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freemind
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MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:26    Oggetto: Rispondi citando

Qui hanno ragione un po' tutti.
E' vero che se un dipendente è un cazzaro allora non deve aver diritto a nulla, alla fine sei lì per lavorare punto e basta. Se non lavori vattene a casa.
Però c'è anche da chiedersi quante sono in Italia le aziende che fanno di tutto per mettere il lavoratore nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi.
Uno che sta al callcenter e che ha le telefonate che gli entrano nelle orecchie per 8 ore senza sosta, quanto sarà produttivo?
Dopo 3 ore al massimo la sua capacità di analisi tenderà a zero quindi in realtà potrebbe anche fermarsi lì.
E allora, tolti i problemi dovuti alle incapacità degli utenti del servizio, perchè l'azienda non fa in modo che il reparto tecnico non lavori meglio in modo che le chiamate per guasti o problemi tecnici siano di meno?
Oppure, perchè non mette qualche operatore in più?
Oppure datori di lavoro, perchè non formate di più il vostro personale?
Perchè non gli fate fare a vostre spese delle certificazioni?
Semplice, voi volete massimizzare il profitto nel breve termine punto e basta.
La vostra è la tipica mentalità dell'imprenditore italiano che ha portato lo stato al fallimento.
Dovreste morire tutti e levarvi dalle palle.
Come dice silent, perchè le aziende non si occupano della sicurezza sul posto di lavoro? Perchè gli costa di più, punto e fine.
Quindi prima di lamentarvi della produttività dei dipendenti chiedetevi se siete voi in realtà a limitare questa produttività.

Ovviamente uno non può essere produttivo se passa la giornata a chattare con gli amici o la morosa e su questo penso che tutti siano d'accordo con me però e pure vero che non è perchè uno spara due cazzate ogni tot allora pregiudica il lavoro.

E' chiaro che poi dipende molto dal tipo di azienda e dal tipo di lavoro dato che non penso che un macellaio abbia un pc con la connessione a internet per andare su facebook. Nel suo caso però non è la sigaretta in più che si fuma o il caffè in più che beve ad abbassare il numero di pezzi di carne tagliati.
Ovviamente non deve fumare una sigaretta in 15 minuti perchè ne bastano molti di meno.
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MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:36    Oggetto: Re: Esistono anche altri principi. Rispondi citando

Ahriman80 ha scritto:
Si, quindi? Se vuoi mettere le multe nelle aziende fai pure, così a seconda di quello che succede si impone una trattenuta di stipendio... Confused

A me la cosa suona come, non si è comportato in modo consono alle regole che ci sono, ma chi se ne frega. E siamo partiti tutti dal presupposto che la regola non fosse sbagliata.

Sbagliato.
Volevo dire esclusivamente: "Hai presente il principio di proporzionalità della sanzione?"
Letto con un minimo di attenzione alla storia recente, si immagina che ad ogni colpa o violazione debba essere comminata una giusta sanzione.
L'esagerare nella sanzione non solo viola le regole ma anche il buonsenso.
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digirun
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Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:38    Oggetto: Rispondi citando

freemind ha scritto:
Qui hanno ragione un po' tutti.
E' vero che se un dipendente è un cazzaro allora non deve aver diritto a nulla, alla fine sei lì per lavorare punto e basta. Se non lavori vattene a casa.
Però c'è anche da chiedersi quante sono in Italia le aziende che fanno di tutto per mettere il lavoratore nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi.
Uno che sta al callcenter e che ha le telefonate che gli entrano nelle orecchie per 8 ore senza sosta, quanto sarà produttivo?
Dopo 3 ore al massimo la sua capacità di analisi tenderà a zero quindi in realtà potrebbe anche fermarsi lì.
E allora, tolti i problemi dovuti alle incapacità degli utenti del servizio, perchè l'azienda non fa in modo che il reparto tecnico non lavori meglio in modo che le chiamate per guasti o problemi tecnici siano di meno?
Oppure, perchè non mette qualche operatore in più?
Oppure datori di lavoro, perchè non formate di più il vostro personale?
Perchè non gli fate fare a vostre spese delle certificazioni?
Semplice, voi volete massimizzare il profitto nel breve termine punto e basta.
La vostra è la tipica mentalità dell'imprenditore italiano che ha portato lo stato al fallimento.
Dovreste morire tutti e levarvi dalle palle.
Come dice silent, perchè le aziende non si occupano della sicurezza sul posto di lavoro? Perchè gli costa di più, punto e fine.
Quindi prima di lamentarvi della produttività dei dipendenti chiedetevi se siete voi in realtà a limitare questa produttività.

Ovviamente uno non può essere produttivo se passa la giornata a chattare con gli amici o la morosa e su questo penso che tutti siano d'accordo con me però e pure vero che non è perchè uno spara due cazzate ogni tot allora pregiudica il lavoro.

E' chiaro che poi dipende molto dal tipo di azienda e dal tipo di lavoro dato che non penso che un macellaio abbia un pc con la connessione a internet per andare su facebook. Nel suo caso però non è la sigaretta in più che si fuma o il caffè in più che beve ad abbassare il numero di pezzi di carne tagliati.
Ovviamente non deve fumare una sigaretta in 15 minuti perchè ne bastano molti di meno.



BELLISSIMO! Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
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MessaggioInviato: 17 Lug 2010 16:52    Oggetto: Re: Ma qual è il problema? Rispondi citando

{Marcello Favale} ha scritto:
[...]
Ricordo, e chiudo, che questa norma fu autorizzata da un governo di sinistra e lo dico con orgoglio.

Lo dici "con orgoglio" nel senso che eri tu in quel governo di Sinistra? Shocked
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freemind
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MessaggioInviato: 17 Lug 2010 17:01    Oggetto: Rispondi citando

8)
Vedi digi, ne ho proprio le palle piene di vedere dei coglioni giocare a fare i manager sulle spalle degli altri.
Causa il mio tipo di lavoro mi ritrovo a volte dentro aziende il cui gestionale è antidiluviano. Ora, questo software bene o male tira avanti ma non è assolutamente adeguato allo stato attuale dell'azienda che lo usa.
In pratica ora chi lo usa è costretto a fare 10/20 passaggi in più rispetto ad un software più moderno dato che quello è stato adattato, riadattato e ri-riadattato ancora alle nuove esigenze senza però essere ristrutturato/rivisto/ri-ingegnerizzato.
Ovviamente comprare un sw nuovo costa quindi facciamo fare 3/4/5 volte lo stesso lavoro ai dipendenti tanto usano il pc quindi non fanno fatica.
Peccato che questa è solo una perdita di tempo.
Ora manager italiani di 'stocazzo, quanto risparmiereste se il lavoratore con 4 click facesse quello che oggi fa con 20?
Quindi in quanto tempo ammortizzereste i costi del nuovo sw dato che i lavoratori nello stesso tempo e con meno fatica cerebrale farebbero più operazioni?
Questi sono conticini facili facili che voi non fate mai perchè vi fermate o al: "costa questo sw" oppure "costa e anche se dopo un periodo di studio di questo prodotto la produttività si alzerebbe, nel frattempo perderemmo del tempo". Peccato che poi lo recuperereste alla grande ma magari dovreste rinunciare alle 20 cene a sera con la puttana da 600 euro al colpo nei due mesi successivi all'acquisto.
Siete proprio dei pezzenti!

Grazie a tutto questo ci ritroviamo ad avere gente in Italia che si adatta a tutto basta portare a casa qualcosa per la famiglia e questo non è giusto.

Ah, inoltre dovreste aumentare un po' gli stipendi maledetti bastardi visto che l'Italia anche se è uno dei paesi più tassati in Europa e pure quello che ha gli stipendi più bassi ma più alti per voi manager figli di puttana.
Secondo me oggi c'è qualche cosa che non torna.

Attenzione bastardi, fino a qualche tempo fa ero 9/10 dalla parte dell'imprenditore ora però state facendo troppo i furbi anche grazie a questi contratti a tempo determinato, con i precari etc... solo per avere agevolazioni fiscali che sono d'accordo nel darvi se effettivamente il lavoratore è in prova ma poi però se lavora bene lo dovete assumere e non lasciare come precario che però fa il lavoro degli altri.

In definitiva: nel 99% dei casi le merde siete voi e quindi come già detto dovrete crepare.

Fanculo!
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cisco
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MessaggioInviato: 19 Lug 2010 11:01    Oggetto: Rispondi citando

Leggo i commenti e leggo... le solite lotte di classe. Tu contro di me, meglio io che te, ecc.
Chissà quando noi italiani ci toglieremo l'anello dal naso e incominceremo a capire di essere sulla stessa barca.

I cosidetti manager, imprenditori (*) (ma che imprendono?) ecc., quando lo capiranno che sono poco più di un semplice operaio?

Quando capiranno che ormai hanno eliminato la cosidetta classe media? Che pensano di essere considerati qualcuno, ma in realtà dall'alto non li cagano neanche? Che non hanno nemmeno il tempo di stare cinque minuti con i loro figli (semmai la loro carriera possa permettterglielo).

Ecco, quando un po' tutti ci ricorderemo di questo, forse ci sarà un barlume di speranza.
Nel frattempo, continueremo a trattare qualsiasi argomento come una partita di calcio.
(Per la gioia del signor B. Ci ha messo 20 anni per mettercelo in testa, ma alla fine la sua tenacia è stata ripagata.)

(*) Per imprenditori, intendo queli che possiamo incontrare per strada, non certo gli Imprenditori tipo i Tronchetti, Della Valle ecc.
Anche se questi amano farsi chiamare imprenditori, sono solo politici-affaristi.
I padroni di tutto: compreso dei politici.

{Alessandra Salimbene} ha scritto:
Sono titolare d'impresa e vedo continuamente i miei collaboratori che parlano su Skype dei cacchi loro, si scambiano e-mail personali e fanno telefonate private in orario di lavoro. Provate a fare un richiamo o un licenziamento!!! Subito davanti al giudice...

Che sconsiderati! Le consiglio: di assumere dei computer, se possibile, oppure di spostare la sua impresa (che parolone, una volta si chiamava azienda) in Cina. Lì non vedrà queste sconsideratezze e potrà far rendere al meglio la sua impresa. Ma si sbrighi, perché anche i cinesi cominciano a svegliarsi. Si figuri che vogliono diventare degli sconsiderati come noi europei!
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MessaggioInviato: 19 Lug 2010 12:30    Oggetto: Rispondi citando

Vorrei spezzare una lancia (non ovviamente sulla schiena) di Alessandra Salimbene, per aver scritto:
Citazione:
Sono titolare d'impresa e vedo continuamente i miei collaboratori che parlano su Skype dei cacchi loro, si scambiano e-mail personali e fanno telefonate private in orario di lavoro. Provate a fare un richiamo o un licenziamento!!! Subito davanti al giudice...

Quel che dice è sicuramente credibile e le sue perplessità e amarezze sono più che comprensibili. Esistono infiniti posti di lavoro, ambienti dove, oltre che a svolgersi del lavoro fisico e attività intellettuali, si svolgono attività sociali. Si vive cioè con altri individui, forzatamente.
Le dinamiche sociali che fanno parte della fenomenologia dei posti di lavoro moderni, andrebbero studiate più a fondo anche dai critici che, come noi, commentano su un forum in piena libertà.

Perché, come giustamente faceva notare cisco,
Citazione:
Nel frattempo, continueremo a trattare qualsiasi argomento come una partita di calcio.

Ed è proprio questo il rischio: così non ne verremo mai fuori.
Allo stesso modo, trovo che l'avvelenata di Freemind sia perfettamente condivisibile. Manca una cultura della classe imprenditoriale e altrettanto manca una cultura del dirigente di livello inferiore, giù fino all'ultimo degli operai, impiegati o collaboratori precari.

Perciò non ha torto Alessandra Salimbene a lamentarsi di un ambiente di lavoro dove la disaffezione dei dipendenti può sfociare nell'infedeltà e nell'abuso degli strumenti a loro disposizione.
Ma se questo avviene le cause non possono e non devono essere generalizzate (il fannullonismo brunettiano è solo frutto di populismo distruttivo e non andrebbe nemmeno citato. Se lo faccio è solo per definire i limiti delle nostre analisi).
E nemmeno dovrebbero esserlo le risposte aziendali.

Ogni azienda è un microcosmo a sé, un ecosistema ad assetto variabile dove le istanze si disperdono e trovano sbocchi e soluzioni spesso approssimative ed inefficienti per il sistema ma, all'apparenza, utili e sostanzialmente risolutive per i singoli portatori dell'istanza/bisogno.

Un comportamento compulsivo (passare molto tempo su skype) può estendersi anche all'ambiente di lavoro perché l'ambiente stesso lo favorisce o non lo prevenziona (mi si scusi l'orribile termine). Le dinamiche sociali sfuggono spesso all'attenzione dei responsabili di una azienda, e se vengono sottoposte a qualche analisi, finiscono per essere "risolte" in modo autoritario e del tutto inefficiente, favorendo comportamenti di prevaricazione e di mobbing che non fanno altro che inasprire in senso opposto le reazioni dei dipendenti che, sempre di più si allontaneranno psicologicamente dall'azienda, riducendo progressivamente l'identificazione con un progetto comune o con l'appartenenza al gruppo o tribù.

Esistono dunque molte categorie confuse, sempre più anarchiche o autoreferenziali, sbriciolate e frantumate in una sorta di battaglia sotterranea e schizofrenica dove l'individuo si sdoppia assumendo entrambi i ruoli, quello del dipendente (metaforicamente il soldato, il combattente che agisce per il raggiungimento di uno scopo comune dal quale ricava benefici economici e protezione sociale) e quello dell'antagonista (sempre in odore di metafora, il suddito che si ribella al suo Re decaduto, il rappresentate universale dell'oppresso che si ribella con i suoi mezzi, il forcone, l'incrocio delle braccia, il rifiuto alla collaborazione, la ribellione non sindacalizzata ma del tutto personale, espressa con comportamenti sfuggenti e di evitamento).

La mia, ovviamente, è una analisi superficiale e incompleta. Tutto quello che possiamo dedurre da questo scontro è che il livello di incomunicabilità si fa ogni giorno più alto. E senza produrre quelle scosse rinnovatrici che tanto hanno contribuito al miglioramento dell'economia e del buon vivere nel secolo precedente.

Forse è un momento di stasi, di accumulo di scorie, di rallentamento delle acque del fiume, la formazione di meandri e di aree di morta così come in altri punti, la formazione di rapide ed erosione degli argini.

Per il momento non posso che osservare la generale condizione di stallo.
L'individualizzazione, la superpersonalizzazione della risposta alla sensazione di sfruttamento, appartiene alla stessa categoria dei disagi espressi dagli imprenditori che osservano il fenomeno dall'altra parte del confine.
E badate bene, non ho usato il termine "barricata".
Questa non è una guerra ma un conflitto fra frontalieri.
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cisco
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MessaggioInviato: 19 Lug 2010 16:28    Oggetto: Rispondi

Silent Runner ha scritto:
Perciò non ha torto Alessandra Salimbene a lamentarsi di un ambiente di lavoro dove la disaffezione dei dipendenti può sfociare nell'infedeltà e nell'abuso degli strumenti a loro disposizione.

Io penso ed affermo che se i dipendenti stanno sempre al telefono, è perché non hanno un cipset da fare. Di questo ne sono sicuro. Perché nei posti di lavoro con mansioni ben attribuite e "parco dipendenti" commisurati al carico di lavoro dell'azienda, a volte non si ha nemmeno il tempo di andare a far pipì, altro che Skype.
Io non ho nulla contro Alessandra, ci mancherebbe, ma il suo sfogo mi è sembrato eccessivo, sopratutto quando pretende che non si facciano telefonate personali. Non siamo mica automi che lavorano continuatamente per 8 ore. L'imprenditore deve anche saper scegliere i propri dipendenti.
Certo, ma non ci sarebbe nemmeno bisogno di scriverlo, gli eccessi sono un'altra cosa.
Sia chiaro che parlo soltanto di telefonate, non di Skype, FB ecc.
Comunque, ripeto, tutto è commisurato al compito del dipendente: se il suo lavoro e pieno e gratificante, non avrà né tempo né voglia di distrarsi dal lavoro.

Silent Runner ha scritto:
Tutto quello che possiamo dedurre da questo scontro è che il livello di incomunicabilità si fa ogni giorno più alto. E senza produrre quelle scosse rinnovatrici che tanto hanno contribuito al miglioramento dell'economia e del buon vivere nel secolo precedente.
Io aggiungerei anche la capacità di assumersi le proprie responsabilità. La mia impressione è che vent'anni fa, sui posti di lavoro si andasse con più responsabilità, più... da adulti.

Silent Runner ha scritto:
L'individualizzazione, la superpersonalizzazione della risposta alla sensazione di sfruttamento, appartiene alla stessa categoria dei disagi espressi dagli imprenditori che osservano il fenomeno dall'altra parte del confine.

Perfettamente d'accordo. Forse sarà proprio per l'eliminazione di quella classe di ceto medio. Ora forse le categorie sono sempre più vicine, ingenerando così la paura di perdere ancora di più, di cadere nella categoria inferiore. Think
Si dovrebbe capire che gli uni hanno bisogno degli altri e reagire con lo scontro non giova a nessuno.
L'unico che può fare qualcosa, in questo genere di cose, è il Signor Buonsenso.
Senza di lui, temo che la situazione sia destinata a degenerare sempre di più.
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