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digirun Dio maturo


Registrato: 23/03/08 00:37 Messaggi: 1687 Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)
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Inviato: 29 Gen 2010 21:00 Oggetto: FABBRICHE CHE CHIUDONO |
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Stavo vedendo il telegiornale (in sottofondo, mentre navigo, altrimenti non ce la faccio...) si parlava della manifestazione dei lavoratori dell'ALCOA che hanno "invaso" le piste dell'aereoporto di Cagliari, rendendolo "non fruibile di fatto" per qualche ora... con tanto di celerini che manganellavano.
La multinazionale amerikana, dopo aver sfruttato la manodopera itaGliana a basso prezzo, inquinato aria terra e mare, se ne va, portando il lavoro dove costa meno....
Ho visto che sul loro sito pubblicizzano il fatto che le ferrari usano il "suo" alluminio, e i loro processi di fabbricazione.
Bene, ho una proposta, che se ne vadano pure, ma non potranno portare via neanche una vite, la fabbrica verrà nazionalizzata, in compartecipazione con gli operai e i quadri, continuerà a produrre alluminio, LO STATO imporrà l'acquisto di QUESTO alluminio, proibendo l'acquisto di allumino ALCOA proveniente da altri stabilimenti extraeuropei!
Idem con la fiat di Termini Imerese, lo stabilimento DEVE venire nazionalizzato ( l'abbiamo già ampiamente pagato con le nostre tasse) per produrre qualcosa di utile, per esempio un'utilitaria elettrica a basso costo, da sostituire a tutte le nostre seconde auto funzionanti con combustibili fossili.
Se resta spazio potremmo costruire aerogeneratori, attualmente li compriamo tutti all'estero: danimarca, germania e spagna, possibile che non siamo in grado di farceli da soli?
Gli imprenditori squali, dovrebbero capire che: o mangiano questa minestra (un po' amara, indubbiamente, vista la crisi, di cui comunque molti di loro sono corresponsabili) altrimenti chiudono e lasciano fare un mestiere che non sanno più fare ad altri.
Lo stato potrebbe prendersi la corresponsabilità della conduzione.
Inutile continuare a dare soldi agli agnelli che se li mettono, in gran parte, in tasca, meglio nazionalizzare e finanziare direttamente senza "provvigioni a terzi" l'impresa.
In due parole così, naturalmente suona un po' "grezza", ma potrebbe, con l'impegno di tutti, funzionare.
L'alternativa e finire tutti col culo per terra a scannarci per un tozzo di pane, I suppose  |
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freemind Supervisor sezione Programmazione


Registrato: 04/04/07 21:28 Messaggi: 4643 Residenza: Internet
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Inviato: 29 Gen 2010 21:12 Oggetto: |
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Concordo digi!
Però io ci metterei anche qualche legnata! |
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digirun Dio maturo


Registrato: 23/03/08 00:37 Messaggi: 1687 Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)
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Inviato: 29 Gen 2010 21:17 Oggetto: |
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Quelle meglio non pubblicizzarle... di notte, un grande sacco in testa.... e giù come se grandinasse!
Leggi,se ne hai voglia, questo articoletto, in particolare il paragrafo intitolato: e se invece fosse vero?
Citazione: | Ma se riteniamo invece che i conti tornino, che le tessere del mosaico di Pike si incastrino alla perfezione, che il quadro che si forma sia quanto meno sconcertante, allora le cose diventano molto più serie.
In questo caso siamo tutti costretti ad assumerci le nostre responsabilità.
Dobbiamo prepararci e costruirci al più presto un centro-studi-strategici per operare contro tali eventi, o per attrezzarci convenientemente in vista dei medesimi.
Non c’è il due senza il tre suona quanto mai sinistro. Ma occorre farci un pensierino.
Sul nostro territorio ospitiamo qualche milione di stranieri, per lo più islamici, giovani ed agguerriti, ed abbiamo pure popolazioni Rom non integrate, che vivono troppo spesso di furti e di altre singolari attività. Nella maggior parte si tratta comunque di persone oneste, pacifiche, utili e non malintenzionate.
Ma in caso di rottura degli equilibri internazionali, in caso di disordini religiosi ed economici, tutto potrebbe cambiare anche in modo drammatico. |
la vedo una cosa verosimile, tutti questi immigrati frustrati, che adesso stanno buoni, ma potrebbero esplodere una volta che mancassero le forze di polizia, impegnate in "altro"
speriamo bene  |
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madvero Amministratore


Registrato: 05/07/05 21:42 Messaggi: 19510 Residenza: Sono brusco con voi solo perchè il tempo è a sfavore. Penso in fretta, quindi parlo in fretta
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Inviato: 30 Gen 2010 00:00 Oggetto: |
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l'interessante dibattito lanciato da digirun è finito qui. |
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digirun Dio maturo


