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Il Rio delle Amazzoni ha un fratello a 4.000 metri di profon
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Zeus News
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MessaggioInviato: 26 Ago 2011 08:55    Oggetto: Il Rio delle Amazzoni ha un fratello a 4.000 metri di profon Rispondi citando

Commenti all'articolo Il Rio delle Amazzoni ha un fratello a 4.000 metri di profondità
Il Rio Hamza scorre sottoterra, è lungo 6.000 km e ha una portata di 3.000 metri cubi al secondo.



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MessaggioInviato: 26 Ago 2011 18:53    Oggetto: Rispondi citando

Interessante, molto interessante.
Misteriosa ci appare la genesi dei fiumi sotterranei, forse meno mutevoli di quelli di superficie; sebbene i tempi siano molto più lenti, anch'essi possono subire modifiche per movimenti di faglia (laddove esistano simili conformazioni geologiche) o per perdita progressiva del flusso delle acque che vi si immettono o, ancora più frequentemente, per il normale avvicendarsi di fenomeni di scioglimento o di deposito, dovuti alla chimica delle acque e dell'atmosfera.
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Bunips
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MessaggioInviato: 27 Ago 2011 10:02    Oggetto: Jules Verne e Viaggio al centro della terra Rispondi citando

quando sento certe notizie , non posso fare a meno di pensare al grande jules verne e al suo Viaggio al centro della terra... che un giorno possa anche questo racconto diventare realtà? come Ventimila leghe sotto i mari e Viaggio sulla Luna!
Credi proprio di sì!
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MessaggioInviato: 27 Ago 2011 10:55    Oggetto: Re: il fratello del rio delle amazzoni.. Rispondi citando

Bunips ha scritto:
quando sento certe notizie , non posso fare a meno di pensare al grande jules verne e al suo Viaggio al centro della terra... che un giorno possa anche questo racconto diventare realtà? come Ventimila leghe sotto i mari e Viaggio sulla Luna!
Credi proprio di sì!

No, la fiaba di Verne, il viaggio al centro della terra è assolutamente irrealizzabile, si avvicina più che altro al mito che ad una possibile realtà.
Un viaggio che in qualche modo ripercorre la storia dell'uomo, dalla originaria partenza dell'homo sapiens dalla Rift Valley, all'attraversamento dello stretto di Bering ai tempi delle grandi glaciazioni con conseguente colonizzazione delle Americhe disabitate, alle svariate avventure alla ricerca di mondi nuovi o perduti, la stessa avventura del Popolo ebraico e la sua fuga dall'Egitto alla ricerca di una terra inesistente, ancora da creare e, ancor prima i viaggi di Ulisse, e poi, più moderni, quelli di Gulliver e così via discorrendo... dopo aver esplorato i mari e le terre, altro non restava all'umanità che esplorare i cieli e il proprio inconscio.

Attraverso la grande narrativa, attraverso le mitologie e i miti, questa esplorazione si è rarefatta. Non potendo volgere altrove il suo sguardo, Verne pensò di rivoltare il guanto guardandovi dentro. Ma la Terra, a parte le naturali formazioni carsiche che conosciamo come grotte esplorabili o insondabili fiumi sotterranei (ben diversi da quelli di superficie, non dobbiamo immaginarli come tubi vuoti e nastri che si distribuiscono in profondità rocciose con caverne ampie e attraversabili, magari illuminate da chissà cosa, come nei peggiori film) è costituita da una "crosta" solida e da una parte più interna, fluida, non attraversabile da alcunché di vivo per via della sua temperatura e pressione.

Tralasciando il nucleo centrale, sottoposto alla pressione degli strati superiori, non c'è alcun motivo di sperare che possa esistere un qualsivoglia "mondo sotterraneo" così come lo ha immaginato Verne. Qualunque oggetto che dovesse finire al di sotto della crosta terrestre verrebbe sottoposto a pressioni, temperature e aggressioni chimiche tali da trasformarlo immediatamente in altro, in un budino subito rimescolato e disperso da materia fluida non dissimile dalle lave che emergono alla superficie grazie all'attività vulcanica.

