimostrato la falsità che l'embrione sia "vita umana" (evito di parlare di "persona" o anche di "individuo") possibile che non sorga alcuno scrupolo? Si condanna la sperimentazione sugli animali e si tratta con noncuranza un embrione umano: non lo trovo accettabile e cerco di oppormi.
Una sintesi efficace del problema della ricerca e dell'uso delle staminali mi pare offerta da Angelo Vescovi (il quale, nonostante cotanto nome e cognome, si professa agnostico), uno degli scopritori delle staminali, nel recentissimo volume "La cura che viene da dentro. La grande promessa delle cellule staminali e le alternative alla clonazione".
Sull'eterologa sottolineo solo che nell'UK, dopo alcuni anni di applicazione (studio e discussione), meno di due mesi fa hanno legiferato che il nato da eterologa, guinto alla maggiore età, ha diritto ha conoscere il proprio genitore biologico.
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melisa
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 17:32    Oggetto: Rispondi citando

Viator ha scritto:

Ogni vita è sacra, per questo nessuna può essere "strumentalizzata" col motivo del bene in favore di un altra


La vita di quelli che sono in stato di morte cerebrale è sacra?
Chi è in stato di morte cerebrale ha il sistema nervoso (cervello+tronco) morto, ma l'organismo non è certo morto dal punto di vista biologico e metabolico: il cuore batte, il sangue circola, i polmoni respirano e sono state persino portate a termine delle gravidanze, in stato di morte cerebrale... tanto si è cadaveri....
Eppure lo abbiamo adottato come confine ultimo di tutela della vita umana, dopodichè:
- preleviamo gli organi se c'è il consenso, per salvare altre vite
- e poi stacchiamo la spina
Non c'è dubbio che si ha strumentalizzazione di una vita meramente biologica per salvare altre vite, vite personali.

All'altro capo della vita, un ovulo fecondato, nelle prime due settimane non ha nemmeno 1 cellula nervosa: la prima compare il 14° giorno ed è anche per questo che dal 1984 il comitato warnok in GB ha fissato al 14° giorno il termine per la sperimentazione. Inoltre solo dalla 10-12° settimana comincia ad esserci attività elettrica del cervello, cioè i primi barlumi di pensiero...

Non è che noi ci preoccupiamo di tutelare tutti gli animali: tuteliamo quelli superiori, capaci di coscienza e sofferenza. Ma un embrione non ha alcuna capacità di soffrire o gioire o di pensare... è fatto di cellule indifferenziate e fino al 14° giorno non è nemmeno definitivamente individuato. Fino al 5° giorno potrebbero in teoria nascere fino 64 individui, da un unico zigote... perchè ogni singolo blastomero è in grado di diventare una persona o un organo o un tessuto, o la placenta a seconda del contesto... Siamo ancora a fasi primigenie, tutto è indifferenziato: non c'è identità individuale, e nulla di ciò che integra la persona si è ancora sviluppato. C'è solo la ricetta per fare il dolce, che è ancora tutto da fare...

Un'etica biologicistica, che appiattisca il valore della vita sul mero bios, sul mero dato biologico, non può reggere, perchè tutela ciò che non ha ancora o non ha più valore (dato che una vita radicalemente priva di coscienza per noi non ha valore) a scapito delle persone vere, quelle capaci di sentire e pensare.

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Viator
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 18:10    Oggetto: Rispondi citando

Ciò che determina intrinsecamente il processo di proliferazione e di differenziazione cellulare è il corredo cromosomico dello zigote, il suo genoma, fin dalla fusione di spermatozoo ed ovulo. Questo ha sicuramente un?identità specifica perché appartiene alla specie umana ed è completamente nuovo e singolare, singolarità genetica che sarà sempre conservata immutata durante il suo sviluppo (zigote, morula, blastula, embrione prima dell?impianto, embrione, feto, neonato, bambino, adolescente...). Il progredire verso la nascita è un processo "spontaneo", al quale la madre offre l'ambiente accogliente di sviluppo.
Mi pare non pertinente il riferimento alla morte cerebrale, cioè della morte tout-court, con la possibilità meccanica di mantenere ventilazione polmonare e circolazione sanguigna per consentirel'espianto di organi: si salvaguardano delle funzioni, non la vita.

