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[*buntu]Ubuntu from scratch: la distro (quasi) perfetta
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MessaggioInviato: 12 Nov 2009 10:26    Oggetto: [*buntu]Ubuntu from scratch: la distro (quasi) perfetta Rispondi citando

Ciao a tutti, è il mio primo post; dopo aver provato decine di distribuzioni, ho capito che forse sono arrivato al traguardo finale che poi è una partenza per un'altra fase di conoscenza: volevo realizzare una mia personale distribuzione basata su Ubuntu.

Inizio nel dire che ho appreso che esiste un progetto chiamato "Ubuntu Mini Remix" che non è una vera e propria distribuzione, bensì in poco più di 130 MB è racchiuso il cuore di Ubuntu, vale a dire solo alcuni meta-pacchetti essenziali al boot e di base ad Ubuntu stessa, il tutto senza nessun ambiente desktop ma solo UI a riga di comando; insomma è Ubuntu ridotta all'osso; lo scopo del progetto è quello che poi l'utente customizza la distro tramite qualsiasi tool di remastering (UCK, Reconstructor, RemasterSys) aggiungendo ogni sorta di pacchetto/meta-pacchetto a piacimento.

Ed è proprio ciò che voglio fare io, cioè "cucirmi" addosso come un vestito la mia personale distro basata (e dunque compatibile al 100) su Ubuntu; come D.E. vorrei metterci LXDE, come Window manager OpenBox e file manager PcManFileManager; chiaramente a seguire gli altri pacchetti che io ritengo debbano esserci (codec proprietari, apps specifiche ecc.)

Vengo al cuore del post: il progetto Ubuntu Mini Remix dichiara di avere i meta-pacchetti base come ad esempio Ubuntu-standard, Ubuntu-mini, casper...; mi domando ma come è possibile ottenerli in maniera "stand-alone" singolarmente? Mi spiego meglio, avete presente quando ho vari file e voglio farci un archivio .ZIP? Non faccio altro che archiviare tutto i file che mi servono e creo il file .ZIP; si può fare la stessa cosa anche con i meta-pacchetti? Ho cercato sul sito ufficiale di Ubuntu se era possibile scaricarli singolarmente "stand-alone" ma non li ho trovati.

Bisogna obbligatoriamente effettuare talune operazioni su una distro installata e funzionante? E se non si dispone di una connessione ad Internet sul proprio computer di appartenenza?

Oppure l'unica strada da percorrere è quella di "snellire" una Ubuntu ufficiale con tool di remastering (fino a farla diventare quella che oggi è conosciuta appunto come Ubuntu Mini remix) e poi aggiungere i vari pacchetti? (e dunque assemblare i vari meta-pacchetti)? Se è così è una vera fregatura...

Aspetto vostre illuminazioni, ciao!
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MessaggioInviato: 12 Nov 2009 23:05    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Ciao a tutti, è il mio primo post; dopo aver provato decine di distribuzioni, ho capito che forse sono arrivato al traguardo finale che poi è una partenza per un'altra fase di conoscenza: volevo realizzare una mia personale distribuzione basata su Ubuntu.


Ciao e benvenuto Very Happy
Trovato niente in giro su internet? Wink
Vabbè, vediamo cosa possiamo fare qui all'Olimpo.

Tanto per chiacchierare, hai intenzione di fare qualcosa a tuo esclusivo “uso e consumo” o di metterla poi a disposizione della comunità insieme alle altre centinaia di distribuzioni elencate su distrowatch?
Nel seguito della risposta capirai il perché della mia domanda e soprattutto capirai che non mi sto impicciando così sfacciatamente negli affari tuoi senza motivo... Wink

Citazione:
Inizio nel dire che ho appreso che esiste un progetto chiamato "Ubuntu Mini Remix" che non è una vera e propria distribuzione, bensì in poco più di 130 MB è racchiuso il cuore di Ubuntu, vale a dire solo alcuni meta-pacchetti essenziali al boot e di base ad Ubuntu stessa, il tutto senza nessun ambiente desktop ma solo UI a riga di comando; insomma è Ubuntu ridotta all'osso; lo scopo del progetto è quello che poi l'utente customizza la distro tramite qualsiasi tool di remastering (UCK, Reconstructor, RemasterSys) aggiungendo ogni sorta di pacchetto/meta-pacchetto a piacimento.


