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nucleare: un maledetto imbroglio
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
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MessaggioInviato: 24 Dic 2009 14:21    Oggetto: nucleare: un maledetto imbroglio Rispondi citando

- nucleare: un maledetto imbroglio –
di Paolo De Gregorio, 23 dicembre 2009

La “cifra” con cui si parla di questo argomento è quella dell’inganno, delle bugie, delle omissioni. Non si riesce a costringere i paladini del ritorno al nucleare in Italia a conteggiare, nel costo del kilowattora nucleare, i costi di dismissione delle centrali obsolete e i costi di stoccaggio delle scorie, che devono essere sorvegliate per centinaia di anni.
I punti deboli, che fanno del nucleare un progetto da scartare (e per di più pericoloso e stupido visto che ci sono energie alternative), sono il fatto che si dipenda da un elemento che non possediamo, l’uranio, che è scarso, i cui costi continuano a lievitare e comunque non ha futuro per esaurimento, e l’antieconomicità che necessariamente viene fuori se si costringono quei gaglioffi che vogliono il nucleare a conteggiare tutti i costi di un piano industriale, che deve comprendere anche quelli di totale dismissione delle centrali obsolete e la messa in sicurezza delle scorie. A tali costi bisogna aggiungere quelli degli eventuali aiuti statali, comprese quelle agevolazioni che verranno date alle popolazioni dove verranno costruite le nuove centrali, nella forma di riduzione delle tasse, della riduzione del costo di servizi, e tutte le diavolerie che si inventeranno per comprarsi il consenso dei sudditi.

Chiunque vuole opporsi al nucleare deve puntare su questi due punti: DIPENDENZA dall’estero per l’uranio e il suo esaurimento, ANTIECONOMICITA’ se si costringono i dottor Stranamore a fare i conti veri di tutto il processo industriale.
Il Referendum è la strada giusta, ma il dibattito non deve puntare sulla emozionalità, né sul fatto di schierare destra e sinistra. La ragione deve spiegare che è un progetto antieconomico, cifre alla mano, ci lascia dipendenti dall’estero come per il gas e il petrolio, è pericoloso, e la microgenerazione, con il fotovoltaicoe l’eolico, diffusa su tutto il territorio, è in grado di fornirci tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, basta facilitarne il percorso e non ostacolarlo come si fa oggi.

-Un altro progetto “nucleare”, che mi piacerebbe veder fallire, è quello iraniano.
Gli USA e Israele sostengono di temere una futura bomba in mano agli iraniani. Naturalmente per questi democratici paesi, armati di bombe atomiche pronte all’uso, gli iraniani non hanno il diritto di temere la superiorità assoluta dei loro nemici dichiarati e non hanno il diritto di cercare un equilibrio nucleare che, come la “guerra fredda” ha dimostrato, è l’unica garanzia per evitare le guerre.
Sulla convinzione che gli americani “buoni” non userebbero mai la bomba nucleare, avrei dei meditati dubbi, visto che già ne hanno usato due in Giappone sui civili, e la democraticissima signora Clinton ha sostenuto che l’America “vaporizzerebbe” qualunque paese usi l’atomica contro Israele.

La grande carta politica che l’Iran potrebbe giocare non è quella di avere un piccolo e costosissimo arsenale atomico, che comunque non lo metterebbe al riparo da una devastante rappresaglia, ma quello di chiedere con forza il disarmo nucleare totale, sotto il controllo dell’ONU, offrendo sul tavolo la sua rinuncia al programma atomico, perché il timore di essere minacciati o attaccati da una potenza nucleare vale per tutti, e affermare che è intollerabile un mondo in cui ci sia un gruppo di paesi armati di queste bombe, con cui si esercita un potere reale, e che si voglia impedire ad altri di dotarsi di quelle armi per continuare nella propria supremazia.
Ci parrebbe una storica lezione di etica, diretta da un paese islamico alle false democrazie occidentali, che con i loro apparati militari fanno politica e spendono una enormità di denaro.

