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I pericoli del cellulare spento
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Autore Messaggio
ITbit
Dio minore
Dio minore


Registrato: 28/05/09 17:07
Messaggi: 610

MessaggioInviato: 16 Dic 2009 14:36    Oggetto: Rispondi citando

Vabbe' ho capito, e' tempo pre PriVos. Un cellulare che idealmente e' OpenSource anche nell'hw e che come caratteristica abbia un bottone fisico che interrompe alimentazione batteria. Quindi quando non ci sei non ci sei e nessuno puo' riaccendere (peraltro io rimpiango pure i vecchi pc con questo sistema, quelli piu' recenti hanno sempre un bel WOL, si puo' disabilitare certo ma il concetto e' che se io sto via 100 anni da casa per 100 anni consumano comunque un po' di corrente a meno che stacco la spina e il piu' delle persone pensa di aver effettivamente spento con il bottoncino mentre corrente c'e' e ne mangia, poca ma ne mangia, mi sa che solo a pc spenti per modo di dire - e stampanti e compagnia - in Italia potremmo risparmiarci una centrale nucleare in un anno ... e' una sparata ovviamente ma se li mettiamo in fila dovrebbe fare una gran cifra in corrente consumata inutilmente)

Firmware e compagnia sono dati in sorgente e uno puo' vedere se ci sono funzioni nascoste.

Per i veri maniaci sicurezza e' l'unico cellulare da usare
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digirun
Dio maturo
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Registrato: 23/03/08 00:37
Messaggi: 1687
Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 16 Dic 2009 17:42    Oggetto: Rispondi citando

mar.ste ha scritto:
digirun ha scritto:
UHMM... vediamo, un cellulare spento in teoria mantiene alimentato solo la cpu, con una modalità di funzionamento a "singhiozzo" on-off, giusto per non perdere ora e alcune impostazioni (sveglia per esempio) ma NON dovrebbe avere il ricevitore acceso, men che meno il trasmettitore, quindi, in teoria, dovrebbe essere impossibile riattivarlo a distanza (i cellulari "spia" sono fintamente spenti, in realtà disattivano solo il display)

però, però... dunque vediamo come dire e non dire: mai sentito parlare di trasponder "passivi"? prendete un trasmettittore, per esempio a 1 GHz, inviate la radiofrequenza tramite antenna direttiva sul cellulare (ma anche altro oggetto che contenga il dispositivo) nel cellulare la radiofrequenza captata da apposita antennina stampata viene rettificata o secondo altra filosofia semplicemente triplicata in frequenza aggiungendo una modulazione di fase "passiva" tramite un microfono a condensatore alimentato dalla radiofrequanza stessa, adesso prendete un ricevitore molto sensibile, con la sua antennina direttiva, sintonizzato a 3 GHz....ed avete un microfono ambientale ad autonomia illimitata, totalmente passivo e inidentificabile..... unico neo, raggio di azione di qualche centinaio di metri. Di più, meglio tacer Rolling Eyes


Giusto per chiarire: il cell deve essere stato fatto apposta per funzionare così (ovvero non con un comune modello in commercio)!

Se uno poi riesce ad avvicinarsi tanto al dispositivo probabilmente è meglio che usi un microfono ambientale!

Se poi ci si riesce ad avvicinare ancora di più meglio ancora l'orecchio!!

8)


OVVIO!

oppure modificato, oppure può essere messo nella batteria.... che si cambia al volo, basta avere un attimo il telefono in mano! Silenced

La distanza è più che sufficiente per impieghi normali.

ma non è che stiamo agendo come "prestigiatori" che svelano i propri trucchi? Rolling Eyes
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mauro_mbf1948
Dio minore
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Registrato: 18/03/08 06:06
Messaggi: 742
Residenza: genova

MessaggioInviato: 16 Dic 2009 19:51    Oggetto: Rispondi citando

uomodeighiacci ha scritto:
Non mi sono spiegato. Intendevo dire che è fisicamente possibile attivare un dispositivo tramite la pressione a tempo di un pulsante (perchè chiude un circuito ne più ne meno di "un interruttore a levetta od a slitta") anche se non è in stand by.
Se hai pila interruttore e lampadina, è spenta finchè non schiacci l'interruttore.. , si può fare anche tramite pressione a tempo ma il circuito è spento quanto lo era solo con lampadina pila ed interruttore aperto.
Se i cellulari non funzionano così, se senza la batteria non è attuabile, se quando li spegni vanno solo in stand by è irrilevante. Puntualizzavo sul concetto perchè non può essere portato come prova.


