Indice del forum Olimpo Informatico
I Forum di Zeus News
Leggi la newsletter gratuita - Attiva il Menu compatto
 
 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

    Newsletter RSS Facebook Twitter Contatti Ricerca
Diario di un Invisibile
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Al Caffe' Corretto
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 09 Nov 2011 06:01    Oggetto: Rispondi citando

Tredicesima puntata: Fuori dal Labirinto e nelle strade.

Troppi nelle loro posizioni acquisite in decenni di clientelismi, rendite acquisite senza meriti riconoscibili o identificabili, coinvolti, compromessi, avevano costruito i loro piani su fondazioni melmose ed instabili.
Pieni di loro stessi e delle loro miserabili strutture malamente ingegnerizzate con la complicità ruffiana di omuncoli di scarso talento ben pagati per la loro insulsa presenza nei posti chiave, veri inutili invisibili troppo presenti, vestiti di un make up che simulava un'assenza totale dal Reale.
Un impero di cartapesta che stava per sfaldarsi miseramente nelle acque di uno tsunami sociale devastante e liberatorio.
Errori, omissioni, interessi personali, in una fanghiglia torbida erano diventati l'involontario laboratorio di una chimica sperimentale che nemmeno il delirante pensiero del più visionario dei filosofi avrebbe mai potuto immaginare.
L'ignoranza dell'arroganza aveva involontariamente generato una miscela esplosiva che deflagrò in faccia a quei chimici pasticcioni.

Le cronache a posteriori di quello che successe in quei giorni non riescono ancora a dare un quadro obiettivo e distaccato degli avvenimenti; inevitabile approssimativa diagnosi di una patologia di cui adesso, nel tempo dello scrivere questo diario diacronico, le piaghe sono ancora aperte e sanguinanti.
Sappiamo però che qualcosa successe, molto successe. I talenti sprecati nella costruttività si orgarizzarono in distruttività... una nuova forma di distruttività che lasciava illesi corpi ma colpiva ferocemente i mezzi quando questi non erano immediatamente espropriabili a chi ne deteneva il controllo per gli usi vessatori abituali.
I mutanti avevano il possesso di un Know How molto superiore ai normali che avevano fino ad allora controllato la situazione. E lo usarono senza pietà o timore. In effetti qualche vittima ci fu ma decenni d'indottrinamento all'inevitabilità degli effetti collaterali operati dall'informazione nelle mani dei normali, annullarono ogni possibile scrupolo. Anche in questo si erano scavati la fossa con le loro stesse mani. E non esisteva possibilità di agire contro un'entità di controllo centrale dei ribelli perchè semplicemente non esisteva e non poteva esistere per l'infinito numero di varianti biologiche e culturali degli appartenenti alla rivolta.
Organismi alieni e mutazioni umane, accomunati dalla condizione di lunga subordinazione, erano molecole che continuamente creavano e scioglievano legami finalizzati unicamente al dissolvimento delle granitiche mura che finora li avevano tenuti prigionieri e nascosti agli ipersensibili e schifiltosi sensi dei normali.

I centri del Potere venivano festosamente assaltati dall'onda carnevalesca, coperta e supportata dalle squadre armate ed organizzate che sfondavano le difese sempre più indebolite dalle defezioni dei difensori, più motivati a partecipare alla liberatoria sommossa che a far da scudo a chi non riconoscevano più in nessuna meritata o giustificata autorità. Chi fino ad allora aveva avuto posizioni di controllo o di prestigio nel sistema venne rastrellato e confinato nelle strutture prima liberate e poi occupate e velocemente destinato ad attività di bassa logistica sotto gli sguardi divertiti e fra gli scherni del variopinto fronte dei rivoltosi. Negli stadi furono organizzati centri di raccolta e fù divertente vedere noti politici, abituati ad incarichi prestigiosi, costretti a piantare tende per il grande numero dei prigionieri. Noti baroni della medicina si trovarono a dover pulire i cessi chimici e prestigiose firme dell'informazione a tenere le liste dei rastrellati.
Compromessi personaggi dello spettacolo venivano indirizzati ad attività di clowneria di strada, sottoposti all'implacabile quanto incruento giudizio del pubblico che era libero di manifestargli l'eventuale disappunto per l'esibizione con il lancio di frutta e verdura marcia.
Eppure, nessuno la chiamò Rivoluzione. Per tutti fù semplicemente il Riallineamento.