Temo che dovremmo cercare altri mondi perduti dentro di noi (il viaggio è più breve e si può fare personalmente) oppure nello spazio extrasolare. Ma anche questa è un'avventura piuttosto costosa, in termini economici e di tempo per poterla realizzare. Per fare un esempio o suggerire un metodo, dovremmo mettere in conto di fare tutto ciò programmando di partire noi sapendo che ad arrivare saranno i nostri pro-pro-pro-pro-pro-pro-pro-pro-pronipoti. Questi andranno, si fa per dire, in avanscoperta, per vedere dove atterrare e cosa trovare. Ma è una cosa che le prime forme di vita hanno già fatto fra i 4,4 e i 2,7 miliardi di anni fa, avviando un processo evolutivo che è giunto fino a noi. E tutte senza muoversi dal pianeta.

Nel frattempo, il pianeta, dagli originali 4,4 miliardi di anni fa ad oggi è cambiato in modo totale, innumerevoli volte, trasformandosi nella chimica dei mari, della terra e dell'atmosfera in modo così totale che potremmo immaginarlo come sostituito via via da una serie di pianeti completamente diversi fra loro (ovviamente per quanto riguarda la superficie abitabile).

Abbiamo insomma, conosciuto molti mondi, alcuni dei quali totalmente invivibili per le forme di vita attuali.
E' forse lì il mondo perduto che cerchiamo. Ma possiamo solo esplorarlo teorizzando la sua natura, immaginando i suoi animali e le sue piante. I fossili, purtroppo, ci restituiscono solo fotografie sbiadite e di epoche molto vicine alla nostra. Il resto sono solo tracce chimiche o fisicamente misurabili sotto forma di isotopi. Ma restano comunque tracce, come il rumore di un treno in lontananza.
Dal rumore non potremo mai capire chi erano i passeggeri, il loro numero, i loro nomi, il loro aspetto, ne' quale fosse la loro destinazione.
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merlin
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MessaggioInviato: 28 Ago 2011 09:57    Oggetto: largo ai miti? Rispondi citando

Allora forse la storia di Alfeo e Aretusa starebbe tra le ipotesi di 2° tipo? Confused Confused
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MessaggioInviato: 28 Ago 2011 10:59    Oggetto: Re: largo ai miti? Rispondi citando

merlin ha scritto:
Allora forse la storia di Alfeo e Aretusa starebbe tra le ipotesi di 2° tipo? Confused Confused
La storia della ninfa e del fiume innamorato è molto bella ma appartiene al mito, è un pretesto degli umani per abbellire il mistero della natura inesplorabile che si disvela a noi in modi che ai primitivi potevano apparire come prodigi o che richiamassero per similitudine, metafore della natura profonda del desiderio.
Perché, come dovrebbe essere ormai noto, l'uomo è una creatura di desiderio.

Caro Merlin, perché non provi, con parole tue, a narrarci questa bella fiaba mitologica di Aretusa e Alfeo? E di Siracusa e della Pietas di Zeus?
Visto che hai dimostrato attenzione ai miti e loro conoscenza (e questo luogo, l'Olimpo Informatico, ne è pieno) oltre che prezioso senso dell'umorismo, qui hai il modo di meravigliarci tutti rimanendo, in qualche modo, in tema. Wink
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eratostene
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MessaggioInviato: 28 Ago 2011 21:44    Oggetto: acquifero, una falda acquifera insomma Rispondi citando

scusate ma non avete capito molto (come la maggior parte di coloro che hanno parlato di questa questione, d'altro canto)
non si tratta di un fiume, ma di un acquifero, una falda acquifera insomma.
le acque delle falde acquifere si muovono anch'esse, ma in maniera molto più lenta, sia per questioni gravitative come i fiumi ordinari sia per l'insorgenza o la persistenza di altri gradienti, per lo più pressori).

anzi, vorrei che la redazione rettificasse la questione per renderla palese!
silent, tu che sei un moderatore, potresti farlo?
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MessaggioInviato: 28 Ago 2011 22:14    Oggetto: Re: largo ai miti? Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
merlin ha scritto:
Allora forse la storia di Alfeo e Aretusa starebbe tra le ipotesi di 2° tipo? Confused Confused
La storia della ninfa e del fiume innamorato è molto bella ma appartiene al mito, è un pretesto degli umani per abbellire il mistero della natura inesplorabile [...]
Caro Merlin, perché non provi, con parole tue, a narrarci questa bella fiaba mitologica di Aretusa e Alfeo? E di Siracusa e della Pietas di Zeus?
Visto che hai dimostrato attenzione ai miti e loro conoscenza (e questo luogo, l'Olimpo Informatico, ne è pieno) oltre che prezioso senso dell'umorismo, qui hai il modo di meravigliarci tutti rimanendo, in qualche modo, in tema. Wink


