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La sharing economy in tempo di crisi affascina gli italiani
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Zeus News
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MessaggioInviato: 02 Lug 2014 15:57    Oggetto: La sharing economy in tempo di crisi affascina gli italiani Rispondi citando

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La nuova parola d'ordine è condivisione.


 
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{Giovi}
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MessaggioInviato: 03 Lug 2014 14:35    Oggetto: Rispondi citando

Qui in Brasile c'è già qualcosa di simile in varie città, chiamato "taxi rotativo". Si tratta di taxi cittadini che girano in continuazione e caricano più persone, come fossero autobus, ma ti portano a destinazione, cercando di far combinare il tragitto di tutti. Costano pochissimo (circa un euro) per tratte relativamente brevi, di più per tratte lunghe.
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Maary79
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MessaggioInviato: 03 Lug 2014 17:38    Oggetto: Rispondi citando

Già ci mancherebbe solo questo per far inalberare i tassisti qui! Laughing
Poi...mi sa che in brasile sono rimasti indietro...qui ci sono anche i taxibus...

E poi le tasse su quelle che sono piccole attività con scopo di lucro chi le paga?
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{zigote}
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MessaggioInviato: 06 Lug 2014 08:52    Oggetto: Rispondi citando

Il comunismo, scacciato dalla porta rientra dalla finestra poco alla volta.
Ma stavolta è cercato, anziché imposto.
Coloro che ci manipolano amano avere immense greggi di dipendenti controllabili con poco e contenti di essere tali.
Entro cinquant'anni avere una proprietà privata sarà considerato un crimine, e la maggioranza lo troverà giusto.
Orwell non aveva considerato che la manipolazione può rendere la gente felice di essere schiava.
Basta addestrare le persone a considerarne tutti i vantaggi (per es. fine del crimine, fine della competizione, fine della burocrazia (pensa a tutto lo Stato), ecc.) e a sottostimarne gli svantaggi (fine del libero arbitrio, fine della libertà personale, omologazione delle idee, omologazione della moralità, ecc.).
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Zievatron
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MessaggioInviato: 08 Lug 2014 23:03    Oggetto: Rispondi citando

Concordo con zigote, eccetto che per un punto.
Non è "cercato", è "diversamente imposto".
Imposto dalla (o tramite la) crisi alla popolazione di basso reddito.
Come l'idea di fare l'europa e gli europei per mezzo di forti crisi. Evil or Very Mad
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Maary79
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MessaggioInviato: 09 Lug 2014 15:00    Oggetto: Rispondi citando

Quando si parla di comunismo si tende subito a pensare all'estremismo che ha portato paesi dell'est Europa o Cina, ad una dittatura, alla fame e povertà, ora si parla pure di "omologazione", quasi si trattasse di un prodotto, di una cosa...che va omologata.
Questa paura che poi ci dicano ciò che dobbiamo fare, dire, guardare...non centra niente con il comunismo...quella è dittatura...punto. E la dittatura non ha corrente politica o religiosa. Questo accade quando unomini disonesti e senza scrupoli finiscono al potere...e questo purtroppo non avrà mai fine.

Ma se solo riuscissimo a pensare al comunismo come principio di uguaglianza... e non solo in senso negativo, riusciremo a capire che volendo si potrebbe stare bene tutti, tutti con un lavoro, tutti con una casa...

Ci accorgeremo poi che questa "democrazia", che questo principio del "basta essere bravi per riuscire a..." è solo un appannaggio per non farci capire ciò che veramente abbiamo davanti...ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.

Ma la democrazia è anche questo...sono le due faccie della stessa medaglia... Sad
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Zievatron
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MessaggioInviato: 09 Lug 2014 23:55    Oggetto: Rispondi citando

Il credo dell'uguaglianza non è altro che l'altra faccia della stessa moneta che, sulla prima faccia, ha il credo della rivalità (quella dalle cui lotte dovrebbe emergere il campione che prende tutto).
Estremismo e moderazione sono solo taglio grosso e taglio piccolo.
Quanto a democrazia, è uno stratagemma.
L'importante è che la gente di altra moneta non possa prendere coscienza di sè, organizzarsi, separarsi dalla prima moneta/gente/umanità e resti mescolata ad essa nelle sue parti contrapposte. Altrimenti l'impero finisce.

