Milano, truccati appalti sul turismo
Arrestato in diretta tv l'assessore Prosperini
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MILANO - Avrebbe incassato una tangente da 230 mila euro. Arrestato "in diretta tv" per corruzione e turbativa d'asta l'assessore regionale al Turismo della Regione Lombardia Pier Gianni Prosperini in quota al Pdl. Era invitato alla trasmissione "Forte e chiaro" su Antenna Tre quando le agenzie hanno battuto le prime notizie del suo arresto. Prosperini non ha taciuto: "Ci sono delle agenzie che dicono che sono arrestato. Non è così. Sbagliano, sono qua bello paciarotto, bello tranquillo". Ma poi la voce è andata via ed è stato inutile per il conduttore ritentare di contattarlo.
L'inchiesta che ha portato in carcere l'assessore regionale riguarda presunte irregolarità su un appalto da 7,5 milioni di euro per promuovere in tv il turismo in Lombardia tra il 2008 e il 2010. Insieme all'assessore Pier Gianni Prosperini - conosciuto "predicatore" nelle tv private in Lombardia per le sue invettive moralizzatrici - è stato arrestato anche Raimondo Lagostena Bassi, proprietario di Odeon tv e Telereporter. In carcere pure Massimo Saini della Publicis, una società di consulenza di comunicazione che avrebbe avuto un ruolo di intermediario tra l'assessore e le società per la gestione della promozione del turismo. L'inchiesta conta diversi altri indagati a cui è stata notificata denuncia a piede libero. I reati contestati a vario titolo sono distrazione di fondi, turbativa d'asta, truffa. (dalla Repubblica)
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Pier Gianni Prosperini a Milano se lo ricordano da quando, leghista della prima ora, organizzava fiaccolate e cortei contro gli immigrati fin da quando Bossi sotto il Po non lo conosceva nessuno. Dal Pirellone inizia la sua ascesa nel potere milanese, diventando l'icona delle tivù private dalle quali catechizza il suo popolo con trasmissioni e telecomizi diventati di culto.
Obiettivi preferiti dei suoi strali, ovviamente, gli immigrati, ma anche i gay e i centri sociali. Così riesce a conquistare finalmente visibilità e una poltrona importante, quella di assessore regionale, nel 2005, continuando a coltivare la sua nicchia di popolarità anche grazie ai calendari in cui si definisce "baluardo della cristianità", "flagello dei centri sociali" e "sradicatore dei no global".
Poi, un giorno di fine dicembre, hanno sradicato lui, mentre parlava al telefono a una delle tante tivù lombarde che frequentava. Ha reagito a modo suo, in diretta: «Oh la Madonna! Mi vogliono arrestare? Ma io sono qua tranquillo e bello paciarotto!» (dall'Espresso)
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