Registrato: 26/04/07 14:50 Messaggi: 2446 Residenza: Nelpaese bagnato da tre mari e prosciugato da Tremonti
Inviato: 07 Lug 2009 22:02 Oggetto: Berlusconi e Cosa Nostra: la lettera
Adesso c’è la prova documentale. Davvero, secondo la procura di Palermo, Silvio Berlusconi era in contatto con i vertici di Cosa Nostra anche dopo la sua “discesa in campo”, come era stato già stato raccontato da molti collaboratori di giustizia.
I corleonesi di Bernardo Provenzano, infatti, scrivevano al premier per minacciarlo, blandirlo, chiedere il suo appoggio e offrirgli il loro. Lo si può leggere, qui, nero su bianco, in questa lettera da tre giorni depositata a Palermo gli atti del processo d'appello per riciclaggio contro Massimo Ciancimino, uno dei figli di don Vito, l'ex sindaco mafioso di Palermo, morto nel 2002.
Una lettera che “L'Espresso” on line pubblica in esclusiva.
Si tratta della seconda parte di una missiva (quella iniziale sembra essere stata stracciata e comunque è andata per il momento smarrita) in cui in corsivo sono state scritte le seguenti frasi: «… posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive».
Chi abbia vergato quelle parole, lo stabilirà una perizia calligrafica. Ai periti verrà infatti dato il compito di confrontare la lettera con altri scritti di uomini legati a Provenzano. I primi esami hanno comunque già permesso di escludere che gli autori siano don Vito, o suo figlio Massimo, che dopo una condanna in primo grado a cinque anni e tre mesi, collabora con la magistratura. Tanto che finora le sue parole hanno, tra l'altro, portato all'apertura di un'inchiesta per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento mafioso contro il senatore del Pdl Carlo Vizzini, i senatori dell'Udc Salvatore Cuffaro e Salvatore Cintole, e il deputato dell'Udc e segretario regionale del partito in Sicilia, Saverio Romano.
Con i magistrati Massimo Ciancimino ha parlato a lungo della lettera, che lui ricorda di aver visto tra le carte del padre quando era ancora intera. Ma tutte le sue dichiarazioni sono state secretate. Le poche indiscrezioni che trapelano da questa costola d'indagine, già in fase molto avanzata e nata dagli accertamenti sul patrimonio milionario lasciato da don Vito agli eredi, dicono comunque due cose. La prima: la procura ritiene di aver in mano elementi tali per attribuire il messaggio a dei mafiosi corleonesi vicinissimi a Bernardo Provenzano, il boss che per tutti gli anni Novanta ha continuato ad incontrarsi con Vito Ciancimino. Anche quando l'ex sindaco, dopo una condanna a 13 anni per mafia, si trovava detenuto ai domiciliari nel suo appartamento nel centro di Roma. La seconda: i magistrati sono convinti che la lettera dei corleonesi sia arrivata a destinazione.
Il documento è stato trovato tra le carte personali di don Vito. A sequestrarlo erano stati, già nel 2005, i carabinieri: «Parte di Foglio A4 manoscritto, contenente richieste all'On. Berlusconi per mettere a disposizione una delle sue reti televisive», si legge un verbale a uso tempo redatto da un capitano dell'Arma.
Incredibilmente però la lettera era rimasta per quattro anni nei cassetti della Procura e, all'epoca, non era mai stata contestata a Ciancimino junior nei vari interrogatori. L'unico accenno a Berlusconi che si trova in quei vecchi verbali riguarda infatti una domanda sulla copia di un assegno da 35 milioni di lire forse versato negli anni ‘70-’80 dall'allora giovane Cavaliere al leader della corrente degli andreottiani siciliani.
Dell'assegno si parla a lungo in una telefonata intercettata tra Massimo e sua sorella Luciana il 6 marzo del 2004. Venti giorni dopo si sarebbe tenuta a Palermo la manifestazione per celebrare i dieci anni di Forza Italia. Luciana dice al fratello di essere stata chiamata da Gianfranco (probabilmente Micciché, in quel periodo assiduo frequentatore dei Ciancimino) che l'aveva invitata alla riunione perché voleva presentarle Berlusconi.