Si: è un progetto validissimo che ti permette, partendo da un CD minimalissimo (ma già impostato su Ubuntu) di crearti quello che vuoi. E' molto usato (in coppia con UCK, di solito) da chi ha particolari esigenze di “leggerezza” o da chi preferisce usare ambienti diversi dai soliti Gnome/Kde/Xfce.
In pratica, è l'equivalente del net-install di Debian, però già programmato per attingere ai repository di Ubuntu e non di Debian, ma tieni conto che, come ogni minimale, per essere utilizzata ha bisogno di programmi aggiuntivi, normalmente reperibili in rete, nei vari repository.

Citazione:
Ed è proprio ciò che voglio fare io, cioè "cucirmi" addosso come un vestito la mia personale distro basata (e dunque compatibile al 100) su Ubuntu; come D.E. vorrei metterci LXDE, come Window manager OpenBox e file manager PcManFileManager; chiaramente a seguire gli altri pacchetti che io ritengo debbano esserci (codec proprietari, apps specifiche ecc.)


Uhm... praticamente vuoi fare qualcosa tipo Crunchbang mescolata con Mint?
Fattibile: basta solo decidere che strada seguire: distribuzione pulita, costruita da zero o adattamento di una distribuzione esistente?

Citazione:
Vengo al cuore del post: il progetto Ubuntu Mini Remix dichiara di avere i meta-pacchetti base come ad esempio Ubuntu-standard, Ubuntu-mini, casper...; mi domando ma come è possibile ottenerli in maniera "stand-alone" singolarmente? Mi spiego meglio, avete presente quando ho vari file e voglio farci un archivio .ZIP? Non faccio altro che archiviare tutto i file che mi servono e creo il file .ZIP; si può fare la stessa cosa anche con i meta-pacchetti? Ho cercato sul sito ufficiale di Ubuntu se era possibile scaricarli singolarmente "stand-alone" ma non li ho trovati.


Credo sia estremamente complicato, trovarli singolarmente: un meta-pacchetto in realtà è un pacchetto fittizio (un contenitore vuoto), con solamente una serie di dipendenze, la cui installazione serve esclusivamente a installare insieme tutte le dipendenze, ovvero i veri pacchetti che vanno installati senza andarseli a cercare uno per uno (tant'è che lo stesso meta-pacchetto, al termine della fase di installazione, lo puoi tranquillamente rimuovere senza problemi, come avviene normalmente per i vari meta-pacchetti usati per i cambiamenti in un colpo solo di ambiente grafico: ubuntu-desktop, kubuntu-desktop, xubuntu-desktop e edubuntu-desktop, la cui effettiva presenza serve solo in fase di aggiornamento semestrale).

Citazione:
Bisogna obbligatoriamente effettuare talune operazioni su una distro installata e funzionante? E se non si dispone di una connessione ad Internet sul proprio computer di appartenenza?
Oppure l'unica strada da percorrere è quella di "snellire" una Ubuntu ufficiale con tool di remastering (fino a farla diventare quella che oggi è conosciuta appunto come Ubuntu Mini remix) e poi aggiungere i vari pacchetti? (e dunque assemblare i vari meta-pacchetti)? Se è così è una vera fregatura...


