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[INFORMAZIONE] Il "travaglio" dei giornalisti...
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bdoriano
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MessaggioInviato: 02 Ott 2009 18:59    Oggetto: [INFORMAZIONE] Il "travaglio" dei giornalisti... Rispondi citando




Tutti i rischi che si deve accollare un giornalista per informare...
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Zeus
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MessaggioInviato: 02 Ott 2009 19:22    Oggetto: Rispondi citando

sante parole...
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 12:33    Oggetto: Rispondi citando

Mi viene da rimettere la cena di natale...
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Kalandra
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 15:40    Oggetto: Rispondi citando

Rolling Eyes insomma, ogni epoca ha i suoi caduti?
e dall'una all'altra poco cambia?

Citazione:
Tra i tanti caduti per la libertà andrebbero ricordati anche i ?gazzettieri? o ?novellanti?. Erano praticamente i giornalisti dell?epoca, che raccoglievano informazioni sulla vita della corte, in molti casi scandalose, e le diffondevano su fogli satirici o gazzette informative improvvisate. Le notizie riguardavano in genere la vita ? tutt?altro che cristallina ? della curia, con particolare cura per i Cardinal nepoti. La corte papale non si fece scrupolo, in diverse occasioni, di farli arrestare e condannarli a morte.

Uno di questi ?gazzettieri? fu Annibale Cappello, di cui si sa ben poco, e della cui cattura e esecuzione si riportano qui brani presi da un ?Foglio di Avvisi in Roma? scritto da Curzio Benassi diretto al Bali Ippolito Agostini signore di Caldana (e altri ?avvisi?, riportati dall?Ademollo).

9 ottobre 1587.
Annibal Cappello Menante qua principalissimo per havere straparlato oltre misura nello scriver nuove è stato scoperto et perseguitato con ordine di S.S. sia appiccato subito che s?havesse in le mani della giustizia ma egli se ne scampò via dicesi sotto il favore dell?Ambasciatore di Francia, ma hoggi s?è detto che sia stato preso che sendo vero sarà una malissima nuova per lui

23 ottobre 1587.
Quel capo di Novellanti Aniballe Capello dopo essere stato scomunicato da Sua Santità et cascato in censura et pene ecclesiastiche per haver scritto a diversi principi contro ogni dovere et giustitia cose poco lecite di questa corte, è stato finalmente preso a Pesaro, di dove se ne viene legato qua per ricevere il condegno gastigo delle sue maldicenze.

14 novembre 1587.
Hier sera fu degradato in S. Salvatore del Lauro quel don Annibale Cappello, et questa mattina è stato condotto al luogo solito della giustizia in Ponte, dove prima li è stato mozza una mano, tagliato la lingua et impiccato con tale descriptione: Per menante falso, detrattore per molti anni delli gradi di persone d?ogni sorte et come professore di tenere et mostrare figure oscene in diversi modi et atti libidinosi in dispregio di Dio e de? Santi et per havere scritto avvisi a principi heretici ec..


da qui
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 16:59    Oggetto: Rispondi citando

Metodi più raffinati e meno barbari, quelli attuali, non cambiano la sostanza. Ogni epoca ha i suoi martiri e come tutti i martiri risulteranno del tutto inutili, non solo a se stessi, perché niente insegnano e niente soddisfano come oggetto della vendetta altrui.
La paura dei cosiddetti potenti (potenti sempre per un breve periodo di tempo, se si considera l'età dell'universo) non può trovare pace nello zittire i dissidenti.
Ma questa, diciamocela tutta, è una guerra fra i potenti e i loro censori, il resto della gente se ne fotte, presa com'è da far quadrare bilanci economici e sentimentali, sogni naufragati e relitti affioranti intorno ai quali la navigazione a vista non è mai sicura.
Noi italiani non siamo nemmeno stati capaci di diventare cinici, malgrado le botte che abbiamo preso. Siamo solo bravi nelle strategie d'evitamento, salvo poi piangere sulle macerie, le nostre personali, senza però incolparci di niente, come se quello che passa fosse dovuto al caso.

Ho un brutto presentimento.
Forse due.
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Kalandra
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 17:33    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
[..]

Ho un brutto presentimento.
Forse due.



anch'io quel paio.
fors'anche tre in questo falso ideologico che stiamo vivendo.
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 17:45    Oggetto: Rispondi citando

Falso va bene ma ideologico mi sembra una parola grossa... Wink
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MessaggioInviato: 03 Ott 2009 19:15    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Falso va bene ma ideologico mi sembra una parola grossa... Wink



mi scuso, pur pensato è rimasto nella tastiera: in questa sorta di.
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Zeus
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MessaggioInviato: 04 Ott 2009 00:39    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Ma questa, diciamocela tutta, è una guerra fra i potenti e i loro censori, il resto della gente se ne fotte, presa com'è da far quadrare bilanci economici e sentimentali, sogni naufragati e relitti affioranti intorno ai quali la navigazione a vista non è mai sicura.