Scusami ma non sono d'accordo. Un circuito a Tempo ha bisogno di una alimentazione comunque, altrimenti non può effettuare la commutazione e riaccendere o riattivare un circuito. Se non si supera l'effetto barriera del semiconduttore, la corrente non passa. Il fatto stesso che si dica "a tempo" vuol dire che c'è un oscillatore che comanda un congegno ad orologeria elettronico anche semplicissimo, ma di base, come il tempo fisico di carica o scarica di un condensatore.

Se in parallelo ad un circuito da alimentare, c'è ad esempio un condensatore, finita la carica del condensatore la corrente passa ed attiva il dispositivo, ad esempio il gate di un micro SCR. Mentre il condensatore nel frattempo si scarica. E poi ripete il ciclo. Ma anche il condensatore deve essere alimentato perchè per se stesso non può produrre correnti o tensioni. Giusto? E fra i due poli del Diodo SCR deve esistere già differenza di potenziale, ossia una tensione, quindi una alimentazione elettrica, e così i due poli Anodo e Catodo dell'SCR verranno "elettronicamente connessi" costituendo un ponte per l'energia elettrica, facilitati dall'immissione di una piccola tensione sul gate che crea e facilita la "rottura dell'effetto barriera, e così l'innesco.

Il momento di commutazione ossia innesco sul gate, è stabilito dalla carica di un condensatore e e dal tempo che impiega a caricarsi, tramite un resistore o resistenza in serie. Più di solito un diodo zener che stabilizza e definisce la tensione che deve essere presente sul gate, anche esso tramite una resistenza di protezione. Questo per i circuiti di commutazione tradizionali.

Con la microelettronica tutti questi dispositivi sono inglobati magari in un unico piccolo microintegrato. Ma in ogni caso qualunque cosa a tempo richiede un oscillatore, un semplice circuito oscillante che dia il Clock per stabilire dopo quanti secondi accendere o spegnere il dispositivo. Ma senza alimentazione presa da fonte esterna od interna, NON PUO' essere acceso elettronicamente un dispositivo.

La levetta o la slitta, sono interruttori fisici non elettronici, perchè stabiliscono un contatto fisico chiudendo un circuito, contatto fisico che prima NON C'ERA. Nel contatto temporizzato invece l'alimentazione, ancora esclusa per il circuito asservito, c'era comunque già per il circuito servente.-

Il fatto che venga usato un pulsante per attivare è stato fatto per due motivi:

Il primo, un dispositivo a scatto richiede dimensioni non più compatibili con un microcircuito di telefono. Contatti e molle. La slitta consuma le piste con cui viene in contatto perchè deve effettuare la pressione con strisciamento di una laminetta di rame su due contatti per connetterli, ed occupa spazio. Consumandosi le piste e ci vuole poco è facile avere cattivi contatti o contatti insicuri. La possibilità di premere leggermente un pulsantino (per di più con gomme elettroconduttrici interposte, che non logorano le piste del circuito stampato) è stata utilizzata non appena sono stati inventati i circuiti a commutazione o quasi. Apri il tuo telefonino o la tastiera del tuo computer e vedrai che ormai i contatti sono a gomme elettroconduttrici come la connessione degli integrati ai display.-

Se ricordi bene le calcolatrici tascabili si accendevano con un interruttore a slitta. Poi si sono resi conto che prima o poi gli interruttori "ballavano" sui contatti e causavano malfunzionamenti. Glin integrati contatori infatti contano anche i microrimbalzi degli interruttori, ed infatti attualmente sono di solito dotati di circuito antirimbalzo, ossia che conta solo il principale contatto ed ignora gli altri di rimbalzo, fino al prossimo contatto voluto. Se prendi una calcolatrice attuale, di solito si accende con la pressione del tasto C od ON/OFF per alcuni secondi. La pressione non genera l'usura che genererebbe l'attrito, giusto?

