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I Gesuiti: "Beati gli hacker"
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Zeus News
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MessaggioInviato: 05 Apr 2011 07:30    Oggetto: I Gesuiti: "Beati gli hacker" Rispondi citando

Commenti all'articolo I Gesuiti: "Beati gli hacker"
Secondo Civiltà Cattolica la figura dell'hacker è portatrice di valori etici importanti per i credenti.



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merlin
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MessaggioInviato: 05 Apr 2011 08:01    Oggetto: Rispondi citando

Beati gli hacker? Ebbene sì ( se i cracker son discreti)
a parte ciò, mi piacerebbe sapere quanti, tra i Gesuiti -che notoriamente sono assai istruiti su tutto- si applicano al cracking. Per curiosità e diletto personale ma, forse, anche per "mestiere".
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{Osvaldo}
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MessaggioInviato: 05 Apr 2011 09:00    Oggetto: Rispondi citando

Ok, ok, l'importante è intendersi "sui concetti" e non sulle parole... conta quello che è nella scatola, non la scritta fuori...
comunque allora segnalategli che di recente il Vaticano sta mettendo "a punto" una disciplina più "adeguata" di copyright per tutelare i propri testi (e anche altro immagino)
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Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 05 Apr 2011 10:39    Oggetto: Crackare non è peccato? E se diventasse Instrumentum Regni? Rispondi citando

merlin ha scritto:
Beati gli hacker? Ebbene sì ( se i cracker son discreti)
a parte ciò, mi piacerebbe sapere quanti, tra i Gesuiti -che notoriamente sono assai istruiti su tutto- si applicano al cracking. Per curiosità e diletto personale ma, forse, anche per "mestiere".
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Che dovremmo aspettarci? I Gesuiti appartengono a quella "casta sacerdotale" che non si vergognò di crackare i Vangeli rendendo così, apocrifi, quelli scomodi. Wink
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{M. Fioretti}
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MessaggioInviato: 05 Apr 2011 18:04    Oggetto: Rispondi citando

Non è la prima volta che viene fatto questo accostamento. Vedi

“La configurazione tecnologica che sottintende ad Internet è strettamente legata ai suoi aspetti etici. Un impegno risoluto a praticare la solidarietà a servizio del bene comune all’interno delle nazioni e fra di esse, dovrebbe dar forma e guidare il nostro uso della nuova tecnologia informatica e di Internet. Internet [... richiede] una cooperazione internazionale per stabilire modelli e meccanismi volti alla promozione e la tutela del bene comune internazionale. Gli individui, i gruppi e le nazioni devono avere accesso alla nuova tecnologia. Il ciberspazio dovrebbe essere una fonte di informazioni e servizi accessibili a tutti gratuitamente e in una vasta gamma di lingue. In questo processo vinca l’umanità tutta e non solo un’élite ricca che controlla la scienza, la tecnologia, la comunicazione e le risorse del pianeta. È necessaria un’azione risoluta nei settori pubblico e privato per eliminare il digital divide”.

Le affermazioni precedenti sembrano scritte da Richard M. Stallman, fondatore della Fondazione per il Software Libero (FSF). In realtà esse provengono dal documento Vaticano “Etica in Internet”. La posizione della FSF al riguardo è che la società

“ha bisogno di una informazione che sia realmente disponibile ai suoi cittadini – per esempio programmi che si possano leggere, correggere, adattare e migliorare, non soltanto usare”.

Tecnicamente ed eticamente parlando il Software Libero è quello che, a prescindere dal prezzo, può essere liberamente modificato e condiviso, ed è libero da costi per-postazione, royalty, brevetti e altre restrizioni del genere. La stessa definizione si può applicare ai formati di file e ai protocolli di comunicazione. Definiamo quindi Libero (con la L maiuscola) il software e gli standard che rispettano queste condizioni. Negli ultimi decenni la Chiesa Cattolica ha pubblicato diversi documenti chiaramente vicini a questo modo di intendere l’informatica. Ecco alcuni esempi.

Per le finalità di questo articolo, possiamo considerare Internet e il software come un nuovo tipo di strutture o attrezzature. L’enciclica di Papa Paolo VI del 1967 sullo sviluppo dei popoli “Populorum Progressio” diceva:

“Lasciato a se stesso, [il meccanismo di tali strutture] è tale da portare il mondo verso un aggravamento, e non verso un’attenuazione, della disparità dei livelli di vita: i popoli ricchi godono di una crescita rapida, mentre lento è il ritmo di sviluppo di quelli poveri”.