Gli unici che ottusamente, testardatamente continuarono a credere che tutto ciò fosse opera delle loro trame e che tutto si svolgeva secondo quel piano ordito negli anni e ormai era miseramente sfuggito al loro controllo, erano quelli della DiSpePSIA. Arroccati nel palazzone blindato che era sede centrale e fortezza, difeso da pochi fedelissimi sicari non volevano credere, nella loro incapacità di percepire niente che non fosse il loro bacato ed autoreferente piano, di essere ormai nella posizione degli sconfitti. Il sistema che avevano costruito negli anni era crollato a causa del loro stesso tirar troppo la corda; coloro che avevano schiacciato si erano caricati della forza della pressione a cui erano stati sottoposti e come una molla ora ributtavano fuori l'energia accumulata.

Chi in quei giorni avesse girato per le stanze e i corridoi del Labirinto, si sarebbe accorto di un progressivo svuotamento verso la superficie.
E un ipotetico topografo in grado di rilevarne l'inestricabile complessità avrebbe potuto vedere che la densità maggiore dei cunicoli e dei passaggi era proprio sotto e d'intorno al palazzo della DiSpePSIA.
In questi passaggi così prossimi al cuore del grande fallimentare complotto, si stavano muovendo in quelle ultime ore prima della risoluzione di tutto, quei personaggi che conosciamo bene e che stavano per avere il ruolo di protagonisti nell'atto finale di quella tragicomica rappresentazione che ormai andava avanti da troppo tempo.
Un Dio? Il Fato? Ripeto, non so e forse non sapremo mai se c'è un disegno superiore nelle cose che avvengono e in quelle che dovrebbero avvenire e invece non accadono ma di certo niente è mai quelo che sembra, quello che sensatamente ci si aspetta, quello che è statisticamente probabile.

Così, chi spinto da un piano, chi da un ineluttabile destino, chi semplicemente da istinto cieco, in diversi convergevano verso quello che sarebbe stato il teatro di posa della scena finale...
La stanza dove Marsi e De Moncler ancora si compiacevano e complimentavano reciprocamente del loro ormai franato progetto di controllo assoluto, convinti della forza delle loro difese e scioccamente ignari del fatto che il Popolo del Labirinto, negli anni, aveva scavato intorno al cuore della fortezza con la tenace rabbia delle formiche incazzate.

[...]
Alberto sentiva di essere vicino sempre di più, ad ogni passo che faceva, ad un posto che gli era ignoto ma che sentiva essere la sua meta ultima. E ad ogni passo scendeva la sua rabbia che veniva sostituita da decisa consapevolezza. E progressivamente abbandonava le pesanti armi che portava per presentarsi all'appuntamento fatale armato solo di se stesso, certo che questo sarebbe stato il miglior il miglior arsenale di cui poteva disporre.

OK miei pazienti lettori quasi ci siamo penso che alla fine saranno veramente 15 puntate.
Top
Profilo Invia messaggio privato
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 15 Nov 2011 05:44    Oggetto: Rispondi citando

Quattordicesima puntata: è arrivato il conto.

