Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Esternalizzazioni Fastweb, lavoratori pronti a bocciare l'accordo
La cessione dei call center non piace agli operatori: troppo deboli le garanzie.


Foto via Fotolia

[{utente anonimo}]

vorrei tanto che a questi articoli non fosse più associata la classica foto di repertorio rappresentanti persone sorridenti e quasi sempre giovani, piacenti e di sesso femminile.
Non vedo da anni un articolo sui lavoratori dei call-center che me li faccia immaginare col sorriso sulle labbra.

[dany88]

che si intende per "sconffessati dalla magistratura?" quale è il ruolo della magistratura in queste attività?

[{utente anonimo}]

@dany88: può capitare che una grossa azienda usi impropriamente lo strumento dell'esternalizzazione con il fine ultimo di aggirare l'articolo 18 e realizzare, di fatto, licenziamenti di massa a medio-lungo termine. In questo caso è capitato che i lavoratori si rivolgessero al giudice del lavoro per dirimere la controversia se l'esternalizzazione fosse stata fatta secondo i termini di legge oppure no. In molti casi il risultato è stato che il giudice (in vari gradi, anche fino alla cassazione) ha sconfessato le aziende dando ragione ai lavoratori non riconoscendo la legittimità dell'esternalizzazione. Se vuoi documentarti per capire quanto diffusa sia questa pratica, c'è un sito dedicato alle esternalizzazioni.

[dany88]

ah ok, ora è chiaro...

[rappresent. dip. FASTWEB]

Buongiorno a tutti Voi degli organi di stampa che leggete,
che sino ad oggi Vi siete dimostrati sensibili in merito al tema
in oggetto divulgandone notizie tramite le Vostre testate /canali
televisivi.

E’ abbastanza palese ormai che in FASTWEB la situazione sia sempre
piu' paradossale e che rasenti quasi il ridicolo... sebbene ci sarebbe
solo da piangere.
A pochi giorni dal momento in cui sarebbe dovuto materialmente avvenire
l'esternalizzazione (1mo luglio) degli ormai noti reparti (Field Network
Creation & Operation e Network Integration, e Customer Care & Customer
Base Management), l'azienda ci ha comunicato formalmente che, per i
dipendenti che passerebbero in Visiant, il tutto resterebbe congelato a
data da definirsi (v. allegato comunicazione_fastweb.jpg inviato ai
dipendenti il 27/06/2012).
Questo perche' pare che la stessa Visiant non abbia ancora fornito le
dovute garanzie finanziare necessarie per dare certezze in merito alla
continuita' dei livelli occupazionali nonche' certezze riguardo a quanto
espressamente firmato all'interno del verbale di accordo con i
confederali.

La cosa divertente e' che la notizia di questa situazione, almeno per la
sede FASTWEB torinese, ci e' arrivata prima da chi vuole farci fuori
(l’azienda), e solo il giorno dopo da chi ci dovrebbe difendere e
tutelare (il sindacato) – v. allegato fw_aggiorn_cessioni_ric28-06-12.pdf
datato 26/06/2012 ma inviato ai lavoratori solo il 28/06/2012.

In ogni caso questo la dice lunga in merito all'approssimazione con cui
e' stata condotta l'operazione e con cui i sindacati confederali
hanno "vigilato" firmando un accordo senza neppure informarsi (molti di
noi l’avevano fatto presente da subito, e anche per questo era stata
firmata una diffida nei confronti delle sigle confederali!); inoltre
questo conferma ancora la pericolosita' delle cessioni verso
partner altamente inaffidabili che mettono in forte pericolo i posti di
lavoro a breve-medio termine.

Riteniamo oggi opportuno che venga divulgata questa incresciosa
situazione, pare mai verificatasi nel nostro paese.
Speriamo che la stampa possa dare visibilita’ a questa notizia in modo
che quanto sta accadendo, avallato da azienda e sindacato, non passi
inosservato.
E’ infatti paradossale che, oggi per questi motivi, non siano gli stessi
sindacati a coinvolgere gli organi di stampa con lo stesso tempismo con
il quale li hanno coinvolti trasmettendo a questi ultimi comunicati in
merito alla bonta’ dell’accordo firmato in data 12/05/2012......
Noi lavoratori quindi, Vi chiediamo nuovamente supporto affinche’ le
nostre sorti non vengano abbandonate a loro stesse; siete l’unico canale
affinche’ possa farsi sentire la nostra voce vista l’ormai poca
trasparenza che ha dominato negli ultimi tempi tra lavoratori-sindacati-
azienda.