Poi nel 1971, la Istruzione Pastorale “Communio et Progressio” sui mezzi di comunicazione sociale affermava:

“Strettamente correlativo al diritto di informazione è il dovere della ricerca da parte dell’uomo: tale diritto infatti non può essere esercitato se l’uomo che deve essere informato non dà anche la sua collaborazione. Deve quindi esserci una larga disponibilità di mezzi efficaci, per poter scegliere quelli più adatti alle esigenze individuali e sociali. Se non c’è la possibilità di una vera scelta tra diversi strumenti della comunicazione, il diritto si riduce ad un mero enunciato teorico”.

Per quanto riguarda il software, questo significa che la Chiesa Cattolica non dovrebbe usare formati di file e protocolli informatici proprietari (ovvero non Liberi, ma utilizzabili solo con alcuni programmi), perché questo potrebbe impedire a molti l’accesso alle informazioni, limitando la possibilità di scelta dei programmi da utilizzare, magari a quelli più costosi.

La richiesta della Communio et Progressio è molto simile a quella di Stallman di non allegare mai file in formato proprietario ai messaggi di posta elettronica.

“Il diritto di essere rettamente informato è inseparabile dalla libertà della comunicazione”

Se la comunicazione avviene via computer, questo diritto può essere garantito soltanto con protocolli e formati Liberi. Per lo stesso motivo, dovrebbe essere garantita la libertà degli utenti di scegliere quali programmi software usare per comunicare. Questo è lo stesso desiderio espresso da Stallman.
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{paolo}
Ospite





MessaggioInviato: 06 Apr 2011 05:55    Oggetto: la terminologia è importante Rispondi citando

non finirà mai di ripeterlo: come dice Richard Matthew Stallman per hacker si intende:
Se sono un Hacker si lo sono e precisamente sono stato un Hacker fin dagli anni 70 ma siete probabilmente stati mal informati sul significato di questa parola all MIT nel 1970 essere un Hacker significava essere qualcuno che si divertiva a programmare in modo intelligente che si divertiva a risolvere i problemi tipo creare un programma più breve di tutti quelli esistenti per fare un lavoro oppure creare programmi che facessero qualcosa al solo fine di divertirsi o che fossero strani come stampare numeri romani questo è qualcosa che fu fatto da un Hacker ed aveva solo un'importanza da Hacker perché non era per nulla pratico ed era solo per divertirsi, quindi se sapevi programmare in quel modo eri considerato un Hacker più avanti ho generalizzato e reinterpretato un pò il termine e oggi la mia definizione di Hacker è qualcuno che si diverte a giocare in modo intelligente.

inoltre ciò è stato già ampiamente discusso, mi sembra che i Gesuiti stiano facendo la scoperta dell'acqua calda e sinceramente non c'era bisogno di loro che ci venissero a dire che gli hacks sono portatori di cultura, condivisione del sapere e che hanno valori etici, lo si sapeva già.

Andate a leggere il vero significato di Cracker ed il vero significato di Lamer, e vedete invece quello che dicono nella sezione di Lamer e Cracker riguardo agli Hackers.
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Zorro
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MessaggioInviato: 06 Apr 2011 12:02    Oggetto: Re: la terminologia è importante Rispondi citando

{paolo} ha scritto:
... mi sembra che i Gesuiti stiano facendo la scoperta dell'acqua calda e sinceramente non c'era bisogno di loro che ci venissero a dire che gli hacks sono portatori di cultura, condivisione del sapere e che hanno valori etici, lo si sapeva già.

.


Perchè si prova una sensazione di fastidio se a dire qualcosa di giusto è qualcuno che ci sta antipatico?

Attaccamento alle etichette?

Capisco che cercare nei contenuti piuttosto che guardare le etichette sia più faticoso, ma se restiamo fissi sulle etichette, magari vecchie di due secoli fa, tipo destra e sinistra, marxista e liberale, in un mondo che cambia con la velocità con cui sta cambiando oggi, non se ne esce.

O no?