Luciana: «Minchia, mi telefonò Gianfranco … ah, ti conto questa … all'una meno venti mi arriva un messaggio …»
Massimo: L'altra volta l'ho incontrato in aereo»
Luciana: «Eh… il 27 marzo, a Palermo … per i dieci anni di vittoria di Forza Italia, viene Silvio Berlusconi. È stata scelta Palermo perché è la sede più sicura … eh … previsione …. In previsione saremo 15 mila …»
Massimo: «Ah»
Luciana «…eh allora io dissi minchia sbaglia, e ci scrivo stu messaggio: “rincoglionito, a chi lo dovevi mandare questo messaggio, sucunnu mia sbagliasti” … in dialetto, eh …eh (ride) e mi risponde: “suca” … eh (ride) … mezz'ora fa mi chiama e mi fa: “Minchia ma sei una merda” e allora ci dissi “perché sono una merda”. Dice, hai potuto pensare che io ho sbagliato a mandare … io l'ho mandato a te siccome so che tu lo vuoi conoscere [Berlusconi, nda] … io ti sto dicendo che il 27 marzo »
Massimo: «E digli che c'abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro …»
Luciana «(ride) Chi, il Berlusconi?
Massimo: «Si, ce l'abbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà…»
Luciana: « Ma che cazzo dici»
Massimo : «Certo»
Luciana: «Del Berlusca?»
Massimo: «Si, di 35 milioni, se si può glielo diamo…»
Ma nella perquisizione a casa Ciancimino, la polizia giudiziaria l'assegno non lo trova. Interrogato il 3 marzo 2005, Ciancimino jr. conferma solo che gliene parlò suo padre, ma non dice dove sia finito: «Sì, me lo raccontò mio padre… Ma poi era una polemica tra me e mia sorella, perché io l'indomani invece sono andato alla manifestazione di Fassino». Adesso, invece, dopo la decisione di collaborare con i pm, sarebbe stato più preciso.
Ma non basta. Perché Ingroia e Di Matteo, dopo aver scoperto per caso la lettera nell'archivio della procura, hanno anche acquisito agli atti della nuova indagine il cosiddetto rapporto Gran Oriente, redatto sulla base delle confidenze ( spesso registrate) del boss mafiso Lugi Ilardo, all'allora colonnello dei carabinieri, Michele Riccio. Ilardo è stato ucciso in circostanze misteriose alla vigilia dell'inizio della sua collaborazione ufficiale con la giustizia.
Ma già nel febbraio del ‘94 aveveva confidato all'investigatore come Cosa Nostra, per le elezioni di marzo, avesse deciso di appoggiare il neonato movimento di Berlusconi. Un fatto di cui hanno poi parlato dozzine di pentiti e storicamente accertato in varie sentenze. Ilardo il 24 febbraio aveva spiegato a Riccio come qualche settimana prima «i palermitani» avessero indetto una «riunione ristretta» a Caltanissetta con alcuni capofamiglia del nisseno e del catanese. Nell'incontro «era stato deciso che tutti gli appartenenti alle varie organizzazioni mafiose del territorio nazionale avrebbero dovuto votare “Forza Italia”.
In seguito ogni famiglia avrebbe ricevuto le indicazioni del candidato su cui sarebbero dovuti confluire i voti di preferenza… (inoltre) i vertici “palermitani” avevano stabilito un contatto con un esponente insospettabile di alto livello appartenente all'entourage di Berlusconi. Questi, in cambio del loro appoggio, aveva garantito normative di legge a favore degli inquisiti appartenenti alle varie “famiglie mafiose” nonché future coperture per lo sviluppo dei loro interessi economici..». Una delle ipotesi, ma non la sola, è che si tratti dell'ideatore di Forza Italia, Marcello Dell'Utri, già condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
La procura di Palermo, sospetta dunque, che la lettera ritrovata nell'archivio di Ciancimino si inserisca all'interno di questa presunta trattativa. Nel ‘94, infatti, Berlusconi governò per soli sette mesi e anche le norme contenute all'interno del cosiddetto decreto salvaladri di luglio, approvato per consentire a molti dei protagonisti di tangentopoli di uscire di galera, che avrebbero in teoria potuto favorire i boss, alla fine non vennero immediatamente ratificate. Da qui, è la pista seguita dagli investigatori, le apparenti minacce al Cavaliere («il luttuoso evento»), la richiesta della messa a disposizione di una rete televisiva e i successivi sviluppi politici che portarono all'approvazione di leggi certamente gradite anche alla mafia, ma spesso approvate con il consenso bipartisan del centro-sinistra.
