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Google annuncia nuovi tagli a Motorola
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Zeus News
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MessaggioInviato: 04 Ott 2012 17:00    Oggetto: Google annuncia nuovi tagli a Motorola Rispondi citando

Leggi l'articolo Google annuncia nuovi tagli a Motorola
I licenziamenti riguarderanno più del 20% della forza lavoro dell'azienda acquisita.


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zero
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MessaggioInviato: 04 Ott 2012 17:29    Oggetto: Rispondi citando

Quando le cose vanno bene i capi si riempiono le tasche.
Quando le cose vanno male si licenziano i dipendenti.
(questo film mi sembra di averlo gia' visto...)
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Zievatron
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MessaggioInviato: 04 Ott 2012 23:13    Oggetto: Rispondi citando

Dato il contesto storico-economico, è inevitabile che si producano spesso di queste situazioni.
Bisognerebbe trovare il modo (sano) di ridurre la frequenza con cui si producono e di ricollocare facilmente i dipendenti licenziati. In modo da avere una maggiore efficienza globale della società e non solo dell'azienda del caso.
Ma temo che sia una cosa un po' difficile. Sad
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 05 Ott 2012 08:44    Oggetto: Rispondi citando

capisco zero e do' ragione a Zievatron...
non è il luogo né ho il tempo di mettere giù un trattato per esplorare i vari aspetti della questione. E' "scontato", sebbene non giusto (quante cose nel mondo non sono giuste? E' giusto che noi stiamo qui a discutere su ZN dopo pasta e cappuccino, mentre dei bambini in questo momento muoiono di fame? ecc. ecc. all'infinito...), che i dipendenti (soprattutto quelli precari) sono la parte debole in queste situazioni. E' meno scontato, visto che mi pare non se ne parli spesso, che in Italia in generale abbiamo una situazione "migliore" della grande maggioranza del mondo, visto che tra cassa integrazione normale, straordinaria, in deroga, mobilità, prepensionamenti ecc., la maggior parte delle persone non viene semplicemente buttata fuori senza grazie come succede altrove, ma viene aiutata in qualche modo (a spese di tutti, fatta salva la cassa integrazione che i lavoratori si pagano "in proprio") per diversi anni.
Anni che addirittura arrivano a 10 e più, ma comunque difficile che in una crisi aziendale una persona non percepisca una qualche indennità per almeno 3-4 anni. Bene, sia chiaro: questa modalità (vedi Sulcis, vedi forestali calabri, tanto per dirne un paio) è diventata sostanzialmente insostenibile, anche se per dire gli operai del Sulcis continuano a perorare una situazione (cioè la produzione con "sequestro" della CO2 prodotta) che costerebbe "400mila euro l'anno per addetto" (fonte: articolo di Repubblica Finanza di 3-4 settimane fa, ma trovate altro anche su link). Da quanto scrivo capirete che io non sono un politico... perché la gente "vuole la verità", salvo che ovviamente a chi gliela dice non lo votano...
Quali sono le possibili soluzioni (transitorie: sempre transitorie, perché ricordatevi che il mondo non è un "aggeggio stabile", ma è un continuo cambiamento, oggi risolvi un problema, domani ce ne sarà un altro, magari dovuto alla soluzione di quello prima....) francamente non lo so, o meglio, non ho spazio/tempo per scriverne qui in modo articolato. Diciamo che va restituita maggiore importanza al lavoro nei confronti del capitale (esempio: i "micidiali" futures, che non vanno demonizzati, ma di fatto risultano strumenti finanziari equivalenti al "gratta e vinci" - sono "scommesse" -, devono proprio esistere? non si possono vietare? ad es., perché non togliere le azioni dalle mani della speculazione, restituendole alla funzione di "accumulo di capitale"? come?: "semplice": obbligando chi acquista a tenersele per un tot di anni, niente compra e vendi... non sono un ingenuo eh, sto fornendo soluzioni "tecniche" sapendo che queste sono decisioni "politiche": devono essere decise e fatte rispettare a livello mondiale, ovviamente) e favorendo le piccole iniziative (piccole imprese, cooperative, artigianato ecc.) a scapito delle grandi. Cioè: siccome in un mondo globale non si compete se non sei "grande", bisogna trovare il modo di dare spazio "al piccolo", in modo da favorire per le persone l'essere "imprenditori di sé stessi".
Sono solo due appunti che butto là, so' benissimo che le cose sono molto più complicate e che non sono la bacchetta magica. Per la verità, ricordatevi che la bacchetta magica non ce l'ha nessuno...
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Zorro
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 09:38    Oggetto: Rispondi citando