Citazione:

Un'etica biologicistica, che appiattisca il valore della vita sul mero bios, sul mero dato biologico, non può reggere, perchè tutela ciò che non ha ancora o non ha più valore (dato che una vita radicalemente priva di coscienza per noi non ha valore) a scapito delle persone vere, quelle capaci di sentire e pensare.


Il valore della vita non si risolve nel "mero bios", ma certo ha in esso il proprio fondamento imprescindibile e sostanziale: parliamo di uomini e donne, non di robot o di algoritmi. Per questo dissento dall'opinione che la vita priva di coscienza non abbia valore: un tale punto di vista conduce direttamente all'eutanasia, alla quale sono contrario. Trovo terribile l'ultima frase.
La saluto
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holifay
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 19:42    Oggetto: Rispondi citando

Innanzitutto un benvenuto a tutti i nuovi iscritti Very Happy

ZapoTex ha scritto:
Basti vedere la data del referendum: la Chiesa spinge all'astensionismo e cosa fanno? Lo mettono una domenica di giugno! Spero proprio che piova, nevichi, che ci sia una tempesta nazionale.

se continua così pioverà di certo Sad
melisa ha scritto:
Ma soprattutto gli zigoti che stanno già là nei contenitori andrebbero distrutti comunque e la legge 40 impedisce di usarli per qualcosa di buono: meglio buttarli via così, senza che servano a cercare cure

tutte le opzioni mi sembrano allucinanti: Shocked
1) stare lì a -40°C
2) essere distrutti
3) essere usati per cercare cure.

E' vero che saranno anche solo ammassi di cellule, ma liberi di crescere sarebbero diventati uomini e donne come noi... Evil or Very Mad
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melisa
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 20:25    Oggetto: Rispondi citando

Viator ha scritto:
Ciò che determina intrinsecamente il processo di proliferazione e di differenziazione cellulare è il corredo cromosomico dello zigote, il suo genoma, fin dalla fusione di spermatozoo ed ovulo.


No, non è così. Sia perchè fino al 14° giorno i processi di differenziazione cellulare sono basati su informazioni genetiche provenienti dall'ovulo materno, senza coinvolgere il DNA paterno.
Sia, soprattutto, perchè il DNA di per sè è informazione statica. Abbiamo il nostro DNA completo in ogni nostra cellula e non siamo un continuo germogliare di nuovi individui... E' solo se il DNA viene messo in un ovulo (ad esempio nella clonazione, al posto del suo nucleo originario) che il processo di differenziazione si innesca. Ma una nuova vita è già iniziata con la formazione dell'ovulo, che ha in sè la logica del processo. Per usare una metafora informatica, l'ovulo - oltre ad avere già la metà dei cromosomi - ha l'auto-run, il comando di avvio. Resta per un po' in attesa di un input (quello degli altri 23 cromosomi) per procede per un altro tratto, in attesa di un altro momento decisivo: l'attecchimento all'utero, condizione indispensabile per svilupparsi oltre, e vero collo di bottiglia di tutta la vicenda.



Citazione:

Questo ha sicuramente un?identità specifica perché appartiene alla specie umana ed è completamente nuovo e singolare, singolarità genetica che sarà sempre conservata immutata durante il suo sviluppo (zigote, morula, blastula, embrione prima dell?impianto, embrione, feto, neonato, bambino, adolescente...).