Ti dico solo che nel mio piccolo, dirigendo un sito tutto sommato piccolo come Zeus News, che si occupa per lo più di tecnologia e molto poco di persone, eppure di minacce di querela ne ho collezionate numerose (e qualcuna poi è arrivata davvero). Nella stessa situazione alcuni miei colleghi che dirigono testate di informatica. Eppure non mi sento né un potente né un loro censore, e sono convinto di aver svolto sempre bene il mio lavoro. Quindi comprendo molto bene le parole di denuncia di Travaglio. E purtroppo è vero, il resto della gente se ne fotte...
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MessaggioInviato: 04 Ott 2009 10:22    Oggetto: Rispondi citando

Si, è vero, non sei un "potente" e non sei un "censore". E' che nel riflettere sull'argomento non avevo contemplato la posizione di chi fa informazione tecnologica e questa, in effetti, è stata una omissione. L'equazione non era completa.

Volevo porre l'accento sul fatto che questa "guerra", allo stato attuale, si svolge principalmente nei piani alti. Il fatto che produca i suoi effetti collaterali ai piani immediatamente sotto fino ad arrivare al piano interrato dove ci sono solo gli utilizzatori finali da' perciò assolutamente ragione a Travaglio.

Ascolto sempre con grande attenzione le parole di Marco Travaglio, il fatto che sia così violentemente attaccato e sia diventata una moda dare addosso a chi parla di legalità come se non fosse un valore da condividere mi fa pensare a tutte le parole profetiche che ho udito in questi anni, fin dall'avvento di un imprenditore datosi alla politica per, a suo dire, salvare l'Italia da qualcosa che già era diventata un'altra cosa.

E questo mi inquieta, ho già sentito molte delle cose che adesso si stanno riproponendo come se solo il 23 Marzo 1919 non fosse accaduto niente.
Solo che qui la mutazione "genetica" e filologica ha alterato il "mosto" e il vino che distilleremo proverrà da uve meticce, contaminazioni prese in prestito alla bisogna e al volo, imitando questo o quel regime o meglio, imitandone le strategie messe in atto per restituire una facciata di credibilità e di legittimità, non ultimo il continuo appello al voto dato dagli elettori e le presunte congiure per abbattere la volontà del popolo sovrano.

Alla gente non gliene fotte niente perché già è fottuta. E chi è fottuto poi non si lamenta vuoi perché gode, vuoi perché ha paura d'essere fottuto due volte, vuoi perché le strategie di evitamento costano meno di uno psichiatra e ti permettono di tirare a campare almeno fino a quando non succede qualcosa a te.

Antropologicamente parlando siamo un popolo di cacciatori-raccoglitori da poco passati all'agricoltura e alla pastorizia e poi diventati noi stessi "pastorizia". Insomma siamo stati educati all'arte di arrangiarci/adattarci e non riusciamo ad uscire dal recinto. Chi esce dal recinto o cade preda dei lupi o si fa lupo lui stesso.
L'unica deroga che si concede la mia gente è nello scatenarsi in competizioni di tipo calcistico, ma senza sportività. Tutta la rabbia e l'energia viene incanalata in piccole guerre di quartiere o di ufficio, mentre intorno piovono bombe ai rifiuti tossici e il dissesto idrogeologico spazza via solo i poveracci. Manca solo una guerra di religione fra cattolici riformisti e cattolici integralisti e poi siamo al completo.
E qui l'informazione (e non la notizia) gioca un ruolo fondamentale. Se non fosse importante il signor Berlusconi non avrebbe passato la sua vita a cercare di controllarla e questo è un fatto. Che altri oltre a lui si interessino di informazione non è perciò un caso. L'informazione, anche quella che fai tu attraverso Zeus News non è affatto irrilevante anche se non solleva polveroni e polemiche in tivù. Il ruolo degli editori liberi e dei liberi distributori di informazioni e idee è fondamentale e sono sicuro che questa battaglia che alcuni cercano di combattere per arginare lo strapotere di una parte, porterà vantaggi anche a chi lavora ai piani più bassi (che non sono affatto piani inferiori) e soprattutto, agli utenti finali ai cittadini di ogni parte e ragione.