Per la prima domanda, torno a chiederti se hai intenzione di creare una tua distribuzione personale a tuo esclusivo uso e consumo o se hai intenzione di aggiungere la tua distribuzione al panorama delle distribuzioni esistenti?
Nel primo caso, la via più semplice è fare una immagine della tua distro, dopo averla modificata secondo le tue necessità e resa pronta per essere installata ogni volta che sarà necessario sul tuo computer.
Nel secondo caso, devi tenere conto delle differenze tra il tuo computer e quelli del resto del mondo, fornendo comunque un modo a tutti gli utenti interessati di poter provare la tua versione (per esempio, dovrai differenziare la versione 32bit rispetto alla 64bit, dovrai permettere di utilizzare schede video di ogni casa costruttrice, dovrai considerare tutti i tipi di connessione internet e mettere a disposizione strumenti per poterli utilizzare, eccetera...)
In ogni caso, da qualcosa bisogna partire (anche con LFS) per costruire la propria distribuzione: puoi partire da una versione minimale e costruirla oppure puoi ripulire al massimo la tua installazione e crearne una immagine installabile.
In definitiva, se vuoi puoi:
installare in una partizione la versione minimale di Ubuntu e poi aggiungere (per esempio con UCK) i vari pacchetti che ti interessano, sistemando le dipendenze in modo da creare una nuova distribuzione basata su Ubuntu, lo puoi tranquillamente fare: otterrai una distribuzione pulita e senza pacchetti inutili al suo interno, che dovrebbe funzionare perfettamente su tutte le macchine con caratteristiche simili alla tua;
partire dalla tua distribuzione che hai ottimizzato per funzionare sulla tua macchina (senza necessariamente averla fatta diventare come la versione minimale) e poi sfruttare programmi come Remastersys per ottenerne una immagine da usare come CD Live all'occorrenza.
Non è nemmeno il caso di assemblare i meta-pacchetti, basta che installi i veri pacchetti.

Per quanto riguarda la non-connessione, è un problema relativamente difficoltoso: avrai notato che Ubuntu, anche solo per “diventare italiana”, richiede aggiornamenti e quindi connessione, esattamente un secondo dopo il primo riavvio post-installazione.
Se vuoi creare una distribuzione che possa fare tutto senza necessità di andare in internet (per il momento tralasciamo il discorso aggiornamenti), allora dovrai mettere tutto il necessario dentro il tuo dispositivo di supporto, CD, DVD o USB che sia. Non è impossibile: Debian ti permette di usare una distribuzione completa e funzionante senza usare internet, basta solo che ti scarichi tutti i 30 e passa CD, poi potrai prendere ogni programma presente nei repository (locali) aggiornato alla versione rilasciata nei CD stessi.
Per riprendere il discorso aggiornamenti, che comprendono sia le patch di sicurezza del kernel che quelle dei pacchetti installati (Ubuntu non aggiorna gli applicativi rilasciati, occorre fare il passaggio di versione semestrale per avere la nuova versione dei diversi programmi, a meno di non gestirsi le cose in maniera alternativa) non potendo connetterti, dovrai gestirli in altro modo, accedendo di volta in volta in rete tramite altri computer, controllando nei siti relativi ai repository di Ubuntu stessa e scaricando da lì i vari pacchetti, per poi portarli nel tuo computer e installarli da locale.
Al solito, bisogna considerare se la distribuzione servirà solo a te (che potrai eventualmente controllare periodicamente la disponibilità di aggiornamenti e scaricarli per poi installarli) o se sarà una distro a tutti gli effetti, per cui i vari utenti dovranno invece potersi gestire autonomamente i diversi aggiornamenti (e quindi dovranno avere la possibilità di accedere a internet mediante gli strumenti che dovrai mettere dentro la distro stessa).

Citazione:
Aspetto vostre illuminazioni, ciao!


Spero di essere stato utile per illuminarti e di non averti invece confuso le idee.
Ciao
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MessaggioInviato: 14 Nov 2009 16:46    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, grazie per l'esauriente e la paziente risposta, sei stato chiaro e cristallino: il mio obiettivo è quello di creare una distro a mio uso e consumo da installare normalmente/universalmente anche su altre macchine (x86 based comunque); in ogni modo non una distro nel vero senso della parola, per intenderci che debba apparire su Distrowatch... Semplicemente una Ubuntu customizzata a mio gusto con già integrati codec ed altri pacchetti a mio piacimento che entri in un CD in modalità LIVE (con opzione per l'installazione eventualmente).

Per la verità sto googlando un pò in giro e sto acquisendo pezzi di un puzzle che pian piano si sta completando: effettivamente vorrei poter coniugare la proverbiale dote di out-of-the-box di Mint con la leggerezza di Crunchbag anche se quest'ultima se non erro Openbox lo usa anche come Desktop environment oltre che come window manager puro; il tutto rimanendo fedele al massimo con Ubuntu partendo da zero, cioè il minimo essenziale (con Ubuntu Mini Remix).

A tal proposito, mi confermi dunque che la Ubuntu Mini remix sia un'ottima base per costruire una Ubuntu a mia immagine e somiglianza: infatti io voglio partire da una distro minimale "pulita" (la UMR) per poi costruirla con i vari pacchetti; scendere fino a LFS non è il mio scopo.

