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Zeus News Ospite
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Inviato: 23 Set 2009 11:26 Oggetto: Vietato spiare i dipendenti sul web |
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Commenti all'articolo Vietato spiare i dipendenti sul web
Il garante ribadisce: le aziende non hanno il diritto di controllare l'attività in Internet dei lavoratori.
Foto di Lisa F. Young
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zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8148 Residenza: Atlantica
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Inviato: 23 Set 2009 23:19 Oggetto: |
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Alla fine comunque anche se il garante a detto che non doveva essere spaito resta comunque licenziato per giusta cuasa avendo abusato di risorse aziendali per fini privati senza il consenso dell'azienda ed anzia a sua insaputa, e magari scariscando materiale illegale o coperto da copyright.
Saranno in molti ad essere licenziati e spiati in futuro. |
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nino.dago Semidio

Registrato: 06/09/07 15:59 Messaggi: 232
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Inviato: 24 Set 2009 10:49 Oggetto: |
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Mi sento di dissentire fortemente da questa tua posizione.
Se, per valutare un illecito, ne compio un altro, invalido l'accertamento stesso. Questo, perlomeno, vale nella giustizia ordinaria, non so se valga la stessa cosa nel diritto del lavoro.
Il Garante è chiaro: ci sono molti strumenti leciti per valutare se un dipendente rispetta le norme contrattuali, non è possibile usare strumenti illeciti per fare tali accertamenti, a meno che non si trasformino gli strumenti illeciti in leciti tramite contrattazione individuale o collettiva.
Se poi ognuno vuole fare come vuole solo perché esiste il licenziamento per giusta causa e fregarsene della privacy, allora basta dirlo...
Sai che questo strumento, così configurato, consente anche di visionare i siti web che il dipendente visiona? Sai che, teoricamente, potrei conoscere i gusti sessuali, l'orientamento politico, l'appartenenza religiosa del soggetto?
Sai che la famosa legge sulla privacy dice che non puoi conoscere tutte queste cose di tizio, solo perché è tuo dipendente? Anche perché queste cose non hanno necessariamente legame con la produttività del soggetto.
Che poi un dipendente non debba usare gli strumenti informatici dell'azienda per fini personali, a meno che non esplicitamente concordato, è giustissimo, però ribadisco: usiamo i mezzi leciti per valutare il dipendente in tal senso, perché altrimenti diventa veramente una giungla.
A questo punto piazziamo le cimici negli uffici per scoprire se il dipendente chiama la moglie o l'amante in orario d'ufficio... piazziamo una microcamera in ogni stanza e mandiamo le immagini in streaming direttamente a casa del boss, tipo GF... sfreniamo la fantasia!
Se facciamo passare tutto sotto la coperta del "vabbé, ma comunque lui ha sbagliato", stiamo freschi. Il fatto che il dipendente ha sbagliato non giustifica l'azione dell'azienda. |
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{r.e.n.} Ospite
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Inviato: 24 Set 2009 11:34 Oggetto: però x tutti! |
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ma serviva spiarlo x nove mesi!?! non bastaa molto meno. E cnq mi potrebbe anche stare bene, in teoria, molto in teoria, ma allora spiamo anche i capi e i supercapi, con i loro stipendi 2, 4, 5, 10 o 20 volte più alti del dipendente.Non capirò mai ad es. perchè un dipendente non può fare un secondo lavoro, se ci riesce, personalmente già stento con uno... mentre l'avvocato può fare il prof. univ., il parlamentare ecc. ecc. per fare un es., molti parlamentari e/o docenti univ. ecc. fanno più attività. forse sono tutti superman siperwoman o hanno vari servetti e vice occulti o semplicemente fanno le cose male e incasinate e con pochi e niente controlli? |
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ioSOLOio Amministratore


Registrato: 12/09/03 19:01 Messaggi: 16342 Residenza: in un sacco di...acqua
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Inviato: 27 Set 2009 13:28 Oggetto: |
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ma non è molto più semplice limitare in partenza gli accessi alla rete?
Semplice, sicuro (anche da un punto di vista informatico) e non comporta problemi ne polemiche. |
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nino.dago Semidio