E' incredibile che possano avvenire cose come quelle che stiamo vedendo senza che nessuno se ne interessi o che solo pochi scendano in piazza. Ma anche questo è un fatto. E la causa di questo fatto è che qualcuno (come ne "La cattiva strada" di De André) "al diciottenne alcolizzato versò da bere ancora un poco". Dare alla gente quello che chiede anche se poi gli farà del male è come dare dolciumi a un diabetico goloso. La sottile arte della propaganda adesso non ha più bisogno di mascherarsi perché è tutto un carnevale e se il Re da alla gente quello che la fa sentire come lui, la gente si accontenterà di corone di cartone e scarpe di legno e crederà d'essere felice e non sarà il re ad essere nudo ma il suo popolo.

Che fare dunque? Travaglio ha ragione anche se ha una faccia rinsecchita e lo sguardo sogghignante, insomma non ha la faccia di Winnie Pooh come il Cavaliere e magari ha una voce antipatica.. ma i fatti di cui parla restano fatti e se non ci piacciono pazienza.
Anche agli sciagurati di Messina non piaceva l'idea di non poter costruire là dove non avrebbe dovuto, anche agli amministratori non piaceva l'idea di spendere tutti quei soldi per mettere in sicurezza i paesi travolti dalle frane. E a pagare sono stati, con la vita e la perdita dei loro beni, i soliti noti di cui però non conosciamo il nome.
Sai, alle volte non riesco a vedere la differenza fra queste vittime e quelle degli attentati a Kabul, i sei militari morti insieme (mentre gli altri, morti magari uno alla volta, non hanno suscitato tanto dolore) ma anche questo è un argomento scottante che è bene trattare con prudenza.

D'altra parte non vedo un paese spaccato ma qualcuno che sta cercando disperatamene di spaccarlo usando in modo strumentale la libertà di stampa, dimenticando volutamente che quella che conta è l'informazione e non la quantità di giornali e di notiziari.
Zeus News ha svolto e svolge un ruolo importante che a mio avviso non è assolutamente un ruolo di nicchia. La pluralità non è solo contrapposizione ma completamento. E come Z.N. sono molti gli spazi di informazione e dialogo democratico (ma che parola scomoda, non riesce a stare seduta) che oggi possono vedersi minacciati da questa guerra fra giganti. E' recente la notizia che un parlamentare di cui mi sfugge il nome ha affermato la necessità di dover porre un controllo e un filtro alle notizie che circolano sul web. E non è certo il primo a fare questo genere di affermazioni.

Mi chiedo quale può allora essere il nostro ruolo in tutta questa faccenda.
Se fottersene non sia in realtà un fottere se stessi e buonanotte.
Perciò non riesco a immaginare la mia vita senza il mio impegno personale, civile e professionale in difesa della libertà, quella vera e non quella scritta sul nome di un qualsiasi provvisorio partito del predellino.

Ben venga dunque Travaglio anche se ci disturba con la sua polemica e la sua petulanza. Meglio lui e le sue parole irritanti che solo quelle dei cortigiani che circondano un Re Sole al tramonto.
Que viva Travaglio! Evvai!
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Kalandra
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MessaggioInviato: 04 Ott 2009 22:24    Oggetto: Rispondi

il fatto è che questa ?guerra? è manovrata ad uso e consumo degli ?utilizzatori finali?.
e, dall?una e l?altra parte, non evidenzia altro che come sia in atto il populismo più becero.
non ?berlusconiano? e basta, generale, da tutte le parti.

tutto, nell?orgia mediatica, ruota intorno a poche parole: informazione, uniformità, controllo, attendibilità, etica e altre simili, a cui aggiungere la barcata di luoghi comuni propria di ciascuno di noi seppur in modo diverso, insieme al nuovo ?bisogno? di tanti di mostrarsi comunque ?al corrente? pur a discapito dell?attenzione o dell?approfondimento.
quindi un?altra parola è superficialità, ciò che il bombardamento a tappeto quotidiano infine coccola e che - forse non sempre scientemente - vien dato per auspicabile proprio dai ?manovratori?: le foglie a pelo dell?acqua si lasciano portare, giocoforza condiscendenti, non hanno strumenti per contrastare il gorgo anche se forse intuiscono che le ridurrà in poltiglia, proprio come i soldati ordinati in battaglia.
a questo aggiungiamo l?abitudine ? o il vizio ? della campana preferita, quella a cui dar comunque più credito perché ha il suono che più tocca le nostre corde e a cui, soprattutto, delegare anche la più piccola decisione che ci riguardi.
nonché, buona ultima, la confusione che dalla superficialità nasce e si alimenta mentre edifica palazzi.