Siamo ormai da decenni in epoca post-genomica, il che significa che in biologia è ormai superata la definizione della vita in termini di DNA. La vita precede il DNA sia a livello filogenetico (di evoluzione delle specie) che ontogenetico (di sviluppo embrionale). La vita è definita oggi all'incirca come auto-organizzazione e metabolismo del vivente capace di duplicarsi.
Anche l'ovulo prima della fecondazione è certamente vita, e - se è della nostra specie - è certamente vita umana.
Non ha ancora una identità genomica completa (solo parziale).
Ma dopo la singamia non ha ancora identità individuale perchè può diventare teoricamente fino a 64 individui. Le gemelle kessler erano un solo zigote e hanno lo stesso identico DNA, ma non sono la stessa persona. Perciò quella continuità che dici non c'è affatto. In teoria se ne potrebbero avere fino a 64 di nuovi individui
Non si può parlare di persona fino a che non si ha nemmeno l'individuazione (che la presuppone, anche se non si limita a questa).
E individuazione è definitiva solo al 14° giorno: solo allora si definisce una individualità per ogni stria.



Citazione:
Il progredire verso la nascita è un processo "spontaneo", al quale la madre offre l'ambiente accogliente di sviluppo.


Sì, offre l'ambiente... è sempre bello sentirsi trattate da incubatrice.
Mettilo sul tavolo il tuo embrione e vediamo come si fa da solo, tanto è «spontaneo » il suo sviluppo. Prende dalla madre ogni nutrimento per potersi costruire. Il DNA è come la ricetta: con la stessa ricetta-DNA puoi farne tanti di dolci-bambini, tutti uguali. Ma con la sola ricetta, senza gli ingredienti e il forno, il dolce non lo fai, ragazzo. Te lo immagini soltanto.


Citazione:

Mi pare non pertinente il riferimento alla morte cerebrale, cioè della morte tout-court, con la possibilità meccanica di mantenere ventilazione polmonare e circolazione sanguigna per consentirel'espianto di organi: si salvaguardano delle funzioni, non la vita.



E perchè no?
Non sono i sostenitori della legge 40 a dire che la vita umana è sacra dal concepimento alla morte?
Allora bisognerà pure che questo fenomeno vita che si definisce come sempre invariabilmente sacro (infischiandosene delle conseguenze grottesche che questa affermazione comporterebbe se la prendessimo veramente sul serio...) abbia una definizione comune per tutta la sua durata. E quindi non si potranno usare criteri disparati per individuarne l'inizio e la fine.

1. se usiamo il criterio della vitalità cellulare: inizia con l'ovulo e termina con la necrosi di tutte le cellule (cioè acadavere in stato di putrefazione...)
2. se usiamo il criterio della formazione di un DNA completo, incomincia dalla singamia (circa 24 ore dopo la fecondazione) e termina lo stesso con la necrosi di tutte le cellule
3. se invece alla fine usiamo il criterio della morte cerebrale - cioè della fine dell'attività del sistema nervoso - all'inizio non possiamo andare prima del 14° giorno, quando:
- si forma la prima cellula nervosa
- c'è la definitiva individuazione
- e c'è anche il definitivo attecchimento all'utero, condizione indispensabile perchè il proceso continui.
E per tutti questi motivi questo è il termine accolto a livello internazionale come limite per la sperimentazione. Lo sanno dappertutto all'estero: ma in italia su tutto questo si sente sempre e solo una campana, quella che suona in tutti i tg come un carosello, quella della chiesa. Se almeno il refendum romperà un po' il muro di ingoranza in questa materia, sarà già servito a molto.



Viator ha scritto:

Citazione:

Un'etica biologicistica, che appiattisca il valore della vita sul mero bios, sul mero dato biologico, non può reggere, perchè tutela ciò che non ha ancora o non ha più valore (dato che una vita radicalemente priva di coscienza per noi non ha valore) a scapito delle persone vere, quelle capaci di sentire e pensare.


