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L'indirizzo IP non identifica una persona
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Autore Messaggio
Danielix
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Registrato: 31/10/07 15:30
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Residenza: All'inferno.

MessaggioInviato: 31 Mag 2012 20:30    Oggetto: Rispondi citando

Corradi ha scritto:
anche se sulle mie idee mi sento un "filino" isolato.

Magari un motivo ci sarà... Rolling Eyes
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Spinoza
Eroe in grazia degli dei
Eroe in grazia degli dei


Registrato: 31/01/08 18:27
Messaggi: 120

MessaggioInviato: 31 Mag 2012 20:42    Oggetto: Rispondi citando

Io propongo di concedere l'accesso a Internet solo mediante preventiva identificazione biometrica, ma spero di non sollevare un referendum con questa mia iniziativa.
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Corradi
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 05/09/10 22:43
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Residenza: Desio (MI)

MessaggioInviato: 31 Mag 2012 22:59    Oggetto: Rispondi citando

Se mi dite dove abitate sarà un piacere venire a farmi una navigaine sulle vostre reti wi-fi SICURAMENTE APERTE. Vi "prometto" che non userò le vostre connessioni per fare ciò che mai oserei fari da casa mia e mi tratterrò dal farvi qualche scherzetto tipo scrivere che c'è un pacco bomba in stazione. Parola.
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whitesquall
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Registrato: 26/06/07 14:03
Messaggi: 8413

MessaggioInviato: 31 Mag 2012 23:18    Oggetto: Rispondi citando

Scusa, ma cosa c'entrano le reti wifi aperte con l'assegnare un indirizzo ip che identifichi in maniera univoca l'utente...?
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Corradi
Mortale pio
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MessaggioInviato: 31 Mag 2012 23:39    Oggetto: Rispondi citando

Correggimi se sbaglio ma sono parenti strettissimi, si tratta in entrambi i casi di collegare ad un IP un usufruitore autenticato in modo tale da potere, nel caso in cui l'uso che fa della rete (wi-fi, internet o intranet è indifferente) dovesse produrre un illecito, poterlo identificare così come avviene in tutte le nostre attività di tutti i giorni. Come ho scritto qualche giorno fa, all'interno delle aziende è addirittura un obbligo di Legge, non sarà mica un caso che la L.196/03 specificatamente varata per la protezione dei dati personali e sensibili lo imponga. Certo che sostenere questa posizioni tra tanti teorizzanti non è facile, ma non possiamo pensare che l'informatica sia un pianeta a parte.
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whitesquall
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Registrato: 26/06/07 14:03
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MessaggioInviato: 01 Giu 2012 00:18    Oggetto: Rispondi citando

Ora ho capito cosa intendevi: in pratica tu non sostieni che ogni contratto internet debba essere legato a un unico ip cui è collegato il nome dell'intestatario del contratto, tu sostieni che ogni cittadino per usare internet a prescindere dal luogo possa inserire una password che lo identifica in maniera inequivocabile e magicamente connettersi come utente...

Ma guarda che all'attuale stato di cose non è fattibile nel modo che pensi tu... Non puoi paragonare la singola rete di una azienda con milioni di hotspots (la maggior parte di proprietà di privati cittadini!) sparsi per l'intera nazione! Shocked
Sono due cose completamente diverse, e non mi riferisco solo alle dimensioni.
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Corradi
Mortale pio
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Residenza: Desio (MI)

MessaggioInviato: 01 Giu 2012 06:24    Oggetto: Rispondi citando

Esattamente, ma guarda ce è già così. L'anomalia dovrebbe essere attaccarsi ad una rete libera e da qui la mia forzatura di un paio di post fa nel chiedere agli amici dove abitassero per utilizzare la loro rete domestica SICURAMENTE APERTA. Il problema non consiste tanto nell'assumersi la responsabilità delle navigazioni di terzi (come nelle aziende accade per la L.231 sulla responsabilità oggettiva) nessuno condannerà la casalinga per procurato allarme se qualcuno dalla sua rete aperta invia un allarme bomba. Il fatto è che dovrà comunque subire un'indagine che la riguarderà e difendersi (vincendo) in giudizio. Pensa al danno di immagine se questa trafila la dovesse subire una Hotel che si troverebbe esso stesso oltre a tutti i suoi Clienti del giorno indagati. Sbaglio ?
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Zievatron
Dio maturo
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Registrato: 22/12/10 23:36
Messaggi: 3234

MessaggioInviato: 16 Giu 2012 01:45    Oggetto: Rispondi citando

Che ho scritto di male quel dì 18 maggio?!?! Evil or Very Mad
Che sono rimasto tagliato fuori da internet fino ad ora?
6 pagine avete scritto in questo solo thread senza di me!
Brutti imbrattaweb che non siete altro! Razz
Mi devo dare da fare per rimediare. Twisted Evil

L'unica cosa che ho capito dalla lunga lettura è che c'è un certo Corradi che non sa come fare per comunicare con una banda di fanatici idealisti che lo deve vedere come un aspirante Grande Fratello orwelliano, o giù di lì.
Eccetto Squall, mi pare.