Fasi di sviluppo e crescita alternate a fasi di crisi e recessione? Dov'è che ho già letto qualcosa in proposito? Ah! Ecco! Karl Marx dalla prefazione del 1859 al Per la critica dell'economia politica:

"a un certo livello di sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà" che detto in termini meno filosofici vuol dire: quando c'è crisi di sovrapproduzione la prima cosa che salta sono i posti di lavoro.

Secondo alcuni ciò avrebbe portato ad una crisi irreversibile e definitiva del sistema capitalista: sempre paventata ma mai veramente accaduta.

E i vari tentativi di ammortizzare gli impatti negativi sulla classe lavoratrice non hanno mai sortito risultati efficaci, salvo forse la Svezia nei suoi anni migliori.



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fuocogreco
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 12:49    Oggetto: Rispondi citando

Tagliare i rami vecchi: tagliamola testa a chi fa speculazione sui lavoratori!!!!.
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zero
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 17:35    Oggetto: Rispondi citando

Se un'azienda e' in crisi e cerca di salvarsi licenziando, lo si puo' anche capire e parzialmente giustificare.

Ma in questo specifico caso no!

Stiamo parlando di un azienda dal fatturato mostruoso che decide di acquistarne una piu' piccola allo scopo di espandere ulteriormente il proprio "regno".
In questo caso non si parla di licenziare per salvare l'azienda in crisi.
Google non e' in crisi.
Licenziare in queste situazioni dovebbe essere vietato.
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fuocogreco
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 22:16    Oggetto: Rispondi citando

Pesce grosso mangia pesce piccolo Mi verrebbe da risponderti. Oramai sia a livelllo macroaziende ( Google, Microsoft, Nestlè, Coca Cola ecc) sia a livello microaziende ( Edicole, pescherie, panifici ecc) la logica è che le attività che non riescono a stare sul mercato sono destinate ( purtroppo ) a scomparire Crying or Very sad
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Zievatron
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 23:17    Oggetto: Rispondi citando

{ictuscano} ha scritto:
.... E' "scontato", sebbene non giusto (...), che i dipendenti (soprattutto quelli precari) sono la parte debole in queste situazioni. ... in Italia in generale abbiamo una situazione "migliore" della grande maggioranza del mondo, ... difficile che in una crisi aziendale una persona non percepisca una qualche indennità per almeno 3-4 anni. ... questa modalità (...) è diventata sostanzialmente insostenibile, ....
Quali sono le possibili soluzioni (...) francamente non lo so, o meglio, non ho spazio/tempo per scriverne qui in modo articolato.

Su, dai! Un po', senza troppe pretese, possiamo discuterne.

Citazione:
... maggiore importanza al lavoro nei confronti del capitale (esempio: i "micidiali" futures, ... devono proprio esistere? non si possono vietare? ad es., perché non togliere le azioni dalle mani della speculazione, restituendole alla funzione di "accumulo di capitale"? come?: "semplice": obbligando chi acquista a tenersele per un tot di anni, niente compra e vendi...

La speculazione finanziaria è una forma di vampirismo molto affermata. E' decisamente voluta da una piccola porzione forte e menefreghista dell'umanità e stupidamente accettata come ineluttabile da mota altra umanità. E' ovvio che la speculazione non può essere cancellata del tutto, a meno di non creare altri mali in alternativa,ma non per questo si deve abbandonare l'economia del mondo alla speculazione. Quindi, a trovare la forza politica di attuarla, una bella batosta da "Norimberga della finanza" ci vorrebbe. Poi, una riforma attenta di tutto il funzionamento della finanza. Non sono un esperto del settore, ma credo che futures e derivati vari siano eliminabili e si potrebbe stabilre il divieto di rivendere azioni dopo meno di 6 mesi dall'acquisto (bastano pochi mesi di obbligo a sgonfiare il compra-vendi troppo spregiudicato). Ma questo non basta. C'è tutto il mondo della "gestione del risparmio" che è un sistema di speculazione per arricchire una classe di gestori del risparmio e pochi altri più a monte speculando sui risparmi della gente. Anche questo andrebbe smontato. Quello che servirebbe è lo sviluppo di un sistema assicurativo-bancario-finanziario di tipo pubblico riprogettato senza concessioni al passato, vincolato all'efficienza ed alla stabilità monetaria, affiancato da un'opera di educazione e rieducazione finanziaria anti-debitoria.

