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Non condivide l'Apple-pensiero: licenziato
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Ermengarda Categna
Dio maturo
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Registrato: 31/03/08 15:20
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MessaggioInviato: 19 Ott 2010 15:41    Oggetto: Rispondi citando

Quoto OXO e Gringo integralmente. In piu`, ho letto piu` diffusamente (sulla Stampa di Torino) di questo episodio e c i sono risvolti personali ancora piu` inquietanti; infatti, il protagonista, intanto, non era assunto puramente come venditore, ma per occuparsi della vendita al pubblico e dell’assistenza. Si tratta di una apersona nel settore da 20 anni che considera(va) Apple come il punto d'arrivo della carriera: se questo non e` "spirito Apple", spiegatemi quale dovrebb essere. Nello stesso articolo si parla di un corso interno incentrato sulla filosofia aziendale, che pero` ha lasciato il personale allo sbaraglio su altri aspetti (procedure di cassa, fininziamenti, cose che non riguardano l'informatica ma la conduzione di un esercizio commerciale); esiste persino un libretto con il Credo aziendale, distribuito ai dipendenti. E i licenziamenti sono stati, fino a ieri, almeno quattro. E` chiaro che qualcosa non va, o a livello di selezione del personale (non sono state scelte persone consone alla filosofia aziendale), o a livello di gestione (ed e` ben noto che ogni efficientamento passa dalla pelle dei dipendenti: ahime` ce ne sono infiniti esempi); e certamente le attuali normative del lavoro lasciano mano libera alla gestione spregiudicata del personale. Il caso Apple e` purtroppo solo la punta di un iceberg che si manifesta in una miriade di casi molto meno eclatanti, di cui non si parla sul giornale per la loro incredibile piatta banalita`. Ma immaginate come si sente il lavoratore banale, che non riesce a trovare, o a mantenere, un'occupazione decorosa!
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 21 Ott 2010 17:23    Oggetto: Rispondi citando

Ultima chiosa, poi prometto di tacermi. A rileggere ancora la storia dell'Apple di Torino, mi e` venuto un sospetto orribile. Non avranno inventato una nuova forma di precariato, che consiste nell'assumere e licenziare, programmaticamente, prima del termine del periodo di prova? Gia` molte aziende (parlo per conoscenza diretta, purtroppo) hanno preso la buona abitudine di interrompere i rapporti di lavoro con interinali poco prima che scada il termine oltre il quale scatterebbe l'obbligo di assunzione regolare in azienda. Gia` molti pirati e squali usano periodi di stage preassuntivo, magari non retribuito, per farsi fare un lavoro e poi liberarsi del malcapitato (non si puo` nemmeno definire lavoratore) e stage formativi, al termine di corsi professionali, per lo stesso scopo, benche` all'iscrizione ai corsi si garantisca l'inserimento in azienda attraverso, appunto, lo stage. E non serve raccontare come viene vissuta dai mancati lavoratori la frustrazione derivante da questi comportamenti (che hanno sempre un che di supponente, come ad insinuare che e` colpa del candidato)! Ma a questi abusi eravamo ormai abituati. Non dobbiamo arrivare a considerare NORMALI anche le distorsioni del periodo di prova.
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 21 Ott 2010 17:26    Oggetto: Rispondi citando

Beh, per avere forza lavoro precaria, basta prenderla in stage: pagata pochisismo se non proprio zero, con la pomessa di "assunzione forse, vedremo se sarà possibile, in base alla situazione, alla disponibilità economica dell'azienda, e dei suoi obiettivi strategici".
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Ermengarda Categna
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Registrato: 31/03/08 15:20
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MessaggioInviato: 22 Ott 2010 01:51    Oggetto: Rispondi citando

chemicalbit ha scritto:
Beh, per avere forza lavoro precaria, basta prenderla in stage: pagata pochisismo se non proprio zero, con la pomessa di "assunzione forse, vedremo se sarà possibile, in base alla situazione, alla disponibilità economica dell'azienda, e dei suoi obiettivi strategici".


Avevo giurato di tacermi, ma non ci riesco. Gli stages vengono distorti anche più gravemente di così: al termine di un corso, l'allievo viene inserito in un ambito lavorativo che, a rigor di logica, dovrebbe essere disponibile a garantirgli il posto di lavoro su un periodo ragionevole. Invece, dopo alcuni giorni viene comunicato agli stagisti e al loro tutor che sono, sì, dei bravi e diligenti ragazzi, ma l'azienda non ha intenzione di assumerne nemmeno uno, sta addirittura per cassintegrare alcuni dei propri dipendenti. E intanto i ragazzi in questione lavorano per tutto il periodo pattuito, in cambio di un rimborso versato da altri enti. E l'azienda beneficia della loro presenza. Questo succede con persone che hanno difficoltà oggettive ad entrare nel mercato del lavoro, ma ormai non solo con loro. Leggi che avrebbero dovuto premiare chi assume vengono distorte per favorire i pescecani, mentre il costo di un dipendente "regolare" per le aziende é elevatissimo.