?popolo sovrano??! e dov?è?!
forse in una piazza che categorizza tout court presenze e assenze?
o forse in piazze che si riempiono solo con l?ordine del partito o del sindacato di riferimento?
[pena giustificare l?assenza]
o è forse un ?popolo sovrano? quello che teme i burocrati governativi e ad essi si scappella?
[non i governi, eh! i loro burocrati, quelli che sopravvivono a qualsiasi governo]

in realtà, a ogni cambio di governo cambia la composizione della ?piazza protestante?, riducendola a un modo come un altro per contarsi i controllati. perché questo controllo e la sua conta sono l?indice stesso del proprio potere.
e raramente, difficilmente, sono movimenti spontanei; per lo più sono movimenti indetti dall?alto e indotti nella loro pseudo-uniformità.
ah sì! un?altra parolina che va per la maggiore è condividere: condividere il trono del giusto, spesso lo stesso che, a volte prestanome più spesso ?in nome di?, indice.
e la ?condivisione? muta così, facilmente, in auto-rassicurazione mentre lo ?scranno? indica gli amici da seguire e i nemici da sterminare.

e sì, l?informazione sarebbe importante ma, è vero, l?informazione è stata seppellita dalla notizia. e lo è stata per scelta stessa della maggioranza del ?popolo sovrano?, pur avallata finche si vuole da molta stampa nel classico meccanismo commerciale ?richiesta/offerta?, in quest?epoca tesa a scovare il ?diverso nell?intimità?.
nell?intimità perché ?fuori? non basta.
[una sorta di falso ideologico, appunto]

tanto per far un esempio ?spicciolo?, pur nella sua drammaticità, e dato che l?ha nominato anche Travaglio in quel video sopra, parlo un attimo di Alberto Stasi: io sono inorridita, oltre che per altre cosette, nel veder gettare le sue foto personali, provenienti dal suo pc, in pasto alla curiosità morbosa del ?popolo sovrano?.
l?ho trovato tremendamente ingiusto e probabilmente l?avrei trovato ingiusto anche se fosse stato un reo confesso invece che solo un sospettato nonché plausibile innocente.
ma non è che questo mi faccia apparire meno ingiusto lo stesso meccanismo nei riguardi di un qualsiasi potente di turno. eppure è questo quello in uso.
perché non m?interessa il numero delle sue amanti proprio come, dallo stesso, non mi faccio dettare ?istruzioni di vita?; m?interessa molto di più quello che combina, nel caso di un governante, in ciò che ci riguarda tutti.
e, guarda caso, è proprio questo che, nell?orgia del gossip, passa in secondo piano, quando non viene addirittura tralasciato tout court.
quindi è proprio il gossip che appare funzionale al mantenimento del potere, nient?altro che il classico gatto che si morde la coda mentre blatera di ?libertà?.

perché libertà di stampa? non è affossare ogni dignità di una persona con delle illazioni sul suo privato, dalle foto personali a quel ?biondino? dal suono dispregiativo nel caso, o con quel finto perbenismo sulle visite ai ?siti hot?: chi di noi non ne ha aperto almeno uno, anche solo per caso? ricordo che, meno protezioni in uso e così via, alla fine del secolo scorso ti si piantavano sul browser solo a sfiorarne la pubblicità col mouse.
ma questo non ci rende tutti indagabili come mostri perversi né dovrebbe essere una prova a carico se, per dire, rubiamo in un negozio.

ma chi ha voluto ? o ha fatto ? che il nostro sociale si riducesse a questo?
Berlusconi? no, Berlusconi ha solo cavalcato l?onda.
perché eravamo già così, fra morali di Hollywood e decenni di DC, boom economico degli anni sessanta e tutto il resto.
nonché, e soprattutto, l?isolamento mediatico, alimentato anche da una pubblicità mirata all?esaltazione dell?individualismo.
e il ?nemico pubblico n. 1? indicato da Travaglio forse non è Berlusconi ma proprio Travaglio perché entrambi di questo tempo sono figli.
la differenza è che Berlusconi ci sguazza perché già cavalca l?onda mentre l?altro annaspa cercandola nel tentativo di emularlo.

e quello che i suoi oppositori continuano a ?scordare? è che non è al governo perché ha fatto un golpe:

a.- è al governo perché la maggioranza del popolo sovrano l?ha votato;
b.- l?opposizione non aveva una propria identità, e continua a non averla.
c.- la stessa grida allo scandalo per un?escort ma solo perché ? dicono - non è della fiat.
d.- e così via.

proprio come ?scordano? che propongono e imitano gli stessi meccanismi da ?buon pastore?, lo stesso ?non disturbare il manovratore, lavora per te?.
in altri termini c?è sempre chi vorrebbe essere re al posto del re. e lo si sente e lo si vede perché il ?popolo sovrano? è solo e da solo, abbandonato anche da chi sventola la sua stessa bandiera solo per proporsene a guida.
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