Il sottoufficiale della DiSpePSIA irruppe senza bussare nella stanza dove si trovavano Marsi e De Moncler.
Il colonnellò lo fulminò con un'occhiata che il subordinato non colse in preda ad agitazione per quello che stava succedendo.
"Signore la situazione è fuori controllo. I rivoltosi stanno prendendo il controllo dei centri di comunicazione; radio e TV sono nelle loro mani. Aumentano anche gli ammutinamenti nelle forze dell'ordine. E intorno al Palazzo ci sono centinaia di migliaia di persone che ci stanno stringendo d'assedio. Quali sono gli ordini Colonnello?"
De Moncler rivolse uno sguardo complice a Marsi. Era il momento dell'ultimo atto.
"L'ordine è di resistere. La situazione è sotto controllo e fra pochi minuti inizierà la procedura di normalizzazione. Adesso vai e comunicalo agli ufficiali."
Il sottoposto sbattè gli occhi sorpreso di tanta calma e freddezza di cui non capiva la ragione.
Aveva voglia di scappare, di buttare la divisa e darsela a gambe ma uscì pronto ad eseguire l'ordine nonostante la paura che stava per fargli esplodere il cuore e rilasciare lo sfintere anale.
Marsi ruppe i seguenti istanti d'immobilità e silenzio.
"Sono andati più in là di quanto ci aspettevamo."
"Si. E' il momento del piano B. Procediamo?" rispose il colonnello poggiando il dito sul bottone rosso che aveva sulla sua scrivania.
"Procediamo. " confermò Marsi.
L'indice di De Moncler pigiò il pulsante che avrebbe dovuto mandare in onda su tutte le emittenti radiotelevisive e in Rete in contemporanea il finto messaggio di Alberto che invitava i rivoltosi a ritirarsi e a collaborare con il Governo provvisorio tenuto dai due congiurati.
Ma non successe proprio nulla. I cavi erano stati tranciati, il canale WiFi d'emergenza interferito con segnali jammers e lo stesso file video cancellato. I due potentissimi coglioni ci misero diversi minuti a capire che il loro piano non era poi così infallibile. Non fecero nemmeno in tempo ad iniziare a preoccuparsi che una botola s'aprì d'improvviso e ne saltarono fuori Paola, Luca e Matteo con le armi spianate urlando:
"Fermi! Buttate le armi e faccia a terra. Carabinieri!"
Gli occhi dei fratelli diabolici stavano appena per spalancarsi per la sorpresa quando un'altra botola di cui non conoscevano l'esistenza si spalancò e ne saltarono fuori Pantera e Samantha, anche loro con le armi spianate.
"Fermi! Faccia a terra e buttate le armi. Polizia!"
Goffredo e Giovanni si guardarono allibiti. Samantha si avvicinò al colonnello per stringergli ai polsi delle manette dicendo:
"Scusa papà ma devo arrestarti. L'hai fatta troppo sporca."

[...]
Adesso capivo tutto. Capivo il disegno che era stato scritto da qualcuno che non era di chi pensava fossi un suo personaggio facilmente utilizzabile. Piangevo gli amici morti per me in questa stupida crudele sceneggiatura e per i nemici che erano le inconsapevoli pedine, vittime sacrificali in questo gioco assurdo innescato dalla delirante ambizione di pochi pazzi. Camminando lungo un percorso che non conoscevo ma di cui sapevo mio malgrado ogni passo, mi avviavo anch'io verso l'atto finale che doveva dare un senso alla storia. E piangendo camminavo e mi avvicinavo alla destinazione ultima, chiedendomi cosa avrei dovuto fare una volta arrivato. E più mi chiedevo il come e più sentivo che il perchè sarebbe stato la risposta. I miei occhi non vedevano più le forme ma solo i colori delle emozioni che mi circondavano, anche le più remote. Le mie orecchie non sentivano suoni ma le voci dei pensieri e ogni superficie riflettente che incontravo non dava più l'immagine che ero abituato a considerare me stesso ma un indistinto alone di luce, fatto di speranze delle moltitudini di quelli che erano ed erano stati i miei simili.
Non m'importava della mia esistenza ma solo della mia missione, qualunque fosse.
Mi trovai di fronte ad un muro e sapevo cosa stava avvenendo dietro.
Senza esitazioni lo attraversai come un fantasma e comparvi nello studio dove si trovavano De Moncler e Marsi proprio nel momento dell'irruzione di Polizia e Carabinieri. Curiosamente nessuno mi vide apparire ma di certo sentirono la mia voce che tuonò con le parole che ogni Messia di buonsenso avrebbe avrebbe pronunciato in questo caso.
"Adesso mi avete proprio rotto il cazzo tutti quanti!"
Non so se in quel momento involontariamente emisi una qualche frequenza vibratoria disgregatrice comunque spiegabile dalla Fisica o se un qualche Dio mi diede un potere sovrannaturale, fatto sta che le mura intorno a noi si dissolsero e le multitudini che assediavano il Palazzo della DiSpePSIA irruppero improvvisamente, circondando e disamarmando i presenti con la forza del numero.
E così come ero invisibile ai protagonisti presenti, fui invece visibile alla massa di sfigati che irruppero e mi riconobbero.
"E' Lui! Il Messia."
"Si è proprio Lui!"
"Prendiamolo."
Decine di braccia si levarono verso di me, mi presero e mentre rassegnato mi preparavo ad un destino che non conoscevo ma accettavo, mi alzarono portandomi in trionfo verso l'uscita scandendo il mio nome.
"Al-ber-to! Al-ber-to!"
Sollevato pensai che sarebbe finita bene ma mi sbagliavo.
La temporanea immaterialità che mi aveva permesso il colpo di scena finale se ne era andata e nonostante l'assenza di mura, i miei fedeli decisero di portarmi in trionfo simbolicamente attraverso l'unica porta rimasta in piedi, facendomi sbattere violentemente il cranio nello stipite.
Il mio ultimo pensiero prima dell'incoscienza fu che fare il Messia di questo popolo di deficienti era proprio un mestiere di merda... ma qualcuno doveva farlo! Svenni ridacchiando come un idiota.

NdA: a questo punto potrei anche chiuderla qui ma siccome mi piace torturarvi vi beccate anche la quindicesima puntata con l'Epilogo e zitti e muti altrimenti ve ne impongo altre seicentosessantasei. L'avete voluta la bicicletta? Adesso pedalate!
Laughing Laughing Laughing
Top
Profilo Invia messaggio privato
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 19 Nov 2011 01:13    Oggetto: Rispondi citando

Epilogo
Chi aveva coniato il termine Riallineamento, anzichè il più banale e abusato Rivoluzione, non aveva sbagliato.
Non fu nulla di epocale e non portò chissà quale cambiamento; semplicemente le cose subirono quell'inevitabile aggiustamento che la precarietà della situazione richiedeva urgentemente.
Nessuna nuova ideologia creò un nuovo ordine delle cose, non ci furono grandi sconvolgimenti o sovvertimenti di quanto già esisteva. Con semplicità e con un numero di vittime che fu inferiore a quelle sulle strade in un qualunque ponte festivo, si sistemarono le cose in modo da garantire qualche decennio di stabilità. Chi aveva tanto mollò qualcosa, chi non aveva niente ebbe qualcosa; tanti inutili ingombranti furono messi decorosamente da parte per lasciare posto a chi aveva più voglia di fare e da troppo scalpitava senza averne possibilità. Nel giro di pochi mesi la Macchina sociale si rimise in moto con regole che erano dettate da un pacato buonsenso condiviso dai più.
Si rimodularono valori eccessivi e distorti da troppa avidità e da troppa disperazione, si ridistribuirono risorse essenziali.
E il merito principale non fu certo mio, con il ruolo d'improbabile Messia che mi trovai addosso, ma dei tanti che decisero di partecipare, di scendere nelle strade solo per esserci e farsi contare, di disobbedire con coraggio a regole imposte da pochi per il loro esclusivo interesse. Insomma il successo ci fu per la volontà di quelli che decisero con i loro atti, per quanto minimi, di mostrare che la Società nel suo complesso era meno bacata di quello che sembrava. Gente comune che fuori dalle Istituzioni e dentro queste decisero di superare le contrapposizioni che dividevano ideologicamente. Io, come per ogni profeta o messia che si rispetti, fui solo un pretesto e una bandiera.
No, non fu una rivoluzione eppure nel tempo che seguì, e che tutt'ora dura, ci trovammo tutti un poco meglio.
Forse tra pochi decenni saremo di nuovo in una grande crisi che richiederà altri interventi d'emergenza condivisi dai più, riuniti dietro la figura di un Salvatore che tale non è perchè la salvezza di una società non può venire dalle parole di un guru, di un santone, di un esperto ma solo dallo spirito di partecipazione e solidarietà fra i componenti.

Ma questa fu la Storia con l'esse maiuscola mentre il lettore di questo diario forse si sta interrogando su come si sono concluse le storie individuali dei personaggi che ne hanno animato le pagine.

Marsi e De Moncler vennero arrestati e processati per insurrezione. Al processo gli vennero concesse tutte le attenuanti possibili in nome della pacificazione sociale e dopo meno di tre anni di detenzione vennero affidati prima ai servizi sociali ed in seguito graziati e riabilitati. I loro talenti non sono andati sprecati; adesso l'ex colonnello è a capo della Protezione Civile e nonostante continui a progettare piani fallimentari è ancora assistito dal suo incredibile buco di culo e (incredibile a dirsi) ha salvato veramente migliaia di vite.
Marsi è diventato Talent Scout. E' capace di andare in piazza San pietro durante l'Angelus domenicale e in meno di mezz'ora individua almeno tre talenti da lanciare con successo nel mondo dello spettacolo. Attualmente sta lavorando su di un giovane emergente tedesco, a vederlo è mediaticamente impresentabile eppure Giovanni giura su di un suo possibile successo.

Pantera e Samantha, approfittando delle nuove leggi più tolleranti, si sono sposate e grazie al seme donato da Marsi hanno avuto due splendidi gemelli eterozigoti, un maschietto e una femminuccia entrambi con tre meravigliosi occhi come il padre biologico. Orgogliosamente sono stato il loro padrino di battesimo; li hanno chiamati Futuro e Libertà... secondo me era meglio Paolo e Francesca ma le madri sono loro e decidono.

Invece il vostro Alberto come poteva mettere a frutto nel modo migliore i suoi talenti se non riconvertendosi nella versione moderna e commerciale di un Messia? Tanto sex appeal e la capacità di percepire i sentimenti altrui... il mestiere giusto è fare la Rock Star! E poco importa se non so cantare e suonare, ci pensa il manager. E non potevo trovarne uno migliore visto che si tratta di Paola. Finita l'avventura ha lasciato l'Arma e dopo che abbiamo sbrigato quella "cosetta" che avevamo in sospeso dalle prime pagine di questo diario per scoprire di essere assolutamente incompatibili, siamo rimasti buoni amici ed è diventata il mio eccezionale manager. I suoi comunicati stampa redatti stile verbale sono una promozione straordinaria e dovete vedere come fa filare tutti la mia cara "Carabiniera". Anche Luca e Matteo si sono congedati e adesso sono a capo della Security ai miei concerti.
Continuano a "spinellare" in quantità industriale ma fanno un buon lavoro, salvo qualche momentanea distrazione. Come nel caso che mi ha permesso di scrivere in pace questo diario nel mio letto di convalescenza; nell'ultimo concerto i miei fan si sono gettati sul palco afferrandomi per portarmi in trionfo ma nel farlo mi hanno fatto sbattere violentemente il cranio contro l'impalcatura di scena.
Essere il Messia di questi deficienti è dura... ma li amo.

FINE

Titoli di coda:
Un sentito grazie va alla Polizia di Stato e all'Arma dei Carabinieri che hanno fornito personaggi ben rappresentativi del reale sacrificio di donne ed uomini appartenenti a queste importanti istituzioni che, nonostante qualche stigmatizzabile episodio sporadico di eccesso, svolgono quotidianamente un duro lavoro fra mille difficoltà a cui dobbiamo la nostra sicurezza. Vi prego di scusarmi se nella mia storiella li ho voluti rappresentare con qualche debolezza che aveva la sola intenzione di mostrare il lato umano che si cela sotto la divisa.
Ringrazio la ASL RM1 sia per gli interventi di Pronto Soccorso al protagonista, sia per aver salvato la vita a questo modestissimo Autore.
Tributo anche alla palestra "Mens sana in corpore sano" che ha fornito i locali per la scena di lotta fra Paola e Pantera... in realtà stà palestra non esiste ma se ce ne fosse una che volesse sponsorizzare il racconto, ne possiamo parlare... vi faccio un buon prezzo.
Sentiti ringraziamenti a J.L.Borges e M.C.Escher per l'ispirazione alle scenografie del Labirinto... che fra l'altro proprio qualche notte fà ho sognato ed è stato bellissimo, mi ha messo di buonumore per tutto il giorno.
Ringrazio anche Poteri occulti, Servizi segreti deviati, Logge massoniche segrete per il paziente lavoro di tessitura di trame che tanto lavoro hanno dato nella nostra nazione per decenni ad operatori dell'informazione, appartenenti alla Magistratura, agenti di forze dell'ordine e persino ad infimi autori come il sottoscritto. Grazie di cuore, siete fantastici.
Per la realizzazione di questa storia non sono stati maltrattati animali, sono state rispettate le norme di sicurezza, dove possibile si sono usati materiali biologici ed ecocompatibili, le comparse sono state trattate con dignità e nel rispetto delle regole sindacali.
Ringrazio inoltre C.Colombo per la scoperta dell'America grazie alla quale ho potuto supportarmi nella fatica con patatine fritte, pizza al pomodoro e sigarette.
Un grazie anche a Telecom Italia per la connessione ADSL che per rapporto qualità/prezzo è meglio di un calcio in culo.

Per la realizzazione dell'Opera sono stati necessari:
Energia elettrica circa 5 Kw
Pizza 5 Kg
Patatine fritte 1.5 Kg
Tabacco 250 gr.
Vino 20 Lt.
Altre sostanze Q.B.

Ma sopratutto il grazie più grande va a voi lettori che avete sopportato pazientemente la marea di fregnacce dilettantesche che scrivo, leggendomi con fedeltà e facendomi così risparmiare una tombola di quattrini che altrimenti sarebbero andati in psicoterapia.
Top
Profilo Invia messaggio privato
GrayWolf
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 03/07/05 17:24
Messaggi: 2325
Residenza: ... come frontiera i confini del mondo...

MessaggioInviato: 19 Nov 2011 11:54    Oggetto: Rispondi citando

Grazie a Te!!
Top
Profilo Invia messaggio privato
casaprocida
Comune mortale *
Comune mortale *


Registrato: 03/02/06 16:57
Messaggi: 106
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 23 Nov 2011 13:43    Oggetto: Rispondi citando

Veleno, ma vuoi sapere cosa non mi piace di questa storia?
... Passa troppo tempo tra una puntata e la successiva. Amerei la cadenza quotidiana, mi accontenterei, un po' inc... di quella settimanale, ma erano più di due settimane che non ti facevi vivo, un po' troppo.
Ma chi ti credi .... il messia Very Happy
Top
Profilo Invia messaggio privato
Zeus
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/00 02:01
Messaggi: 13267
Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 23 Nov 2011 13:49    Oggetto: Rispondi citando

Mea culpa che ho tenuto in stand by la storia sul sito... Veleno l'avrebbe anche già scritta tutta Smile

Prometto pubblicazioni più rapide degli episodi rimanenti.
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 23 Nov 2011 23:54    Oggetto: Rispondi citando

Casaprocida ti ringrazio di essere un mio "fedele" tanto appassionato da arrabbiarti se le puntate tardano ma appunto come ti ha comunicato Zeussino la storia l'ho già conclusa e sono andati anche i titoli di coda.
Mi sono fatto scrupolo di pubblicare con cadenza bisettimanale (salvo qualche eccezione per problemi personali) proprio per rispettare le migliori regole tradizionali con cui da sempre si pubblicano le storie d'appendice nell'editoria classica. Nè troppo, nè troppo poco e facendo coincidere con i momenti settimanali dove il pubblico gradisce di più l'intervallo disimpegnato e rilassante.
Very Happy
Incolpevole anche la Redazione di Zeus News, sono proprio io che ho chiesto in PV di non avere troppa promozione nella newsletter e in Home per verificare il reale numero dei miei aficionados... solo che da vecchio geek tale sono ho dato per scontato che i più puntassero direttamente al Forum.
Infatti, personalmente mi regolo così:
1- Due o tre volte al giorno sbircio direttamente il Forum nelle sezioni che m'interessano.
2- Poi verifico nella Newsletter se mi è sfuggita qualcosa interessante.
3- Controllo se ho risposte o PV almeno a volta al giorno quasi tutti i giorni.
4- E solo raramente vado all'Home.
Appunto da schifosissimo computer geek.
Shocked Laughing
Cmq tutto è bene quel che finisce bene e adesso potrai spararti le puntate a raffica... solo bada a non farti un'overdose delle mie idiozie, declino responsabilità.
Rolling Eyes
Ringrazio anche chi ha proposto le simpatiche illustrazioni, non sono intervenuto direttamente solo per non fare il "prezzemolino" rompiballe con smanie di protagonismo; nonostante il personaggio spregiudicato che mi sono costruito, per carattere tendo ad essere un "topo di biblioteca" piuttosto timido e riservato.
Embarassed
Top
Profilo Invia messaggio privato
sdallaro
Comune mortale
Comune mortale