Citazione:
... non sono un ingenuo eh, sto fornendo soluzioni "tecniche" sapendo che queste sono decisioni "politiche": devono essere decise e fatte rispettare a livello mondiale, ovviamente)

Concordo certamente sugli immensi ostacoli politici, costituiti dai troppo forti interessi contrari con la complicità dell'incomprensione di chi avrebbe interesse a cambiare.
Dissento sulla necessità del "mondialismo".
Non ha importanza di quale problema vogliamo occuparci, ma illudersi che si possa arrivare ad un vero accordo globale è sicuramente il modo migliore di arrendersi definitivamente al problema.
Tutti i problemi globali sono di massima importanza e vanno studiati ed analizzati da ogni punto d vista, con la collaborazione di esperti di qualsiasi parte del mondo, per sviluppare le prospettive possibili, ma, alla fine, non si può e non si deve contare su nessun accordo globale. Ogni nazione prende le sue decisioni in accordo/disaccordo con chi vuole. Se fa le scelte più sagge, buon per lei, se fa scelte da babbei, che muoia e sia divorata da altre. La vita è impietosa e la selezione naturale "deve" esistere anche per le società umane.
So bene che ci sono al mondo un sacco di ingenui che sognano l'umanità unico popolo in unico stato mondiale attribuendogli di essere un fondamento di grande giustizia per tutti. Ma, per me, l'unico stato mondiale semi-possibile è un incubo alla 1984 di Orwell.
Tornando a noi, le trasformazioni che dovessimo (molto ipoteticamente) decidere di attuare in Europa sul settore assicurativo-bancario-finanziario non possono essere che una scelta unilaterale europea. Se altre parti del mondo ci imitano, bene, significa che siamo bravi e ci prendono a modello, ma sono comunque loro scelte indipendenti.

Citazione:
... e favorendo le piccole iniziative (piccole imprese, cooperative, artigianato ecc.) a scapito delle grandi. Cioè: siccome in un mondo globale non si compete se non sei "grande", bisogna trovare il modo di dare spazio "al piccolo", in modo da favorire per le persone l'essere "imprenditori di sé stessi"....

La dimensione che va favorita non è tanto il piccolo in quanto piccolo ma, settore per settore, la dimensione più funzionale. Mentre il gigantismo fine a se stesso è da ostacolare.
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Zievatron
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 23:39    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
... Secondo alcuni ciò avrebbe portato ad una crisi irreversibile e definitiva del sistema capitalista: sempre paventata ma mai veramente accaduta. ...


Non disperare! Vedrai che la volta buona sta arrivando! Laughing Shocked
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Zievatron
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MessaggioInviato: 05 Ott 2012 23:48    Oggetto: Rispondi citando

zero ha scritto:
Se un'azienda e' in crisi ... ...
... ...
In questo caso non si parla di licenziare per salvare l'azienda in crisi.
Google non e' in crisi.
Licenziare in queste situazioni dovebbe essere vietato.


Questo ragionamento non mi sembra logico.
Google non ha licenziato i dipendenti Google.
L'azienda Google ha acquistato l'azienda Motorola che è azienda in crisi ed ha agito come ha ritenuto più funzionale per l'azienda Motorola.