E sarebbe anche ora che si capisse una cosa elementare, che l’apparato militare americano, con le sue 900 basi nel mondo e la sua totale supremazia di mezzi (atomiche comprese), non ha messo al riparo l’America dal suo declino imperiale. Il mondo economico è diventato multipolare, i successi e le iniziative produttive di paesi immensi come Cina, India, Brasile, Indonesia hanno strappato grandi fette di mercato che non torneranno più in mani occidentali, e la Cina comunista in qualunque momento potrebbe far crollare il valore del dollaro se solo pretendesse di riscuotere i buoni del tesoro americani in suo possesso.
I destini del mondo non li hanno decisi gli arsenali nucleari, ma il prepotente ingresso nel mercato di nuovi soggetti che si sono liberati dal colonialismo e dal neocolonialismo delle multinazionali.

Caro ayatollah Kameney, guida suprema dell’Iran, spiazza i falsi democratici occidentali chiedendo il totale disarmo atomico e ferma tu per primo il programma di arricchimento dell’uranio.
Per noi, che odiamo le armi atomiche e le centrali ad energia atomica, sarebbe straordinariamente divertente sentire con quali argomenti le potenze nucleari cercherebbero di mantenere i loro arsenali, e comunque sarebbero definitivamente smascherate.
Il gioco di Usa ed Israele è quello del gatto con il topo. Infatti, dopo che vi sarete svenati per costruire la bomba, vi attaccheranno e avranno l’alibi per fregarvi il petrolio e nel contempo stanno già finanziando e organizzando l’opposizione interna che trasformerà la repubblica islamica in una provincia della Exxson Mobil.
Paolo De Gregorio

p.s. sull’argomento nucleare ho riportato dati su “pro-memoria nucleare”, in data 25.6.08, reperibile sul web
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uomodeighiacci
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MessaggioInviato: 28 Dic 2009 21:29    Oggetto: Rispondi citando

l'italia è zona sismica, se le centrali venissero costruite a regola d'arte (e ho i miei dubbi..) che succede poi se un terremoto apre in due un reattore?
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Gateo
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MessaggioInviato: 29 Dic 2009 19:36    Oggetto: Rispondi citando

uomodeighiacci ha scritto:
l'italia è zona sismica, se le centrali venissero costruite a regola d'arte (e ho i miei dubbi..) che succede poi se un terremoto apre in due un reattore?
Un cazzo, vedi il Giappone, 55 centrali nucleari ed una sismicita' enormemente superiore alla nostra.
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max1
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MessaggioInviato: 29 Dic 2009 20:37    Oggetto: Rispondi citando

E poi non tutte le zone sono ad alto rischio sismico, vedi la demenza di chiudere la centrale di Trino per poi comprare l'energia prodotta dalle belle centrali francesi a ridosso del confine con l'Italia. Se esplode una di quelle centrali io ci rimango secco, se esplode la centrale di Trino io ci rimango secco allo stesso modo, quindi dove sta il vantaggio di non riaprire (se non tutte) almeno alcune centrali? Un'evoluzione dal punto di vista sicurezza dai tempi di Cernobyl dovrebbe essere avvenuta, e anche se non fosse io sono sempre a rischio causa esplosione e radiazioni, ma preferirei che a farmi correre questo rischio fosse perlomeno una centrale italiana.. Rolling Eyes
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uomodeighiacci
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MessaggioInviato: 30 Dic 2009 11:02    Oggetto: Rispondi citando

Gateo ha scritto:
Un cazzo, vedi il Giappone, 55 centrali nucleari ed una sismicita' enormemente superiore alla nostra.