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OXO
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MessaggioInviato: 06 Apr 2011 15:51    Oggetto: Rispondi citando

Tu dici una cosa giusta, ma in tutta onestà sentire i Gesuiti professare la libertà di qualunque genere e forma è una pura e semplice barzelletta...
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MessaggioInviato: 06 Apr 2011 15:52    Oggetto: Re: la terminologia è importante Rispondi citando

Zorro ha scritto:
{paolo} ha scritto:
... mi sembra che i Gesuiti stiano facendo la scoperta dell'acqua calda e sinceramente non c'era bisogno di loro che ci venissero a dire che gli hacks sono portatori di cultura, condivisione del sapere e che hanno valori etici, lo si sapeva già.

.


Perchè si prova una sensazione di fastidio se a dire qualcosa di giusto è qualcuno che ci sta antipatico?
Ma no, perché antipatico? I gesuiti sono simpaticissimi, fanno delle ottime imitazioni, meglio di quelle proposte a Zelig, di quello che dovrebbe essere un vero cristiano. Se Nerone dette la colpa ai Cristiani, ai tempi dell'incendio (che fra l'altro fu assolutamente casuale) non era certamente per antipatia ma per meri motivi di ordine politico. Perciò, dato il precedente e visto a quale modello si è ispirato il cattolicesimo (l'impero romano nel quale ebbe i natali partendo dalle origini del cristianesimo, fattosi setta, già allora integralista e feroce), non vedo perché gli attuali vertici cattolici dovrebbero discostarsi dall'imprinting subìto a suo tempo e poi trasformato senza transustanziazione ma con semplici passaggi di potere, guerre e autoproclamazioni di autorità, all'attuale Stato con a capo una figura che così simile è ad un imperatore, circondato da una corte Nobile e di straordinarie mirabili ricchezze.

Zorro ha scritto:
Attaccamento alle etichette?
E' la regola del contrappasso. Le etichette, solitamente si attaccano, perché non deve accadere il contrario?

Zorro ha scritto:
Capisco che cercare nei contenuti piuttosto che guardare le etichette sia più faticoso, ma se restiamo fissi sulle etichette, magari vecchie di due secoli fa, tipo destra e sinistra, marxista e liberale, in un mondo che cambia con la velocità con cui sta cambiando oggi, non se ne esce.
Ma sai che hai ragione? Dico sul serio! Guardare le etichette è meno faticoso che cercare di cogliere il contenuto... Com'è però che tutto ciò che viviamo come lingua, cultura, concetto di natura, escatologia (fine ultimo) modello teleologico (somiglia un po' al precedente), religione e preferenze sessuali derivano da un passato talvolta così remoto che ci è difficile immaginarlo? Non voglio fare il fanatico ma la comparsa del sesso, sulla Terra, antecede il libero pensiero e perciò il libero arbitrio. Cosa peraltro usata dai gesuiti solo per metà. I nostri simpatici prelati fecero presto a meno dell'uso del concetto di libertà, conservando gelosamente l'arbitrio.
Certo, si fa per dire, si può anche smettere di pensare per modelli ma solo limitatamente al concetto di "pensare per modelli". E già questa formulazione contiene il principio elementare di modello. Cioè etichetta.
Certo, si può distinguere l'etichetta dal modello affermando che il modello è già un contenuto in fìeri mentre l'etichetta è solo la sua descrizione. Ma la descrizione non è forse a sua volta un modello?
Su una cosa vorrei darti ragione ma non posso senza incorrere in un paradosso: quando affermi
Citazione:
[...]ma se restiamo fissi sulle etichette, vecchie di due secoli fa, tipo destra e sinistra, marxista e liberale, in un mondo che cambia con la velocità con cui sta cambiando oggi... [...]
mi verrebbe da rispondere che questi modelli sono attualmente presi ad esempio per propugnare di tutto, qualsiasi cosa si voglia a piacer nostro e utilità, esattamente come i Gesuiti hanno fatto con un Vangelo che, già nella sua stesura, ben poco poté trasmettere le parole e le idee del Nazareno, se non in forma di fiaba o mistificato attraverso successive traduzioni e rimaneggiamenti pro domo sua (di colui che si premurò dell'interpretazione).
Perciò, marxista (lo sai che oggi, in Europa, qualche insigne economista sta rivalutando il pensiero di Marx non dal punto di vista ideologico ma da quello dell'analisi dei sistemi complessi intercorrelati come lo è il capitalismo?) non è una parola morta. E destra e sinistra sono ben più che semplici etichette politiche. Sono anche un modo di vivere e di pensare a sé e agli altri,qualcosa che non è mutato nei millenni.
Abbiamo, mi piace ricordarlo, lo stesso cervello dell'uomo di Cartagine. Perché dovremmo essere meno influenzabili dalle nostre paure e dalle nostre necessità? La solidarietà è presente nel modello animale, in molte forme. Dagli uccelli ai mammiferi. Allo stesso modo lo è la predazione e metodi spicci per far fuori eventuali concorrenti sul piano biologico.
Da qui le ideologie possono sembrare semplici infiorettamenti ma non è detto che sia così se dietro ci sono intelligenze sufficienti. E io ne ho viste molte in giro.
Perciò vorrei darti ragione ma al contempo finirei per non essere d'accordo con me.

