ogni castello che si rispetti deve avere almeno una storia di fantasmi, e il castello dei malaspina, di fosdinovo (MS) nn fa eccezione. ci sn diverse storie, tra le quali, la più famosa è sicuramente questa:
Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo (Giacomo) Malaspina ed Oliva Grimaldi, si era perdutamente innamorata di un giovane stalliere che voleva sposare a tutti i costi. I genitori, contrari a quell?amore infamante per il blasone dell?intera famiglia, avevano tuttavia minacciato la poveretta di rinchiuderla a pane ed acqua nelle segrete del Castello. La giovane, affatto impaurita da quelle minacce, non aveva desistito dai propri propositi d?amore. Quell?atteggiamento ribelle aveva costretto i genitori a prendere una severa decisione. E fu così che lo stalliere venne allontanato dal paese e la giovane rinchiusa in un convento. Non per questo volle prendere i voti né rinunciare al suo sogno romantico. Fu allora riportata al castello, rinchiusa nelle prigioni e torturata finché non fosse rinsavita. Ciononostante la sua volontà non fu piegata. Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione.
A confermare l?autenticità della storia, accadde che nei recenti scavi effettuati durante i lavori di consolidamento, furono trovati resti di ossa appartenute molto probabilmente ad una fanciulla e a due animali.
Questa vicenda così violenta e brutale, tuttavia, se pose fine alla vita della giovane Bianca Maria, sola non bastò a domarne lo spirito che pare aleggiare ancora per le stanze del castello, nelle forme di una ragazza dai lunghi capelli posati sulla schiena.
( Castello Malaspina di Fosdinovo | Massa-Carrara sito ufficiale del castello)
inoltre sul soffitto della sala del trono, c'è una grossa makkia causata dall'umidità. in questa makkia si distingue perfettamente la sagoma di un cane e di una corona. ho provato a cercare delle immagini x spiegarmi un po' meglio, ma nn c'è stato verso di trovarle)
ecco un'altra storia:
Un?altra delle storie che si raccontano nel Castello riguarda la marchesa Cristina Pallavicini. Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua. Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un?atroce lotta per il domino del feudo. Rimase tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finché il piccolo non raggiunse la maggiore età.
Della donna si tramanda un?immagine di fascino, lussuria, mistero e morte. In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta né tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto. Le grida disperate degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta. Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti.
Nella camera, in effetti, è ancora ben visibile la traccia di un?antica botola. Sotto di questa da poco è stata scoperta un?altra stanza (soprannominata ?camera delle torture?) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati. (anke se nn capisco cosa c'entrano i fantasmi)
ovviamente sn tt sorielle x turisti e scolareske in visita al castello, ma secondo me sn cmq belle storie...
Edit: Silent Runner
Ho cancellato le immagini che hai postato perché sono troppo grandi e disturbano la lettura della pagina:
Se vuoi inserire immagini di grandi dimensioni utilizza un thumbnail che reindirizza all'immagine caricata sul server.
Inoltre, se vuoi inserire testi integrali assicurati di rispettare le leggi sul copyright
[color=green]LO SPETTRO DI PIAZZA MAGGI[/color] - Speriamo che non vi debba mai capitare nulla di simile, ma se la sera, per rientrare a casa dovete passare per piazza Maggi, non si sa mai. Sembra infatti che in quei paraggi si aggiri lo spettro inquieto di un anziano signore morto alla Senavra. Il suo passo incerto e un po' claudicante, usa seguire i passanti terrorizzati. L'unico modo per arrivare a casa è quello di gettarsi dietro le spalle qualche monetina. Inspiegabilmente, compiuto questo gesto, il rumore dei passi cessa. Forse lo spirito, non tanto trapassato, raccoglie le monete per andare a bersi qualcosa in un bar.
[color=green]IL CANE DI CORSO XXII MARZO[/color] - Sembra che la zona di corso XXII Marzo sia ricca di racconti su misteriose apparizioni. Si narra, infatti, di oscure figure che si aggirano nella nebbia davanti alla chiesa di Santa Maria del Suffragio. Altri racconti parlano di un nero cane fantasma che camminerebbe in via Cadore. Il molosso aliterebbe sugli incauti passanti niente meno che acetilene. Poco più a est, in via Mecenate, a molti è capitato di incrociare lo spettro di un uomo in giubbotto di pelle. Altri non sarebbe che lo spirito di un vecchio aviatore, che passeggia nella via dove un tempo si trovavano gli stabilimenti della Caproni, gloriosa produttrice di aerei nel periodo tra le due grandi guerre.
BERNARDA VISCONTI - Anche altre zone di Milano sono però interessate da misteriose apparizioni. Più testimonianze parlano dello spettro di un monaco che apparirebbe tra via Sarpi e via Ceresio urlando e inveendo contro l'immoralità dei costumi odierni. In piazza Santo Stefano si sentono invece le urla e gli strepiti del fantasma di un uomo che in passato era stato murato vivo nel campanile dell'omonima chiesa.
Un po' più complessa la vicenda di un altro spettro, quello di Bernarda Visconti. Bernarda era la figlia di Bernabò. Per scelta del padre, probabilmente dettata da motivi politici, la giovane andò sposa di un valoroso condottiero, tal Giovanni Suardo. Presto Bernarda, stanca del marito che le era stato assegnato, cominciò a tradirlo con un giovane piacente di nome Antoniolo. Purtroppo il Suardo sorprese i due amanti. La sorte di Antoniolo fu tremenda. Venne incarcerato e torturato fintanto che non confessò un inesistente furto e di conseguenza impiccato in Porta Vigentina. La povera Bernarda fu invece rinchiusa nella prigione della Rocchetta di Porta Nuova. La giovane si lasciò morire di inedia in pochi mesi. A un anno dalla morte, il suo spirito cominciò a manifestarsi per le vie di Bologna, con tale e tanta insistenza da convincere Bernabò a riesumare i resti della figlia per verificare che fosse realmente morta. Ancora oggi il suo spirito inquieto, la notte, vaga per il chiostro di Santa Redegonda.
Edit: Si prega di utilizzare gli strumenti a disposizione per inserire i colori nei testi non in questo modo
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi