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La politica italiana non sopporta più la Rete
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Autore Messaggio
VUV
Mortale adepto
Mortale adepto


Registrato: 08/08/07 21:29
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: 02 Gen 2010 18:47    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Merlin. Personalmente eviterei di confondere lo strumento (Internet) con l'uso che ognuno ne fa (c'è sempre qualcuno che abusa, e il comportamento anomalo va senz'altro stigmatizzato). Ciascuno si assume le responsabilità di ciò che dice e che fa, a prescindere dal fatto che usa la Rete, un giornale o un volantino. Il tema di cui si discute è a mio giudizio assai semplice. L'accesso ad uno strumento così importante come Internet deve rimanere libero, come liberi siamo di camminare per strada. Ciò non toglie che si debbano rispettare le regole di civiltà e di legge, ove applicabili alle concrete fattispecie, come avviene appunto per chi cammina per strada. Tu introduci il concetto di servizio pubblico, in parte applicabile, ma che secondo me può essere molto fuorviante. L'e-democracy non vive di semplici trasposizioni; occorre - ed è in atto - una complessa ed articolata reinterpretazione di diritti e doveri, e nessuno è in grado oggi di sapere dove ci porterà questo lavoro. Certamente si può dire che la partecipazione è fondamentale e limitarla è contrario al buon senso. Se un individuo commette un errore, va punito l'individuo, non può essere oggetto di repressione lo strumento che quell'individuo ha usato per commettere il misfatto. A meno che non si voglia utilizzare surrettiziamente il caso di specie per impedire o limitare l'uso di uno strumento potente per l'informazione e l'organizzazione della società civile....
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etabeta
Dio maturo
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Registrato: 06/04/06 10:02
Messaggi: 2704

MessaggioInviato: 03 Gen 2010 17:23    Oggetto: La rete fa' paura. Rispondi citando

La rete fa' paura come strumento costruito e non subito passivamente dai suoi frequentatori.
Rendono bene l'idea le parole, prese dal risvolto di sovracoperta, di un libro di Nicholas Negroponte del lontano 1995 dal titolo "Esseri digitali".

Scrive: "L'informazione non sarà più <spacciata> a potenziali consumatori, ma saranno gli utenti stessi a crearsi la specifica informazione di cui hanno bisogno."

Per un falso regime democratico come quello attuale l'esistenza di una voce libera è un pericolo che va' eliminato ad ogni costo. E' uno sforzo improbo infarcire tutta internet della loro propaganda, ci sarà sempre qualche voce libera, e allora per evitare ciò, per evitare che qualcuno possa mettere a nudo le loro malefatte, l'unica possibilità è chiudere la rete.

Speriamo che questo regime affondi prima di riuscire a mettere in atto i suoi propositi se no non ci sarà neanche bisogno di andare in Iran o in Cina ma rivivremo tranquillamente a casa nostra quello che sta succedendo in quei paesi.

Troppo pochi ricordano gli anni cinquanta quando persone come mio nonno prendevano botte dalla celere perchè protestavano per avere un lavoro, una dignità anche se in fin dei conti le vicende di Lodi di questi giorni rispecchiano esattamente il nostro passato.

tipicchio
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ITbit
Dio minore
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MessaggioInviato: 04 Gen 2010 09:27    Oggetto: Rispondi citando

Non e' questo il problema. Il governo e' tenero. Potete dire tutto quel che vi pare su toghe rosse, Di Pietro, opposizione, Repubblica, comprese le loro mamme, zie, nonne, figli minori.

Potete dire che i magistrati sono mentalmente disturbati, per esempio. Che e' giusto evadere le tasse. Che i poliziotti sono panzoni. Che gli impiegati pubblici sono fannulloni. Che gli intellettuali sono un'intellighenzia di merda. Che chi non vota per il governo e' un coglione. Che i giornalisti attuano disegni criminosi ..

Tutto quello che volete, lo potete dire su Internet, in tv, sui giornali, in piazza. Pero' ovviamente c'e' un limite alla decenza, se un onorevole della maggioranza sodomizza il vostro cane voi mica gli potete dare del pervertito su un blog, e' offensivo, anarchico e poco carino.

Bene quindi il disegno di legge, approvo in pieno Twisted Evil
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{Lexa}
Ospite





MessaggioInviato: 04 Gen 2010 11:42    Oggetto: La libertà (degli altri) fa paura Rispondi citando

Una società, quando è vista come un'azienda, deve avere i fattori della produzione sotto il pieno controllo dei dirigenti; solo così l'azienda funziona e produce reddito.
L'Italia è diventata "azienda Italia" e il mondo intero si avvia in questa direzione: direste mai che in un'azienda vige il Grande Fratello solo perché tutto e tutti sono controllati e perché le decisioni vengono prese da un "governo centrale"?
Internet è anarchico e incontrollabile e questo, come la storia insegna e per i motivi di cui sopra, non può piacere a nessun governo e quindi è logico che verrà impastoiato sempre di più; poi ogni scusa vale l'altra e, sempre come insegna la storia, basta trovare i giusti argomenti e si può far passare qualunque cosa...
Berlusconi è un manager, prima che un politico e le sue decisioni sono esattamente le decisioni di un uomo d'azienda e inoltre sono coerenti con il trend internazionale.
A me non piace per niente questo trend, perché l'essere umano in quanto tale è visto solo come un oggetto da manipolare per raggiungere questo o quello scopo, ma la realtà attuale è questa perché la gente attuale è così (da un punto di vista sociale) e sicuramente lo rimarrà ancora per qualche decennio.
Auguri a tutti noi
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ITbit
Dio minore
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Registrato: 28/05/09 16:07
Messaggi: 610

MessaggioInviato: 04 Gen 2010 13:13    Oggetto: Re: La libertà (degli altri) fa paura Rispondi citando

{Lexa} ha scritto:

Berlusconi è un manager


Esatto ed e' il manager della sua azienda che non e' l'Italia. E' per questo che come politico e' un fallito e come manager e' un grande.

E' capacissimo di fare i propri interessi, cioe' di guadagnare sempre di piu' di quanto da', e' incapacissimo di fare il contrario cioe' di dare molto piu' di quello che guadagna.

Morale, un manager (ma sarebbe meglio dire imprenditore e non e' proprio la stessa cosa) e' la bestia peggiore per occupare ruoli pubblici.

Geneticamente e' costruito e modulato per farsi gli affaracci propri, non riesce a fare altro.

Quanto al controllo di Internet, proseguendo con la metafora, il problema e' tutto che a certi imprenditori non piace lavorare in concorrenza ma vogliono il monopolio. Il monopolio dell'informazione ovviamente. Cosi' non saprai mai che ci sono alternative migliori o quanto facciano schifo.
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VUV
Mortale adepto
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: 04 Gen 2010 18:11    Oggetto: Libertà di accesso e di uso della rete Rispondi citando

Ciò che affermate, ITbit e Lexa, è condivisibile. Aggiungo solo che la metafora dell'impresa non può proprio applicarsi per almeno due ragioni:
1. i cittadini, accomunati dal patto sociale scritto nella Costituzione, sono elettori di chi governa e 'proprietari' dello Stato. Né l'una né l'altra condizione valgono per le imprese, tranne il caso - in parte - delle cooperative;
2. gli interessi della collettività non possono essere posti in subordine a quelli dei singoli.
Ma la scarsa consapevolezza civile dei nostri connazionali e il basso grado medio di istruzione lasciano spazi a semplicistiche mappe mentali. Un po' come quando si riesce a trasformare il dibattito politico in un confronto tra tifoserie. Tuttavia, anche questa metafora, ancorché largamente praticata, è fuorviante. Se fosse un buon paragone, finita la partita tutti a casa e si passerebbe a cose più concrete e importanti (il lavoro,la famiglia, ecc.). Ma la dialettica politica (come sosteneva Platone) è la cosa più importante per una civiltà degna di questo nome.E dunque relegare a rango di 'Bar dello Sport', dove vince chi la spara più grossa (in politica: la più demagogica e populista) e fa proseliti chi paga più da bere (in politica: leggi e leggine per favorire questo o quello), ammazza il confronto serio sul come usare le risorse (scarse) e indirizzare l'evoluzione della società verso mete condivise e compatibili. Cosa accada invece realmente del nostro Paese, sembra che la gente comune non riesca più a capirlo, né riesce ad esprimere una propria opinione per via della continua manipolazione delle informazioni o della loro selezione. Gli esperti sanno bene che il tempo e l'attenzione sono risorse limitate: se si occupa lo spazio disponibile con scemenze, ci sarà sempre meno gente in grado di formulare un giudizio di merito. Così, resta solo da tifare per questo o per quello.
Ciò che accade su Internet è tutt'altra cosa, ed è questo che fa paura.
Etabeta cita - a ragione - Negroponte; nel post precedente, avevo più in generale, affermato che l'e-democracy è tutta da inventare. Sta a noi sensibilizzare chi ci sta intorno, di qualsiasi colore esso sia e qualsiasi opinione abbia. Il potersi scambiare opinioni in libertà è alla base di qualsiasi società che cerchi risposte alle complessità di cui è fatta oggi lil nostro mondo. Internet è divenuta e diventerà sempre più l'agorà in cui sarà possibile realizzare la democrazia, per il semplice ma basilare motivo che aggregare persone è veloce e poco costoso. E questo fa molta paura ai potentati...
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{Tony}
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MessaggioInviato: 04 Gen 2010 18:27    Oggetto: Rispondi citando

sono tante le cose ... che a noi non piacciono dei politici. Ma devono ricordarsi che se sono li è perchè qualcuno li vota e devono rappresentare la gente, non fare i loro porci comodi come al solito e censurare tutto quello che non gli fa comodo.
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sorrisi
Mortale pio
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MessaggioInviato: 05 Gen 2010 10:02    Oggetto: berluska intelligente? Rispondi citando

non capisco perchè la maggior parte delle persone pensano che berluska sia intelligente o un grande manager.che magari non sia onesto o che pensi solo ai propri affari.non è vero:purtroppo per l'italia e gli italiani il suddetto berluska non è ne intelligente e nemmeno un grande manager.tra pochi anni, verrà a galla una visione di questo figuro,ovvero che è un furbetto del quartiere che grazie a craxi e ad "amici" non presentabili,occupa un posto che in altro momento storico e con altri italiani non sarebbe nemmeno pensabile.non vi rendete conto che senza questi "aiuti"potrebbe al massimo dirigere un circolo di barzellettieri volgari e scadenti.il fatto che faccia comunella con altri capi come bush,putin, etc, non depone certo a suo favore ma purtroppo,rende l'idea del periodo storico in cui viviamo.
guardatevi i vecchi video di mussolini e,senza fare paragoni vi renderete conto di quanto siano ridicoli avvilenti e degradanti per una persona di medio intelletto.la cosa peggiore e che anche con mussolini tanti italioti lo votarono ed acclamarono e lo stesso succede con questo clone semi decerebrato.buon 2010 a chi difenderà internet e tutte le libertà.[/b]
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ITbit
Dio minore
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Registrato: 28/05/09 16:07
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MessaggioInviato: 05 Gen 2010 10:24    Oggetto: Re: intelligenza Rispondi citando

sorrisi ha scritto:
non capisco perchè la maggior parte delle persone pensano che berluska sia intelligente o un grande manager


Imprenditore, non manager. C'e' una certa fattualita', parte da 0 euro piu' o meno e arriva a un patrimonio considerevole. Ci arriva con tanti punti interrogativi, vero, ma ci arriva. Ora se la misura del successo imprenditoriale e' il fatturato e l'utile e' indubitatamente un grande imprenditore.

Se di imprenditore dai una definizione anche etica allora potrebbe pure essere piccolo ma se contano solo i numeri c'e' poco da discutere.

Sull'intelligenza la faccenda e' enormemente piu' complessa. Anzitutto l'intelligenza non e' una ma sono molte. C'e' il genio linguistico capra in matematica, c'e' pure chi e' affettivamente intelligente (persone che fanno stare bene gli altri e che riescono a tirarne fuori il meglio). Economicamente e' intelligente, non c'e' dubbio. Almeno per la parte del suo portafoglio personale. Per tante altre intelligenze invece possiamo dire che e' messo male. Per esempio a 73 anni io di intelligenza a mettersi sotto i tacchetti un paese intero pur di poter fare le sue bizze non ce vedo tanta, c'e' patologia. In ogni caso bisognerebbe ammettere (e ammettiamolo pure) che di media la maggior parte dei compatrioti e' alquanto piu' cretina di lui visto che lo incensa.

Resto comunque del mio sul punto, che e' poi quello che conta, che come politico e' un incapace di prima grandezza, almeno se si intende politica non come avere il potere ma avere il potere per fare il bene della collettivita'. Questo proprio non gli riesce, contrasta con ogni fibra del suo corpo, dalla punta dei piedi ai capelli, pure quelli che ha perso nel tempo, trapiantati e sintetici compresi. E non ci riesce appunto perche' e' un buon imprenditore nel senso di capace di generare alti fatturati e utili per se' e non per altri. In un certo senso i cittadini sono la sua concorrenza (che avrebbero bisogno di una giustizia che funziona, maggior reddito per loro e meno per i superricconi, servizi pubblici che funzionano e meno capitali regalati ai soliti imprenditori amici ecc.) e lui e' bravissimo a far fuori la concorrenza.

Il punto e' interessante in quanto uno dei punti di forza di Silvio e' stato, e' un grande imprenditore bravo a fare affari e quindi sara' bravo anche a gestire i nostri di affari. Mi sembra di aver dimostrato il contrario proprio perche' bravo imprenditore gli affari li fa solo per lui.
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VUV
Mortale adepto
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MessaggioInviato: 05 Gen 2010 10:51    Oggetto: Libertà di accesso alla e di uso della Rete Rispondi citando

Caro ITbit, hai proprio ragione. Da oltre 15 anni la penso allo stesso modo, ed è per me sconcertante vedere quanta gente non faccia questa semplice ed essenziale riflessione: se Berlusconi sa fare bene i propri interessi e diventare l'uomo più ricco del Paese, a 60 o 70 anni suonati non potrà certo modificare in modo profondo la sua forma mentis; ergo, non può lavorare bene in favore della collettività. Ma tanti si identificano in lui, specie coloro che ammirano la spregiudicatezza e lo scarso rispetto delle regole (di mercato: all'estero, senza protezione politica dei compagni di merenda ha fatto essenzialmente flop; di legge: ricordiamoci che con sentenza passata in giudicato è stato riconosciuto colpevole di spergiuro e falsa testimonianza, guarda caso tra i reati amnistiati da una legge promulgata da Craxi giusto in tempo per evitargli di scontare la condanna; dell'etica e della religione: sappiamo abbastanza dei suoi comportamenti privati...).
Ciò nulla toglie alla conosciuta abilità di curare i propri tornaconti. Resta peraltro da valutare se sia davvero un imprenditore capace di convivere con la concorrenza e con le regole democratiche, dove dovrebbero averla vinta altri comportamenti. Ma è questo il punto: la parte di italiani che evadono le tasse e campano dell'illusione di essere furbi vedono in lui il modello perfetto di quello che desidererebbero fare ed essere. Con buona pace della democrazia e della civiltà di questa sciagurata nazione.
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{paolo del bene}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Gen 2010 19:13    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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{paolo del bene}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Gen 2010 23:47    Oggetto: - Rispondi

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