Registrato: 06/09/07 15:59 Messaggi: 232
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Inviato: 28 Set 2009 10:33 Oggetto: |
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Citazione: | ma non è molto più semplice limitare in partenza gli accessi alla rete? |
d'accordissimo, dove è possibile è la soluzione auspicabile. |
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shadow Eroe in grazia degli dei


Registrato: 08/09/05 14:28 Messaggi: 84 Residenza: barche
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Inviato: 25 Gen 2010 16:30 Oggetto: |
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ioSOLOio ha scritto: | ma non è molto più semplice limitare in partenza gli accessi alla rete?
Semplice, sicuro (anche da un punto di vista informatico) e non comporta problemi ne polemiche. |
qualcuno potrebbe illuminarmi su come fare?
Per esempio, posso impostare il router cosicché l'utente si possa collegare esclusivamente ad un certo sito (quello per il terminal server)?
Questa è una soluzione permessa?
Inoltre dove trovare informazioni precise per la normativa in merito?
grazie
shadow |
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Taurex Moderatore Software e Sistemi Operativi


Registrato: 10/10/04 11:44 Messaggi: 1057 Residenza: Internet
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Inviato: 25 Gen 2010 19:15 Oggetto: |
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ioSOLOio ha scritto: | ma non è molto più semplice limitare in partenza gli accessi alla rete?
Semplice, sicuro (anche da un punto di vista informatico) e non comporta problemi ne polemiche. |
Da noi funziona così... |
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freemind Supervisor sezione Programmazione


Registrato: 04/04/07 21:28 Messaggi: 4643 Residenza: Internet
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Inviato: 26 Gen 2010 00:09 Oggetto: |
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shadow ha scritto: | Per esempio, posso impostare il router cosicché l'utente si possa collegare esclusivamente ad un certo sito (quello per il terminal server)?
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Più che altro dovresti utilizzare una whitelist, io passerei attraverso un proxy che blocca tutte le chiamate verso gli indirizzi diversi da quelli che voglio permettere.
shadow ha scritto: |
Questa è una soluzione permessa?
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Sì, senza problemi. Tu dalla rete fai uscire ed entrare quello che ti pare.
shadow ha scritto: |
Inoltre dove trovare informazioni precise per la normativa in merito?
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Al momento no so dirti, dovrei cercare.
shadow ha scritto: |
grazie
shadow |
bau |
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shadow Eroe in grazia degli dei


Registrato: 08/09/05 14:28 Messaggi: 84 Residenza: barche
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Inviato: 26 Gen 2010 10:28 Oggetto: monitorare navigazione internet |
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[quote="freemind"] shadow ha scritto: | Per esempio, posso impostare il router cosicché l'utente si possa collegare esclusivamente ad un certo sito (quello per il terminal server)?
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Più che altro dovresti utilizzare una whitelist, io passerei attraverso un proxy che blocca tutte le chiamate verso gli indirizzi diversi da quelli che voglio permettere.
Io stavo pensando di far si che gli utenti possano usare la propria linea internet solo ed esclusivamente per collegarsi al nostro terminal server. Il quale gestisce poi la navigazione attraverso un sonicwall, sul quale sono impostati vari filtri contenuto, e che pertanto esclude social networks, siti porno, ecc. ecc.
questo penso che dovrebbe limitare un po' il "caz.eggio" durante l'orario di lavoro.
per whitelist come funziona? intendi che devo usare/creare una whitelist dei siti ai quali l'utente può accedere?
Altra cosa: se l'azienda avvisa i dipendenti che non è consentito l'uso di internet a titolo personale, questo ha un qualche valore? Non riesco a trovare nulla di certo in proposito? (anche il link a qualche informativa recente andrebbe benissimo).
se l'azienda avverte gli utenti che inizierà a monitorare i log del firewall, poi può farlo?
[fermo restando che all'azienda interessa sapere se l'utente naviga per i fatti suoi e non perché lo fa]
Dalla discussione capisco che non sia giusto pedinare uno per sapere perché frequenta una certa community o visita certi siti, lo condivido pure. Ognuno frequenti la gente e i luoghi che vuole, ma nn mentre è remunerato per fare dell'altro.
Anch'io da casa navigo quasi ogni tipo di sito, non accetterei mai mi si vietasse di farlo (se non per ragioni da me condivise), ma al lavoro non lo ritengo corretto.
b.tutto a tutti
shadow |
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Danielix Amministratore


Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9736 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
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Inviato: 26 Gen 2010 17:15 Oggetto: |
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nino.dago ha scritto: | Se, per valutare un illecito, ne compio un altro, invalido l'accertamento stesso. Questo, perlomeno, vale nella giustizia ordinaria... |
mmmh... forse in quella americana, folle e assurda...
Metti che io un giorno installo in gran segreto una webcam connessa via web al mio computer in casa dell'insegnante dal quale mia figlia va a fare ripetizioni pomeridiane.
Metti che registro un filmato dove lui commette chiaramente abusi sessuali su di lei.
Consegno la registrazione ai Carabinieri.
Io mi beccherò una bella multa per violazione di privacy (e non sono manco tanto sicuro che non chiuderebbero un occhio), ma lui si fa vent'anni di galera per abusi sessuali su minore, ne puoi star certo.
In USA no...
Fermo restando che sono con te nella tua conclusione:
Citazione: | Se facciamo passare tutto sotto la coperta del "vabbé, ma comunque lui ha sbagliato", stiamo freschi. Il fatto che il dipendente ha sbagliato non giustifica l'azione dell'azienda. |
che significa solo che devono pagare entrambi giacché entrambi hanno commesso un illecito, ma, come tu dici, non giustifica - rispetto al mio esempio estremo - l'illecito dell'azienda per un motivo molto più "futile".
In sostanza, sempre di applicare il buon senso si tratta...  |
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Corradi Mortale pio

Registrato: 05/09/10 23:43 Messaggi: 22 Residenza: Desio (MI)
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Inviato: 05 Set 2010 23:52 Oggetto: |
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Si può tranquillamente affermare che in Italia la stragrande maggioranza delle PMI e la quasi totalità delle grandi Industrie è dotata di apparentemente innocui strumenti informatici che, alla luce del sole e nella piena legalità, sono impiegati per regolare l’accesso a Internet da parte degli Utenti riducendone la possibilità operativa per contrastare fenomeni quali Social Networking, Scommesse on-line, o visitazione di Siti illegali.
Meno noto è che la pressoché totalità di questi strumenti è in grado di registrare puntualmente ogni accesso ad un sito di ogni Utente e a registrare queste informazioni su file dall’illimitata possibilità di conservazione e consultazione quasi ci fosse una telecamera puntata alle spalle del dipendente durante tutta la giornata lavorativa. La differenza è che una telecamera è visibile e da questa ci si può difendere denunciando il fatto all’ Ispettorato del Lavoro, mentre questi strumenti sono perfettamente occultati e sforneranno in continuazione dati sulle preferenze politiche, religiose, sessuali, razziali oltre che sullo lo stato di salute del Lavoratore. Se è vero che questa raccolta, essendo svolta in violazione di una Legge dello Stato (Art.4 dello Statuto dei Lavoratori), non può essere portata davanti ad un Giudice quale prova di un eventuale illecito, è altrettanto vero che queste informazioni sono a disposizione di chiunque desideri farsi una precisa idea della sfera privata di un dipendente, fornendogli un potentissimo Strumento di Controllo a distanza.
A quel punto molteplici sono i mezzi tristemente noti per indurre l’elemento divenuto indesiderato ad andarsene.
La soluzione viene da un'impresa tutta italiana che, a dispetto di chi lamenta la mancanza del coraggio per investire in ricerca e sviluppo nostro Paese, ha elaborato una soluzione tanto semplice quanto geniale.
La Black Box, così è stata battezzato il dispositivo brevettato dalla società xyz appartenente al Polo tecnologico Brianza, offre per la prima volta la possibilità di garantire l’effettiva illeggibilità di un file, qualsiasi sia la sua natura.
Gli effetti di questa nuova garanzia della quale i Lavoratori beneficeranno ha anche risvolti sociali importanti. Si pensi che la maggior parte delle attività di scaricamento di materiale pedopornografico si svolge nel corso degli orari di pausa all’interno delle aziende sfruttando quell’anonimato che dal proprio PC di casa sicuramente non è garantito.
Questo avviene mancando la consapevolezza, da parte degli utenti, che un’attività criminosa potrà comunque emergere in caso di denuncia e se è vero che nessuno in azienda potrà avere controllo del loro operato è altrettanto vero che le Forze dell’Ordine a quelle informazioni potranno avere accesso. |
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