Ecco fatto! Embarassed

"Aiuto, aiuto!" strillava la ninfa Aretusa saltabeccando qua e là tra i cespugli di mirto, inseguta dal Alfeo in veste di cacciator del bosco. "Aiuto mammuzza bella, aiutami tu!" gridava col fiatone, sperando che Artemide la sentisse e accorresse in suo aiuto prima di essere ghermita dall'inseguitore.
Ma Alfeo non se ne dava per inteso, un po' perché allora come ancor oggi lo stupro era lo sport nazionale delle popolazioni stanziate dalla misteriosa Colchide sino a tutto il corso superiore del Danubio; e un po' perché VIP e figlio di VIP, pensava che tutto gli fosse permesso. Compreso fare un dispetto a quell'incazzosissima Artemide che, con quel rognoso di fratello dall'arco d'argento, ci mettevano men che a dirlo a trasformare in puntaspilli qualsiasi malcapitato ancorché di alti natali.
E difatti Artemide pur avendo udito benissimo in quella circostanza proprio non sapeva che fare. Da un lato avrebbe volentieri fatto un fischio ai suoi cani per trasformare Alfeo in sanguinaccio , come era recentemente capitato - e per molto meno - al giovane Atteone facendo poi finta di niente per non pagar dazio.
Dall'altro, Alfeo era neintepopodimeno che abbiatico di Urano e Gea e c'era il rischio che l'olimpio Zeus, quale pronipote degli stessi e capo supremo della real casa, non si azzardasse a fare un cenno d'approvazione circa l'operato di uno dei figli di quella Leto, costretta un tempo a nascodersi a partorire sull'isoletta di Ortigia, lontana dalla vendetta di Era che poi all'epoca già sarebbe stata la c.d. "legittima consorte" del Tonante.
Così meditando tra sé e sé, proprio ricordando Ortigia la divina Artemide escogitò la soluzione ad hoc. E dettofatto, con teletrasporto stile Star Treck face sparire la fuggitiva per poi rimaterializzarla sull'isoletta dove lei stessa aveva avuto i natali.
"Così", s'illudeva Artemide, "avrò almeno il tempo si fare due moine a Zeus, a dargli una grattatina alla barba mentre gli faccio intravvedere qualche trasparenza e penso che anche a me dirà di sì come sempre accade anche con quella smorfiosa della moglie di Peleo. E per maggior sicurezza, nel frattempo trasformo Aretusa in fonte; vorrei proprio vedere come farà Alfeo a soddisfare le sue sozze brame!"
Ma qui Artemide commise un madornale errore, anche se forse scusabile in parte perché le celesti genealogie e terrene competenze erano talmente aggrovigliate e intrecciate che qualcosa poteva facilmente sfuggire.
Infatti con Alfeo parlar d'acqua era un vero e proprio invito a nozze, sia in senso proprio che figurato; non per nulla era figlio del Gran Fiume Oceano, padre tra l'altro delle 4000 Oceanidi sguazzanti in mare e dei 3000 fiumi correnti sulla terra ferma.
Per cui, figurarsi se anche una piccola fonte poteva sfuggire alla divina geolocalizzazione. Bastò una semplice telefonata a papà, che con una strizzatina d'occhio e un po' di rimpianto per la trascorsa gioventù agli albori del mondo, gli dettò le precise coordinate di Aretusa.
Già, ma come fare a raggiungerla? E una volta raggiunta, come fare a farla sua?
Ma come ognun sa, l'appetito aguzza l'ingegno e il ferino cacciatore, degno rampollo del padre Oceano, ci mise sì e no un par di secondi a trasformarsi in fiume. "Tanto, uno più, uno meno, chi vuoi che se ne accorga?" si disse Alfeo. E ci mise ancor meno ad aprirsi un passaggio sotterraneo verso l'isoletta di Ortigia; dopo tutto, era o no il nipote diretto di Gea?
Sanza dubbio, la nonna Terra gli dette una mano, e forse anche due; fatto sta che all'improvviso emerse da sotterra a lato, anzi "DENTRO" la povera Aretusa. Che non ebbe neppure il tempo né la forza di dire "ohi!" per l'acquatica deflorazione; anche perché aveva tutti e sette gli orifici -bocca compresa- pieni di liquido e quindi potè al massimo gorgogliare un poco.
Immaginarsi la reazione scomposta di Artemide non appena ebbe notiza del fattaccio; dimenticando ogni buon proposito, si precipitò su per l'Olimpo come una nube temporalesca, scuotendo arco e frecce e reclamando sanzioni esemplari per Alfeo. Ma Zeus da quell'oreccho proprio non ci voleva sentire.
Infatti Oceano era un Titano Primigenio e lui coi Titani in passato aveva avuto rogne a non finire. Eppoi, in fondo il Re dell'Olimpo era il transformer per eccellenza, quello insomma che aveva inventato il trucco per sedurre le belle ritrose; figurarsi che aveva perfino dovuto trasformarsi in cuculo per vincere la resistenza di Era. Per cui, le lamentele in questione proprio non ci azzeccavano per nulla.
Tuttavia, un po' per stroncare sul nascere una possibile faida familiare, un po' per invidia perché ancora gli bruciava la visione della Ciprigna -da lui invano concupita- incatenata sul letto con quel grosso affare di Ares saldamente incastrato tra le cosce, saggiamente stabilì che per l'avvenire Alceo ed Aretusa non potessero più tornare alla forma primitiva né separarsi per tutte le ere a venire.
E il mito gentile lascia per altro intendere che i diretti interessati non se ne lamentassero affatto; tant'è che continuano tranquillamente a sollazzarsi in Ortigia ancora ai giorni nostri, mescolando le loro amabili e dolci acque pur circondati dal salso mare.
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MessaggioInviato: 28 Ago 2011 22:48    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
scusate ma non avete capito molto (come la maggior parte di coloro che hanno parlato di questa questione, d'altro canto)
non si tratta di un fiume, ma di un acquifero, una falda acquifera insomma.
le acque delle falde acquifere si muovono anch'esse, ma in maniera molto più lenta, sia per questioni gravitative come i fiumi ordinari sia per l'insorgenza o la persistenza di altri gradienti, per lo più pressori).

