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Casinari e masochisti
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bdoriano
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MessaggioInviato: 10 Mar 2010 11:56    Oggetto: Casinari e masochisti Rispondi

Terra Magazine (Brasile) ha scritto:

Trapalhões e masoquistas

Vera Gonçalves de Araújo
De Roma


Para poder declarar definitivamente a política italiana um grande circo, só está faltando o toldo. A última novidade é que as eleições nas duas principais regiões (equivalentes aos estados brasileiros) do país - o Lácio, capital Roma, e a Lombardia, capital Milão - deverão acontecer em 28 de março próximo sem os candidatos direitistas, no Lácio, e sem a lista de apoio ao candidato a governador direitista da Lombardia.

A trapalhada que o PDL - partido inventado por Berlusconi em 2008 e que é o mais forte no parlamento italiano - fez em Roma é digna de um bom festival de esquetes. A lista dos candidatos do partido foi entregue com 45 minutos de atraso porque o encarregado da tarefa estava com fome, e foi comer um sanduíche num bar perto do tribunal eleitoral.

Em Milão, os trapalhões bagunçaram a lista de apoio ao candidato governador, Roberto Formigoni, que pela quinta vez concorre para a cadeira. Na papelada, faltavam carimbos, endereços, datas, assinaturas, tanto que os fiscais declararam nulas 514 assinaturas dos 3.500 eleitores que - por lei - são necessários para apresentar uma candidatura regional.

Os dois candidatos - Formigoni na Lombardia e Roberta Polverini no Lácio - já anunciaram apelação mas nos dois casos será difícil dar um jeitinho. Os italianos são mestres no jeitinho, mas neste caso o problema parece bastante complicado. Mesmo porque os dois, evidentemente, são vítimas de fogo amigo.

O caso de Roberta Polverini é exemplar. A explicação que circula nos bastidores da política romana é que a candidata do PDL está sofrendo boicote do lado berlusconiano do seu partido - ela é uma ex-sindicalista ligada à antiga Aliança Nacional, e sua candidatura não agradou ao pessoal de Forza Italia, o outro partido que formou o PDL. O sanduíche fatal seria uma manobra para se livrar de uma mulher incômoda, que nunca foi e promete não ser dócil e cordata diante do poderoso primeiro ministro italiano.

O problema com a lista de Formigoni parece depender principalmente da incompetência do pessoal do PDL, mas a satisfação dos aliados da Liga do Norte - que não digeriram bem a quinta candidatura do governador e pretendiam apresentar um representante do seu partido para a chefia da região em que são mais fortes - é suspeita.

Já está reunido um "comitê do jeitinho" para estudar um decreto, uma lei, uma mutreta qualquer para resolver o impasse. Mas vai ser difícil, porque as eleições só podem ser adiadas por motivos de emergência nacional, terremotos, enchentes, gafanhotos, coisas assim.

Nesta situação, a confusa esquerda italiana corre o risco de ganhar as eleições por ausência do principal adversário. Mas - pelo menos no Lácio - a esquerda parece decidida a confirmar sua vocação para o masoquismo. A candidata Emma Bonino há duas semanas está fazendo greve de fome e de sede para protestar contra a falta de espaço que tem nos programas de TV. Resultado: uma mulher pálida, de uma magreza doentia, com os lábios crispados e rachados, que não tem forças para relançar sua campanha eleitoral no momento em que a rival está em dificuldade.

Traduzione a cura di Italia dall'estero:
Citazione:
Ci manca solo il tendone per poter definire una volta per tutte la politica italiana un grande circo. L’ultima novità è che le elezioni nelle due regioni più importanti – il Lazio con capoluogo Roma e la Lombardia con capoluogo Milano – si terranno il 28 marzo senza i candidati della destra nel Lazio, e senza la lista d’appoggio al candidato della destra a governatore in Lombardia.

Il casino che il PDL – il partito inventato da Berlusconi nel 2008 e che ha la maggioranza nel parlamento italiano – ha combinato a Roma è degno di una rassegna di sketch di teatro. La lista dei candidati del partito è stata consegnata con 45 minuti di ritardo perché la persona incaricata aveva fame e se n’era andata a mangiare un panino vicino al tribunale.

A Milano i casinari hanno fatto un pasticcio con la lista che appoggia il candidato a governatore Roberto Formigoni, che per la quinta volta si candida per la potrona di presidente. Nelle scartoffie mancavano timbri, indirizzi, date, firme, tanto che i giudici hanno annullato 514 firme delle 3500 che per legge sono necessarie per la presentazione di una candidatura.