Forse in via teorica hai ragione, però in pratica qui siamo in italia, e ancora abbiamo i fiumi che allagano le cisterne con le scorie radioattive (vedi report, se vuoi ti cerco la puntata specifica).

max1 ha scritto:
...io sono sempre a rischio causa esplosione e radiazioni, ma preferirei che a farmi correre questo rischio fosse perlomeno una centrale italiana.. Rolling Eyes

se "tanto quando succede qualcosa ad altri ci andiamo di mezzo anche noi" non è minimamente un motivo valido per fare lo stesso!!

p.s. questo poi è solo un dettaglio, no?
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 30 Dic 2009 14:26    Oggetto: Rispondi citando

caro max1,

non è proprio così. I pericoli non derivano solo dall'esplosione di una centrale, cosa mai avvenuta e improbabile, ma da guasti o perdite che, subdolamente hanno effetti non visibili nell'immediato. Tra l'altro tutti i guasti verificati nelle centrali che, come dici, ci circondano, sono stati segnalati con ritardo e i dubbi sulla trasparenza delle informazioni ci sono tutti. Tra l'altro quella della vicinanza delle centrali d'oltr'alpe è una tesi che Scaiola sostiene nelle interviste...)
Non mi sembra sia la stessa cosa avere una centrale sul proprio territorio o, come quelle francesi, ad almeno 150 km dai confini (così ho letto riguardo alla centrale di Trecastin quando si sono verificati i problemi):
Per tornare a Chernobil ricordo che morirono coloro che erano più vicini alla centrale e soprattutto addetti ai lavori e coloro che furono mandati a spegnere il reattore. Le conseguenze sulla salute arrivarono sino da noi e i medici, ancora oggi, quando trovano una tiroidite attribuiscono la causa a Chernobil (non hanno dubbi su altre origini!...), ma non è mai stata fatta una seria indagine epidemiologica al riguardo.

Volutamente nel mio scritto non ho trattato l'aspetto fondamentale dei rischi connessi alla scelta nucleare, mi sono limitato, perchè li ritengo sufficienti per dire no, a due motivi fondamentali, razionali e non basati sulle emozioni, e sono quelli della antieconomicità e della dipendenza dall'estero di una materia, che tra l'altro, sarà reperibile, a costi sempre maggiori, e per un periodo limitato che al massimo si prevede in 50 anni. Se poi è vero che la Cina (notizia tg) intende costruire tante centrali nel prossimo decennio, l'esaurimento si anticiperà.

ciao a tutti
paolo
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max1
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MessaggioInviato: 31 Dic 2009 14:10    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
p.s. questo poi è solo un dettaglio, no?

Non vedo dove sia il problema nel far ripetere il referendum, mi pare non sia incostituzionale e non da fastidio a nessuno.

Citazione:
I pericoli non derivano solo dall'esplosione di una centrale, cosa mai avvenuta e improbabile, ma da guasti o perdite che, subdolamente hanno effetti non visibili nell'immediato.

Proprio per questo, non essendo neanche sicuri degli effetti di perdite e varie, un italiano al confine (e non troppo), potrebbe ricevere danno per l'energia che paga ai francesi Rolling Eyes...
Vi sarebbe lo stesso rischio se la centrale che ho citato fosse riaperta, ma almeno non ci sarebbe la situazione descritta sopra, che mi pare quasi un paradosso..
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uomodeighiacci
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MessaggioInviato: 27 Gen 2010 22:24    Oggetto: Rispondi citando

dal Messaggero
Citazione:
ROMA (15 gennaio) - Gli assessori all'Ambiente di 11 regioni italiane (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana) hanno impugnato per «incostituzionalità» il decreto legge 99/2009 sul ritorno al nucleare.

Lo riferisce l'assessore calabrese Silvio Greco. Il decreto delega al governo l'individuazione dei siti per la localizzazione delle centrali. In un documento elaborato al termine di una riunione gli assessori affermano che c'è stato «l'ennesimo vulnus al principio di leale collaborazione». In particolare, si lamenta lo scarso coinvolgimento degli Enti Locali nella scelta dei siti. Il documento - spiegano quattro assessori dopo la riunione - Filiberto Zaratti per il Lazio, Onofrio Introna per la Puglia, Nicola de Ruggiero per il Piemonte, e Greco per la Calabria - ha ricevuto anche il sostegno di Veneto, Campania, Sardegna e Sicilia, arrivando così a 15 regioni.