La struttura profonda dei conflitti è così.
C'è chi li ama, ne ha bisogno, senza alcun bisogno di saperlo, e c'è chi li paga solo, sempre senza bisogno di saperlo.
La soluzione perfetta non può esistere, perchè i conflitti sono comunque parte integrante dell'esistenza.
Un suo surrogato approssimativo è teoricamente possibile, ma richiederebbe l'attuazione di un lungo processo di separazione tra due "monete" umane differenti, circa il quale, naturalmente, l'umanità non potrebbe mai accordarsi.
Perciò non resta che sperare che l'evoluzione sia una brava despota e la obblighi senza appello.
Dictact Natura prayer Very Happy
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Maary79
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MessaggioInviato: 10 Lug 2014 11:25    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Il credo dell'uguaglianza non è altro che l'altra faccia della stessa moneta che, sulla prima faccia, ha il credo della rivalità (quella dalle cui lotte dovrebbe emergere il campione che prende tutto).


No, non ci siamo! La tua visione è contorta o forse sfiduciata...e qui ti do' ragione perchè l'indole umana è prevalicatrice la maggior parte delle volte.
L'uguaglianza, è e rimarrà solo un principio, un sogno, un'utopia...qualcosa di impossibile da mettere in pratica...ma pensa solo se un giorno arrivasse un "incorruttibile" qualcuno che pensi al bene della società e non solo ad una parte della società, o a se stesso!
Non chiamiamolo comunismo che fa paura ai bambini, chiamiamolo semplicemente "uguaglianza" o "diritto di vivere dignitosamente"...nessuno più che si arrichisce a dismisura a dispetto degli altri che lavorano tanto per poco, nessuno più che abbia 50 case e gli altri 0, un lavoro per tutti, magari part - time, ma non sottopagato, e in base alle proprie capacità.



Citazione:
Quanto a democrazia, è uno stratagemma.
L'importante è che la gente di altra moneta non possa prendere coscienza di sè, organizzarsi, separarsi dalla prima moneta/gente/umanità e resti mescolata ad essa nelle sue parti contrapposte. Altrimenti l'impero finisce.


La democrazia è si uno stratagemma...serve a farci credere che ognuno può arrivare, se ne ha la capacità ad avere "X", a raggiungere "Y", ma è solo un appannaggio, serve perchè i ricchi diventino sempre più ricchi, ci danno un "senso di libertà" che però non esiste, la democrazia, quella di questi tempi...non è altro che una dittatura più o meno soft! Weeps
La gente, può avere già coscienza di questo, ma per organizzarsi ha paura, paura delle conseguenze, di quel poco che può perdere...e così finisce, che chi si organizza, sono sempre gli stessi, gli stessi che non valgono niente, che non hanno niente da perdere, che li si lascia sfogare un attimo...tanto poi gli passa...

Lumaca
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Zievatron
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MessaggioInviato: 13 Lug 2014 00:34    Oggetto: Rispondi citando

@Maary79
Ma no! Ma quale contorta o sfiduciata! Laughing
Io direi che è la tua visione, piuttosto, ad essere ingenua e semplicistica.
Poi c'è il problema dell'uso di una parola, che può essere controverso. Ed in questo io sono molto critico. Wink
Per me, la parola "uguaglianza" viene usata spesso male, con confusione. Anche se, comunque, più si è negli "ideali" e più si è, di fatto, proprio nel significato che io considero quello pernicioso.
Poi, io sono un analizzatore accanito degli aspetti profondi, generalmente inconsci, dei processi mentali e sociali e, spesso, è semplicemente difficile capirsi.

Però, per la parola appannaggio, non c'è margine di opinabilità di sorta, mi sembra che significhi qualcosa di diverso da quello che intendi tu:
Vedi quì: Link e dimmi.

La democrazia, in teoria, è un metodo che serve a distribuire il potere decisionale in una società. Nè più, nè meno, nè altro. In pratica, taluni la definiscono come "La Dittatura degli Stolti". Si sottintende, però, per essi, soprattutto di quelli che sono bravi a manipolarli.

L'incorruttibile qualcuno, lascialo perdere. Non solo perchè non esiste, e quindi è inutile pensarlo, ma perchè, se esistesse, ti assicuro che non asseconderebbe minimamente l'ideale dell'uguaglianza. Se esistesse, potrebbe solo essere come il Dio che taluni credono abbia creato l'universo. Potrebbe solo essere dalla parte dell'evoluzione spontanea degli ecosistemi nell'universo e delle eventuali civiltà che si possono evolvere negli ecosistemi. Dal caso più brevievo, come un embrione che muore prima ancora di impiantarsi nell'utero di sua madre, al caso più longevo che possa esistere.
Essendo incorruttibile, non si lascierebbe vincere dalla tentazione di "cambiare il mondo" per renderlo più giusto, perchè capirebbe che finirebbe con il sortire l'effetto opposto.
Very Happy
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Maary79
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MessaggioInviato: 14 Lug 2014 10:06    Oggetto: Rispondi citando

Il mio discorso non voleva essere ne semplicista ne ingenuo, del resto è piuttosto prevedibile che si dia dell'ingenuo a chi ha certi ideali che non centrano niente con una dittatura o con un omologazione sociale, culturale, morale, ecc.. di cui a tanti piace parlare.

Non mi sono spiegata abbastanza probabilmente...non ho mai detto che sarebbe facile, o possibile realizzare tutto ciò, chi ci ha provato ha miseramente fallito, perchè l'indole umana è prevalicatrice ed egoista, chi più chi meno, consapevoli o no, prima pensiamo a noi stessi, poi a parenti e amici, e se ne rimane per gli altri.

Correggo il punto dove dico "un incorruttibile" con "più incorruttibili"... altrimenti sembra che voglio avere un dittatore al governo! E siccome in altre discussioni mi hanno già mandata non proprio gentilmente a farmi un viaggio di sola andata in Cina o Corea del Nord... Laughing

Ma la mia è più che altro voglia di legalità, di ordine, e che non ci siano più tali dislivelli sociali. Ad una persona sola non serve a niente accumulare una ricchezza tale che altri ci potrebbere vivere in migliaia.
Chi l'ha accumulata...ha rubato! Sad
Non sono contraria alla proprietà privata, ognuno dovrebbe avere una casa propria e un lavoro per poter vivere e non sopravivere.
E' qui il concetto di uguaglianza non centra molto, certo.

Però ci sono persone che ne aprofitterebbero nel senso opposto, mi spiego...persone che vogliono avere quello che hanno gli altri senza muovere un dito...se metti un folle al potere e una buona parte di questa gente come sudditi...il risultato sarebbe fallimentare nel giro di poco.

Ps: sicuramente ho usato in modo improprio la parola appannaggio, erroneamente uso parole che sento dire da persone più colte di me (o forse non ne comprendo affondo il significato) e le ripeto, io in fin dei conti ho un semplice diploma professionale e svolgo un lavoro manuale. Rolling Eyes

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Zievatron
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MessaggioInviato: 30 Lug 2014 00:00    Oggetto: Rispondi citando

Maary79 ha scritto:
... in altre discussioni mi hanno già mandata non proprio gentilmente a farmi un viaggio di sola andata in Cina o Corea del Nord. ...

Oh! Ma lì ci mandano in tanti! Anche io ho ricevuto suggerimenti simili. E' una moda. Wink

Maary79 ha scritto:
... la mia è più che altro voglia di legalità, di ordine, e che non ci siano più tali dislivelli sociali. Ad una persona sola non serve a niente accumulare una ricchezza tale che altri ci potrebbere vivere in migliaia. ...
... Non sono contraria alla proprietà privata, ognuno dovrebbe avere una casa propria e un lavoro per poter vivere e non sopravivere.
E' qui il concetto di uguaglianza non centra molto, certo. ...

Lo vedi che lo stai dicendo tu stessa che non è una questione di uguaglianza? Very Happy

Io dico di più. Vivere decentemente non è neanche una questione di ideali. E' un'esigenza molto concreta. I nobili ideali, invece, sono quelli che incorrono fin troppo facilmente a diventare le buone intenzioni che lastricano la strada che porta all'inferno.
Quella dell'uguaglianza, non-discriminazione, cosmopolitismo, purtroppo, è una religione non dichiarata che gioca benissimo quel ruolo.

Personalmente, preferirei una società in cui:
- Si distinguono settori di attività affidati interamente alle aziende private (aziende agricole, fabbriche, botteghe, etc., etc.), settori in cui coesistono le aziende private ed il servizio pubblico (istruzione e sanità è giusto che funzionino così) e settori di pertinenza esclusiva del servizio pubblico (servizi assicurativo-bancari-finanziari, servizi di telecomunicazione fissa/mobile e di distribuzione via cavi/tubi di acqua/energia/gas)
- IRPEF ed IVA, con un ben studiato sistema di aliquote, sono le uniche tasse, o imposte, che i cittadini pagano per tutto quanto. Nessun altro balzello.
- Si stabilisce un limite sia minimo che massimo del redditto netto individuale del cittadino maggiorenne. L'eccedenza eventuale viene assorbita dall'ultima aliquota IRPEF. Ricordando che stabilire quale debba essere la distanza tra questi due limiti non è una questione di giustizia ideale, bensì un problema tecnico di funzionalità della società, che io non ho la pretesa di saper risolvere.
Ma la cosa più importante di tutte su cui invito a riflettere è che questo che ho sommariamente tratteggiato sopra NON è per me un modello ideale, nè mai e poi mai mi sognerei di suggerirlo all'umanità in massa come il migliore. E' solo un modello tra i tanti possibili, il quale potrebbe risultare abbastanza buono per una parte dell'umanità, niente affatto buono per altra.
Io stesso sono solo propenso attualmente verso un modello di questo tipo, ma non è detto che debba esserlo per sempre.
Escludo decisamente che possa esistere un qualche modello unico migliore di tutti da scoprire ed affermare nel mondo, preferendo decisamente sostenere che la minore ingiustizia può venire solo da un ecosistema di molte società diverse. Alcune potranno fallire presto, altre avere vita più lunga, ma qual che conta è che in un tale ecosistema una persona potrà sempre decidere che la società in cui vive non gli piace e cercarsene un'altra più confacente. Se ne ha la capacità, può persino fondarne una nuova (del tutto, o riciclata dal passato) insieme ad altra gente. Altrimenti, nella società unica dei più giusti, molti si troveranno scontenti e con le spalle al muro. Bruttissima situazione.
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Maary79
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MessaggioInviato: 31 Lug 2014 17:22    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Lo vedi che lo stai dicendo tu stessa che non è una questione di uguaglianza? Very Happy


Lo so...mi confondo da sola, cambio idea spesso, e mi contraddico! Embarassed

Citazione:
Io dico di più. Vivere decentemente non è neanche una questione di ideali. E' un'esigenza molto concreta.


E qui ti quoto, era quello che intendevo io, ogni persona dovrebbe vivere decentemente, senza più sfruttamento, povertà assoluta, senza violenza e guerre...il mio personale ideale irrealizzabile di mondo, che non si basa sulla legge il più forte e potente vince, come invece troppo spesso accade.

Citazione:
Ma la cosa più importante di tutte su cui invito a riflettere è che questo che ho sommariamente tratteggiato sopra NON è per me un modello ideale, nè mai e poi mai mi sognerei di suggerirlo all'umanità in massa come il migliore. E' solo un modello tra i tanti possibili, il quale potrebbe risultare abbastanza buono per una parte dell'umanità, niente affatto buono per altra.


d'oh!
Non lo è per te?
E per chi lo è? Per il tuo vicino di casa?
No dai, scherzo...sono d'accordo che potrebbe essere una fra le tante condizioni favorevoli da mettere in atto, semplicistica, ma come base per iniziare non sarebbe male.
Una soluzione, fra le tante da provare.

Ma da li in poi ci si chiederebbe, e i soldi di tutto l'altro fardello di tasse, sempre in aumento, a cui fa seguito tutta l'Europa, e forse tutto il mondo (occidentale)...come fare senza quei soldi che entrano in continuazione nelle casse dello Stato? Chi ci mangia sopra lo impedirebbe con tutte le sue forze e scuse da raccontare ai loro cittadini.

Citazione:
preferendo decisamente sostenere che la minore ingiustizia può venire solo da un ecosistema di molte società diverse. Alcune potranno fallire presto, altre avere vita più lunga, ma qual che conta è che in un tale ecosistema una persona potrà sempre decidere che la società in cui vive non gli piace e cercarsene un'altra più confacente. Se ne ha la capacità, può persino fondarne una nuova (del tutto, o riciclata dal passato) insieme ad altra gente. Altrimenti, nella società unica dei più giusti, molti si troveranno scontenti e con le spalle al muro. Bruttissima situazione.
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Da quanto ne capisco io stiamo andando nella direzione opposta, si cerca di fare una società unica (con delle piccole differenze che non pesano) in particolare tra Europa e USA.
Dall'altra parte ci sono i paesi emergenti India, Cina, Russia, Stati Arabi, che con il loro concetto di democrazia e capitalismo, ci stanno impoverendo e mettendo in ginocchio...sempre più... Sad
Società diverse dalla nostra e per fortuna.
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Zievatron
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MessaggioInviato: 01 Ago 2014 01:47    Oggetto: Rispondi citando

Maary79 ha scritto:
E qui ti quoto, era quello che intendevo io, ogni persona dovrebbe vivere decentemente, senza più sfruttamento, povertà assoluta, senza violenza e guerre... il mio personale ideale irrealizzabile di mondo,...

Infatti, è il mondo dei sogni. Possiamo metterci anche che non ci sono le malattie, le alluvioni, i terremoti, etc.
Il mondo reale è fatto anche di calamità, sia fisiche che sociali. Non perchè ci voglia male, ma perchè consiste di un processo continuo di trasformazioni che vanno in modo vario. A volte bene, a volte male.

Citazione:
..., e i soldi di tutto l'altro fardello di tasse, sempre in aumento, a cui fa seguito tutta l'Europa, e forse tutto il mondo (occidentale)...come fare senza quei soldi che entrano in continuazione nelle casse dello Stato? Chi ci mangia sopra lo impedirebbe con tutte le sue forze e scuse da raccontare ai loro cittadini.


Se è solo per l'importo che entra nelle pubbliche casse, basta regolare opportunamente IRPEF ed IVA per ottenere l'importo voluto. Io non parlavo di importo totale, ma di modello fiscale. Un modello estremamente chiaro ed esplicito, senza ombre e senza sotterfugi.
Il problema di quelli che attingono indebitamente, se non nella forma, almeno nella sostanza, da quelle casse è un'altra storia ed è abbastanza indipendente dai possibili modelli economici e fiscali.
Purtroppo è il problema più difficile da affrontare. Come impedire a chi è meno adatto di assumere ruoli di alta responsabilità a dispetto di chi potrebbe essere più adatto?
Ci vorrebbero i fulmini che gli cadano in testa dal cielo. fulminato

Dove sta andando l'Umanità, per me, è una questione che risale alla preistoria. Al tempo in cui l'Umanità si è trovata a pelo di estinzione, per quanto difficili erano diventate le condizioni di vita sulla Terra in glaciazione.
Poche tribù di sopravvissuti in difficoltà estrema, per i quali restare insieme era imperativo.
Separarsi per dei disaccordi sarebbe stato un suicidio.

(Pausa sull'aspetto paleoantropologico)

Qualunque essere dotato di autocosienza (umano terrestre, marziano, andromediano, o di dove possa essere) non può non avere al fondo (centro, origine, monte) della sua autocoscienza la sua prima scintilla di autocoscienza, che è il primo istante in cui si è accorto di esistere come individuo distinto: "Caspita! Ma, allora,... Io sono io! Altro è altro!"
La scoperta di esistere è la scoperta della separazione. Questo evento non può essere neutro, ma è giocoforza che debba avere una connotazione valutativa soggettiva. O lo viviamo come un perdita, o come un guadagno (con tutte le diverse sfumature possibili da molto piccola a molto grave).
Più lo si vive come una perdita, più si è portati, istintivamente, a "remare contro" in generale ai processi di separazione ed a chi cerca di separararsi, ad essergli ostili perchè vissuti come ostili. Vignettisticamente, è meglio litigare tutti i giorni, anche per delle cavolate, che separarsi. Nel caso opposto, ci si separa facilmente per restare amici.
Queste due tendenze opposte, miscelate insieme nello stesso tessuto sociale, producono un maggior tasso di stress sociale. Uno stress sociale che parte da un livello più profondo e che, finchè resta sotto controllo, è ben gestito e trova canali di sfogo verso l'esterno, aumenta numerosità e prestazioni del gruppo sociale (un po' come il dopping sportivo). Ma poi, proprio quando si dovrebbero godere i frutti del maggior successo, c'è uno scotto da pagare. Un maggior tasso di nevrotizzazione, la società se ne va all'aceto.

Tornando ora alla preistoria, se la condizione concreta di vita era che separarsi per dei disaccordi sarebbe stato un suicidio, la prima tendenza istintiva, quella che scaturisce dal vissuto soggettivo della separazione come un male in sè, è inevitabile che sia stata fortemente in vantaggio sulla seconda e che lo sia stata per un tempo molto lungo.
Questa situazione prolungata deve aver innescato un circolo vizioso ed una situazione di vera e propria dipendenza.
A fine preistoria, l'Umanità era già capillarmente diffusa sul globo. Terre disabitate non ce n'erano più. Il rischio di estinzione era superato, ma la dipendenza era ormai instaurata.
Da fine preistoria (o anche da prima) l'Umanità ha iniziato un cammino segnato in tutto il globo da rimescolamenti aggressivi di molti gruppi. Così è stato fino a...
Bhè, nemmeno un secolo intero fa, c'era un bel po' di gente proprio quì in Europa che inneggiava alla guerra. Su scala evolutiva, possiamo dire che è stato giusto ieri. Mica l'Umanità può aver perso tutta quella litigiosità in così poco tempo.

Oggi, abbiamo sempre le zone instabili, calde. Dove una scintilla può provocare nuovi scontri armati. Abbiamo la globalizzazione che va di moda.
Magiamo la frutta del Brasile, vestiamo abiti confezionati in Cina, e tante volte neanche sappiamo da dove è venuta e per che strada la roba che acquistiamo nei nostri supermercati, o negli on-line store.
C'è una forte spinta a voler arrivare agli Stati Uniti Occidentali e quelli europei, guarda caso, stanno cercando di farli macellando l'economia di mezza Europa.
Siamo oltre 7 miliardi nel mondo, con tutti i problemi globali di cui ogni tanto parliamo.
Dunque, dove sta andando l'Umanità?
Io direi... A finir male... per overdose. Rolling Eyes
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MessaggioInviato: 03 Ago 2014 09:22    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Infatti, è il mondo dei sogni. Possiamo metterci anche che non ci sono le malattie, le alluvioni, i terremoti, etc.
Il mondo reale è fatto anche di calamità, sia fisiche che sociali. Non perchè ci voglia male, ma perchè consiste di un processo continuo di trasformazioni che vanno in modo vario. A volte bene, a volte male. - See more at: http://forum.zeusnews.com/viewtopic.php?t=66136&postdays=0&postorder=asc&start=10#sthash.L4FzQsBg.dpuf


Certo, ma io differenzio le calamità che fanno parte del pianeta, del ciclo di vita dello stesso, dunque inevitabili, perchè tutto ha una fine, da quelle (anche sociali) causate solo ed esclusivamente dall'uomo. Smile
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MessaggioInviato: 13 Ago 2014 22:34    Oggetto: Rispondi

Ma anche l'uomo non è altro che polvere di stelle rielaborata come il resto del pianeta.
Anche a volerci aggiungere il fattore "anima immortale", la polvere di stelle rielaborata non cambia di un granello.
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