I due candidati – Formigoni in Lombardia e Roberta Polverini nel Lazio – già hanno dichiarato che presenteranno appello ma in entrambi i casi sarà difficile trovare una scappatoia. Gli italiani sono maestri nelle scappatoie, ma in questo caso il problema sembra abbastanza complicato. Anche perché i due evidentemente sono vittime del fuoco amico.

Il caso di Roberta Polverini è esemplare. La spiegazione che circola nei palazzi della politica romana è che la candidata del PDL è boicottata dai berlusconiani del partito. Lei è una ex sindacalista legata alla vecchia Alleanza Nazionale, e la sua candidatura non piace alla componente di Forza Italia, l’altro partito che diede vita al PDL. Il fatale panino sarebbe una manovra per liberarsi di una donna scomoda, che non è mai stata docile e prudente, né promette di esserlo in futuro, nei confronti del potente primo ministro italiano.

Il problema della lista di Formigoni sembra dipendere principalmente dall’incompetenza di quelli del PDL, ma la soddisfazione degli alleati della Lega Nord – che non hanno digerito bene la quinta candidatura del governatore e volevano presentare un rappresentante del proprio partito per governare la regione in cui sono più forti – è sospetta.

Si è già riunito un “comitato della scappatoia” che studia la possibilità di un decreto, una legge, una qualsiasi frode per risolvere l’impasse. Ma sarà difficile, perché le elezioni possono essere rimandate soltanto per motivi di emergenza nazionale, terremoti, inondazioni, invasioni di cavallette e simili.

In questa situazione la confusa sinistra italiana corre il rischio di vincere le elezioni per mancanza del principale avversario. Ma, almeno in Lazio, la sinistra pare decisa a confermare la sua vocazione al masochismo. La candidata Emma Bonino è da due settimane in sciopero della fame e della sete per protesta contro la mancanza di spazio nei programmi televisivi. Risultato: una donna pallida, di una magrezza malata, con le labbra contratte e spaccate, senza le forze necessarie a rilanciare la campagna elettorale nel momento in cui la rivale versa in difficoltà.

Formigoni, in Lombardia, non potrebbe più essere eletto... ma è evidente che le regole non valgono per Berlu e i suoi accoliti... Rolling Eyes
Legge 165/2004, articolo 2
Citazione:
Art. 2.

(Disposizioni di principio, in attuazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione, in materia di ineleggibilità)

1. Fatte salve le disposizioni legislative statali in materia di incandidabilità per coloro che hanno riportato sentenze di condanna o nei cui confronti sono state applicate misure di prevenzione, le regioni disciplinano con legge i casi di ineleggibilità, specificamente individuati, di cui all’articolo 122, primo comma, della Costituzione, nei limiti dei seguenti princìpi fondamentali:

a) sussistenza delle cause di ineleggibilità qualora le attività o le funzioni svolte dal candidato, anche in relazione a peculiari situazioni delle regioni, possano turbare o condizionare in modo diretto la libera decisione di voto degli elettori ovvero possano violare la parità di accesso alle cariche elettive rispetto agli altri candidati;
b) inefficacia delle cause di ineleggibilità qualora gli interessati cessino dalle attività o dalle funzioni che determinano l’ineleggibilità, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature o altro termine anteriore altrimenti stabilito, ferma restando la tutela del diritto al mantenimento del posto di lavoro, pubblico o privato, del candidato;
c) applicazione della disciplina delle incompatibilità alle cause di ineleggibilità sopravvenute alle elezioni qualora ricorrano le condizioni previste dall’articolo 3, comma 1, lettere a) e b);
d) attribuzione ai Consigli regionali della competenza a decidere sulle cause di ineleggibilità dei propri componenti e del Presidente della Giunta eletto a suffragio universale e diretto, fatta salva la competenza dell’autorità giudiziaria a decidere sui relativi ricorsi. L’esercizio delle rispettive funzioni è comunque garantito fino alla pronuncia definitiva sugli stessi ricorsi;
e) eventuale differenziazione della disciplina dell’ineleggibilità nei confronti del Presidente della Giunta regionale e dei consiglieri regionali;
f) previsione della non immediata rieleggibilità allo scadere del secondo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto, sulla base della normativa regionale adottata in materia.
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