Davvero misterioso come sta lettera sia rimasta nascosta dal febbraio 2005 quando fu trovata in una perquisa a Massimo Ciancimino figlio di Vito Ciancimino, e sbucare fuori dalla Procura solo ora, dopo 4 anni e mezzo!
Dai primi accertamenti sembra che la lettera sia stata scritta nel 1991 dove pai veniva chiamato On. Berlusconi, anche se non era ancora entrato in politica. Ma allora c'è qualcosa che non quadra. Lo sapevano già che sarebbe entrato in politica e vinto le elezioni? Oppure la lettera è stata scritto dopo, quindi non nel 1991 ma dopo il 1994?
P.s.: nel caso non mi vedete più sul forum nei prossimi giorni, avvisate i miei famigliari...è un'offerta che non potete rrrifiutare...
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Inviato: 08 Lug 2009 16:19 Oggetto:
Non si sa se la cosa sia credibile o meno. La magistratura lo accerterà. Ma il fatto che questa corrispondenza sia rimasta in un cassetto dal 2005, non mi sembra tanto misteriosa: potrebbe far parte di quelle notizie ad orologeria che puntualmente si manifestano nei momenti più opportuni. Del resto un esponente dell'opposizione aveva già accennato ad eventi che potevano cambiare lo status delle cose.
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Inviato: 08 Lug 2009 16:51 Oggetto:
Pik ha scritto:
Non si sa se la cosa sia credibile o meno. La magistratura lo accerterà
Scusa, ma qui non ci siamo.
Citazione:
secondo la procura di Palermo, Silvio Berlusconi era in contatto con i vertici di Cosa Nostra anche dopo la sua ?discesa in campo?, come era stato già stato raccontato da molti collaboratori di giustizia.
Pik ha scritto:
Ma il fatto che questa corrispondenza sia rimasta in un cassetto dal 2005, non mi sembra tanto misteriosa: potrebbe far parte di quelle notizie ad orologeria che puntualmente si manifestano nei momenti più opportuni. Del resto un esponente dell'opposizione aveva già accennato ad eventi che potevano cambiare lo status delle cose.
Ora sta avedere che D'Alema aveva scritto o fatto scrivere la lettera 15 anni fa, in previsione di tutto questo.
Blacks, i collaboratori di giustizia non sono oro colato!!! Bisogna vedere che interesse hanno... aspettiamo gli sviluppi, qualcosa dovrà venir fuori, Pik non ha tutti i torti nel mettere in dubbio la notizia, un buon investigatore non si butta ai primi indizi
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Inviato: 08 Lug 2009 17:04 Oggetto:
Blacks84 ha scritto:
Ora sta avedere che D'Alema aveva scritto o fatto scrivere la lettera 15 anni fa, in previsione di tutto questo.
Non ho scritto questo: intendevo che chiunque poteva essere a conoscenza dell'esistenza di questa corrispondenza e che poteva essere "previsto" facilmente che sarebbe venuta alla luce in una circostanza così delicata per il nostro Paese.
Citazione:
secondo la procura di Palermo, Silvio Berlusconi era in contatto con i vertici di Cosa Nostra anche dopo la sua “discesa in campo”, come era stato già stato raccontato da molti collaboratori di giustizia.
Sono ipotesi della Procura tutte da dimostrare e non passate in giudicato. Fortunatamente esiste ancora in Italia la presunzione dell'innocenza prima del giudizio.
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Inviato: 08 Lug 2009 17:31 Oggetto:
Però strano... se volessi affondare SB lo farei in un momento di sua debolezza, quindi l'ideale sarebbe stato far uscire la lettera dopo la vittoria del governo Prodi.
celestia ha scritto:
Blacks, i collaboratori di giustizia non sono oro colato!!! Bisogna vedere che interesse hanno...