L'unica alternativa economicamente valida sarebbe stato di creare Google stessa dei nuovi posti di lavoro (economicamente giustificati) per i dipendenti che, a suo vedere, non avevano in Motorola un posto di lavoro economicamente giustificato.
In linea di principio, è la soluzione ideale per qulsiasi azienda. Evidentemente, Google non si è sentita in grado di fare questo.
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{ictuscano}
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MessaggioInviato: 06 Ott 2012 21:03    Oggetto: Rispondi

@Zievatron
Citazione:
Quali sono le possibili soluzioni (...) francamente non lo so, o meglio, non ho spazio/tempo per scriverne qui in modo articolato.
...
Su, dai! Un po', senza troppe pretese, possiamo discuterne.


il tempo per me è un disastro. Aggiungendo che non credo alle facili ricette, ai "basterebbe", e cerco di entrare dentro le cose, intervenire su questioni così complesse mi richiede davvero una grande fatica

Citazione:
La speculazione finanziaria è una forma di vampirismo molto affermata. E' decisamente voluta da una piccola porzione forte e menefreghista dell'umanità e stupidamente accettata come ineluttabile da molta altra umanità


La speculazione in senso "vampiresco" è possibile perché hanno molti soldi. Ma temo che molti di quelli che magari se ne dolgono, vorrebbero volentieri stare al loro posto.. non so se hai notato quanti annunci, in questo periodo, che ti offrono di fare il trading online "fai da te". Devo dire che trovo questa una tra le attività più "spregevoli", nel senso che è "evidente" che il fine del trading online è la speculazione pura: non c'è nessun lavoro, nemmeno di intermediazione. Se vedi gli annunci, l'omino ti guarda sorridente e c'è scritto "ho fatto 3000 euro in due ore"... tra l'altro, a me risulta che nel "gioco" delle azioni, quando uno guadagna, vuol dire che un altro perde... il problema è il "timing", ed in genere i piccoli sono quelli che se la fanno sotto: comprano quando rialza, e vendono quando ribassa.. sbagliano, ma se riuscissero a farci soldi, non credo starebbero dietro a sentirne l'odore: non so se mi sono spiegato, allora chiarisco: non credo che il pesce puzzi dalla testa... diciamo che l'odore è più diffuso? Anche se le responsabilità possono essere diverse

Citazione:
E' ovvio che la speculazione non può essere cancellata del tutto, a meno di non creare altri mali in alternativa,ma non per questo si deve abbandonare l'economia del mondo alla speculazione ... Poi, una riforma attenta di tutto il funzionamento della finanza. Non sono un esperto del settore, ma credo che futures e derivati vari siano eliminabili e si potrebbe stabilre il divieto di rivendere azioni dopo meno di 6 mesi dall'acquisto (bastano pochi mesi di obbligo a sgonfiare il compra-vendi troppo spregiudicato).


Perfettamente d'accordo. Una sola precisazione sul piano "tecnico" (nemmeno io sono del settore però): i futures di per sé hanno una loro "logica", nel senso che vengono utilizzati anche per come dire "diminuire il rischio" di taluni investimenti. Come se uno punta 100 euro sulla Juve vincente (data ad 1,10) sul Catania, ma per non si sa mai mette anche 1 euro sul Catania vincente (dato a 50). Comunque, non li rimpiagerei...

Citazione:
Ma questo non basta. C'è tutto il mondo della "gestione del risparmio" che è un sistema di speculazione per arricchire una classe di gestori del risparmio e pochi altri più a monte speculando sui risparmi della gente. Anche questo andrebbe smontato.


Il mondo bancario ed assicurativo è ineliminabile (nel senso che è "utile"), e le banche fanno schifo, ma quando vai a cercare un mutuo, tranquillo che se non vai alle banche, lo paghi di più: devo ancora trovare uno che paghi meno un prestito da una finanziaria o simili...

Citazione:
Quello che servirebbe è lo sviluppo di un sistema assicurativo-bancario-finanziario di tipo pubblico riprogettato senza concessioni al passato


La tua teoria è condivisibile, dubito che sia applicabile. La politica (il pubblico) tende a fare i propri interessi "politici" che quasi mai coincidono con quelli degli investitori. Per esempio, ho l'impressione che la gestione delle pensioni Inps non sia stato esattamente "brillante". Il patrimonio contributivo dell'Ente è stato mal gestito, usato per scopi diversi, per es. gli immobili mi risulta che siano stati dati a raccomandati a prezzi molto bassi, o lasciati degradare, e via dicendo. "Ovviamente" è servito per dare ricchi emolumenti agli amministratori, per piazzare trombati, per avere potere politico (assunzioni, assegnazione delle case popolari, alienazioni furbette).
Non che dai privati si possa attendere molto di più, per la verità. Anche perché c'è un problema di fondo nei fondi a lungo termine. Immagina un rivenditore Apple (un nome a caso): tu gli porti 700-800 euro oggi, e lui ti dà SUBITO il tuo iPhone 5. Adesso immaginati di essere un manager di un fondo pensionistico appena costituito: ti trovi a gestire OGGI versamenti che dovrai restituire tra 20-30 anni. Per un "gangster" è una meraviglia: intanto mi prendo i soldi, gestisco a favore "del breve" così mi prendo le provvigioni, mi prendo gli emolumenti come amministratore, tra 20 anni chissà io dove sarò.. e pace se intanto il rendimento della gestione sul lungo termine ha avuto dei problemi

