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Danneggiati i backup di 7.500 utenti, Carbonite fa causa a P
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Zeus News
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MessaggioInviato: 24 Mar 2009 00:00    Oggetto: Danneggiati i backup di 7.500 utenti, Carbonite fa causa a P Rispondi citando

Commenti all'articolo Danneggiati i backup di 7.500 utenti, Carbonite fa causa a Promise
Secondo la società specializzata nel backup online la colpa è da attribuire alle attrezzature difettose fornite dal produttore.


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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 12:04    Oggetto: I limiti dello sviluppo e della superspecializzazione Rispondi citando

Questo purtroppo è un problema con il quale dovremo fare i conti presto: i supporti digitali attuali hanno una durata inferiore a quella dei comuni supporti cartacei moderni, già compromessi dall'uso di carta ad alta acidità e perciò meno durevoli nel tempo dei più antichi incunaboli o addirittura dei tomi medievali.
Una delle prossime rivoluzioni tecnologie dovrà indirizzarsi in questa direzione: tutti i vantaggi generati dalla grande diffusione dei PC, di internet e dei supporti digitali possono svanire nel giro di un lustro o, nel caso di un malaugurato incidente come questo, nel giro di pochi secondi.
La tecnologia di scrittura sui dischi rigidi e sui comuni supporti digitali (CD DVD, chiavette USB e schede) è purtroppo vincolata alle leggi della fisica e dell'elettromagnetismo. Se non superiamo questi limiti rischiamo di veder svanire il nostro modo di vivere, di lavorare e di comunicare nel giro di un istante.
Sono i rischi della superspecializzazione che ha portato al rischio della naturale estinzione del panda.
Ma noi possiamo rimediare.
Sempre che lo vogliamo.
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digirun
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 15:14    Oggetto: Rispondi citando

Laughing infatti io sono tornato a incidere le pietre ahahah Laughing

comunque, seriamente, non capisco come qualcuno, ritenga più sicuro un backup a migliaia di Km di distanza, controllato non si sa come ne da chi, da farsi la "cosa in casa" su dischi esterni, DVD, streamer a nastro... penna e taccuino Wink

Un po' come quelli che si fidavano delle banche più del proprio "materasso" Twisted Evil
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MaXXX eternal tiare
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 15:54    Oggetto: Rispondi citando

digirun ha scritto:
Laughing infatti io sono tornato a incidere le pietre ahahah Laughing

comunque, seriamente, non capisco come qualcuno, ritenga più sicuro un backup a migliaia di Km di distanza, controllato non si sa come ne da chi, da farsi la "cosa in casa" su dischi esterni, DVD, streamer a nastro... penna e taccuino Wink

Un po' come quelli che si fidavano delle banche più del proprio "materasso" Twisted Evil


Ma guarda un conto + farsi dvd che dopo 2 annni potrebbero essere illeggibili.... le pen drive possono usurarsi oppure rompersi mentre i back up a nastro costano sono scomodi per alcuni..

un servizio progessionale di back up che sia on line o no potrebbereessere una buona cosa a buon mercato un pò come per i siti... li mettiamo in server ubicati in server farm mica li teniamo a casa Wink

Cmq dipende dalle esigenze di ognuno io ad esempio uso pe drive di marca e dvd che controllo periodicamete ma non tutti hanno voglia e tempo di farlo Smile
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digirun
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 17:42    Oggetto: Rispondi citando

NON sono molto addentro alle problematiche di chi ha bisogno di fare backup...

da tecnico "hardware" e non perchè assemblo pc, ma perchè sono un progettista elettronico, pur di cose diverse dai pc, mi sento di affermarla:

meglio, MOLTO meglio, a livello di affidabilità, un HD esterno di ottima qualità e usato solo per i backup, quindi tenuto fermo (spento e scollegato quando non serve) e al sicuro da urti e cadute (e anche troppi spostamenti "a rischio") che non una "pennina flash"! ...e anche i supporti ottici, non sono granchè Confused

per ora il non plus ultra in fatto di durata "garantita" resta il nastro, correttamente conservato.

ad un amico, ho fatto acquistare un HD esterno doppio, in raid, dovrebbe essere ragionevolmente sicuro... a meno che non si rompano i due dischi contemporaneamente.

saluti a tutti!
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Zeus
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 20:49    Oggetto: Rispondi citando

MaXXX eternal tiare ha scritto:

un servizio progessionale di back up che sia on line o no potrebbereessere una buona cosa a buon mercato un pò come per i siti... li mettiamo in server ubicati in server farm mica li teniamo a casa Wink


fino a qualche anno fa i servizi di backup online erano tutti in california, una delle aree sismicamente piu' a rischio Wink
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MaXXX eternal tiare
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 21:05    Oggetto: Rispondi citando

zeussino ha scritto:
MaXXX eternal tiare ha scritto:

un servizio progessionale di back up che sia on line o no potrebbereessere una buona cosa a buon mercato un pò come per i siti... li mettiamo in server ubicati in server farm mica li teniamo a casa Wink


fino a qualche anno fa i servizi di backup online erano tutti in california, una delle aree sismicamente piu' a rischio Wink


Laughing hahah questa è paradossale, Grazie non la sapevo questa cosa.

meno male che adesso ci sono anche servizi in zone normali Very Happy

Cmq sicuramente se uno ha tempo e soldi per investire in strumenti un sistema di back up "in casa" è meglio di uno on-line anche fosse solo per la velocità di storage.
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digirun
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MessaggioInviato: 25 Mar 2009 21:46    Oggetto: Rispondi citando

e poi, se ho il backup in casa, e si verifica un terremoto catastrofico che mi distrugge ANCHE i dischi, chemmefrega...Crying or Very sad

gli "imprenditori" per trarre massimo profitto, sarebbero in grado di installare i server, di un servizio a distanza, nel cratere del KRAKATOA, se gli offrissero dei vantaggi fiscali o di altro tipo...
tanto poi potrebbero dire:
è una catastrofe naturale, io non ho colpe! Twisted Evil
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MessaggioInviato: 26 Mar 2009 11:29    Oggetto: Crash, backup e darwinismo softwaristico Rispondi

