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[Zeus News]

Commenti all'articolo L'Europa porta a 70 anni il copyright sulle canzoni
Il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di estendere il diritto d'autore fino a 70 anni dalla prima esecuzione. Ora la parola passa al Consiglio dell'Unione Europea.


Foto di Christy Thompson

[merlin]

Mi piacerebbe assai che gli uffici tributarl, così solerti nel controllare gli aspetti fiscali dei soliti noti, andassero ogni tanto a grattare nei sottoscala della Siae per accertare se a chi e quanto gli eredi degli autori ed editori abbiano percepito in diritti nel tempo.
Infatti, se cade in successione la quota di una società, devo dichiararne il valore presunto in base al reddito sociale di tot anni; se cadono in successione i diritti dell'autore, non si capisce perché non debbano essere dichiarati e accertati con il medesimo criterio induttivo.

[eratostene]

diciamo che se scrivi a 20 anni dopo 60 ne hai 80
quindi 70 anni sono esagerati.
A meno che SIAE & C (o le major) abbiano un interesse specifico nella questione....

[Roberto1960]

Veramente una buona notizia...
Così non solo il figlio ma anche il nipote di Domenico Modugno, faccio per dire, potrà campare di rendita...
Seriamente comincio a convincermi che non solo l'intelligenza ma anche il senso comune non alberghi nei palazzi della politica.

Il diritto d'autore se durasse 10 anni già sarebbe troppo...
Riflettiamoci su un attimo.
Le opere dei piccoli autori infatti producono introiti solo per pochi anni, se non pochi mesi.
I grandi autori invece con dieci anni guadagnerebbero miliardi ugualmente - magari si dovrebbero accontentare di qualche miliardo invece che decine, poverini...
Quindi a che serve questa estensione abnorme?
Semplice: a garantire il regime di monopolio e quindi l'ingrassamento di migliaia di parassiti che campano attaccati come sanguisughe sulle spalle dei grandi nomi dell'arte.

Io proporrei una durata di 5 anni per il diritto d'autore. Secondo me sarebbe un tempo più che giusto. Consentirebbe sia agli autori sia ai discografici di campare più che bene, magari senza diventare multimiliardari.
Solo che in questo modo non si riuscirebbe più a ripulire le saccocce dei pecoroni (noi poveri utenti)...

[{pio}]

Come per i brevetti industriali.
Con la musica si lavora un'ora e si vive di rendita per tutta la vita (e oltre)
Vergogna.

[zeross]

Da alcuni commenti sembra che si possa dedurre che non si abbia ben chiaro da quando parte il termine dei settanta anni.
Questo termine, parte dalla data di morte dell'autore, oppure dalla data di rinuncia dei diritti econmici a favore di un altro soggetto editoriale, che in base a questa direttiva a l'obbligo di renderlo pubblicabile e disponibile, altrimenti il diritto decade, portando alla paradossale situazione che se un autore, rinunci dietro compenso allo sfruttamento commerciale di una sua opera, ma l'acquirente di questi diritti dopo 50 anni non li sfruttasse (situazione paradossale ma esemplificativa) ne perderebbe la titolarità che tornerebbe all'autore originale e dopo la sua morte ricomncerebbe a scorrere il termine dei 70 anni, sempre che la norma venga promulgata.

In italia tutte le opere di ingegno sono già protette fino a 70 anni da una estensione legislativa fatta a metà degli anni '90, ma in altri paesi europei i tempi sono diversi.
Questo regolamento comunitario ha lo scopo di armonizzare i tempi solo per il settore discografico e non per altri settori come cinematografico oppure librario che resteranno invece con tempi decisi stato per stato.

La norma può sembrare assurda, ma il settore musicale ha tempistiche diverse dal settore informatico ad esempio dove qualcosa diventa obsoleto in meno di dieci anni, e quindi una tutela estesa alla vita dell'autore oppure lunga i 70 anni di una azienda nel caso che il titolare del diritto sia una società diventano ere geologiche.

Certo che il paragrafo sulla decedenza dei diritti su un opera non resa disponibile per un certo tempo, se venisse applicata nel campo librario spazzerebbe via di un colpo il 60% di tutti i copyright, visto che vi sono statistiche che affermano che il volume di produzione e talmente alto che spesso certi titoli non vengono nemmeno stampati oppure ristampati se non dopo decenni.