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* Le avversità e la forza di volontà
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Autore Messaggio
Eagle-One
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 14 Set 2005 20:20    Oggetto: Rispondi citando

Graywolf, io intendevo dire che non bisogna fare di ogni erba un fascio, cioè non dire con troppa facilità, quello che può fare uno lo può fare anche un'altro, perchè si potrebbero creare nell'individuo in questione delle false speranze e dare dei falsi propositi illusionistici... cioè è come quando uno che ha avuto un incidente da poco e non può camminare, non gli vai a dire che non camminerà più, cerchi di dirgli che presto potrà ritornare anche a correre, anche se sai benissimo che non è vero, secondo me sono frasi di circostanza, che si dicono lì per lì, quasi si dice per rispetto dell'individuo, anche se avvolte ciò che dici non rispecchia la realtà, almeno è quello che credo!!! Wink Spero vivamente che sia come dite voi, è una visione più ottimistica delle cose, mentre io sono più realista, e non mi farebbe piacere se uno mi mentise sulle mie vere possibilità, mi piace sempre la verità, anche se avvolte è dura da mandar giù!!! Rolling Eyes
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GrayWolf
Dio maturo
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Residenza: ... come frontiera i confini del mondo...

MessaggioInviato: 14 Set 2005 20:29    Oggetto: Rispondi citando

Eagle-One ha scritto:
Graywolf, io intendevo dire che non bisogna fare di ogni erba un fascio, cioè non dire con troppa facilità, quello che può fare uno lo può fare anche un'altro, perchè si potrebbero creare nell'individuo in questione delle false speranze e dare dei falsi propositi illusionistici... cioè è come quando uno che ha avuto un incidente da poco e non può camminare, non gli vai a dire che non camminerà più, cerchi di dirgli che presto potrà ritornare anche a correre, anche se sai benissimo che non è vero, secondo me sono frasi di circostanza, che si dicono lì per lì, quasi si dice per rispetto dell'individuo, anche se avvolte ciò che dici non rispecchia la realtà, almeno è quello che credo!!! Wink


Forse ancora una volta, mi sono spiegato male.

Infatti, io non dico di andare a dirgli "ma dai, non te la prendere, vedrai che camminerai"
dandogi così una falsa speranza o peggio mettendo alla prova la sua forza di volontà.

Io, gli direi (occhio che questo è ciò che farei io):
"oh, sai cosa ho saputo? che un freeclimber australiano è riuscito a scalare una montagna
con delle protesi, può non essere il tuo caso, ma considerala come possibilità".

Questo è il concetto che volevo trasmettere.
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Eagle-One
Eroe in grazia degli dei
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Registrato: 09/07/05 04:24
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MessaggioInviato: 14 Set 2005 20:56    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Eagle-One ha scritto:
Graywolf, io intendevo dire che non bisogna fare di ogni erba un fascio, cioè non dire con troppa facilità, quello che può fare uno lo può fare anche un'altro, perchè si potrebbero creare nell'individuo in questione delle false speranze e dare dei falsi propositi illusionistici... cioè è come quando uno che ha avuto un incidente da poco e non può camminare, non gli vai a dire che non camminerà più, cerchi di dirgli che presto potrà ritornare anche a correre, anche se sai benissimo che non è vero, secondo me sono frasi di circostanza, che si dicono lì per lì, quasi si dice per rispetto dell'individuo, anche se avvolte ciò che dici non rispecchia la realtà, almeno è quello che credo!!! Wink


Forse ancora una volta, mi sono spiegato male.

Infatti, io non dico di andare a dirgli "ma dai, non te la prendere, vedrai che camminerai"
dandogi così una falsa speranza o peggio mettendo alla prova la sua forza di volontà.

Io, gli direi (occhio che questo è ciò che farei io):
"oh, sai cosa ho saputo? che un freeclimber australiano è riuscito a scalare una montagna
con delle protesi, può non essere il tuo caso, ma considerala come possibilità".

Questo è il concetto che volevo trasmettere.


Adesso condivido a pieno!!! Wink
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Trimmer
Mortale devoto
Mortale devoto


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MessaggioInviato: 17 Set 2005 22:24    Oggetto: Rispondi citando

...scusate se mi intrometto... io sono uno di quelli che l'incidente lo hanno fatto ( sono un sub )... non sono ricco ( ero un dipendente )....e sono rimasto su una sedia a rotelle con la prognosi di paraplegia...( con la speranza se tutto fosse andato bene di poter camminare con i tripodi ( stampelle a tre gambe e un catetere perenne ... avevo alcuni motoneuroni danneggiati ), dopo 6 mesi ovviamente mia moglie mi ha lasciato.
Vi assicuro che io non ho mai accettato ne creduto a questa prognosi e ho lottato non con il fisico ma con la mente sicuro che sarei riuscito a camminare ancora.....sono passati 7 anni cammino anche se non posso piu' correre o sciare.. guido la moto... una una nuova famiglia e un nuovo lavoro ( ora anche se piccolissima ho una ma ditta ).
Il mio impegno piu' gravoso è stato quello di convincere chi mi stava vicino che io ero cmq una "persona" come le altre.. ne piu' ne meno.
Sono stato fortunato forse... miracolato ( non credo...)... so solo che ho empre creduto di poter vincere questa battaglia.
Ho conosciuto persone che hanno avuto il mio stesso incidente e sono rimasti per sempre sulla sedia.... maledicendo quello che era successo... e tutto il mondo....
Forse non averlo fatto mi ha permesso di incanalare tutte le mie energie per trovare un nuovo equilibrio.....è stata la sfida piu' grande... ma vi assicuro che aver ricominciato mi ha fatto e mi fa vivere la vita con un gusto che forse non avrei mai provato.
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ulisse
Dio maturo
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Residenza: Bagnone (MS)

MessaggioInviato: 18 Set 2005 00:19    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Trimmer!
Innanzi tutto benvenuto tra noi.
Spero che ti fermerai a lungo qui perchè ho la personalissima sensazione che dalla tua presenza l'Olimpo ne uscirà arricchito.

Grazie per la tua testimonianza.
A volte non è facile immaginare quali potrebbero essere le nostre reazioni ad esperienze che non abbiamo vissuto.

Hai voglia a cercare di mettersi nei panni degli altri. Io a volte ci provo ma un conto è immaginare, un conto è vivere.
Sinceramente non so come reagirei se dovessi trovarmi su una sedia a rotelle.
Non so se avrei la tua forza di volontà (e permettimi di aggiungere speranza e amore per la vita).
E' un dubbio che la saggezza ebraica classifica come irrisolubile: "Cosa faresti se capitasse a te?" "Rabbino, le risponderò quando e se mi succederà" (libera interpretazione di una storiella ebraica raccontata da Moni Ovadia in "L'ebreo che ride")
Ma non essendo saggio ho provato comunque a darmi risposta.
Innanzi tutto, osservando molte persone menomate, ho concluso che, in generale, le malattie e le disgrazie spaventano più chi le osserva di chi le vive.
E poi, riguardando le mie esperienze, ho concluso che, sinora, le difficoltà a me toccate, le ho superate tutte o quasi.
Quindi mi verrebbe da collocarmi tra quelli che non si lasciano andare.
Ma devo constatare che proprio ora (che caso...) faccio parte dell'altra categoria di persone. Poco prima di leggere questo topic, incuriosito dal titolo così in sintonia con il mio stato d'animo attuale, stavo infatti smoccolando contro il mondo intero perchè si interpone continuamente tra me e le mie mete...
Ed effettivamente succede proprio quello che hai detto tu: a volte lo sconforto e la paura ci spingono al vittimismo. Quello che ci è capitato assume dimensioni spropositate facendoci credere che nessuno sia più disgraziato di noi e che nulla potrà restituirci quello che abbiamo perso (notare la sottile differenza tra restituirci e ripagarci).

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Edit: aggiungo che oltre a spingere verso il vittimismo, paura e sconforto impediscono di vedere la miriade di cose belle che ci accadono.
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Se fossi stato meno adombrato forse mi sarei ricordato da solo che di tutte le disgrazie patite in passato sono stato abbondantemente ripagato.

Non l'ho fatto. Ma il tuo intervento me lo ha ricordato.

Di questo ti ringrazio.


L'ultima modifica di ulisse il 18 Set 2005 02:25, modificato 1 volta
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vathek
Dio maturo
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 00:25    Oggetto: Rispondi citando

Trimmer ha scritto:
... dopo 6 mesi ovviamente mia moglie mi ha lasciato...


Ovviamente???
Scusa se mi permetto, ma bella codarda! Invece di aiutarti, oltre a livello di rieducazione fisica anche livello psicologico, ha preferito scappare?? Evil or Very Mad
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danieladaniela
Dio minore
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 02:19    Oggetto: Rispondi citando

Vathek non voglio trinciare giudizi ne' in positivo ne' in negativo. E' innegabile che molte compagne - e compagni - di persone che hanno un incidente grave finiscano per ripensare ad un legame che "prima" credevano eterno (io ho vissuto da vicino parecchi esempi); e' d'altra parte innegabile che sia molto, molto difficile fare una scelta cosi' pesante, e a mio avviso (un parere molto personale ma credo abbastanza condivisibile) sia preferibile aver la sincerita' di troncare che stare con una persona per cui non si provano piu' i sentimenti di prima, nascondendo una disumanizzazione profonda dell'altro dietro ad una caritatevolezza pietistica che s'affianca all'autobeatificazione.
Non ho soluzioni per chi ha un grave incidente ne' per chi gli sta accanto, e credo che anche le soluzioni che in tanti per fortuna trovano (grazie Trimmer per averne testimoniata una) siano difficili da copiare.... nella mia esperienza chi vive bene dopo l'incidente vive bene ciascuno a modo suo, dando alla sua esistenza il senso che lui e nessun altro ritiene piu' autentico.... E se da un lato questo deve essere un messaggio grosso a tutti noi che non abbiamo problemi di salute, a non aspettare l'incidente o la malattia per dare alla nostra esistenza quel significato e quella tensione che la rendono "vita" in senso pieno e non solo tirare avanti, dall'altro credo che nessuno, per quanto ben intenzionato, abbia il diritto di dire ad un altro essere umano (incidente o non incidente, ma tanto piu' se noi camminiamo e lui no) che cosa e' meglio per lui.... Si', fa male vedere una persona che ci e' cara lasciarsi andare, ma l'amore a mio parere non puo' mai, mai, essere disgiunto dal rispetto, e rispettare l'altro in maniera profonda, come persona, su un piano di parita', significa accettare la sua competenza a scegliere e a decidere della propria vita e mettere in discussione non la sua competenza a decidere ma semmai le nostre invadenti soluzioni preconfezionate.... e allora non c'e' spazio per le prediche... semmai per vivere NOI in maniera piu' intensa quello che per NOI e' cio' che conta nella vita.... e forse allora, se quella soluzione potrebbe andar bene per quella persona, la notera' vissuta in noi e da noi e forse decidera' di viverla nella sua vita - che pero' non e' la nostra, e di fronte alla quale, IMHO, si dovrebbe sempre stare vicini se gli vogliamo bene, ma sempre rispettosamente un passo indietro...
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Trimmer
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 08:38    Oggetto: Rispondi citando