Mi ripeto senza citarmi (in giudizio).
Credo che dovremmo preoccuparci più che dei crash da agitazione sismica (tutto il pianeta è soggetto a questo genere di movimenti e non dobbiamo dimenticarci degli asteroidi che potrebbero colpire la Terra), della labilità dei supporti sui quali scriviamo e accatastiamo la nostra memoria, le nostre informazioni. Fino al giorno in cui potremo escogitare un metodo per inviare in forma elettromagnetica segnali digitali nel cosmo, sfruttando la curvatura dello spazio generata dai grandi campi gravitazionali, in modo da far sì che i segnali inviati tornino indietro con effetto boomerang, in modo da poterli reinviare in un circolo perpetuo al quale poter accedere in modo causale, dovremo per forza di cose fare i conti con i supporti che abbiamo. Un crash di un sistema che non ha sufficiente ridondanza può portare a una perdita di dati che può essere ridotta aumentando la ridondanza all'infinito.

Rimane sempre il problema dell'asteroide che distrugga tutta la Terra e con essa il sistema di backup più efficiente e sicuro che avremmo inventato nel frattempo.
Questa ultima eventualità comporterebbe però l'irrilevanza della perdita dei dati che tanto faticosamente abbiamo escogitato.
Per questo insisto nel porre attenzione alla perdita dei dati dovuta al naturale decadimento dei supporti più comuni, a partire dai CD e dai DVD nei quali spesso nascondiamo i nostri tesori.

Un'ultima cosuccia, tanto per chiudere in bellezza:

Perché non consegnare alle basi azotate tutto il nostro sapere? Ci siamo dimenticati che la natura ha escogitato un sistema efficiente per registrare e mantenere per qualche miliardo di anni, informazioni preziosissime, ridondanti e assai complesse. Il DNA.
Le forme di vita, nessuna esclusa, è portatrice di informazioni le cui origini sono antichissime. Il fatto che negli ultimi miliardi di anni le informazioni si siano modificate tanto da creare sempre nuove specie non è detto che sia per forza di cose da considerare come una perdita o alterazione di dati.

Al di là della diversificazione fenotipica (la forma dei corpi degli esseri viventi) alcune informazioni di base sono rimaste e sono condivise. E sono talmente efficienti da prevalere su altre forme e soluzioni malgrado la deriva genetica e il decadimento delle informazioni originali abbia fatto il suo corso: vedi la presenza di un sistema nervoso centrale assai complesso, un sistema circolatorio a pressione meccanica (le piante usano la capillarità) la presenza nei cordati (pesci, rettili, anfibi, mammiferi, uccelli) di una colonna vertebrale che serve da supporto per una struttura ossea alla quale si attaccano e dipartono organi motori, la presenza di organi sensibili alla luce, alle frequenze acustiche eccetera. So è sto dicendo stupidaggini, roba da fantascienza anni '80 ma se ci pensate bene, l'unico supporto sicuro e in grado di resistere con le sue informazioni per miliardi di anni è proprio la base della nostra stessa esistenza. Quella stramaledetta doppia elica che ha generato Caligola, Alessandro il Grande, Dante Alighieri, Voltaire, Lao Tze, Einstein, Hitler e Berlusconi. Oltre al sottoscritto e a voi tutti, naturalmente.

Del resto, tutto quello che stiamo elaborando in termini di software segue un processo darwiniano
e non certamente qualcosa che somigli al progetto intelligente oggi antagonista illegittimo e assai poco credibile del darwinismo. E visto dal piano "fisico" (la programmazione), il software non somiglia affatto a ciò che poi usiamo nei nostri pc e vediamo sullo schermo. E quello che usiamo nei nostri pc, sia per giocare che per lavorare, non ci consente di "vedere" e nemmeno intuire come diavolo è fatto il sistema che da origine agli effetti che vediamo. Ma non solo: la visualizzazione di informazioni consente la registrazione (fissazione su supporto) e la loro traduzione in eventi fisici.

La perdita di dati non è solo perdita di memoria e perciò di risorse, ricchezza e identità. la perdita di dati può portare all'inefficienza del sistema che usiamo, alla rottura dell'alleanza fra noi e la macchina, per morte del sistema nervoso centrale della macchina.

Certo, per noi che viviamo queste esperienze come fruitori (siamo utenti dei PC e non certo inventori autonomi e indipendenti come il falegname che può aggiustare o ricostruire la sedia rotta) tutto questo può apparire lontano. Almeno fino al giorno in cui perdiamo i dati e cadiamo dalla sedia.
Allora ci preoccupiamo, il millenarismo che abbiamo interiorizzato si fa avanti e ci scatena paure irrazionali. La perdita di dati per alcuni (aziende e professionisti a parte) può rappresentare una sorta di perdita di identità e di memoria del proprio agire, del proprio possedere informazioni su di sé e sul mondo. E a tutto questo possiamo anteporre solo poche soluzioni, spesso vanificate dalla pigrizia o dalla dimenticanza. Spesso mi è accaduto di perdere dati per un crash di sistema, solo perché avevo dimenticato di salvare i miei dati in modo sicuro.

Il backup, parola misteriosa per molti, può essere un ostacolo alla salvezza dei dati più per la mancanza di confidenza nei confronti di questo metodo che per un crash come quello che è avvenuto e di cui si parla nell'articolo.
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