Le due cose che balzano subito agli occhi sono: 1) se questa lettera è stata sequestrata nel febbraio 2005 a casa Ciancimino, ormai il vecchio Ciancimino era morto, c?era il figlio e il processo a Massimo Ciancimino è iniziato subito dopo e il processo Dell?Utri è in corso da 12 anni, prima in primo grado e poi in appello, perché questa lettera è saltata fuori in Procura soltanto adesso? Siamo a luglio 2009, sono passati 4 anni e mezzo dal suo ritrovamento, dove era questa lettera? Perché non era stata depositata agli atti dei processi Dell?Utri e Ciancimino? Forse che i pubblici ministeri che fingono di chiedere le condanne dei loro imputati, poi nascondono le prove per farli assolvere? Non saranno mica così stupidi e perché le hanno portate solo adesso queste carte nei processi a Ciancimino junior e a Dell?Utri, forse non gli era stato detto che c?era questa lettera.
Allora bisognerebbe fare questa domanda al Procuratore Capo di Palermo del 2005 Piero Grasso e al suo braccio destro, il Procuratore aggiunto dell?epoca Giuseppe Pignatone, i quali oggi non sono più a Palermo perché Grasso è diventato procuratore nazionale antimafia e Pignatone è diventato il Procuratore capo di Reggio Calabria, furono loro a dirigere le operazioni sull?inchiesta Ciancimino, fu Pignatone a interrogare Massimo Ciancimino per intere giornate su tutto ciò che era stato sequestrato in casa sua e su tutta la grande vicenda del tesoro di Ciancimino, curiosamente pare che in tutte quelle giornate di interrogatorio, a Ciancimino non sia mai stata fatta neanche una domanda sul documento più importante che era stato trovato in casa sua, sulla lettera che Riina o chi per lui aveva dato a Provenzano perché la desse a Ciancimino padre, perché la desse a Dell?Utri, perché la desse a Berlusconi, una domandina almeno gliela potevano fare, tanto più che come apprendiamo qui, ora che è stata trovata e i magistrati sono andati da Ciancimino, quest?ultimo è sbiancato e ha detto delle cose interessanti, ci dice Lirio Abbate, quali cose siano non lo sappiamo, perché sono coperte dal segreto, ma se i magistrati le scopriranno queste carte nei processi Dell?Utri e nei processi Ciancimino le verremo a sapere, le dichiarazioni di Ciancimino, per intanto sappiamo che c?è questa lettera, una lettera che tra l?altro risulta tagliata, sarebbe interessante sapere se quando è stata trovata dai Carabinieri era già tagliata, oppure se nel frattempo qualcuno ne ha portato via qualche pezzo!
La seconda cosa che balza agli occhi è che però negli articoli usciti finora sui giornali non l?abbiamo trovata, forse perché nessuno finora, speriamo nei prossimi giorni che ciò accada, è andato al processo Ciancimino a Farsi dare da qualche Avvocato questo documento, che non è coperto da segreto, siamo in dibattimento: meno segreto di così! Adesso che è stato depositato, finalmente, dopo quattro anni e mezzo non è più un segreto per nessuno e perché nessun giornale la pubblica? Una lettera di Riina a Berlusconi in cui il capo della mafia gli chiede - o lui o chi per lui, ovviamente - una televisione minacciando, in cambio, di fare qualcosa di brutto a lui o alla sua famiglia nessun giornale ce la pubblica? Possibile?! Nessuno la va a cercare, nessuno se la accaparra, c?è una caccia spasmodica alle foto di Zappadu, delle mignotte o delle ragazze immagine in Sardegna: fanno bene a cercarle, ma perché nessuno cerca la lettera dei Corleonesi a Berlusconi per avere una televisione?!
Registrato: 05/01/09 11:44 Messaggi: 907 Residenza: ..nei pressi di Piazza del Campo...