anzi, vorrei che la redazione rettificasse la questione per renderla palese!
silent, tu che sei un moderatore, potresti farlo?

Dilla come vuoi, ma una falda d'acqua che scorre per migliaia di Km tecnicamente sarà altra cosa ma in pratica IMHO puoi chiamarla "fiume" sotterraneo.
Anche perché non stiamo mica facendo un esame di geografia generale né tantomeno di materie specialistiche.
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 07:32    Oggetto: Rispondi citando

no, sono due cose completamente diverse. Gli articoli evidenziano la presenza di un fium cioè di un corpo d'acqua fatto solo di acqua, soggetto a deviazioni. una falda acquifera è un'altra cosa, MOLTO diversa.
ahi la Scienxa, questa sconosciuta in un paese di filosofi. letterati e artisti.... dove si dà di ignorante a chi non sa l'anno in cui è morto benedetto croce ma si ignorano le cose più basilari della scienza....
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 09:42    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
no, sono due cose completamente diverse. Gli articoli evidenziano la presenza di un fium cioè di un corpo d'acqua fatto solo di acqua, soggetto a deviazioni. una falda acquifera è un'altra cosa, MOLTO diversa.
ahi la Scienxa, questa sconosciuta in un paese di filosofi. letterati e artisti.... dove si dà di ignorante a chi non sa l'anno in cui è morto benedetto croce ma si ignorano le cose più basilari della scienza....

Ecchevuoimai?

Massificazione ormai si legge "semplificazione", anche se in origine non sono sinonimi. Del resto, se scorri altre news 'sta falda è chiaramente indicata come "fiume"; e per chi ha letto almeno un poco in età scolare (cosa che pare non si faccia più) credo riferisca il sostantivo in questione più a un capo d'abbigliamento che a un fenomeno idrogeologico.

Del resto se ci fai caso talvolta i giornalisti (e più spesso quelli della TV, specialmente i mezzibusti) per restringere al semplice ambito dei verbi che è il più sovente maltrattato, sembrano ignorare non dico la consecutio temporum ma anche la differenza tra verbi transitivi e intransitivi per tacere di qualche creativo che s'inventa persino dei riflessivi. Figuriamoci il resto!
E non credo tanto per ignoranza, quanto per la necessità di massima semplificazione del testo per renderlo più facilmente comprensibile ad una massa di persone che -lato cultura- viene ormai allevata a suon di telequiz.

Meglio perciò che tu ti dia pace, giustamente contento e soddisfatto di quel che sai senza tuttavia pretendere di spezzare il pane della scienza a chi non ne vuol sapere o al massimo gli preferisce la focaccia di Recco.

