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Zeus News Ospite
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Inviato: 05 Mar 2012 16:05 Oggetto: ChildPad, il tablet di Archos per bambini |
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Commenti all'articolo ChildPad, il tablet di Archos per bambini
Dotato di display da 7 pollici e Android 4.0, ha un marketplace dedicato e costerà meno di 100 euro.
(Fai clic sull'immagine per visualizzarla ingrandita)
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fabrizioroccapc Semidio
Registrato: 25/09/10 12:10 Messaggi: 321 Residenza: Bauzanum
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Inviato: 05 Mar 2012 16:21 Oggetto: |
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E perchè io da piccolo avevo solo i giocattoli di legno ma ero felice lo stesso ? |
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{aldolo} Ospite
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Inviato: 05 Mar 2012 22:51 Oggetto: |
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inutile soprendersi. i ragazzini sono avvezzi al nintendo ds. per loro il touchpad e' gia' vecchio! |
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{Romano} Ospite
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Inviato: 06 Mar 2012 15:55 Oggetto: |
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Assolutamente contrario all'estensione ai bambini di queste diavolerie! Stiamo già cambiando sufficientemente la faccia di questo pianeta, dell'uomo, senza l'introduzione di altri "marchingegni"... Vogliamo finire di corrompere l'identità di Bambini dei nostri figli?! Cosa intendo? Il progressivo sgretolamento di quell'innocenza che fondamentalmente é sempre appartenuta loro. Basta! Hanno anche troppi aggeggi informatici a disposizione già così... Anzi, penso sia il caso di fargliene a pezzi qualcuno e mandarli "in cortile" a giocare con altri bambini come loro!! |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 09:17 Messaggi: 23532 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 07 Mar 2012 09:59 Oggetto: |
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Lodevole proposta ma dovremmo ripensare all'urbanistica contemporanea dal momento che non esistono più i cortili dove mandare a giocare i bambini... anche perché, là dove questi spazi esistono sono adibiti al parcheggio delle automobili, indispensabili per vivere in questo contesto ineludibile. Almeno in tempi brevi.
Grandi rivoluzioni al contrario non le vedo prevedibili in tempi brevi.
E poi i bambini resterebbero comunque senza una guida, mancano le figure di riferimento, la famiglia "nucleare" (composta da un nucleo padre-madre-figlio) ha sottratto le generazioni al confronto.
L'incredibile accelerazione dei costumi promossa dalla politica e dalla spinta superconsumistica di interessi lontani quanto patologicamente deformati dalla superfetazione dei bisogni e dalla cupidigia divenuta una sorta di meta-religione autoreferenziale, senza entrare in discorsi apocalittici, ha fatto il resto.
Non possiamo, non è più possibile tornare indietro se non con la memoria, già labile di per sé e spesso sovrastrutturata in termini consolatori. Si stava meglio quando si stava peggio.
Purtroppo è solo una triste battuta. |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 09:17 Messaggi: 23532 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 07 Mar 2012 10:08 Oggetto: |
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fabrizioroccapc ha scritto: | E perchè io da piccolo avevo solo i giocattoli di legno ma ero felice lo stesso ? | E' semplice: perché eri piccolo. E in qualche modo, libero. I meccanismi biochimici che rientrano nei fenomeni di autogratificazione che conducono al sentimento della "felicità" sono ben presenti in ciascuno di noi e sono programmati da una lunghissima catena evolutiva di adattamenti.
Il fatto è che oggi viviamo in un ambiente estremamente diverso da quello nel quale ci siamo evoluti come specie. Vengono a mancare gli elementi di compensazione per lo scarico dell'aggressività e la rielaborazione dei modelli di realtà oggettivamente misurabile con le nostre competenze.
Giocare con giocattoli di legno consente di accedere ad uno spazio ludico-immaginativo dove i feticci e i simulacri riempiono un vuoto di senso.
Il bambino proietta la sua angoscia e bisogno di controllo della realtà inconoscibile attraverso i suoi giochi, e gli oggetti con i quali interagisce. E questa è una potente "medicina" che non solo guarisce dalla paura e dall'angoscia esistenziale ma integra potentemente attraverso l'escamotage dei simboli, la propria crescita personale e il rafforzamento delle competenze emotive, sociali e manuali. Tutte necessarie ad un essere umano per vivere in salute, prosperità e autonomia relativa, in un ambiente ostile ma relativizzato attraverso rituali di scambio quali sono quelli del gioco.
Dunque, a ben guardare, la tua infanzia è stata molto più vicina a quella adeguata ad un Homo Sapiens di quanto non lo sia quella dei bambini di oggi. Ilpunto è che i bambini dioggi vivono in un mondo profondamente diverso da quello dei loro padri o nonni. Un bambino Inuit avrà sicuramente spazi di ambiente e tipologie di giochi diverse da quelli di un bambino newyorkese o di un bambino birmano. Eppure vivono tutti e tre nella stessa epoca.
Pare dunque che sia l'ambiente a stabilire il destino antropologico degli individui. La loro felicità dipenderà perciò da molti fattori.
L'idea stessa di felicità andrebbe contestualizzata. Saresti felice, oggi, al tua età a giocare con giocattoli di legno? O preferiresti fare altre cose, interagire con altri oggetti?
Tienti caro il ricordo dei tuoi giocattoli di legno, sei stato fortunato ad essere felice. Lo sono stato anche io, che oltre al legno e al metallo e alla plastica dei primordi, riadattavo i miei giocattoli solo per il piacere di essere felice in sé.
Anche se la felicità derivante dal gioco era solo un effetto collaterale. Quello che contava veramente è mettere in atto le strategie necessarie a ricomporre i simboli che nel gioco venivano ad operare.
Che questo sia possibile anche nei videogiochi... |
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