Inviato: 08 Lug 2009 17:41 Oggetto:
Blacks84 ha scritto:
Però strano... se volessi affondare SB lo farei in un momento di sua debolezza, quindi l'ideale sarebbe stato far uscire la lettera dopo la vittoria del governo Prodi.
Non sono d'accordo. Il momento più debole di SB è questo, poichè una notizia del genere - provata - avrebbe un impatto di una risonanza internazionale e non sarebbe ridotto ad una vicenda ristretta nell'ambito nazionale. Difatti quando gli fu notificato il famoso avviso di garanzia, fu scelto opportunamente il G8 di Napoli.
Blacks, non è che stanno cercando di fare "Andreotti 2 la vendetta"? Speriamo di no, non abbiamo assolutamente bisogno di un'altra telenovela giudiziaria che finisce in nulla!
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Inviato: 08 Lug 2009 18:09 Oggetto:
Pik ha scritto:
Il momento più debole di SB è questo, poichè una notizia del genere - provata - avrebbe un impatto di una risonanza internazionale e non sarebbe ridotto ad una vicenda ristretta nell'ambito nazionale.
plausibile come ipotesi, ma poi agli stati esteri che cazzo glie ne frega o cosa possono fare, è il popolo bue italiano che si deve informare e deve sapere. Mica lo votano Obama & C.
celestia ha scritto:
Blacks, non è che stanno cercando di fare "Andreotti 2 la vendetta"? Speriamo di no, non abbiamo assolutamente bisogno di un'altra telenovela giudiziaria che finisce in nulla!
Eccerto, finchè ci sarà la prescrizione tanti "furbi" potranno farla franca.
Ciò non taglie che:
Interrogato dalla procura di Palermo il 19 maggio 1993, il sovraintendente capo della polizia Francesco Stramandino, dichiarò di aver assistito il 19 agosto 1985, in qualità di responsabile della sicurezza dell'allora ministro degli Esteri Andreotti, ad un incontro tra lo stesso politico e quello che solo successivamente sarà identificato come boss Andrea Manciaracina, all'epoca sorvegliato speciale e uomo di fiducia di Totò Riina.
Lo stesso Andreotti ammise in aula l'incontro con Manciaracina, spiegando che il colloquio ebbe a che fare con problemi relativi alla legislazione sulla pesca.
La sentenza di primo grado definì «inverosimile» la «ricostruzione dell'episodio offerta dall'imputato». Pur confermando che Andreotti incontrò uomini appartenenti a Cosa Nostra anche dopo la primavera del 1980, il tribunale stabilì che mancava «qualsiasi elemento che consentisse di ricostruire il contenuto del colloquio». La versione fornita dall'onorevole Andreotti, secondo il tribunale, potrebbe essere dovuta «al suo intento di non offuscare la propria immagine pubblica ammettendo di avere incontrato un soggetto strettamente collegato alla criminalità organizzata e di avere conferito con lui in modo assolutamente riservato».
Sicuramente no, cioè speriamo non finisca nel nulla!
Però strano... se volessi affondare SB lo farei in un momento di sua debolezza, quindi l'ideale sarebbe stato far uscire la lettera dopo la vittoria del governo Prodi.
Beh, questo è un momento ancora migliore.
Bilancio disastroso.
L'Italia è ridicolizzata in tutto il mondo a causa sua.
Tutti i giornali stranieri lo attaccano.
Rischiamo l'uscita dal G8.
Si è scoperto che va a puttane.
Questione Noemi.
Festini (con gli aerei dello stato).
Posti in parlamento e favori a determinate donne.
Ha palesemente mentito agli italiani.
Processo Mills.
Se ora vengono finalmente fuori le conferme che è pure colluso con la mafia...
Solo che il popolo si rincoglionisce davanti alla disgustosa barbarie della televisione italiana, fra programmi diseducativi e disinformazione.
Non lo so che succederà, dopo tutte quelle che ha combinato non è stato ancora annichilito politicamente, a questo punto non so cosa debba fare perché la gente apra gli occhi.
Inviato: 09 Lug 2009 14:54 Oggetto: Re: Berlusconi e Cosa Nostra: la lettera
Blacks84 ha scritto:
[b]Adesso c’è la prova documentale. Davvero, secondo la procura di Palermo, Silvio Berlusconi era in contatto con i vertici di Cosa Nostra anche dopo la sua “discesa in campo”, come era stato già stato raccontato da molti collaboratori di giustizia.