Very Happy .prima di tutto grazie del benvenuto....finora mi ero sempre limitato a leggervi, sempre con piacere....credo che quanto detto da Ulisse, " le disgrazie spaventano piu' chi le osserva che chi le vive è verissima. Credo che questo dipenda dalla suddivisione in classi ( non sociali ovviamente ) in cui è stratificata la nostra società. Ad ogni età abbiamo dato un attributo di comportamento, specialmetne fisico, ed il cambiamento ( puo' sembrare banale ) disturba gli appartenenti alle diverse classi. Se vediamo una persona molto anziana su una sedia a rotelle abbiamo un moto di tenerezza, la stessa persona molto giovane ci incute pietà e tristezza.... Riteniamo che il non poter piu' compiere gli atti tipici di quella età abbiano menomato quel soggetto. Credo che prima del mio incidente il mio modo di confrontarmi con gli altri fosse molto banale e immaturo, apparire invece che essere, cercare l'approvazione invece che mostrarsi come si è realmente.
Concordo con Daniela....hai capito, non so per tua esperienza, quale è IHMO... il principale valore nel rapporto di coppia, il rispetto.....Sicuramente ho sofferto ( ma altrettanto lei )... ma il trovarsi soli mi ha costretto ( per mia fortuna ) ha cercare quel senso alla mia esistenza che oggi per assurdo mi fa dire che ( non so se avete letto le Profezie di Celestino ), anche la disgrazia piu' assurda è cmq un segnale di una svolta necessaria nella propria vita...
Grazie a quel incidente ho conosciuto delle persone fantastiche.... altre le ho perse..... ho provato delle gioie incredibili.... ( la prima volta che sono riuscito ad andare in moto.... una scommessa con me stesso )...
Una cosa ho imparato... esssere sempre me stesso in qualunque situazione, mai vergognarsi di come si è o di quello che si pensa o desidera......accettare tutti....e poi senza timore decidere cosa e chi vogliamo ci accompagni lungo la nostra strada.
Una frase che mi è rimasta impressa fu " non rimandare mai niente a domani, ne un sorriso ne un'offesa, ogni frase non detta continuerà a essere presente nel tuo animo occupando uno spazio che alla fine ti soffochera' " azzz... pero' non ricodro dove l'ho letta... Very Happy
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 14:13    Oggetto: Rispondi citando

Carissimi amici (ometto i vostri nomi per brevità), sono felice che questo interessante e doloroso dibattito abbia alfine preso la forma che ha preso con gli ultimi interventi (senza togliere nulla ai precedenti, malgrado il loop autoreferenziale in cui si erano - per buona volontà e desiderio di chiarirsi degli autori - infilati). Sono felice che Trimmer abbia trovato una sua nuova dimensione esistenziale anche se temo che, nessun esempio, per quanto lodevole nella sua semplicità autogestita, possa aiutare altri che come lui si sono trovati nella stessa condizione. Resta il fatto che Trimmer ce l'abbia fatta da solo grazie alla sua forza d'animo ed alla sua creatività (è indubbio che, uno, se il coraggio non ce l'ha, anche se non se lo può dare, tanto per parafrasare il Manzoni, può sempre tentare di inventarselo un po' alla volta, partendo da piccole cose). Ma questà è comunque una possibilità che è strettamente legata alle risorse psicologiche e fisiche del singolo.
Non saprei che dire a Trimmer perché ha già fatto tutto da sé, ha trovato le sue ragioni e le sue risorse e questo mi dà un po' di quella speranza che finisce sempre per mancare, malgrado i miei cosiddetti drammi quotidiani siano, come quelli di tutti, solo piccole cose.

Ho molto apprezzato il commento di Danieladaniela: lo trovo molto corretto e lodevole, utile per una vera riflessione sull'argomento dei piani di parità e non solo, utile ad aprire in tutti noi una porta che conduca là dove non vorremmo mai andare a finire. Un commento veramente splendido per la sua profondità. Trovo fin troppo ovvio dirvi che condivido appieno quanto ha scritto: sono parole e concetti che non avrei saputo formulare meglio. Mi spiace che queste sue riflessioni debbano rimanere chiuse in uno spazio così ristretto (senza nulla togliere alla qualità ed utilità di questo Forum). Ma forse è giusto che sia così e le cose ovvie ancorché giuste, restino un po' "nascoste" e con questo debbano in qualche modo essere "riconquistate" con la lettura e non consumate come le tante parole di "saggezza" da supermercato televisivo che riempiono i nostri giorni.
Ringrazio Danileladaniela per la maturità delle sue parole anche a nome di tutti quelli che non potranno farlo qui.