Se il telefonino cellulare spento va lo stesso a scaricare la batteria, non è per la sola autoscarica della batteria ma perchè lo stand by, o lo stato di prealimentazione del circuito "spento" che spento non è mai, comunque, per poco che sia preleva energia elettrica e consuma. Energia di alimentazione che DEVE ESSERE SEMPRE COMUNQUE PRESENTE.

Spero che sia chiaro il concetto.
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uomodeighiacci
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MessaggioInviato: 16 Dic 2009 22:28    Oggetto: Rispondi citando

E' che scrivo senza pensare.. direi che hai ragone. Avevo in mente una cosa tipo: interruttore, resistenza elevata, condensatore elettrolitico e zener, una cosa simile al secondo circuito qui, valida per un generico "apparecchio" ma non conveniente in un telefonino.
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mauro_mbf1948
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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 01:37    Oggetto: Rispondi citando

uomodeighiacci ha scritto:
E' che scrivo senza pensare.. direi che hai ragone. Avevo in mente una cosa tipo: interruttore, resistenza elevata, condensatore elettrolitico e zener, una cosa simile al secondo circuito qui, valida per un generico "apparecchio" ma non conveniente in un telefonino.


Esattamente. Hai compreso il concetto ma ovviamente i circuiti raffigurati DEVONO essere alimentati sempre, per funzionare. Nei telefonini sarà un micro SCR a dare l'OK all'accensione o altro integrato che però lo contiene nella fotoincisione. Il diodo 1N4148 montato in antiparallelo al relè, (i relè nei telefonini ovviamente non esistono per ingombro e corrente assorbita più i disturbi che generano i contatti sulle onde radio) serve per evitare che le extracorrenti di apertura e di chiusura brucino all'istante il semiconduttore Transistor od altro) che comanda l'avvolgimento del rele, scaricando "a massa" le extracorrenti di apertura e chiusura generate. Ma con i semiconduttori che sostituiscono i contatti fisici del relais, non generando essi extracorrenti in apertura e chiusura, (scintille) questo problema, lo sai bene, non esiste più.-

Mauro
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uomodeighiacci
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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 19:17    Oggetto: Rispondi citando

mauro_mbf1948 ha scritto:
...ma ovviamente i circuiti raffigurati DEVONO essere alimentati sempre, per funzionare.

Sotto tensione sì, ma non "attivo" come nel caso di un interruttore a tempo comandato da un circuito oscillante. Ad ogni modo ho capito cosa vuoi dire.
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Cesco67
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MessaggioInviato: 20 Dic 2009 17:48    Oggetto: Rispondi

Discussione interessante

A mio avviso esiste il modo di accendere un circuito con un pulsante, anche se sicuramente non e' il metodo usato nei cellulari.
Il pulsante e' fisicamente in serie al positivo (o al negativo) della batteria, e in parallelo al pulsante un semiconduttore ad alta impedenza (quando non pilotato) come p.es. un mosfet. Nel circuito alimentato dal pulsante c'e' un timer (anche RC piu' trigger di schmitt) che pilota il gate del mosfet; per lo spegnimento ci sara' un qualcosa che interrompe il segnale al gate o che cortocircuita lo stesso a 0V (o VCC, a seconda del tipo impiegato, canale N o canale P), questo "qualcosa" potrebbe essere un secondo pulsante o un transistor pilotato dalla logica del circuito alimentato
E' lo stesso sistema che si utilizza negli impianti industriali per avviare i motori (vabbhe, l'ho fatta semplice ma il principio e' questo)
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