Questo e' quello che si augura Gomez, piu' che altro.
Nell'articolo tutti sti contatti non e' che siano chiarissimi.
I boss mafiosi nei primi anni Novanta minacciavano Silvio Berlusconi e i suoi familiari perchè volevano avere «a disposizione» una della sue reti televisive. La richiesta sarebbe stata fatta all'allora imprenditore della Fininvest, ancora lontano dalla politica, attraverso una lettera che sarebbe stata scritta dai «corleonesi». Questa missiva, vergata a mano, è adesso agli atti dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ed è stata sequestrata insieme alle carte personali di Vito Ciancimino, l'ex sindaco mafioso della città, amico fidato di Bernardo Provenzano, e referente politico dei corleonesi di Totò Riina. I documenti erano nascosti in un magazzino a Palermo. La lettera è stata sequestrata dai carabinieri nel febbraio 2005 durante la prima perquisizione a cui è stato sottoposto il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, condannato a cinque anni e otto mesi per riciclaggio. E dal verbale redatto dai militari dell'Arma, a firma del capitano Angeli, si legge: «Parte di foglio A4 manoscritto, contenente richieste all'On. Berlusconi per mettere a disposizione una delle sue reti televisive». Il pezzo di carta è strappato nella parte iniziale, il testo è incompleto, e ciò che si legge è un «invito» a Berlusconi affinchè accolga le richieste che gli sono state fatte, «altrimenti dovrà essere compiuto il luttuoso evento».
Sullo scenario giudiziario che si apre, prendendo spunto dal documento fino adesso inedito, i magistrati della Dda, Antonio Ingroia e Nino Di Matteo, hanno avviato un'inchiesta riservatissima. Sono stati fatti interrogatori e altre persone devono essere convocate. E’ stato sentito anche Massimo Ciancimino, che da quasi un anno collabora con diverse procure, rendendo dichiarazioni ai pm sull'economia mafiosa e intrecci con la politica. E proprio a Ciancimino i pm hanno mostrato questa lettera durante un interrogatorio. Il dichiarante sarebbe rimasto sorpreso nel vedere nelle mani dei magistrati quel documento - di cui gli avrebbe parlato il padre - che pensava fosse stato smarrito fra le tante perquisizioni subìte, o nei traslochi che ha effettuato. E invece era lì. Fra le carte processuali - ancora a disposizione della procura - che fanno parte del processo in cui è stato condannato per riciclaggio. Su questo procedimento è in corso l'appello, e dunque la procura ha inviato alla Corte una copia del documento.
Intanto i pm hanno già disposto accertamenti, uno dei quali ha verificato che la missiva sarebbe stata scritta intorno al 1991. Una perizia calligrafia avrebbe escluso che sia la scrittura di Vito o Massimo Ciancimino, e gli inquirenti vogliono far esaminare la grafia di alcuni uomini di fiducia di Riina. Dalle ipotesi investigative emergerebbe che il messaggio è stato scritto dai corleonesi (la grafia è facilmente leggibile e non presenta errori di grammatica), che sarebbe stato girato a Provenzano, per poi passarlo al suo amico Vito Ciancimino. Quest'ultimo avrebbe avuto il compito di comunicare a «un referente» il messaggio per Berlusconi. A questa vicenda gli inquirenti potrebbero collegare una telefonata intercettata il 17 febbraio 1988 fra Berlusconi e Renato della Valle, immobiliarista milanese amico del premier. Lo scenario in quel periodo era quello dei rapporti difficili tra Cosa nostra ed alcuni soggetti del Psi con i quali era intervenuto l'accordo elettorale del 1987, di cui ha parlato il pentito Nino Giuffrè.