Inoltre, saluto con solidale animo il commento di Ulisse a cui mi accomunano i sentimenti espressi in relazione al principio di realtà che, leggendo questo forum, ha avuto il coraggio di mettere in discussione.
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 17:03    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
[/esssere sempre me stesso in qualunque situazione, mai vergognarsi di come si è o di quello che si pensa o desidera


Trimmer, grazie per la tua testimonianza, e sinceramente ti dico che mi dispiace per ciò che ti è successo, ma sono felice che tu sia riuscito ad arrivare dove sei ora con le tue forze, però sinceramente alla frase che hai detto non credo, almeno parlo a titolo personale, mi dispiace!!! Rolling Eyes


Citazione:
Una frase che mi è rimasta impressa fu " non rimandare mai niente a domani, ne un sorriso ne un'offesa, ogni frase non detta continuerà a essere presente nel tuo animo occupando uno spazio che alla fine ti soffochera' " azzz... pero' non ricodro dove l'ho letta... Very Happy


La frase sopracitata è una cosa vera, ma avvolte difficile da fare, molto anche!!! Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 18 Set 2005 17:06    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner, il coraggio non è una cosa che ti puoi inventare, come giustamente dici, è come per l'agilità, non è una cosa che si può acquisire, ma si nasce con essa!!! Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 19 Set 2005 10:22    Oggetto: Rispondi citando

..........non so.... credo che se parliamo di coraggio, nel senso di capacità di superare le avversità, non è una dote che deriva dal nostro patrimonio genetico, ma dalle diverse situazioni in cui ci veniamo a trovare. Io credo che tutti abbiamo questa dote nella stessa misura, e che a volte riusciamo a tirarla fuori in determinate situazioni. Il come questo avvenga è un mistero, ma amo pensare che tutti possano farlo Very Happy Very Happy
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MessaggioInviato: 19 Set 2005 11:05    Oggetto: Rispondi citando

Trimmer ha scritto:
..........non so.... credo che se parliamo di coraggio, nel senso di capacità di superare le avversità, non è una dote che deriva dal nostro patrimonio genetico, ma dalle diverse situazioni in cui ci veniamo a trovare. Io credo che tutti abbiamo questa dote nella stessa misura, e che a volte riusciamo a tirarla fuori in determinate situazioni. Il come questo avvenga è un mistero, ma amo pensare che tutti possano farlo Very Happy Very Happy

Sono daccordo anche su questo ed aggiungo che, senza un progetto (quello però ce lo dobbiamo veramente creare da soli partendo dall'idea che qualsiasi cosa sia si possa fare in un modo o nell'altro e, comunque vada, qualsiasi risultato sarà sempre una conquista meravigliosa) ...senza un progetto, dicevo, difficilmente si possa parlare di coraggio. Il coraggio si basa sempre su qualcosa di concreto, una speranza, un desiderio, una volontà che ci spinge ad agire quando tutta la configurazione del mondo sembra essere orientata contro di noi od indifferente alle nostre difficoltà del momento.
Caro Trimmer, Non vorrei dire le solite banalità ma è difficile sfuggirle. La tua esperienza è un esempio soprattutto per quanti, trovandosi nella tua condizione, non vogliono rinunciare ad essere protagonisti del proprio dramma e, senza opporsi ad esso con la comprensibile autocommiserazione di chi ha subito una tragedia, cerca di cambiare le apparenti regole del gioco. Ma è una cosa che si gioca sopratutto sul piano psicologico. Senza una base su cui appoggiarsi, nessun edificio può stare in piedi. Agire, fare cose utili e necessarie per uscire dalla propria condizione è la seconda cosa da fare ma senza un progetto in cui credere, quello che chiamiamo coraggio, difficilmente può venire fuori a darci una mano.