Registrato: 31/10/11 11:39
Messaggi: 1
Residenza: bassano del grappa

MessaggioInviato: 28 Nov 2011 18:55    Oggetto: dilazione temporale! Rispondi citando

scusate l'intromissione, ma m'accodo alle garbate rimostranze... ad ora non c'è il prosieguo...
e mi son letto d'un fiato tutto il racconto precedente!
Laughing Laughing Laughing Laughing
Top
Profilo Invia messaggio privato
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 28 Nov 2011 23:58    Oggetto: Rispondi citando

Santa pazienza, c'è tutto, c'è tutto.
E vabbè, dai... mettiamo anche l'indice.

Prologo puntata 1 e commenti vari
puntate 2 3 4 5 e commenti vari
puntate 6 7 8 9 10 e commenti vari
puntate 11 12 13 e commenti vari
puntate 14 15 titoli di coda

Però la rilegatura ve la fate da voi eeeeeeh?
Laughing Laughing Laughing
Top
Profilo Invia messaggio privato
Zeus
Amministratore
Amministratore


Registrato: 21/10/00 02:01
Messaggi: 13267
Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 29 Nov 2011 11:48    Oggetto: Rispondi citando

Oggi esce una nuova puntata sul sito
Pazienta! Smile
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 30 Nov 2011 06:22    Oggetto: Rispondi citando

Addendum: Uscendo di scena

E' passato molto tempo dalla prima riga di questo diario, tanto, troppo, più di quanto se ne possa umanamente sopportare. Eppure mi trovo costretto a riprenderlo per quel compìto che immeritoriamente mi è stato assegnato.
Faticoso, doloroso, onorevole. Da accettare stringendo i denti e con orgoglio.
Sono ormai vecchio e decrepito, confuso fra ricordi reali e fantasie dove l'unica sostanza è la memoria dei legami che ho perso. La certezza degli scomparsi. Quello che dovrebbe essere il dono di una vita lunghissima si è risolto nell'assenza di coloro che erano parte della mia stessa esistenza; Paola, Matteo, Luca, Giovanna, Maria, Mersi, De Moncler, Betal in tempi diversi sono andati verso le loro divinità o verso il nulla, secondo il loro credere, lasciandomi sempre più solo ad attendere il momento in cui anch'io sarò libero dalla prigionìa di questo vecchio corpo malandato, cella ormai facilissima da evadere per un'anima troppo a lungo prigioniera. Spero solo e desidero che ci siano per me delle porte di un qualunque Paradiso a cui bussare.
Come avevo previsto, solo brevemente le cose erano cambiate; poi il nuovo era diventato vecchio per essere a sua volta contestato da un nuovo emergente che rivendicava il nuovo precedente (che nel frattempo era diventato vecchio) come novità assoluta.
Come Messia divenni un'icona da venerare che poco mi raffigurava per quello che fu il mio esistere.
E anche questo avevo previsto e purtroppo si verificò. Un giorno scoprii di essere solo un santino, una figurina da collezione.
Ma non posso lamentarmi, ho vissuto tanti avvenimenti ed esperienze; ora sono pronto a chiudere l'esistenza che un qualche Dio o un bizzarro Destino mi ha dato. Ho comunque avuto tante vite in una sola e posso chiudere senza rimpianti e con un ragionevole bagaglio di rimorsi che stanno a provare che ho vissuto veramente.
Mi guardo intorno e vedo troppo asettico bianco nel lussuoso ricovero dove sono stato scrupolosamente confinato.
Un bianco che impietosamente fa da schermo a troppo dolorosi e lontani ricordi; tanto lontani da farmi temere che siano solo fantasie. Crudelmente, sofisticate macchine, pagate dalle chiese costruite sul mio nome, mi tengono in uno stato di artificiosa vita. Macchine complesse, difficili da capire. Ma adesso ho trovato, dopo tanto cercare, il loro punto debole e opererò su questo per chiudere finalmente questo diario con quella che sarà veramente la...

