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ElettroReferendum
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 30 Mag 2003 23:00    Oggetto: ElettroReferendum Rispondi citando

Commenti all'articolo ElettroReferendum
Conoscere l'altro Referendum del 15 Giugno: No all'Elettrodotto coattivo.
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Luigi
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 07:05    Oggetto: Che c'entra il radiomobile? Rispondi citando

"Una vittoria del Si al Referendum potrebbe favorire la revisione della legislazione ... per la localizzazione delle antenne della telefonia mobile"
Se il referendum riguarda gli elettrodotti, cosa c'entra il radiomobile?
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nonmisentoitaliano
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 08:41    Oggetto: So già chi vincerà... Rispondi citando

...ovvero rimarrà tutto come prima. Figurarsi se il popolo italiano, ricettacolo di ignoranza, vota al referendum. Tra l'altro in un periodo di vacanza dove tutti staranno al mare, già me lo immagino il popolino che dice "ma che me frega a me del referendum, annamosene ar mare".
Qui solo se gli togli il pallone da calcio, allora si che questo popolo di scemi si sveglia.
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Alberto Pittini
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 11:26    Oggetto: Eletroreferendum Rispondi citando

Se ho capito bene, sarebbero soggette al diniego di passaggio sul proprio terreno anche le linee interrate.
Benissimo, ma quante persone, promotori del referendum compresi, sono disposte a limiatare il consumo di energia elettrica?
Mi sembra la storia dei telefonini : tutti contro le antenne che inquinano, ma nessuno che rinuncia ad avere il telefonino, anzi tutti protestano se non c'e' campo elttromagnetico.
Le auto inquinano, ma chi usa i mezzi pubblici, che peraltro sono inquinanti?
Se si vogliono le comodita', qualcosa bisogna pagare!
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Gianni Comoretto
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 16:02    Oggetto: Elettrosmog o disinformazione? Rispondi citando

Occupandomi dell'argomento da una decina d'anni, commento l'articolo di Pier Luigi Tolardo, che contiene purtroppo un sacco di informazioni tanto comuni quanto fuorvianti.

Innanzitutto cosa sappiamo sull'argomento? Esiste qualche decina di migliaio di studi sull'argomento, poche cose sono cosi' ben studiate. Esistono centinaia di studi epidemiologici, di tutti i tipi, sugli effetti degli elettrodotti, i piu' grossi con molte centinaia di migliaia di persone esposte seguite per un ventennio. Si e' praticamente escluso che possano essere collegati a tutti i tipi di cancri, a depressioni, a malformazioni in gravidanza, a morbo di Alzhaimer. Anche effetti che potrebbero indirettamente indicare una qualche influenza sula salute, come un calo nella produzione di melatonina visto in qualche studio su animali, sono stati smentiti.

Resta una importante eccezione, alcuni studi trovano un debole eccesso di leucemie infantili collegati ai campi magnetici generati dagli elettrodotti. Si tratta di studi molto difficili, per fare un esempio
uno degli studi piu' citati ha esaminato la popolazione svedese che vive vicino ad un elettrodotto, circa 350.000 persone, per 20 anni, e hanno trovato in tutto 28 casi di leucemia infantile (meno della media nazionale), con un eccesso di 9 casi tra chi era esposto ai campi piu' forti. Capire se quei casi siano realmente dovuti ai campi, una semplice coincidenza, o dovuti ad altre cose che non c'entrano con gli elettrodotti e' difficilissimo, ad es. lo stesso studio trova un corrispondente CALO di
9 casi per tutti gli altri tumori nei bambini esposti. Di fatto l'autrice dello studio ritiene che sia improbabile che l'aumento sia dovuto ai
campi. Uno studio piu' recente ritrova l'effetto, ma molto piu' debole. E anche qui l'autore nota che nessuno studio in laboratorio ha mai trovato
NESSUN effetto dei campi magnetici sulla materia vivente fino ad intensita' un migliaio di volte maggiore, e che quindi il tutto e' facile
sia un "selection bias" (gergo statistico, quando per qualche ragione finisci per scegliere preferenzialmente i risultati di un verso rispetto a
quelli del verso opposto).

Tutti gli enti protezionistici che hanno esaminato la cosa han concluso che questo rischio e' "possibile", ma "non probabile". Per fare un
confronto, possibili cancerognei secondo l'IARC sono il caffe', le verdurine in salamoia, la carne ben cotta. In pratica tutto cio' per cui esista ancora il minimo dubbio. L'IARC ha classificato un solo agente su oltre 1000 studiati come "probabilmente non cancerogeno", e non esiste in scienza il "sicuramente non cancerogeno". Tutto il resto per cui rimane anche l'ombra di un dubbio finisce nel "possibile". In ogni caso, nell'improbabile ipotesi che i campi magnetici causino davvero un aumento di leucemie infantili, questo aumento sarebe, nella piu' catastrofica delle ipotesi, di un caso l'anno in Italia. Prendendo l'insieme degli studi, siamo sotto il mezzo caso aggiuntivo l'anno.

Per questo motivo l'OMS suggerisce di costruire nuovi elettrodotti, quando possibile, in modo da minimizzare le esposizioni, ma solo se a costo
praticamente zero. E solo se non si introducono nuovi rischi. Mentre le "bonifiche" richeste dai verdi di solito costano care, anche in termini
ambientali. Di solito si parla di interrare i cavi, ma un cavo interrato ha grosse perdite, quindi dobbiamo produrre piu' energia (e CO2), richede
lavori piu' grossi (danni idrogeologici, ruspe che bruciano gasolio...), rischi maggiori per chi ci lavora, possibile inquinamento da oli isolanti.

