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Commenti all'articolo L'uomo ha un nuovo antenato
L'Australopithecus Sediba è una specie di puzzle antropologico, un mix di caratteri più antichi e altri più moderni.


Cranio dell'Australopithecus Sediba

[eratostene]

qui ci sono tre problemi fondamentali:
1. la classificazione, il dover mettere dei paletti precisi, delle discontinuità, quando invece non è che una mamma australopitecina ha partorito un figlio homo. Quindi è assolutamente normale che in un fossile convivano caratteristiche più antiche insieme a caratteristiche più recenti (notare come ho preferito escludere termini come "arcaico" e "moderno")
2. l'ambiente di vita degli ominidi è quello in cui è più difficile ottenere fossili che pertanto sono scarsissimi
3. la voglia di monofiletismo, in cui da Lucy (Australpitecus robustus) si arriva a Homo sapiens che è un concetto totalmente errato.
In realtà tranne che ai nostri giorni più "specie" hanno convissuto: per esempio fino a 40.000 anni oltre a Ho/mo sapiens c'erano ancora H. neanderthalensis e H. floresensis (quest'ultimo addiritura più compatibile con Homo erectus che con H. sapiens) e persino una quarta "specie" (sempre fra virgolette) occupava l'Asia Centrale, i cui geni si trovano in piccola percentuale nel DNA dei cinesi settentrionali, in Nuova Guinea e in Oceania. E ce ne poteva essere addirittura una quinta (ma è una mia idea e quindi non è citabile).
Se poi si vede che attualmente Homo erectus ha perso lo status di nostro antenato (che sarebbe Homo Heidelbergensis, comune con neandertal e i demisoviani) diventando quindi un qualcosa che non ha lasciato discendenti (essendosi estinto anche floresensis e ci sono tracce nelle leggende di altre popolazioni connesse all'uomo di flores)