Registrato: 23/03/08 00:37 Messaggi: 1687 Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)
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Inviato: 30 Gen 2010 00:04 Oggetto: |
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madvero ha scritto: | se abbiamo un seguito, dopo lo splitto in un nuovo 3d (a partire dal tuo intervento).
se invece non mi si fila nessuno... beh, prima e dopo mi butto da sola fra le segnalazioni. |
ti offrirò la mia spalla su cui piangere in pace
3 ore? impossibile, almeno che tu non l'abbia letto già nei mie pensieri o abbia una macchina del tempo al che ti chiederei di prestarmela, vorrei tornare indietro di un po', ed offrire preservativi a qualche mamma, la sera stessa in cui furono concepiti alcuni figuri... immagina quali
ma su quale articolo stai scrivendo? la legge d'alia, suppongo...
buon lavoro!  |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 30 Gen 2010 15:17 Oggetto: |
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senzail minimo dubbio l'argomento trattato è prioritario.
Nei giorni scorsi avevo scritto questo articolo che contiene un obiettivo minimo da ottenere: il salario sociale per tutti i disoccupati. lo allego
-l’insostenibile logica della globalizzazione e delle multinazionali -
Attualmente in Italia abbiamo, tra le altre, due grosse emergenze occupazionali, quella di Termini Imerese, e quella della Alcoa in Sardegna, e si parla di stabilimenti da chiudere per sempre.
Entrambe sono entità multinazionali che rispondono a logiche di profitto in cui non si tiene in alcun conto il lato umano dei problemi, e quando decidono una ristrutturazione, una delocalizzazione, una chiusura, è proprio inutile fare qualunque trattativa.
E’ profondamente sbagliato da parte del movimento dei lavoratori invocare mediazioni governative o mobilitazioni sul territorio per decisioni che sono già state prese e con una probabilità del 99% sono irrevocabili.
L’Alcoa (multinazionale americana dell’alluminio) sta già costruendo un enorme impianto in Arabia Saudita, dove ha energia a basso costo e lavoro di immigrati a buon mercato e niente e nessuno può imporle di rinunciare ai vantaggi della globalizzazione.
La Fiat, pur avendo avuto sovvenzioni statali per decenni, ha spostato il baricentro produttivo negli USA, lì farà le macchine elettriche del futuro. Anche in questo caso è il potere economico che risulta il principe dei poteri e la politica non conta nulla di fronte alla logica e alle decisioni del mercato,
Qui bisogna fare chiarezza: la globalizzazione, accettata e condivisa quasi da tutti, arricchisce le imprese che hanno mano libera nelle proprie scelte di portare all’estero la propria produzione, rincorrendo le eterne e vecchie cose che interessano ai padroni: manodopera a basso costo e sottomessa, materie prime a prezzi bassi.
Chi ha fatto e fa le spese della dittatura del mercato sono i salariati, diventati tutti precari ed insicuri ricattati da un mercato di riserva di immigrati pronti a prendere il loro posto, che danno il voto ai padroni della Lega cercando in tal modo di ottenere un occhio di riguardo per il futuro del loro lavoro.
Di fronte a questa situazione e alla assenza di un sindacato e di una sinistra, credo che l’unica strada percorribile sia quella di arrivare ad un “sindacato unico” dei lavoratori, autogestito da loro stessi, che chieda quella sicurezza di vivere dignitosamente, che deve essere data a tutti, superando l’istituto della cassa integrazione a scadenza, nella forma di un “salario sociale” per tutti i licenziati e i disoccupati, della entità del 50% di un salario medio.
In uno stato capitalista e con la economia globalizzata non si può parlare di lavoro come “diritto” in un mercato instabile ed evanescente e, per non essere condannati alla totale precarietà ed insicurezza, bisogna pretendere un contrappeso da ottenere con l’autogestione e la lotta dura.
In parole povere, se tu Stato non hai alcun potere sull’economia, che può fare quello che vuole, che rende i rapporti di lavoro instabili e precari, tu Stato devi prevedere un contrappeso finanziato dalla fiscalità generale che diventi “salario sociale” per tutti i disoccupati.
Deve diventare un diritto come la pensione sociale e nessuno in un paese democratico deve essere lasciato nella disperazione e nell’abbandono.
Paolo De Gregorio
27.1.10 |
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Danielix Amministratore


Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9749 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
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Inviato: 30 Gen 2010 15:46 Oggetto: |
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freemind ha scritto: | Concordo digi!
Però io ci metterei anche qualche legnata! |
Se dimentichi di chiamarmi, però, le legnate le do a te... 8) |
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