Nella telefonata a Della Valle, Berlusconi confida che: «C'ho tanti casini in giro, a destra, a sinistra. Ce n'ho uno abbastanza grosso, per cui devo mandar via i miei figli, che stan partendo adesso per l'estero, perchè mi han fatto estorsioni... in maniera brutta». Berlusconi spiega che si tratta di «una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa, e... sono ritornati fuori». Poi aggiunge: «Sai, siccome mi hanno detto che, se entro una certa data, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio a me e espongono il corpo in piazza del Duomo...». La lettera trovata fra le carte di Vito Ciancimino potrebbe dunque essere collegata a questa intercettazione in cui Berlusconi denuncia di aver ricevuto pesanti minacce, che riguardavano i suoi figli. In quel periodo, erano gli anni Ottanta, come dieci anni prima, Cosa nostra aveva aumentato la posta, e lo aveva fatto nell'unico modo in cui era in grado di fare, con la violenza.
L'uguaglianza "minacce dalla mafia" = "in contatto coi vertici di cosa nostra" non vi pare un po' forzoso?
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Inviato: 09 Lug 2009 15:19 Oggetto:
Gateo ha scritto:
Nell'articolo tutti sti contatti non e' che siano chiarissimi.
Nell'articolo di Abbate, ottimo giornalista, viene analizzato il caso in sè.
Ma nomi come Mangano e Dell'Utri ti dicono nulla?
Il fatto che il governo Berlusconi del '94 abbia emanato il decreto Salvaladri (poi subito ritirato per le proteste) con cui Mario Chiesa e Totò Riina non sarebbero stati processati, non ti fa venire un pò di dubbi?
Mi pare anche che più di un pentito abbia fatto il nome di Berlusconi, in "rapporti" strani con Cosa Nostra.
Quindi non so quanto siano minacce.
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Inviato: 09 Lug 2009 15:23 Oggetto:
Certo che no, appena si può sparare sul Presidente Berlusconi lo si fa in modo incontrollato, molte delle cose che lo riguardano, sono prima deformate dai giornali, poi ingigantite di 100. Per la gioia di chi vuole fatti, si veda soltanto la ormai famosa frase rivolta al Presidente Obama, dove contesto e discorso completo sono stati misteriosamente ommessi dai giornali nel riportare tale frase.
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Inviato: 09 Lug 2009 15:47 Oggetto:
max1 ha scritto:
Certo che no, appena si può sparare sul Presidente Berlusconi lo si fa in modo incontrollato, molte delle cose che lo riguardano, sono prima deformate dai giornali, poi ingigantite di 100.
Ah scusa, abbiamo avuto degli ottimi maestri, però insuperabili:
max1 ha scritto:
Per la gioia di chi vuole fatti, si veda soltanto la ormai famosa frase rivolta al Presidente Obama, dove contesto e discorso completo sono stati misteriosamente ommessi dai giornali nel riportare tale frase.
Il fatto che il governo Berlusconi del '94 abbia emanato il decreto Salvaladri (poi subito ritirato per le proteste) con cui Mario Chiesa e Totò Riina non sarebbero stati processati, non ti fa venire un pò di dubbi?
Il 13 luglio 1994, il governo emanò un decreto legge (c.d. "decreto Biondi" - dall'allora Ministro della Giustizia Alfredo Biondi - spregiativamente soprannominato dai critici "salva-ladri") che favoriva gli arresti domiciliari nella fase cautelare per la maggior parte dei crimini di corruzione.
Be, so anche il perche', si godeva un casino a vedere i potenti in cella.
Se e' quello mi sfugge cosa centri Riina, pero'.
A proposito, complimenti per le copertine, non mi ricordavo di averle viste!
Blacks84 ha scritto:
Mi pare anche che più di un pentito abbia fatto il nome di Berlusconi, in "rapporti" strani con Cosa Nostra.
Quindi non so quanto siano minacce.
Be, quello si legge, minacce.
Se poi automaticamente uno che viene minacciato diventa mafioso io non lo so, ma scommetto che Gomez e il resto degli Addams ne sono certi.
L'uguaglianza "minacce dalla mafia" = "in contatto coi vertici di cosa nostra" non vi pare un po' forzoso?