Mi domando a titolo di curiosità: come sarà stata costruita la UMR? Ed inoltre, partendo dalla UMR, secondo te UCK è il migliore? o gli altri tool tipo Remastersys, reconstructor se la cavano meglio?

Un'altra domanda: Ubuntu è basata sul ramo unstable o testing di Debian? In rete ho trovato informazioni contraddittorie...

Ricapitolando:

Parto dalla Ubuntu Mini Remix e poi vorrei aggiungerci:

- LXDE come D.E.
- Openbox come wm
- PcMan File manager (ma penso che sia già incluso di default in LXDE)
- Medibuntu
- Altre apps a mio piacimento

Tutto ciò è meglio farlo con UCK o altro tool?

Thanks Wink
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MessaggioInviato: 14 Nov 2009 22:55    Oggetto: Rispondi citando

tiger.forum ha scritto:
Ciao, grazie per l'esauriente e la paziente risposta, sei stato chiaro e cristallino: il mio obiettivo è quello di creare una distro a mio uso e consumo da installare normalmente/universalmente anche su altre macchine (x86 based comunque); in ogni modo non una distro nel vero senso della parola, per intenderci che debba apparire su Distrowatch... Semplicemente una Ubuntu customizzata a mio gusto con già integrati codec ed altri pacchetti a mio piacimento che entri in un CD in modalità LIVE (con opzione per l'installazione eventualmente).

De nada Wink
Benissimo, allora adesso sappiamo in che direzione muoverci Smile
tiger.forum ha scritto:
Per la verità sto googlando un pò in giro e sto acquisendo pezzi di un puzzle che pian piano si sta completando: effettivamente vorrei poter coniugare la proverbiale dote di out-of-the-box di Mint con la leggerezza di Crunchbag anche se quest'ultima se non erro Openbox lo usa anche come Desktop environment oltre che come window manager puro; il tutto rimanendo fedele al massimo con Ubuntu partendo da zero, cioè il minimo essenziale (con Ubuntu Mini Remix).

Ho notato che non ti sei limitato a cercare info solo qui all'Olimpo Wink

Openbox è esclusivamente un window manager e Crunchbang non ha un desktop environment. Per realizzare un qualcosa di simile a un DE, utilizza vari componenti: openbox come WM, tint2 come pannello, mi pare trayer come Trayer (appunto) e via così... ma ovviamente tu puoi scegliere quello che vuoi, a sostituzione di tutto questo.
tiger.forum ha scritto:
A tal proposito, mi confermi dunque che la Ubuntu Mini remix sia un'ottima base per costruire una Ubuntu a mia immagine e somiglianza: infatti io voglio partire da una distro minimale "pulita" (la UMR) per poi costruirla con i vari pacchetti; scendere fino a LFS non è il mio scopo.

Per questo, la UMR è sicuramente la scelta migliore.
tiger.forum ha scritto:
Mi domando a titolo di curiosità: come sarà stata costruita la UMR? Ed inoltre, partendo dalla UMR, secondo te UCK è il migliore? o gli altri tool tipo Remastersys, reconstructor se la cavano meglio?

Probabilmente hanno rielaborato la Debian netinstall in modo che punti ai repo di Ubuntu, o partendo direttamente da LFS... Think
Per quello che conosco io, UMR lavora benissimo in coppia con UCK.
Se l'intenzione è quella di fare una tua versione di ubuntu personalizzata, UCK è il più semplice, dato che permette di installare i pacchetti direttamente da synaptic.
Reconstructor è più indicato (IMHO) per costruire una nuova distro (ti permette di cambiare anche loghi e splash, cosa che UCK non permette)
Remastersys lo vedo molto più vicino a Reconstructor che a UCK, ma non lo conosco abbastanza da dare un parere corretto.
tiger.forum ha scritto:
Un'altra domanda: Ubuntu è basata sul ramo unstable o testing di Debian? In rete ho trovato informazioni contraddittorie...