FINE

NdA: Stò colpo di scena non ve lo aspettevate vero? Nemmeno io.
D'altra parte ve lo avevo detto. Io mi limito a scrivere le storie che i miei personaggi mi dettano.
Top
Profilo Invia messaggio privato
casaprocida
Comune mortale *
Comune mortale *


Registrato: 03/02/06 16:57
Messaggi: 106
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 30 Dic 2011 10:04    Oggetto: Rispondi citando

Se .... magari ..... pare facile
Top
Profilo Invia messaggio privato
ghelfip
Mortale adepto
Mortale adepto


Registrato: 25/02/09 19:30
Messaggi: 38

MessaggioInviato: 04 Gen 2012 11:34    Oggetto: Rispondi citando

Bravo Veleno Informatico. passi per gli accenti sbagliati ma ti sei anche dimenticato la regola di un'asino ciao Piero
Top
Profilo Invia messaggio privato
Veleno Romano
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 16/12/10 04:15
Messaggi: 130
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 08 Gen 2012 03:45    Oggetto: Rispostine al volo Rispondi citando

@ Casaprocida: lo so che le Rivoluzioni non si fanno così facilmente ma almeno sognamole; non è forse il primo passo? Very Happy

@Ghelfip: magari avessi sbagliato solo gli accenti... rileggendomi vedo un vero "Museo degli ERRORI" Shocked d'altra parte siamo onesti... sbattersi più di tanto per uno "scherzuccio" mica sarebbe saggio. Very Happy
Magari un giorno... forse... chissà!
Se poi qualcuno volesse revisionare professionalmente le mie sciocchezze vedendole in una prospettiva economica... bè ovviamente "stecchiamo" va da se.
O da sé?
Oppure da sè?
Laughing Laughing Laughing

Sono curiosissimo, la regola dell'asino quale sarebbe?
Voglio dire, la mia somaraggine non si discute; sono solo un povero perito tecnico che al massimo sa vergare il proprio nome su di un contratto a termine sottopagato ma proprio per questo ogni nozione e correzione mi è grata anche se non posso garantire a priori che la farò mia.
Laughing Laughing Laughing
Top
Profilo Invia messaggio privato
ghelfip
Mortale adepto
Mortale adepto


Registrato: 25/02/09 19:30
Messaggi: 38

MessaggioInviato: 08 Gen 2012 12:06    Oggetto: Un asino Rispondi citando

L’articolo indeterminativo un è per le parole di genere maschile, una per quelle femminili, per cui davanti a asino (e a tutte le parole maschili che iniziano con vocale) non si deve mettere l’apostrofo. Davanti a quelle femminili si.
Ciao e ancora complimenti Piero
Top
Profilo Invia messaggio privato
.gipas.
Ospite





MessaggioInviato: 09 Gen 2012 12:57    Oggetto: Rispondi

Complimenti,un bel racconto che mi ha sempre tenuto in attesa della pruntata successiva ed anche abbastanza al passo dei tempi.Chissà se poteremo ancora godere di un suo prossimo racconto,per adesso Grazie!Gipas.
Top
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Al Caffe' Corretto Tutti i fusi orari sono GMT + 2 ore
Vai a Precedente  1, 2, 3
Pagina 3 di 3

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi