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Lavoratori contro l'outsourcing
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 01 Lug 2005 23:00    Oggetto: Lavoratori contro l'outsourcing Rispondi citando

Commenti all'articolo Lavoratori contro l'outsourcing
Telecom Italia continua nella propria politica di esternalizzazione del personale, incontrando la sempre maggiore resistenza dei lavoratori.
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Giuliana Ventricelli
Ospite





MessaggioInviato: 04 Lug 2005 16:29    Oggetto: Outsourcing. Conviene davvero esternalizzare? Rispondi citando

purtroppo questa è solo la punta dell'iceberg: a quanto pare l'Italia è indietro nella politica delle esternalizzazioni, quindi il futuro non prevede nulla di buono. E' comunque importante sensibilizzare l'opinione pubblica su questa strategia, presentata come la soluzione per il miglioramento della qualità e dell'efficenza per le aziende. io ho provato a descrivere le falsità che ci vengono raccontate sull'argomento nel mio libro, pubblicato dalla EtasLab, dove appunto descrivo il volto lasciato volontariamente oscuro delle esternalizzazioni. Maggiori notizie sono presenti sul sito www.i2volti.net
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Ospite






MessaggioInviato: 05 Lug 2005 22:08    Oggetto: Non solo telecom Rispondi citando

Vi invito a valutare anche le politiche Vodafone che da anni oramai usufruisce dell'outsourcing unilateralmente verso il gruppo COS.
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Simone
Ospite





MessaggioInviato: 06 Lug 2005 08:41    Oggetto: Outsourcing e art. 2112 Rispondi citando

Vorrei segnalare alcune questioni:

1) l'outsourcing non è per forza un male.
A parte il "parolone" inglese che è stato caricato di significati inquietanti da stampa e sindacato, in realtà si tratta della possibilità per una azienda di acquistare all'esterno alcuni servizi generali non collegati con il "business" principale, dunque pagare un servizio per non doversi caricare di costi fissi ad esempio per un ufficio personale più grande per gestire le risorse in più che servono, o per un ufficio logistica che coordini il personale di servizio e manutenzione ecc. Queste cose le garantisce l'outsourcer, spalmandone il costo tra più aziende-clienti. E' anche una risorsa per mantenere in Italia lavorazioni ed intere attività (vedi i call-center) che altrimenti sarebbero esportabilissime in Irlanda (dove pure tante aziende, banche e assicurazioni italiane stanno assumendo giovani italiani per questi lavori, senza le garanzie pur minime previste in Italia anche per gli "atipici" e comunque con denaro, tasse e contributi che lasciano il paese per non tornarvi mai più...), Galles o India (specialmente i servizi informatici, la programmazione, l'assistenza tecnica software, lavori ad alta specializzazione per i quali anche la differenza di lingua non è un problema). Secondo me, il problema sta nella resistenza (del sindacato??) all'evoluzione delle forme di organizzazione del lavoro, che si stanno trasformando da una logica integrata di tipo fordista (catena di montaggio, aziende integrate verticalmente) a qualcosa di più modulare, con aziende che producono all'interno solo i prodotti/servizi "core", quelli per cui possono dare valore aggiunto, ed acquistano all'esterno servizi anche lavorativi più standardizzati, variabilizzandone il costo (e consentendo la nascita di imprese nuove, per cui questi servizi diventano il core business, con tutti i vantaggi di efficienza ed occupazione che ne possono conseguire).

2) qualcuno ne approfitta, ma chi ci difende?
Non mi nascondo che molte aziende, forse Telecom è una di queste, stanno cercando di approfittarsene sulla pelle dei lavoratori, ma non è forse questo il compito del sindacato "ufficiale", di farsi sentire e contrattare in modo equo per tutti i lavoratori (anche gli atipici)?
E dov'è il sindacato ufficiale? Perché c'è bisogno di esternalizzati.it? forse il sindacato si limita a rappresentare solo coloro che sono rimasti nella grande azienda, che può mantenere a suon di ore pagate dai lavoratori decine e centinaia di sindacalisti a tempo pieno? E conduce (se va bene) una battaglia di difesa del fortino assediato senza cercare di evolvere anch'esso verso nuove forme di rappresentanza del nuovo lavoro, oppure (se va male) si accorda con le aziende per mantenere posizioni di privilegio ed accesso a sovvenzioni pubbliche? Non dimentichiamo la massima che afferma "dimmi da dove vengono i tuoi soldi, e ti dirò dov'è il tuo cuore".

3) l'articolo 2112 del codice civile.
Ma gli esternalizzati.it e i sindacati Telecom lo hanno letto? Io direi di no. Sentite un po' cosa dice:
Art. 21122 - TRASFERIMENTO DELL'AZIENDA
1. In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con l'acquirente ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano (ma va??).
2. L'alienante e l'acquirente sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento. Con le procedure di cui agli art. 410 e 411 del codice di procedura civile il lavoratore puo` consentire la liberazione dell'alienante dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro (la procedura consiste in un accordo individuale tra lavoratore e azienda da sottoscrivere in commissione di conciliazione presso l'ufficio del lavoro con l'assistenza di un rappresentante del sindacato. Procedura di fatto inapplicabile per grosse cessioni di azienda....).
3. L'acquirente e` tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi, previsti dai contratti collettivi anche aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all'impresa dell'acquirente (questo è un "busillis". Infatti se l'acquirente ha il contratto del commercio, che è meno favorevole magari di quello della Telecom, il dipendente rischia qualcosa sul piano normativo. C'è comunque ricca giurisprudenza sull'applicazione dei contratti che garantiscano ai dipendenti il "miglior favore". E poi, se ci sono un contratto collettivo che tratta bene i lavoratori e uno che li tratta male, con chi mela devo prendere, con l'azienda che usa il primo o con quello che lo ha firmato? Mah!)
4. Le disposizioni di quest'articolo si applicano anche in caso di usufrutto o di affitto dell'azienda.

Per farla breve: a me non sembra male. L'importante è che prima della cessione di azienda il sindacato si muova ed imponga la stipula di accordi integrativi il più possibile favorevoli ai lavoratori.

4) ma come si fa a cambiare una legge?
Se poi non vi piace, e volete proprio modificarlo, beh, i modi ci sono, ma innanzitutto mi piacerebbe sapere, prima di firmare un appello su internet, esattamente COME si intende cambiarlo, e non ce n'è traccia ( e come si vogliono cambiare le pensioni, in quali punti, ecc. ecc.). E poi vorrei ricordare che con un appello non si cambiano le leggi. La nostra Costituzione dice che le leggi si cambiano in tre modi:
- se il Parlamento ne vota una diversa;
- se viene abrogata per via referendaria (500.000 firme, quorum e tutto il resto)
- se viene proposta una legge di iniziativa popolare e questa viene votata dal Parlamento (art. 71, secondo comma: Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. Cinquantamila. Non cinquecentomila...)
Quest'ultimo modo è più "simile" ad un appello via internet, ma meno semplice: bisogna infatti dire, con un articolato, COSA e COME si vuol cambiare....non basta invocare il cambiamento.....

E questo è quanto. Ringrazio chi avrà avuto il coraggio di sorbirsi 'sto pò pò di tirata, comunque la pensi poi....
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stever
Ospite





MessaggioInviato: 06 Lug 2005 12:25    Oggetto: puo' essrere un male o no Rispondi citando

Posso comprendere l'outsourcing quando non comporta un licenziamento del personale...x esempio in una azienda nuova...da noi viene utilizzato come spuracchio per tenere "sulla corda" il personale...come una spada di damocle :-(
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Vittorio
Ospite





MessaggioInviato: 06 Lug 2005 12:58    Oggetto: Parola d'ordine: Outsourcing! Rispondi citando

Nuovo millennio, nuova vita! Sembra quasi che la parola d'ordine di ogni management sia Outsourcing, forse con il miraggio di risparmiare. I manager hanno imparato a dire "non fa parte del nostro core business" quasi a voler significare d'aver capito bene quale sia il core business... E, mentre negli anni 80 si tirava dentro il più possibile, ora si "sputa" fuori di tutto e di più, nella segreta speranza di far entrare qualche migliaio di euro dalla finestra del risparmio mentre non ci si accorge che ne escono MILIONI dal portone dello speco! Hai serva Italia e di straniera ostello... Dal 1400 ad oggi le conse non è che siano poi cambiate molto... Noi tapini!
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opocai
Ospite





MessaggioInviato: 06 Lug 2005 18:47    Oggetto: Titanic Rispondi citando

E per fortuna hanno pure la mano leggera.
Si ritorni allo Stato. La privatizzazione non è funzionale nel nostro Paese
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veronica
Ospite





MessaggioInviato: 06 Lug 2005 20:28    Oggetto: L'Altra faccia dell'Outsourcing Rispondi citando

Lavoro in un call center che ha un contratto di "fornitura servizi"(leggi teleselling)con un'altra società che è a sua volta "fornitrice di Servizi" per Telecom: non so se è chiaro. Il servizio è fare telefonate per vendere contratti a utenti privati o Aziende di Adsl. E ci sono due passaggi: una prima società ha il contratto diretto con Telecom, quella dove lavoro una specie di subappalto. Le condizioni? Da galline nello staio a produrre uova (contratti). 5 euro l'ora, per turno di 3 ore. E se non produci almeno un/due conttratti al giorno sei messa alla porta nel giro di una settimana. Nessuna tutela, nessuna garanzia. Prendere o lasciare. In quanti siamo? circa 35 persone su 4 turni. E' anche venuta un'ispezione dell'Ispettorato del Lavoro. Cosa è cambiato? Al momento nulla(sono passati 4 mesi e tutto tace e prosegue).Veronica.
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Giorgio
Ospite





MessaggioInviato: 07 Lug 2005 17:01    Oggetto: Esatto: core business; ha i suoi lati positivi Rispondi citando

E probabilmente soverchiano quelli negativi. Se molte grandi aziende si trovano oggi in situazioni quantomeno difficili e' proprio grazie ad una politica di accentramento: si fa tutto in casa. Ovviamente si deve mettere a pagamento il supporto della struttura che spesso non e' ottimizzata per l'effettiva esigenza. L'outsourcing permette di risolvere il problema dando l'incarico a qualcun altro di svolgere il lavoro con una struttura piu` adatta e spesso piu` professionale e preparata. Comprendo il problema del lavoratore che si vede prossimo a perdere il lavoro, e' decisamente una brutta situazione e non e' sicuramente colpa sua se l'azienda ha fatto in passato scelte errate. Si deve notare, tuttavia, che globalmente il "lavoro" non diminuisce. Solo viene ridirezionato su altre aziende e persone. Non so quanto sia difficile una operazione del genere, ma forse un accordo di outsourcing potrebbe prevedere anche il reimpiego del personale da una azienda all'altra.
Sicuramente gli sprechi sono ovunque, ma questa potrebbe essere una occasione per ridurne almeno un parte.
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Ospite






MessaggioInviato: 12 Lug 2005 23:26    Oggetto: outsourcing..... Rispondi citando

L'outsourcing sarebbe da farlo a quelli sciacalli di datori di lavoro che rovinano il futuro dei giovani : un bel outsourcing diretti ai lavori forzati!
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Ospite






MessaggioInviato: 20 Lug 2005 23:24    Oggetto: lavoratori contro l'outsourcing.... Rispondi citando

Lavoratori contro l'outsourcing ?
Fanno bene a protestare : con questi contratto a progetto non si va da nessuna parte !
Perchè cavolo ci devono rimettere i lavoratori gli sbagli delle aziende ?
Gente io la vedo male ,molto male questa situazione !
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Marco R.
Ospite





MessaggioInviato: 22 Set 2005 10:26    Oggetto: e quelli che... Rispondi

Comprendo e rispetto la rabbia dei lavoratori TLC, ma quelli che come me, dipendente ditta privata che gestisce le portinerie, dopo aver preso per quasi nove anni "pesci in faccia" per conto TELECOM dai clienti imbufaliti, cosa dovremmo fare? Rimanere sulla strada e ringraziare per il ben servito?
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