Ubuntu si basa su Debian Sid, quindi il ramo unstable, ma tieni conto che per Debian "instabile" significa semplicemente "non collaudato a lungo su ogni possibile tipologia di macchina esistente al mondo", quindi non è detto che Ubuntu sia instabile, anzi: nei computer normali è stabilissima... Wink
tiger.forum ha scritto:
Ricapitolando:

Parto dalla Ubuntu Mini Remix e poi vorrei aggiungerci:

- LXDE come D.E.
- Openbox come wm
- PcMan File manager (ma penso che sia già incluso di default in LXDE)
- Medibuntu
- Altre apps a mio piacimento

Tutto ciò è meglio farlo con UCK o altro tool?

Thanks Wink

Tieni conto che LXDE usa già openbox come WM e Pcman come file manager, quindi ti basta aggiungere lxde, i repo di medibuntu e le altre apps.
Siccome sono tutte operazioni fattibili da synaptic, credo che non avrai alcun problema con UCK (a meno che tu non voglia anche cambiare il logo di Ubuntu, nel qual caso UCK non te lo permetterà: non modifica la grafica di base)
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MessaggioInviato: 15 Nov 2009 10:53    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, beh effettivamente ho "bussato" a varie "porte" sul web ma solo x avere una panoramica ad ampio spettro, per sentire varie "campane"; ciò senza mancare di rispetto a nessun forum; è solo perchè a me piace sentire più pareri, tutto qui.

Puntualmente, mi hai risposto in modo esauriente e te ne sono grato: Sicchè Ubuntu è basata sul ramo unstable di Debian, a tuo parere, potrei valutare l'ipotesi di basarmi direttamente su Sidux? Oppure è troppo "debianizzata"? (lasciami passare il termine).

Per i tool di remastering mi pare di capire che se voglio fare una profonda rivisitazione UCK non è idoneo, è utile ad apportare modifiche ecc ma conservando temi, bootsplash ecc Ok, alla fine questo aspetto ai miei fini è secondario ma, è buono a sapersi...

Mi rimane sempre il dubbio, di come abbiano creato la UMR, ho mandato loro una mail ma ancora non mi hanno risposto; in ogni modo secondo te sarebbe opportuno girovagare su archive.ubuntu.com? Ho visto che si no i vari componenti della Ubuntu, il kernel ecc ecc Sarebbe la strada giusta? Magari scaricare solo la mini.iso (netinstall) per poi proseguire all'ampliamento?...
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MessaggioInviato: 15 Nov 2009 22:38    Oggetto: Rispondi citando

Ciao
tiger.forum ha scritto:
Ciao, beh effettivamente ho "bussato" a varie "porte" sul web ma solo x avere una panoramica ad ampio spettro, per sentire varie "campane"; ciò senza mancare di rispetto a nessun forum; è solo perchè a me piace sentire più pareri, tutto qui.

Non c'è mica problema: è ovvio che si cerchino informazioni ad ampio raggio Smile
tiger.forum ha scritto:
Puntualmente, mi hai risposto in modo esauriente e te ne sono grato: Sicchè Ubuntu è basata sul ramo unstable di Debian, a tuo parere, potrei valutare l'ipotesi di basarmi direttamente su Sidux? Oppure è troppo "debianizzata"? (lasciami passare il termine).

Se con "debianizzata" intendi che gli mancano tutti gli automatismi di Ubuntu, allora si: Sidux è esattamente Debian Sid vestita con Kde, e quando la provai io (tanto tempo fa) non aveva nessun automatismo "ubuntiano".
tiger.forum ha scritto:
Per i tool di remastering mi pare di capire che se voglio fare una profonda rivisitazione UCK non è idoneo, è utile ad apportare modifiche ecc ma conservando temi, bootsplash ecc Ok, alla fine questo aspetto ai miei fini è secondario ma, è buono a sapersi...

Si (o almeno questo è quanto risulta dalle mie fonti)
tiger.forum ha scritto:
Mi rimane sempre il dubbio, di come abbiano creato la UMR, ho mandato loro una mail ma ancora non mi hanno risposto; in ogni modo secondo te sarebbe opportuno girovagare su archive.ubuntu.com? Ho visto che si no i vari componenti della Ubuntu, il kernel ecc ecc Sarebbe la strada giusta? Magari scaricare solo la mini.iso (netinstall) per poi proseguire all'ampliamento?...

Non cambia molto: in entrambi i casi ti ritrovi con un sistema estremamente minimale (proprio il minimo indispensabile) a cui aggiungere tutto quanto.