SCusate se me la prendo tanto calda, ma ho figli sui 20 anni e, tra i miei e i loro amici più o meno sventurati, ne vedo di tutti i colori... é diventata una questione personale!
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chemicalbit
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Registrato: 01/04/05 17:59
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MessaggioInviato: 22 Ott 2010 08:07    Oggetto: Rispondi citando

Ermengarda Categna ha scritto:
in cambio di un rimborso versato da altri enti.
Magari, non sempre.
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 24 Ott 2010 08:38    Oggetto: Rispondi citando

VEro, ci sono gli stages non retribuiti, e le settimane di formazione no retribuita con finalità assuntiva, cui non seguono le assunzioni. E abbiamo cominciato a trovarlo normale.

Anni fa, un'aziendina pirata reclutava con annunci che più o meno dicevano: guadagna da casa. In pratica, mandavano (per posta, erano tempi giourassici) il materiale e le istruzioni per montare bigiotteria; non ricordo se si facessero anche pagare per questo. Poi si doveva rispedire il frutto del proprio lavoro e attendere il pagamento di quanto pattuito; ma, purtroppo, nessuno era abbastanza bravo: l'aziendina si teneva la bigiotteria montata (immagino la distruggesse, dal momento che era mal fatta Wink e agli incauti prestatori d'opera niente. Era al limite della legalità, si era risaputo, veniva almeno stigmatizzato come malcostume e atteggiamento truffaldino.

Poi c'erano altre piccole scorrettezze ai martgini del mercato del lavoro, uno l'ho subita io cercando delle traduzioni tecniche per usare proficuamente, e da casa mia, il tempo libero di un congedo per maternità: raccomandata presso un amico di famiglia che aveva uno studio di traduzioni, mi trovo tra le mani 5 cartelle di un capitolato per la produzione di bulloneria, tra l'altro da fare dall'italiano in inglese (qualunque interprete o traduttore sa che si lavora dalla lingua straniera alla propria lingua madre e non vicevers, ma tant'é). Traduco e consegno, il consulente inglese (un letterato, forse, ma non un ingegnere, che ignorava che in un documento contrattuale, come un capitolato, i verbi si usano all'imperativo e non al condizionale... non ho capito da dove fosse sbucato) rilegge e mi definisce excellent. Il boss promette di farmi sapere, aspetto alcuni giorni, lo ricontatto, aspetto ancora, lo ricontatto, poi decido di aspettare e basta. Era l'inizio della primavera del 1990. A tutt'oggi non l'ho ancora sentito. Si é pappato la traduzione di 5 cartelle, che hanno un certo valore economico, in cambio di nulla. E anche qui ci siamo scandalizzati chiamandolo pirata ew avventuriero.

Ma adesso cose del genere sono diventate così frequenti e impunite che siamo arrrivati a considerarle normali, E qui non ci sto. Non perdo l'occasione di portare questo discorso a tutti i livelli di dibattito sindacale (nel mio piccolo sono una militante) perché nessuno dimentichi o faccia finta di ignorare, ma al di là di questo mi sento frustrata e impotente.
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{karlitos}
Ospite





MessaggioInviato: 03 Nov 2010 17:46    Oggetto: Rispondi citando

vuole tutti lobotomizzati apple e peggio di ms

non solo i fanatici... vuole pure i dipendenti lobotomizzati
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{utente anonimo}
Ospite





MessaggioInviato: 29 Nov 2010 18:19    Oggetto: Rispondi citando

Il nostro è stato licenziato, ma altri anonimi non sembrano troppo contenti di lavorare in un Apple Store.
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Ermengarda Categna
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Registrato: 31/03/08 15:20
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Residenza: torino

MessaggioInviato: 04 Dic 2010 13:44    Oggetto: Rispondi

{utente anonimo} ha scritto:
Il nostro è stato licenziato, ma altri anonimi non sembrano troppo contenti di lavorare in un Apple Store.


Date le premesse non ne dubito. Sarebbe bello che gli anonimi portassero a galla le loro rimostranze. Magari, se si venissero a sapere le porcate spicciole che si subiscono quotidianamente al lavoro, si potrebbe ottenere più rispetto. Voglio dire, se il capetto XY fa il gradasso con il pesce più piccolo della catena alimentare e lo spaventa al punto da fargli pensare, va be', posso reggere, che se parlo questo fa peggio, il capetto continuerà. Se il pesciolino ne parla con altri pesci, potrebbe scoprire di non essere da solo a subire, magari tutti insieme potrebbero entrare in piranha mode e spolpare il malcapitato XY. Ci vuole molta solidarietà tra i pesciolini, molta lealtà, ma ci si può riuscire. E ci vorrebbe magari qualche delegato sindacale: so che il sindacato può essere criticato in molti modi, e spesso a ragione, ma va fatto funzionare. E quando un delegato si muove ha l'autorevolezza di chidere il rispetto delle regole.

La sto facendo facile, lo so, soprattutto in tempi di contratti precari e cassa integrazione. Ma bisogna iniziare da qualcosa. Cerchiamo di non essere troppo timidi o rinunciatari, o facciamo il loro gioco. ANIMO!!!!!
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