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L'utopia di Adriano Olivetti oggi
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PuppinoCbr
Dio minore
Dio minore


Registrato: 10/03/06 18:13
Messaggi: 676
Residenza: Chieti

MessaggioInviato: 10 Mar 2012 13:03    Oggetto: Rispondi

E' doveroso ribadire che esiste una Olivetti fino al '60 e una Olivetti "da distruggere" dopo il '60.

In una conferenza ho conosciuto un ingegnere di prestigio che ha partecipato addirittura al mega progetto anni 50 a Pisa per la realizzazione del più grande Computer della storia, il primo a schede perforate e che è divenuto il più grande successo (elimianndo le valvole per la prima volta in assoluto). L'università di Pisa e la Olivetti hanno collaborato a questo progetto partendo da un finanziamento statale tra i più alti della storia e in cui Fermi ha creduto dando parere positivo per una tale destinazione di finanziamento.

Negli anni Adriano Olivetti è stato un grande uomo, ha creduto in cose innovative a partire dal posto di lavoro, offrendo biblioteche e corsi di qualsiasi tipo, nidi per i figli dei lavoratori, motivandoli e immettendo dirigenti laureati in psicologia, filosofia etc. contro ogni logica.
Ha creduto nel design esattamente come Jobs, ha creduto nella dignità dei lavoratori aumentando loro lo stipendio rispetto agli operai delle altre aziende e diminuendo loro l'orario di lavoro (concendendo loro anche il sabato libero).

Tutto questo, naturalmente, lo ha messo ai margini, osteggiato soprattutto dalla Fiat, dal petrolchimico e banche che vedevano in lui il rosso ed eversivo minatore di tutte le angherie costruite sino ad allora. Hanno osteggiato anche la tecnologia vista come qualcosa che minava l'industria meccanica e petrolchimica. Inoltre, Olivetti, è riusctio ad aprire a Pozzuoli, credendo nel sud, una sede fiore all'occhiello superando anche la sede nordica come numero di impiegati.

Dopo la sua morte "naturale" o presunta tale (pochissimo tempo dopo muore il suo braccio destro SEMPRE per fortuito incidente), guardacaso nel suo apice e soprattutto nell' "apice di fastidio", Fiat e Montedison hanno subito provveduto a rilevare questa realtà per sfiancarla pian piano, cedendo un po' alla volta quote all'americana General Electric (spostando il "fastidio" in mani estere): il primo pc casalingo del costo di qualche milione contro gli altissimi costi dei PC ARMADIO e che ha sbancato nelle vendite in America, la "Perottina" dell'ing.Perotti, oltre al successo portato a termine con il mega-pc qualche anno addietro (per non parlare della "Lettera22"). La prima frase degli acqusitori dopo la morte di Adriano Olivetti, rimasta storica: "Abbiamo preso un azienda floridissima con un unico grande cancro da estirpare: la tecnologia! "

Insomma, il Jobs italiano che aveva visto troppo avanti per l'epoca, noi l'abbiamo avuto più di vent'anni prima. Ma, grazie alla cultura retrograda degli industriali italiani di allora, la Silicon Valley che sarebbe potuta essere l'Italia (con sacrosante ragioni), è ora a migliaia di chilometri da qui. Grazie Agnelli, grazie Cuccia (dove c'era un casino c'era lui, Grillo dop), grazie MontE. (che ha ridotto a brandello tossico tutte le zone in cui è stata ed è, sotterrando di tutto nei terreni, come Bussi e tanto altro,proprio dalel mie parti, inquinando acquedotti e falde acquifere).
La cultura, purtroppo, è difficile da modificare.

Propongo, questo approfondimento, davvero ben fatto "Correva l'anno - Olivetti - Jobs" link
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