In una recente conferenza, l'OMS si e' chiesta se non sia il caso di adottare un approccio precauzionale, anche se la sua posizione attuale resta negativa. E la nostra ATTUALE legislazione e' stata portata ad esempio di applicazione rigorosa di un tale approccio.

Insomma, se passa questo referendum, la nostra salute verra' MENO tutelata, in quanto si utilizzeranno risorse ingenti per combattere un
improbabile rischio di mezzo caso l'anno, sottraendole, in un modo o nell'altro, a cose MOLTO piu' serie e certe. Aumentando l'inquinamento vero, gli sprechi energetici, i rischi sul lavoro. Cosa che come ambientalista militante, non mi fa certo piacere.

Tutte queste non sono mie idee personali, ma sono quanto praticamente tutti i ricerctori su questo argomento sostengono da anni. Si possono trovare nei documenti dell'OMS o dell'IARC, leggendosi gli studi, o in molti siti divulgativi. Per chi voglia approfonidre, ho raccolto il materiale (molto) disponibile in rete in: http://www.arcetri.astro.it/%7ecomore/campiem.html

Gianni Comoretto
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wl'enel
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 17:03    Oggetto: cha cazzate! Rispondi citando

non votate sta scemata di referendum per favore....
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Erik Boni
Ospite





MessaggioInviato: 04 Giu 2003 17:46    Oggetto: il principio di precauzione Rispondi citando

Sono sostanzialmente d'accordo con Gianni Comoretto.
L'articolo fa rimerimento al famoso e abusatissimo "principio di precauzione". Il problema rispetto a questa espressione è che non significa nulla o, meglio, può significare tutto.
Nell'interpretazione più semplice significa che non si deve usare una tecnologia finché non si è assolutamente certi che essa è del tutto innocua per la salute o per l'ambiente. Non c'è bisogno però di avere studiato epistemologia per rendersi conto che questa richiesta è eccessiva. Non si può mai essere assolutamente certi dell'innocuità di niente, mentre è molto più facile dimostrare la dannosità di un prodotto. In realtà, il fatto che molti studi siano stati eseguiti sui campi elettrici e che non siano approdati a nulla di definitivo dovrebbe essere sufficiente a tranquillizarci: se niente è saltato fuori significa con tutta probabilità che i danni non esistono o comunque sono minimi. In ogni caso l'onere della prova spetta a chi sostiene che invece sono pericolosi.
Per come è applicato oggi dai governi di indirizzo ambientalista il principio di precauzione consiste nel rifiutare ogni tecnologia nuova (e sia dei rischi che dei vantaggi ad essa asociati) a favore dello status quo e dei danni, questi invece noti e certi, delle vecchie tecnologie.
Sono notissimi, per fare un esempio, i danni per la salute causati dai pesticidi, o dalla fame nel mondo, eppure ci si rifiuta di risolvere il problema grazie alle biotecnologie "perchè non si è ancora sicuri che non facciano male". E intanto ci teniamo i vecchi problemi...
Nel caso delle linee elettriche, credo sia sensato tenere conto dell'impatto sul paesaggio che esse possono avere: non sono cioè per una liberalizzazione completa e selvaggia. Non vedo motivo però per trattare questo problema in modo diverso da come si affrontano tutti le grandi opere destinate a migliorare o apportare un servizio per i cittadini, e di suscitare ingiustificati allarmismi.
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Il caro leader
Ospite





MessaggioInviato: 05 Giu 2003 11:33    Oggetto: nonmisentoitaliano sei un grande! Rispondi citando

Sottoscrivo pienamente, a partire dai tue due nick. Questo referendum è l'ennesima cazzata di questa repubblichetta delle banane (proiezione dei suoi cittadini). Appena fuori dal confine si costruisce, si investe, si migliora, ci si dà da fare per rendere il proprio paese più bello e vivibile. Qui si perdono anni (e milioni di euro) per queste fesserie, che ciascuno ci spaccia come scelte da cui dipende la democrazia.
Squallidi italiani, se proprio volevate fare qualcosa di utlie per questa ridicola colonia del Sudamerica potevate votare i referendum radicali sui sindacati e le privatizzazioni, che almeno avrebbero tolto di mezzo un po' di parastato parassitario. Ma mi rendo conto che è molto più facile chiedere diritti, invece che sottostare a doveri, e chi se ne frega se questo comporta spendere 15 milioni di euro per una leggina per abrogare la quale c'è un parlamento da voi eletto e profumatamente pagato.
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Antonio
Ospite





MessaggioInviato: 05 Giu 2003 15:58    Oggetto: Fuori dal mondo Rispondi citando

Ho letto l'articolo, che mi sembra abbastanza obiettivo. Non condivido nessuno dei commenti, anche perché sono andati tutti fuori tema. Ma soprattutto il qualunquismo che esprime "Il caro leader". Vorrei che un elettrodotto, o un pilastro dell'Enel, passasse sopra casa sua. Poi vedremo cosa avrebbe da dire.
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Il caro leader
Ospite





MessaggioInviato: 11 Giu 2003 20:31    Oggetto: Rispondi

Caro Antonio, sai che in Italia oggi esiste la più rigorsa legislazione d'Europa contro le elettroradiazioni? Quindi gli elettrodotti non passeranno sopra casa mia, né sopra casa tua.

Mi sembra che l'elettroreferendum sia l'ennesimo pretesto per praticare lo sport nazionale di difendere il proprio orticello: via la tangenziale qui, via l'inceneritore là, via il centro di immigrati dall'altra parte. E l'interesse di tutti? Chi se ne frega. Facciamo un bel comitato contro qualcosa oppure (versione aggiornata) un referendum.
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