Se ti può interessare, questo è il blog di uno dei personaggi italiani che si sta dando molto da fare proprio per realizzare quanto vuoi fare te.
Lui sta cercando di sviluppare una versione minimale di Ubuntu basata su Lxde, forse leggendo puoi trovare consigli utili per quanto ti appresti a fare.
Citazione:
Eccoci qua, dopo le varie richieste che mi sono pervenute per via della mia guida sul wiki di ubuntu, ho deciso finalmente di mettere online una .iso già pronta del sistema Ubuntu+LXDE. Come potete vedere immediatamente è molto leggera, e grazie al DE LXDE permette di essere eseguita anche su computer più “antichi”
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MessaggioInviato: 16 Nov 2009 15:22    Oggetto: Rispondi citando

Ottima segnalazione; grazie x tutte le interessanti info e spunti di riflessione, a buon rendere! Wink

Ciao Smile
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MessaggioInviato: 16 Nov 2009 22:28    Oggetto: Rispondi citando

tiger.forum ha scritto:
Ottima segnalazione; grazie x tutte le interessanti info e spunti di riflessione, a buon rendere! Wink

Ciao Smile

De nada Wink
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MessaggioInviato: 18 Nov 2009 16:07    Oggetto: Rispondi citando

Ciao, l'altro giorno mi ha risposto Fabrizio Balliano, il programmatore della Ubuntu Mini Remix; mi ha spiegato sommariamente come è stata concepita la U.M.R.; guarda, in realtà non ho capito esattamente come abbia fatto e domandargli il significato di ciò che ha scritto nella sua mail mi imbarazza in quanto non sono molto preparato tecnicamente ed ho il timore di passare per un ignorante, per cui volevo un tuo aiuto in tal senso; di seguito ti copio-incollo la sua risposta:

***************
...
Partiamo da zero con un debootstrap poi montiamo il filesystem
generato dentro una iso avviabile ubuntu, togliere pezzi a una ubuntu
finita lascerebbe una situazione un po' sporca che non mi piacerebbe
...
***************

Googlando, sono arrivato al sito ufficiale di Debian dove viene citato Debootstrap, si può anche farne il download e volendo anche con altri componenti (tipo wget, binutils ecc); li ho scaricati, ho dato un'occhiata agli archivi (sono dei TAR contenenti pieces, moduli presumo ecc); nonostante tutto, lo stesso non capisco come faccio ad "assemblarlo" ad una ISO avviabile di Ubuntu (ma prima non bisogna "spogliarla" di tutti i suoi pacchetti per renderla "tabula rasa"?); insomma, per farla breve non ci ho capito nulla Smile

Potresti darmi lumi? Wink

Mi rendo conto che sto creando tutto sto casino per nulla ma, la mia è solo curiosità morbosa; giusto per rendermi conto di come è stata creata la U.M.R., a me non piace solo mangiare le "pappe pronte", mi piace capire anche come è stata "preparata/cucinata" la pappa Smile

A presto, ciao!
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MessaggioInviato: 18 Nov 2009 22:28    Oggetto: Rispondi citando

Partendo da una versione minimalissima (tipo la mini.iso per installazione da rete) che è avviabile, inseriscono i pacchetti indicati e creano una versione minimale, creata appositamente per essere poi ampliata e personalizzata direttamente mediante UCK.

Il debootstrap è un metodo per creare una distribuzione a partire da un'altra esistente (è un metodo alternativo per installare Debian, per esempio), creando un nuovo ambiente (tipo una macchina virtuale, ma non proprio) dove installare e creare questa nuova distribuzione, copiando da quella esistente solo i pacchetti necessari, sul tipo di quanto spiegato in LFS, che ti permette di creare una distro minimalissima a partire da qualsiasi altra distro esistente (o dal loro Live CD)
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MessaggioInviato: 19 Nov 2009 11:12    Oggetto: Rispondi

Dunque, mi pare di capire che sarebbe la stessa cosa se mi scarico la mini.iso (netinstall) e poi la amplio a mio piacimento in luogo della U.M.R...

A questo punto mi faccio il download della mini.iso della Ubuntu in alternativa, se va male ho sempre la U.M.R. Wink

Ciao!
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