Il valore della vita non si risolve nel "mero bios", ma certo ha in esso il proprio fondamento imprescindibile e sostanziale: parliamo di uomini e donne, non di robot o di algoritmi. Per questo dissento dall'opinione che la vita priva di coscienza non abbia valore: un tale punto di vista conduce direttamente all'eutanasia, alla quale sono contrario. Trovo terribile l'ultima frase.
La saluto


Il bios è imprescindibile ma non sufficiente per parlare di persona. Tommaso d'Aquino aveva una posizione gradualista sul valore della vita umana: parlava di anima vegetativa, poi sensitiva e poi razionale a seconda del livello di sviluppo del corpo. E solo con l'arrivo dell'anima razionale, si arriva all'uomo. Prima non c'è umanità e perciò gli embrioni non partecipano alla resurrezione della carne... E' stato recentemente rispolverato da Eco. La costruzione di Tommaso è concettualmente più avanzata di quella della chiesa attuale. Cioè, per Tommaso, siccome il processo biologico è un continuum graduale con delle soglie importanti, anche la nostra concezione del valore deve adeguarsi a quei passaggi ed essere gradualista. Anima razionale, cioè valore di vita umana, gli sarà riconosciuto solo quando ci saranno le basi del pensiero.
Quindi, non un passaggio dal nulla al tutto di valore, ma attribuzione di un valore (e quindi di una tutela nel caso di conflitto con altri interessi) via via crescente. Era molto più saggio della chiesa di oggi.

Comunque, se il mero bios è di per sè vita da tutelare pienamente, aver adottato il criterio della morte cerebrale è già una eutanasia continua, perchè non c'è alcun dubbio che chi è in stato di morte cerebrale è vivo biologicamente e ad un livello molto più organizzato e più *umano* di quanto lo sia un embrione nelle prime 2 settimane.
Forse la *visibilità a occhio nudo* non è un criterio molto scientifico per definire il valore di una vita, ma direi che è un criterio parecchio umano... Ecco: un morto cerebrale è visibile, ha le braccia, le gambe, il cuore che batte, i polmoni che respirano, il sangue che circola (che ciò sia sostenuto artificialmente è irrilevante: se anche ho un pace-maker non è che mi sento per questo già morto). Un embrione sarebbe l'uomo non visibile, senza occhi, senza mani, senza polmoni, senza cuore, senza cervello... E' chiaro che quando usiamo la parola *uomo* noi intendiamo altro rispetto a ciò che in un embrione è già in atto.


bye
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 20:43    Oggetto: Rispondi citando

che discussione ho scatenato dal mio primo post....
però è interessante..e trovo la discussione di qualità...i nuovi acquisti (benvenuti eh!) sono ferrati in materia...
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MessaggioInviato: 14 Mag 2005 20:56    Oggetto: Rispondi citando

holifay ha scritto:

melisa ha scritto:
Ma soprattutto gli zigoti che stanno già là nei contenitori andrebbero distrutti comunque e la legge 40 impedisce di usarli per qualcosa di buono: meglio buttarli via così, senza che servano a cercare cure

tutte le opzioni mi sembrano allucinanti: Shocked
1) stare lì a -40°C
2) essere distrutti
3) essere usati per cercare cure.

E' vero che saranno anche solo ammassi di cellule, ma liberi di crescere sarebbero diventati uomini e donne come noi... Evil or Very Mad



Ma non procedere alla fecondazione comporta che restino ovuli non fecondati, destinati alla distruzione lo stesso. L'ovulo fecondato, non esce dal nulla: prima era ovulo non fecondato. E l'unica sua chance di diventare una persona è superare il passaggio della fecondazione, necessario e non sufficiente per andare avanti. Perchè non si considera mai l'ovulo prima della fecondazione, che è l'organismo in assoluto più vicino all'ovulo dopo la fecondazione? Perchè non si vuole vedere che è l'ovulo lo starter di nuova potenziale vita umana?
Perchè si è succubi di una descrizione, che cerca di nascondere ciò che precede la fecondazione e anche ciò che la segue, per fondare un salto assoluto dal nulla al tutto che nella realtà biologica non si trova, perchè la natura non fa salti...