Chi è che vuole mettere le webcam nelle camere da letto spacciando la cosa come strategia anti-anonimato? Di sicuro un guardone che vuole violare la privacy a scopo di produzione uso pornografia con cui approfittare di altri guardoni peggio ridotti!
L'anonimato mi sembra una cosa tutta diversa dalla privacy, ed anche diversa dall'incontrare uno sconosciuto casualmente in un bar. O forse c'è qualcuno di voi che spesso incorre nell'incontrare nei bar degli sconosciuti che hanno premeditatamente organizzato le cose per farsi incontrare in modo apparentemente casuale proprio da lui e badando a non essere poi riconoscibili?
Poi trovo assurdo parlare di anonimato indistintamente.
Una cosa è l'anonimato di lettere anonime, telefonate anonime. E' un po' come una persona che entra in casa tua e tu non puoi sapere chi è o che aspetto abbia. Altra cosa è l'anonimato di necessità difensiva anti-ritorsione che può avere un testimone "scomodo", o semplicemente un dissidente in un sistema sovvertito. Nè il testimone, nè il dissidente hanno l'esigenza di entrare nascostamente in casa tua.

Poi ancora. O forse era prima? Think
Mi colpisce sempre il modo usualmente distroto di parlare di controllo.
Se fosse la parola "soldi" sentirei la gente dire che "i soldi è quando sei rimasto fregato". Shocked
No, scusate, a me sembra che i soldi sono i soldi e c'è sempre qualcuno che cerca di fregarteli, ma non ci riesce perchè è arrivato tardi.
Similmente, il controllo è quando un sistema (una cellula, il tuo gatto, tua nonna, un tempo anche tu, prima di ridurti come adesso, una nazione, l'ecosistema) riesce a mantenersi abbastanza ben funzionante. Quando qualcosa non funziona più tanto bene c'è una perdita di controllo. Quando il controllo è finito, il cancro ha vinto ed al governo ci stanno mafie e pervetiti che ti mettono le webcam nelle camere da letto.

Per questa notte vi dovrete accontentare. Wink
Dormite bene e sogni d'oro.
Tanto, quelli non ve li possono monitorare. Laughing
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granchio
Mortale devoto
Mortale devoto


Registrato: 23/05/12 14:29
Messaggi: 10

MessaggioInviato: 28 Ott 2012 16:57    Oggetto: Rispondi citando

Non concordo tanto con tale visione.
Leggetevi quest'articolo tratto da "La Stampa" di Torino.

Citazione:

11/03/2011
Diffamazione via web: l'indirizzo Ip è una prova schiacciante

Si connette a Internet tramite il PC di casa e partecipa ad un forum politico su web inveendo e diffamando un soggetto e la sua famiglia: è diffamazione e il codice numerico IP cui è associato attraverso il gestore della linea telefonica ne è prova schiacciante, cui si aggiunge il nickname utilizzato. La Cassazione (sentenza 8824/11) ha stabilito la responsabilità penale per diffamazione a carico di un soggetto operante su un forum web identificato mediante il numero IP del suo computer.

Nel giudizio l’accertamento tecnico ha posto in luce che:
a) il numero identificativo sulla rete internet mondiale è assegnato in via esclusiva ad un determinato computer connesso;
b) un altro utente delle rete, per realizzare l'intromissione modificativa – così come avanzato dalla tesi difensiva - ossia collegarsi dall’IP di un terzo rubandone l’identità, dovrebbe conoscere dettagliati particolari di tempi e modalità della connessione in cui intromettersi;
c) l’utente scorretto avrebbe dovuto compiere una complessa e difficile serie di interventi finalizzati all'eliminazione di tracce dell'irregolare intervento invasivo.

Impossibile che realisticamente si realizzino tutte queste circostanze. L’uomo pertanto, conferma anche la Cassazione, è responsabile di diffamazione senza che vi sia spazio per altri capri espiatori. Non opera nemmeno l'esimente dell'esercizio del diritto di critica politica dal momento che le espressioni offensive consistono non già in un dissenso motivato, espresso in termini misurati e necessari, bensì in un attacco personale lesivo della dignità morale ed intellettuale dell'avversario e del contraddittore. La Cassazione ribadisce che non è necessaria l'intenzione di offendere l'altrui reputazione, essendo sufficiente la volontà dell'agente di usare parole lesive del bene giuridico, con la consapevolezza di offendere la dignità personale del destinatario delle espressioni.
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freemind
Supervisor sezione Programmazione
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Registrato: 04/04/07 20:28
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MessaggioInviato: 28 Ott 2012 18:18    Oggetto: Rispondi citando

@granchio: questo è quello che succede quando gente che sa neppure di cosa si parli ha il potere di decidere ciò che è giusto oppure no.
Ridicolo...
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granchio
Mortale devoto
Mortale devoto


Registrato: 23/05/12 14:29
Messaggi: 10

MessaggioInviato: 28 Ott 2012 18:48    Oggetto: Rispondi

Però sta cosa inizia ad essere inquietante, scusate.

Che poi, magari sbaglierò, ma leggevo online di vari rei convocati dalla polpost per insulti nelle chats, falsi profili Facebook, liti virtuali ecc... Ecco, quasi sempre i convocati confessavano per paura ma, invece, ove negavano la paternità di certi atti, le pratiche venivano sempre archiviate per evitare costi estremi finalizzati a risolvere tali tenui fattispecie (sequestro del pc ecc...).
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