continuano a fregarsene di questo
bha, meglio di niente... Rolling Eyes
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 28 Apr 2010 11:42    Oggetto: Rispondi citando

E' stato detto molto sul progetto di rifare le centrali nucleari in Italia e, per fortuna, ora si tratta di raccogliere le firme e coalizzare le persone pensanti e responsabili contro questo insano progetto.
C’è però un aspetto del problema che non è venuto fuori, ma che io considero più deleterio e pericoloso del fatto di avere una centrale vicino alla propria casa. Si tratta di un tipo di energia concentrata in pochissime mani, una lobby per capirci, capace di influenzare la dinamica dei prezzi, multinazionale di fatto in quanto dipendente da parti di tecnologie straniere e dalle pochissime miniere di uranio fuori del nostro territorio e controllo, che, come tutte le multinazionali, è in grado di sfuggire ad eventuali responsabilità.
Di fronte a questi colossi economici e politici, il cittadino conta ben poco, la maggior parte degli incidenti tecnici avvenuti nelle centrali francesi sono stati nascosti alla popolazione e, come si può ben intuire, non è facile fornire prove senza possedere sofisticati mezzi di misurazione e controllo.

La concentrazione del potere energetico, di cui le centrali sono la massima espressione, corrisponde ad incrementare quel “grande modo di produrre” di tipo multinazionale e globale, che va a contrapporsi a quel “piccolo modo di produrre”, in questo caso di energia pulita e rinnovabile che, se diffuso su tutto il territorio in centinaia di migliaia di piccole unità di produzione, crea un diffuso benessere economico, genera cultura di indipendenza ed autonomia energetica, aiuta l’agricoltura a restare sul territorio integrando il proprio reddito agricolo con quello derivante dal vendere energia prodotta con fotovoltaico o eolico.
Lo scenario che si apre con il nucleare è anche socialmente nocivo, in quanto impedirebbe quella rivoluzione verde delle “fattorie solari”, che potrebbero riportare nelle campagne milioni di persone, anche tecnici, gente stufa di vegetare in città invivibili, alla ricerca di uno stile di vista sostenibile, sobrio, in armonia con la natura e i propri vicini, senza nessuna competizione con nessuno.
Se si riuscisse a far dilagare fin da subito la proliferazione di piccoli impianti, in pochissimi anni avremmo una riduzione consistente del fabbisogno energetico e il nucleare non partirebbe o si fermerebbe per mancanza di mercato.

La partita si gioca sul referendum, ma anche sulla ricerca di autosufficienza energetica da parte di milioni di persone che possono attuarla.
Ricordo che la provincia di Bolzano produce con le rinnovabili il 56% del suo fabbisogno e ha l’obiettivo di arrivare al 75% nel 2013 e al 100% nel 2020.
La ricetta è semplice: imitare i bolzanini e l’incubo nucleare sarà solo un brutto ricordo.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 30 Apr 2010 15:50    Oggetto: Rispondi citando

L'incubo nucleare è già morto prima di esser epartorito, visto che tutti ( ripeto tutti compresi leghisti, finiani, bocchiniani, ex-post-pre-fastdemocristiani oltre a tutte le opposizioni, pure quella marziana e del burkinafaso) hanno già detto no grazie, ci basta la scoria del nanito radioattivo di palazzo grazioli!

Per quanto riguarda il monopolio energetico quello è già adesso con enel, Edison-EDF, Sorgenia di DeBenedetti ed ACEA Evil or Very Mad
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Residenza: Sono brusco con voi solo perchè il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta

MessaggioInviato: 30 Apr 2010 22:02    Oggetto: Rispondi

Citazione:
La “cifra” con cui si parla di questo argomento è quella dell’inganno, delle bugie, delle omissioni. Non si riesce a costringere i paladini del ritorno al nucleare in Italia a conteggiare, nel costo del kilowattora nucleare, i costi di dismissione delle centrali obsolete e i costi di stoccaggio delle scorie, che devono essere sorvegliate per centinaia di anni.

e hai già detto (a mio avviso) tutto ciò che c'è da dire sul tema.
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