Citazione:
vincolato all'efficienza ed alla stabilità monetaria, affiancato da un'opera di educazione e rieducazione finanziaria anti-debitoria.

ti sembra di avere scritto delle cose di facile applicazione? ;-)
Guarda, scrivo qui una cosa che dovrebbe in realtà andare "in fondo", perché è il "ragionamento finale" di cui volevo scrivere. Dunque: è quasi inutile che ci agitiamo tanto: che il benessere di noi mondo più progredito sia destinato a diminuire (ed anche in modo significativo), è nella logica delle cose. Nella logica per cui anche gli altri vogliono il loro pezzetto di benessere, e sono disponibile per questo "a sudare". Noi invece vogliamo solo essere garantiti (anche se abbiamo i nostri nuovi "schiavi", che sono i precari): se ci fosse gente che fa ancora carrozze per cavalli, vorrebbe che la collettività continuasse a pagarli per fare quella cosa lì... Prendiamo il settore turistico: noi italiani ci lamentiamo che le nostre spiagge costano troppo, ed è vero. Ma nel mondo abbiamo ormai 100 milioni di cinesi miliardari, molti russi, indiani, brasiliani ecc. ecc.: le nostre strutture turistiche possono fregarsene di noi, se riescono ad entrare in quel giro... Peggio: le nostre aziende di moda del settore "lusso". Ci lamentiamo che i nostri marchi vengono acquistati altrove (per la verità non è sempre così, a volte è anche all'inverso), vorremmo che il marchio "made in Italy" avesse il suo appeale e ci desse posti di lavoro. Ma a loro, alle aziende, che gli frega? Loro è "il proprio" marchio che vogliono fare valere, ed amen se producono altrove: del resto, con 100 milioni di persone cinesi che vogliono il lusso, possono anche curare meno quei 3 milioni di europei... alla "Prixia moda" interessa che la gente valorizzi il marchio "Prixia moda", non il "made in Italy".

Citazione:
... non sono un ingenuo eh, sto fornendo soluzioni "tecniche" sapendo che queste sono decisioni "politiche": devono essere decise e fatte rispettare a livello mondiale, ovviamente)
...
Dissento sulla necessità del "mondialismo".
Non ha importanza di quale problema vogliamo occuparci, ma illudersi che si possa arrivare ad un vero accordo globale è sicuramente il modo migliore di arrendersi definitivamente al problema.


Preciso: la mia "necessità" non è un desiderio "ideale", ma un requisito "di risultato". Certi interventi o sono "mondiali" oppure non funzionano.
Prendiamo la "famosa" ed auspicabile (sacrosanta) "Tobin tax" sulle transazioni finanziarie. Se la applichiamo solo noi in Europa (tra l'altro Inghilterra esclusa... ;-) ), il probabile esito è solo che i capitali andranno a fare i loro interessi su altre piazze finanziarie, che non aspettano altro. Vedi il caso recente delle tasse su stazionamento ed approdo della nautica: se leggi a giro, vedi che hanno reso contenti i porti francesi, croati ecc.
Altro esempio: Hollande ha applicato la tassa del 75 per cento sui redditi sopra il milione di euro: a parte che secondo me questa non è una tassa, ma un esproprio, una "tortura" di Stato... ma a parte questo, mi risulta che "ovviamente" la maggior parte di quei signori sono già o andranno a Londra, Montecarlo e via dicendo
Diciamo che si possono anche prendere iniziative "unilaterali", basta essere disposti a pagarne le conseguenze.
Non avrei finito, ma non so se riuscirò a rifarmi vivo. Intanto domattina presto si tribola per la Ferrari... ciao
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