Del resto, se ci fai caso diversi romanzieri moderni (e perfino un nobel, se non mi sbaglio) non hanno troppo sottilizzato sull'uso dell'accentazione della lettera "e".
Roba da matita blu, quando andavo a scuola io. Ma erano cose d'altri tempi e soprattutto di tanto tempo fa. Sad Sad
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 10:31    Oggetto: Rispondi citando

allora, scientificamente è così e la maggior parrte delle fonti ha detto delle emerite stronzate èerchè non è un fiume. punto e basta.
se poi la scienza per te non serve a niente cavoli tuoi e d questa povera nazione

vorrei vedere se qualcuno confondesse idealismo e esistenzialismo se tu fossi della stessa opinione...

comunque chiudiamola qui.
non capisco perchè fare tanto casino per una precisazione ....
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 10:42    Oggetto: Andatelo a raccontare a Alberto Arbasino. Rispondi citando

E poi, non dovevano abolirla l'Accademia della Crusca?
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 10:44    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
non capisco perchè fare tanto casino per una precisazione ....


Ma sentilo! Wink il casino l'hai fatto tutto tu
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 11:32    Oggetto: Rispondi citando

Ciao che piacere sentirti!!!!
io non volevo proprio fare casino... volevo solo precisare..
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 18:59    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
Ciao che piacere sentirti!!!!
io non volevo proprio fare casino... volevo solo precisare..
Ottima precisazione. Mi scuso se ho seguito anche io la semplificazione che tu ci hai fatto notare. Essendo questo forum dedicato ad una vastissima tipologia di utenti con competenze e conoscenze molto varie, probabilmente, una definizione approssimativa come "Fiume" poteva risultare più comprensibile e, in qualche modo "affascinante".
Certo, in un testo scientifico un errore come questo avrebbe fatto rivoltare nella tomba anche l'Abate Stoppani (noto geologo 1824-1891, sì, proprio quello ritratto nell'etichetta del formaggio "Bel Paese", citato sicuramente proprio a causa di un libro scritto da lui, intitolato allo stesso modo).. Ma tant'è...
Ti ringraziamo invece per la tua precisazione. Il bello di questo media è proprio nella sua interattività. Le precisazioni come le tue possono avvenire in tempo reale, senza attendere, come nelle riviste o nei giornali, l'uscita del numero successivo.
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 19:48    Oggetto: Rispondi citando

figurati....
mi pareva normale essendo - come dire - piuttosto addentro a queste cose fare tale precisazione.

io continuo ad essere della mia idea non solo da un punto di vista scientifico ma anche per i "non addetti", quantomeno precisando che non è un corso d'acqua che si muove in una caverna (come - ti posso assicurare - molta gggggggente ha capito!) ma che è l'acqua che si muove in una fascia abbastanza ampia filtrando nel terreno attraverso gli interstizi del terreno.

poi la faccenda è travalicata, non per colpa mia mi pare..

a proprosito, ma una sera per una birra ci vediamo??????
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MessaggioInviato: 29 Ago 2011 22:05    Oggetto: Rispondi citando

eratostene ha scritto:
figurati....
mi pareva normale essendo - come dire - piuttosto addentro a queste cose fare tale precisazione.

io continuo ad essere della mia idea non solo da un punto di vista scientifico ma anche per i "non addetti", quantomeno precisando che non è un corso d'acqua che si muove in una caverna (come - ti posso assicurare - molta gggggggente ha capito!) ma che è l'acqua che si muove in una fascia abbastanza ampia filtrando nel terreno attraverso gli interstizi del terreno.

poi la faccenda è travalicata, non per colpa mia mi pare..

a proprosito, ma una sera per una birra ci vediamo??????
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MessaggioInviato: 30 Ago 2011 08:26    Oggetto: Rispondi citando

ah, adesso sì che abbiamo capito tutti. E le falde che NON scorrono (ad esempio quelle da cui si estrae il petrolio) si chiamano sempre falde o in qualche altro modo?
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eratostene
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MessaggioInviato: 10 Set 2011 12:16    Oggetto: Rispondi

le falde scorrono eccome... a bassa velocità ma scorrono...
il petrolio viene intrappolato in trappole stratigrafiche o strutturali, in zone in cui le falde sono più alte che nelle zone circostanti. è per questo che dove c'è il petrolio non c'è scorrimento perchè rimane in alto essendo più leggero dell'acqua. il modello è in alto metano e altri gas, più sotto petrolio, e ancora sotto acqua
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