Zorro ha scritto:
O no?

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O sì? Rolling Eyes
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{paolo}
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MessaggioInviato: 07 Apr 2011 01:39    Oggetto: - Rispondi citando

Commento fuori tema o non conforme al regolamento del forum.
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MessaggioInviato: 07 Apr 2011 16:23    Oggetto: Rispondi citando

@ silent runner

grazie!! molti spunti di riflessione e io sono di riflessione/digestione lenta ... ma rifletterò.

Due osservazioni al volo:

anche il più perfetto dei modelli non dà mai conto (non può dare conto) della complessità della realtà. Vedasi la teoria della gravitazione universale di Newton, la teoria della relatività di Einstein, la teoria quantistica di Planck. Sono incomplete per definizione...

Karl Marx: la sua teoria del valore è ancora attualissima; vedasi i bocconiani che blaterano a più non posso di "produzione di valore" delle imprese, detto in altri termini: dividendi per gli azionisti. E' esattamente la teoria marxista di valore e plusvalore.

La sua teoria politica invece ("Il manifesto" della lega dei comunisti), a 160 anni di distanza, è stata troppo strapazzata dalla realtà storica per poter essere considerata ancora attuale.

Del resto non poteva sapere che il possesso dei mezzi di produzione sarebbe diventato secondario rispetto al possesso dei mezzi di comunicazione

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MessaggioInviato: 07 Apr 2011 17:04    Oggetto: Rispondi citando

Ma grazie a te!

Spero sia tutto digeribile... Smile
Resta il fatto che le mie sono solo opinioni e non certo Verità Assolute o presunte tali.
Ben vengano perciò tutte le confutazioni del caso. Wink

Sull'incompletezza... torna alla mente il teorema di Gödel, (Per ogni sistema formale di regole ed assiomi è possibile arrivare a proposizioni indecidibili, usando gli assiomi dello stesso sistema formale) più ancora che il principio di indeterminazione di Heisemberg, forse più facile da accettare anche appena svegli... provate a cercare le ciabatte: più vi avvicinate a scoprire dove sono (a tentoni) meno vi sarà facile centrarle dalla parte giusta e/o di infilarvi la sinistra nel piede sinistro e così via. (attenzione: le ciabatte, contrariamente alle particelle subatomiche come i leptoni o i quark, tanto per fare un esempio scolastico, non sono dotate di spin. e non è certa alcuna correlazione fra materia-ciabatta e sue componenti elementari: adroni, leptoni, quark ecc.).

Lascio a Gödel questo genere di labirinti logici. Anche se ne intuisco le parti razionali, tese a dimostrare l'indimostrabilità razionale del conoscibile nella sua forma di "non ancora conosciuto nei termini della sua dimostrabilità".

...

Il fatto che Kurt Gödel si lasciasse morire di fame per timore di venire avvelenato, corrisponde più a problemi psicotichi che puramente logici.
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MessaggioInviato: 07 Apr 2011 18:40    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Ma grazie a te!

Spero sia tutto digeribile... Smile
Resta il fatto che le mie sono solo opinioni e non certo Verità Assolute o presunte tali.
Ben vengano perciò tutte le confutazioni del caso. Wink

Sull'incompletezza... torna alla mente il teorema di Gödel, (Per ogni sistema formale di regole ed assiomi è possibile arrivare a proposizioni indecidibili, usando gli assiomi dello stesso sistema formale) più ancora che il principio di indeterminazione di Heisemberg, forse più facile da accettare anche appena svegli... provate a cercare le ciabatte: più vi avvicinate a scoprire dove sono (a tentoni) meno vi sarà facile centrarle dalla parte giusta e/o di infilarvi la sinistra nel piede sinistro e così via. (attenzione: le ciabatte, contrariamente alle particelle subatomiche come i leptoni o i quark, tanto per fare un esempio scolastico, non sono dotate di spin. e non è certa alcuna correlazione fra materia-ciabatta e sue componenti elementari: adroni, leptoni, quark ecc.).

