Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo I furbi dell'inchiostro
Dall'Inghilterra partono pesanti accuse contro i produttori di stampanti che "usano tattiche scorrette per incrementare i costi per copia".

[Roberto]

Concordo pienamente con le analisi effettuate in Inghilterra. Sarebbe però utile cominciare a rendere noti i nomi dei furbacchioni e boicottare i loro prodotti, attivando così un ciclo virtuoso di concorrenza che porti più chiarezza e benefici per i consumatori

[Massi]

Le voglio di plastica trasparente!
Non so se mi sono spiegato...

[Ennio Fiorio]

Su una rivista d'informatica ho recentemente letto che Epson, all'accusa che il chip non permette di utilizzare tutto l'inchiostro della cartuccia, ha risposto che quello utilizzabile garantiva il numero di pagine promesso.
Oggettivamente non gli si può dare torto, a parte il fatto che si manda a rifiuto una parte di prodotto decisamente inquinante.
Però....un mio collega di lavoro, che ha una Epson 62C, ha rilevato che mancando uno dei colori, la stampante si rifiuta di stampare anche se il documento non richiede erogazione del colore finito (ad esempio una pagina in nero, quindi anche se é richiesto l'uso dell'altra cartuccia).
Questo obbliga l'utente ad acquistare una nuova cartuccia e, dato che é estremamente improbabile che gli inchiostri finiscano contemporaneamente, Epson ottiene una fidelizzazione forzata.
Faccio presente che sulla documentazione relativa alla stampante ecc., del fatto non vi é menzione.
A voi le conclusioni

[Andrea]

Cominciamo ad utilizzare i kit di ricarica che si vendono in rete (economici anche se ancora poco pratici) e i prezzi scenderanno... Io una cartuccia hp l'ho già ricaricata 4 volte e ancora la testina lavora egregiamente.

[Fabrizio]

...anche sapere come si può bypassare il chip che segnala l'esaurimento (?) della carticcia. Ed incoraggiare magari l'acquisto di quelle stampanti che usano cartucce separate per ogni colore.

[Paolo]

La cartuccia, da misero serbatoio di inchiostro che era una volta, oggi si e' segretamente evoluta. Segretamente in quanto non possiamo certo dire che i produttori ci tengano a descrivere e pubblicizzare le innovazioni tecnologiche delle loro cartucce di inchiostro. EPSON, ad esempio, ha fatto in modo che le sue cartucce non regolino piu' la durata dell'inchiostro in base alle microgocce effettivamente versate, ma dopo un tot numero di pagine stampate, calcolo naturalmente approssimativo. Questo fa si che, anche se la cartuccia dovesse contenere ancora un 15% dell'inchiostro, sia comunque da sostituire perche' la stampante la vede irrimediabilmente vuota.
Questo nuovo sistema di gestione e' stato ingegnosamente messo a punto dalla Epson per evitare che gli utenti ricaricassero manualmente le cartucce della loro stampante a mezzo dei kit di ricarica (siringhe, inchiostro etc) che si trovano ormai facilmente in commercio.
Qualcuno dovrebbe far notare alla Epson che la stampante non e' un software o un dvd: una volta acquistata, e' un pezzo di hardware come tutti gli altri e l'utente puo' disporne come vuole. Stesso discorso per le cartucce. Il fatto stesso che raccomandano di usare soltanto ricariche originali adducendo come pretesto l'ormai strausata "qualita' di stampa" e' gia' un comportamento poco corretto e trasparente nei confronti dei consumatori. Obbligarli poi a comprare solo le cartucce originali perche' altrimenti la stampante non le riconosce e quindi non funziona e' invece un abuso bello e buono.