a parte il titolo che mi sembra quel pochetto fuorviante, è qualcosa che mi son spesso chiesta dato che diversi riproducono il loro logo sugli spezzoni, in aggiunta a quello della trasmissione.
dobbiamo quindi intendere che "corriere" e "repubblica" ce l'abbiano, il permesso?
(subordinato o meno sia al pagamento di un diritto di riproduzione)
e domando: questo "divieto senza permesso specifico" - quindi concesso a tizio piuttosto che a caio - riguardanti trasmissioni che sono comunque pubbliche, come interagisce con il diritto di tutti alla conoscenza?
Risposta semplice: il diritto alla conoscenza non viene mai negato, dato che nessuno ci IMPEDISCE DI CONOSCERE qualsiasi cosa vogliamo, basta semplicemente pagare l'imposta sul televisore. Oppure basta acquistare le opere.
nessuno ci IMPEDISCE DI CONOSCERE qualsiasi cosa vogliamo, basta semplicemente pagare l'imposta sul televisore. Oppure basta acquistare le opere.
non è proprio così.
perché la citazione di un brano o di uno spezzone di qualsiasi opera è sempre stata permessa purché non fosse a scopo di lucro.
(va da sé che l'opera intera è un altro discorso, e probabilmente proprio a questo si riferisce la sentenza della corte europea)
in più, sembra proprio diretto a chi paga il canone tv, questo divieto senza permesso esplicito perché ormai, fra digitale e compagnia, non credo che molti possano sfuggire.
ma dato che la maggior parte dei media ormai è dedita a estrapolare, spesso rimaneggiandoli a proprio uso , concetti espressi nei programmi di attualità - la conoscenza sta anche nel poterne udire i protagonisti anche il giorno o il mese dopo.
perché non penso che tizio, anche pagando il canone, possa passare tutte le sue ore libere davanti alla tv, in attesa precognitiva di quella specifica situazione che poi salirà alla ribalta.
ps: naturalmente sono convinta che repubblica e corriere (e altri) abbiano tutti i permessi necessari per le loro riproduzioni.
nessuno ci IMPEDISCE DI CONOSCERE qualsiasi cosa vogliamo, basta semplicemente pagare l'imposta sul televisore. Oppure basta acquistare le opere.
non è proprio così.
perché la citazione di un brano o di uno spezzone di qualsiasi opera è sempre stata permessa purché non fosse a scopo di lucro.
(va da sé che l'opera intera è un altro discorso, e probabilmente proprio a questo si riferisce la sentenza della corte europea)
in più, sembra proprio diretto a chi paga il canone tv, questo divieto senza permesso esplicito perché ormai, fra digitale e compagnia, non credo che molti possano sfuggire.
ma dato che la maggior parte dei media ormai è dedita a estrapolare, spesso rimaneggiandoli a proprio uso , concetti espressi nei programmi di attualità - la conoscenza sta anche nel poterne udire i protagonisti anche il giorno o il mese dopo.
perché non penso che tizio, anche pagando il canone, possa passare tutte le sue ore libere davanti alla tv, in attesa precognitiva di quella specifica situazione che poi salirà alla ribalta.
ps: naturalmente sono convinta che repubblica e corriere (e altri) abbiano tutti i permessi necessari per le loro riproduzioni.
Problema interessante! Il diritto di copyright quando diventa dittatura e quando garanzia di profitto???
Il diritto di copyright quando diventa dittatura e quando garanzia di profitto???
limitatamente alla televisione?
be', intanto distinguerei fra tv private e tv pubbliche, poi sul tipo di programmi.
la privata è un'impresa come qualsiasi altra, che faccia o no pagare un abbonamento oppure viva solo di pubblicità.
la pubblica - di stato - oltre che con la pubblicità vive sulle nostre tasse.
e non intendo solo il canone ma anche eventuali soccorsi governativi.
se acquista un film o un serial a puntate o addirittura li produce, è evidente che intende riprogrammarli più volte, acquisendo sempre nuova pubblicità.
invece i programmi di attualità o di informazione finiscono subito in archivio, eppure per certi aspetti sono i più importanti.
per esempio questo, di più di due anni fa - che ho visto solo l'altro giorno perché mi è stato indicato il link - ce non ci fosse youtube sarebbe da un pezzo nel dimenticatoio. eppure basta da solo a sfatare tanti sputtanamenti odierni:
Per ragioni tecniche (non dispongo della banda larga) non vedo il filmato.
In questo contesto televisivo va notato che M5S (se capisco bene) propone una cosa Americana ovvero di abolire il canone TV che va pagato dalle TV private e l'esistenza di una sola rete RAI (le altre vendute al miglior offerente che sono tantissimi, nota che "la 7" non dispone di copertura nazionale) senza pubblicità. Notare che il sistema USA presuppone che altre emittenti possano usufruire di ogni copyright della pubblica.
Si avrebbe maggior concorrenza anche nel giornalismo TV, anche se la Mediaset vive solo in Italia (è fallita in tutta Europa salvo in Spagna) solo grazie al monopolio esistente.
peccato che tu non lo possa almeno sentire perché è interessante.
è di tre anni fa e non è quello che immagini ma una panoramica piuttosto ampia sugli intenti.
fra l'altro, oltre a chiarire di essere solamente un aggregatore, invita tutti a non aspettare un leader nell'illusione che metta a posto le cose ma a giocarsi in prima persona per cambiarle, facendo politica reale e non parole a vuoto.
poi chiarisce anche che non c'è lo scopo di fra alleanze e che il M5stelle non è di destra né di sinistra.
e altro..
Lo visto: Sfruttando una connessione aziendale, spero che non si accorgano.
Sono cose che Grillo ripete da sempre!!! I giornalisti (meglio dire i Giornalecchisti) però fanno i "finti tonti" apposta!
Anche di memoria storica: Tutti i partiti una volta avevano il filosofo della loro parte. Chiamarlo GURU è dimenticarsi che una volta quando i partiti erano VERI, fatti dal popolo e non dalle Lobby, e non solo inciuci TUTTI avevano i loro "GURU".
Proprio in questi giorni leggevo il libro di fantascienza "Robert A. Heinlein - La Luna È Una Severa Maestra" ... Dove la gente della Luna (colonizzata da anni) si ribellava alla Terra e fondava una Patria propria.
I riferimenti dei Giornalisti terrestri del racconto è dannatamente simile alla realtà!!!
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