Solo il 70-90% degli ovuli fecondati attecchisce all'utero. Questo è intrinseco alla riproduzione umana, che non può avvenire senza questa selezione e dovrebbe dirci qualcosa sulla natura altamente precaria di questi organismi. E se per caso volessimo evitarla, la selezione naturale, faremmo non eugenetica ma disgenetica, cioè aumenteremmo in grande misura il umero di nati malformati.

Perchè ci si preoccupa solo degli embrioni sovrannumerari della fecondazione assistita e non di quelli, di gran lungo maggiori, della fecondazione naturale? Che sia mai che si vuole ottenere qualche effetto di controllo sulla sessualità e sulla riproduzione umana e quindi sulla libertà individuale, in particolare delle donne ?
Foucault la chiamava biopolitica...

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MessaggioInviato: 15 Mag 2005 01:52    Oggetto: Rispondi citando

A mio parere le questioni fondamentali del referendum sono 2.
La prima: deve o non deve essere lo stato a prendere una decisione su questioni così gravide di implicazioni morali, o deve la colletività esprimersi per il si o il no. secondo me uno stato etico ti deve obbligare ad espirmerti, non dirti come la pensa lui. c'è qualcuno disinteressato, peggio per lui, per noi e per tutti: si informi.
sei a favore? vota si. sei contro? vota no. Qui non vedo molto alternative.
Invitare a non votare è proprio farabutto, altro che, è una tecnica di guerra, non un onesto confronto.

La seconda riguarda l'etica individuale e collettiva: individuale per capire cosa è la vita e cosa no, cosa è sacroe cosa no, se ogni forma di vita è uguale oppure no. difficile dirlo con una legge un referendum o un dibattito lungo mille anni. certo poi bisogna vivere insieme e ci vuole una norma pratica che amalgami il comune sentire se c'è: in definitiva siamo d'accordo che uccidere non è socialmente conveniente, quello di un'embrione può essere considerato un'assasinio? Se fosse così, ovvero che alla fine noi tutti, collettività, abbiamo deciso che uccidere un embrione è un delitto, allora di quei famosi embrioni sovranumerari che ce ne facciamo? avremo tutti sulla coscienza parecchie "vite", dato che saranno soppressi. Insomma cadiamo in una terribile contraddizione. A questo punto è giusto che lo stato decida per tutti? con una scelta etica probabilmente non condivisa?
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MessaggioInviato: 15 Mag 2005 10:43    Oggetto: Rispondi

sir jdp ha scritto:
A mio parere le questioni fondamentali del referendum sono 2.
La prima: deve o non deve essere lo stato a prendere una decisione su questioni così gravide di implicazioni morali, o deve la colletività esprimersi per il si o il no. secondo me uno stato etico ti deve obbligare ad espirmerti, non dirti come la pensa lui. c'è qualcuno disinteressato, peggio per lui, per noi e per tutti: si informi.
sei a favore? vota si. sei contro? vota no. Qui non vedo molto alternative.
Invitare a non votare è proprio farabutto, altro che, è una tecnica di guerra, non un onesto confronto.


sono d'accordo: l'astensionismo e' poco onesto nei confronti degli altri, per non parlare del fatto che il voto e' un grande strumento che ci e' stato dato e snobbarlo alla lunga non puo' portare che danni, imho

Citazione:

La seconda riguarda l'etica individuale e collettiva...


quello che non riesco a capire in tutte le polemiche del fatto che un embrione sia da considerarsi una vita o meno e' che qui in italia abbiamo DA DECENNI la legge sull'aborto e li' non si parla di embrioni, ma di feti gia' ben piu' avanti: quelli si e questi no? che senso ha? a me pare poco coerente
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