è contestato il modo con cui la lettera si è mossa. niente poste italiane, niente corriere mafioso in villa al berlusca, bensì "di mano in mano". questo è strano. se ci si collegano anche mangano e dell'utri si fa tombola.
ricordo che berlusconi sapeva di avere un mafioso in villa (scherza al telefono con dell'utri a proposito della bomba e del fatto che raccontò ai carabinieri che avrebbe pagato volentieri 30 milioni di lire) e che i rapporti di dell'utri con la mafia sono noti.
inoltre: la coincidenza non è "berlusconi è vulnerabile". volendo, lo è sempre: fa la vittima in continuazione. la lettera spunta adesso, guarda caso quando sta per finire il processo dell'utri. comunque è molto strano che sia rimasta nel cassetto dal 2005.
intendiamoci: non sono felice che berlusconi avesse ricevuto minacce di morte al figlio, neanche un po'.
e non è questo il punto. la questione è che:
- i soldi di berlusconi (fondi alla banca rasini) non si sa da dove siano piovuti (indagine della banca d'italia conclusa con un bel: boh. ultime tracce: banca svizzera di appoggio di cosa nostra).
- berlusconi parla di minacce mafiose "dieci anni fa", minacce nell'occasione del dialogo con della valle, contatti di dell'utri con vari boss, stallieri-eroi in villa.
qualcosa da chiarire c'è.
[edit]
Citazione:
Per la gioia di chi vuole fatti, si veda soltanto la ormai famosa frase rivolta al Presidente Obama, dove contesto e discorso completo sono stati misteriosamente ommessi dai giornali nel riportare tale frase.
le ipotesi sono due:
- scherzava: personalmente ci credo. ciò non toglie che sia un $%(&: se non capisci quanto conta la questione razziale in queste ultime elezioni sei proprio un $/&(&/?
- non scherzava: allora è proprio razzista.
il contesto non cambia una beneamata %&)(=.
Registrato: 05/01/09 11:44 Messaggi: 907 Residenza: ..nei pressi di Piazza del Campo...
Inviato: 09 Lug 2009 20:45 Oggetto:
Alla luce dei fatti, mi sembra che anche questa storia della "lettera mafiosa", unitamente alle fosche previsioni di certa stampa pilotata e delle Cassandre nostrane che "gufavano" per l'esito di questo G8, si è rivelata senza fondamento. Se ci fosse stata la minima possibilità di prova - messa in dubbio anche da Travaglio che sicuramente non è suo estimatore - sicuramente sarebbe stata sfruttata dall'opposizione. Per questa volta, come è stato detto in conferenza stampa "non è stato raggiunto lo scopo prefisso". Non resta che riprovare in seguito per avere miglior successo.
Alla luce dei fatti, mi sembra che anche questa storia della "lettera mafiosa", unitamente alle fosche previsioni di certa stampa pilotata e delle Cassandre nostrane che "gufavano" per l'esito di questo G8, si è rivelata senza fondamento
devo essermi perso qualcosa
Citazione:
Se ci fosse stata la minima possibilità di prova - messa in dubbio anche da Travaglio che sicuramente non è suo estimatore - sicuramente sarebbe stata sfruttata dall'opposizione
prova di cosa? della veridicità? la lettera è autentica. perlomeno, lo era fino a ieri. di nuovo: mi son perso qualcosa?
quanto a travaglio, ci ha dedicato un passaparola:
che poi l'opposizione non veda l'ora di mettere in difficoltà berlusconi, be', è da discutere
Registrato: 05/01/09 11:44 Messaggi: 907 Residenza: ..nei pressi di Piazza del Campo...
Inviato: 10 Lug 2009 03:19 Oggetto:
splarz ha scritto:
....mi son perso qualcosa?
quanto a travaglio, ci ha dedicato un passaparola:
.......
Ok. Questo passaparola me lo ero perso io. Mi riferivo in particolare ai dubbi espressi da Travaglio riportati in chiaro nel post di Blacks ed in generale a quello seguente di Gateo. Sorry.
splarz ha scritto:
....che poi l'opposizione non veda l'ora di mettere in difficoltà berlusconi, be', è da discutere
In effetti ci sono anche gruppi di potere nazionali ed internazionali interessati a cambiare lo status quo, mentre l'attuale opposizione parlamentare appare inadeguata.
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