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Pannelli solari nel Sahara per dare energia a mezzo mondo
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Autore Messaggio
mda
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 13 Dic 2010 21:06    Oggetto: Rispondi citando

{Giona} ha scritto:
Rimane sempre un mezzo mondo a qui dare energia.
Non credete che,ammesso e non concesso,si riesca a dare energia a mezzo mondo entro il 2050 l`altro mezzo non avrà una qualche reazione?


Esistono progetti simili per il deserto cinese (Gobi) per quello Americano (Arizona) e anche sviluppi locali, anche in assenza degli incentivi.

Inoltre è solo questione di mezzi. Il solo deserto del Sahara può produrre energia solare per l'intero mondo.

Certo che chi rimarrà indietro, legato al petrolio o peggio all'energia nucleare sarà GABBATO! Soprattutto nucleare in quanto di disponibilità d'uranio usabile (la stragrande parte è inusabile) è scarso e inoltre comporta una spesa iniziale enorme che produrrà solo "cattedrali nel deserto".

Ciao
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pozzo
Mortale devoto
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Registrato: 17/12/10 16:22
Messaggi: 19

MessaggioInviato: 17 Dic 2010 17:05    Oggetto: Rispondi citando

Non ho trovato un link significativo... comunque la spiego così:
La cella fotovoltaica è in pratica un diodo. Ad ogni fotone con la giusta energia (nè troppa ne poca) che viene catturato dalla zona di svuotamento (deplation layer) viene posta in circolo una carica (elettrone).
All'aumentare della temperatura aumenta l'agitazione termica delle cariche elettriche che impedisce la corretta separazione delle cariche catturate dalla giunzione.
Molto semplificato ma sono andato a memoria.

Ora non so se ci sia la possibilità di ottimizzare la costruzione della cella fotoV. per lavorare a temperature più alte.

Ecco perchè il fotovoltaico nel Sahara non sarebbe l'ideale.
Saluti.
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mda
Dio maturo
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Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 17 Dic 2010 23:09    Oggetto: Rispondi citando

pozzo ha scritto:
Non ho trovato un link significativo... comunque la spiego così:
(...)


Dunque;

Per la famosa legge di Ohm se un conduttore (o in questo caso un circuito) viene riscaldato questo aumenta la propria resistenza elettrica. Aumentando la resistenza aumenta la perdita.

Per questo i pannelli fotovoltaici "Hot-Resistance" hanno diversi dispositivi per dissipare il calore come nella parte inferiore una alettatura simile al vecchio motore delle motociclette.

Alcuni addirittura sfruttano anche lo stesso calore per produrre energia tramite l'effetto Seebeck .

Altri (per casi eccezionali) hanno un piccolo circuito di raffreddamento ad olio!

Altri ancora sono pannelli solari termici che sono anche pannelli fotovoltaici.

Semmai, nel Sahara, è più indicato il solare termico del fotovoltaico in quanto il solare termico può accumulare calore ovvero energia per quasi un mese in modo molto economico rispetto all'accumulare direttamente l'elettricità.

Ciao
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colemar
Semidio
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Registrato: 17/08/10 23:44
Messaggi: 449

MessaggioInviato: 20 Dic 2010 00:10    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
E' veramente sorprendente vedere come una idea evidentemente strampalata come questa di tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici possa essere scambiata per una buona idea, quasi geniale.


Il progetto Desertec è nato nel 2003 e dal 20 gennaio 2010 esiste la fondazione omonima il cui scopo è esattamente quello di cui si parla qui.
link
Di recente pure Enel e Terna (in qualche modo) sono entrati nel consorzio.
Quindi non sono favole, anzi non capisco cosa abbia detto di nuovo il professore giapponese.
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mda
Dio maturo
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Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 20 Dic 2010 00:34    Oggetto: Rispondi

colemar ha scritto:
Roberto1960 ha scritto:
E' veramente sorprendente vedere come una idea evidentemente strampalata come questa di tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici possa essere scambiata per una buona idea, quasi geniale.


Il progetto Desertec è nato nel 2003 e dal 20 gennaio 2010 esiste la fondazione omonima il cui scopo è esattamente quello di cui si parla qui.
http://www.desertec.org/en/global-mission/milestones/
Di recente pure Enel e Terna (in qualche modo) sono entrati nel consorzio.
Quindi non sono favole, anzi non capisco cosa abbia detto di nuovo il professore giapponese.


Esatto!

Cosa dice di nuovo:
1) Questo è un altro progetto sponsorizzato principalmente dal Giappone
2) Invece di portare i pannelli in loco come fanno gli altri progetti è quello di costruirli completamente nella zona con l'ausilio di fabbriche nel luogo di posa
3) Che si può usare il materiale base presente nel Sahara. questo secondo i suoi studi costerebbe di meno e darebbe più lavoro locale.
4)Dunque se già questo progetto produce una enorme quantità d'energia come gli altri progetti analoghi avremmo un surplus d'elettricità in breve termine costringendo la chiusura (troppo costose) per di centrali elettriche atomiche, petrolio, gas!

Ciao
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