Lascio a Gödel questo genere di labirinti logici. Anche se ne intuisco le parti razionali, tese a dimostrare l'indimostrabilità razionale del conoscibile nella sua forma di "non ancora conosciuto nei termini della sua dimostrabilità".

...

Il fatto che Kurt Gödel si lasciasse morire di fame per timore di venire avvelenato, corrisponde più a problemi psicotichi che puramente logici.


Ho sentito per radio da un ricercatore universitario questa "vulgata" del secondo teorema di Godel (non so fare la dieresi sopra la O):

ogni teoria (sistema formale) richiede sempre almeno un atto di fede.

ma anche la similitudine delle ciabatte non è male per spiegare il principio di indeterminatezza di Heisemberg Very Happy

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{paolo}
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MessaggioInviato: 07 Apr 2011 21:11    Oggetto: Rispondi

se ci fate caso, chi cracca i programmi è un utente tipo win, che non ha risorse da dover spendere in programmi software non libero ed assai costosi, prodotti dalle multinazionali.

certe cose avvengono anche in ambiente mac, ma di rado, dato che gli utenti mac hanno soldi da spendere e dunque i programmi li comprano originali, tranne l'aggiornamento che in alcuni casi riescono ad ottenere gratuitamente, o dovrebbero pagare 129 euro per un update del mac os x.

l'utente [Linux], normalmente non corrisponde alcuna somma, ma coloro che lo usano, sanno bene,
che corrispondere una somma serve a mandare avanti i progetti GNU General Public License, a retribuire gli sviluppatori, mantenere HDSL/ADSL/WI-FI/SERVERS.

dunque si è molto più propensi a pagare anche 30 euro per avere una distribuzione oppure comprare on-line varie cose dell'area shop della fsf.org e fsfe.org gimp.org ..... o fare semplicemente delle donazioni sia monetarie che hardware/software GNU General Public License, con tanto di codice sorgente

inoltre non si perde tempo a craccare alcunchè essendo il codice sorgente a disposizione di qualsiasi persona e per il 90% delle architetture.

a questo punto perchè bisogna buttare i soldi inutilmente in acquisto di nuovi laptop se non estremamente necessario e per quale motivo bisogna andare a buttare 129 euro per un update di mac os x ed almeno 1000 euro per un laptop ?

se il laptop lo pagate 1000 euro, dopo 10 aggiornamenti avrete speso 1290 euro che sommati ai 1000 euro di partenza vuol dire: 2290 euro, un molto molto stupido di buttar soldi.

preferisco aderire al movimento del software libero GNU General Public License e destinare i soldi agli sviluppatori che campano con quel poco che riescono a raccimolare, al contario delle multinazionali che si arricchiscono oltremodo ed in rari casi pagano gli sviluppatori molto, altrimenti sono schiavizzati per poche centinaia di euro, vedasi il caso Oracle, 500 euro.

inoltre il codice sorgente scritto dagli sviluppatori per conto delle multinazionali rimane nelle mani delle multinazioniali, sempre che esse non decidano di adottare la GNU General Public License e far pagare i programmi.

Richard Matthew Stallman ha detto:
Citazione:
Sin dall'inizio del movimento Free Software ho avuto l'idea che ci fosse spazio per guadagnare uno dei vantaggi del software libero è che c'è un mercato libero per qualsiasi tipo di servizio o assistenza, perciò se per lavoro usi del software e vuoi un buon servizio d'assistenza hai la possbilità di scegliere fra un vasto numero di persone, puoi scegliere fra varie aziende che operano nel settore dei servizi di assistenza.

In linea generale devono fornirti un servizio di qualità altrimenti ti rivolgi a qualcun altro, con il software proprietario l'assistenza è un monopolio c'è una sola azienda di solito che ha il codice sorgente e solo lei puo' garantirti assistenza, di conseguenza ti trovi alla merce di un monopolio e' il caso per esempio della microsoft, perciò non c'è da stupirsi se l'assistenza è così scadente
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