Tu sei una persona coraggiosa e sei stato capace di "volerti bene" come un fratello, malgrado l'abbandono di una persona che ti era vicina. Ti sei preso cura di te stesso senza abbandonare quel che eri ed hai fatto un percorso non previsto in precedenza. Sei un uomo coraggioso ed hai la mia stima ed anche un po' di quella sana invidia che dovrebbe coglierci davanti a persone che hanno sconfitto il loro dramma, così infinitamente più complesso e doloroso dei nostri piccoli guai.
So che queste mie sono solo parole e tu non hai certamente bisogno di sentirti dire quel sai già di essere ma è buona cosa ringraziare chi ci fa un dono personale. Le tue parole mi hanno fatto riflettere, hanno fatto riflettere tutti noi che adesso ci parliamo su questo forum, scambiandoci lo stesso dono dell'ascolto e delle opinioni.
Credimi, non è poco: in qualche modo, lo dico senza retorica, forse in un modo diverso ed impercettibile, ci hai insegnato un po' a camminare.
Very Happy
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Trimmer
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MessaggioInviato: 19 Set 2005 22:53    Oggetto: Rispondi citando

........ti ringrazio veramente dal piu profondo del mio cuore...... mi hai fatto tu un dono fantastico....... le tue parole hanno dato ancor di più un significato a quello che mi è successo facendolo essere un dono e non una disgrazia.... Very Happy Very Happy Very Happy
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MessaggioInviato: 20 Set 2005 18:15    Oggetto: Rispondi

Trimmer ha scritto:
........ti ringrazio veramente dal piu profondo del mio cuore...... mi hai fatto tu un dono fantastico....... le tue parole hanno dato ancor di più un significato a quello che mi è successo facendolo essere un dono e non una disgrazia.... Very Happy Very Happy Very Happy


Very Happy ...Grazie di che? Guarda che tutto quello che ti ho scritto me lo hai dettato tu, parola per parola! Sei stato tu a scrivere nel mio povero cervellone bacato tutte le parole che ti ho restituito. La tua esperienza è una fra milioni e, fortunosamente, ci siano scambiati frammenti di una storia che non è più solo tua o mia... Non sono io che devi ringraziare ma te stesso, se così si può dire...
Non so davvero che cosa fai ogni giorno per vivere la tua dimensione di uomo spezzato e poi ricomposto: ma non sei un burattino di legno, sei un uomo come me e come tutti gli altri che passano di qui o non passano affatto ed ignorano la tua esistenza. Se potessi davvero farti un dono vorrei che fosse quello dell'oblio, che tu potessi dimenticare che, quello che ho detto l'ho detto io, che non ho nessun titolo per parlarti delle tue disgrazie e del tuo coraggio... Io che non ho avuto nemmeno un millesimo delle tue disgrazie eppure sono qui a lamentarmi delle avversità come se tutto l'universo ce l'avesse con me. Se potessi farti veramente un dono, vorrei che tu ricordassi solo d'averle scritte tu le mie parole, perché in fondo, se ci pensi bene, le cose stanno così. Perché un dono più grande, quello di tornare quello che eri prima dell'incidente, scusami il paradosso, potrebbe essere il dono sbagliato.
Purtroppo o per fortuna, non ho nessun potere nessuno che possa servirti. Solo le mie parole eccessive. Spero che tu possa comprendere i paradossi che ho usato.
Considera comunque che parlare, per me, è molto facile. E' tutto più facile per chi non ha dovuto passare quello che hai passato tu.

In sintesi, riassumendo:
mi hai scritto: "mi hai fatto tu un dono fantastico....... le tue parole hanno dato ancor di più un significato a quello che mi è successo facendolo essere un dono e non una disgrazia...." Sai cosa penso, caro Trimmer? Penso che il significato di quello che ti è accaduto sia un dono che hai fatto a te stesso. Sapevi di meritarlo e te lo sei concesso: Tu lo hai trasformato in un dono e non in una disgrazia. Vorrei davvero aver avuto questo merito perché il mio narcisismo lo avrebbe apprezzato ma sei tu quello che ha fatto tutto da solo.
Credo che la più grande fortuna per un uomo sia quella di potersi guardare un giorno allo specchio e pensare: "Ecco la faccia di un uomo che mi piacerebbe avere come amico."
Spero di poter esser stato, per un solo istante, lo specchio che ha restituito la tua immagine.
Ma tutto questo devi considerarlo irrilevante, tuo è il merito, tuo il dono.
Ti auguro buona fortuna. Very Happy
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