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Ancora sulla brevettabilità del software
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 23 Ago 2003 23:00    Oggetto: Ancora sulla brevettabilità del software Rispondi citando

Commenti all'articolo Ancora sulla brevettabilità del software
Protezione del software: copyright o brevetto? Una petizione contro la brevettabilità.
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Ast
Ospite





MessaggioInviato: 26 Ago 2003 14:04    Oggetto: Perche' no? Rispondi citando

Non vedo perche' si possa brevettare un freno a disco e un procedimento ma non un SW: cosi' proteggiamo chi sviluppa SW (magari in una cantina)!.

L'affermazione ...'Dal punto di vista della stabilità e sicurezza, poi, il produttore potrebbe evitare di comunicare eventuali punti deboli, che di fatto danneggerebbero l'immagine del prodotto, con la scusa che potrebbero essere "informazioni sensibili".' mi sembra del tutto priva di fondamento (e sfido chiunque a dimostrare il contrario). Da quando un brevetto e' segreto? Anzi dopo 18 mesi, proprio per essere stato brevettato, diventa pubblico!

Il produttore puo' comunque evitare di comunicare informazioni su un progetto basato sul brevetto, ma questo lo puo' fare comunque (con o senza brevetto):
mescolare le carte cosi' e' assolutamente fuorviante.

In ogni caso, se ti copiano un brevetto, con un paio di letterine giuste giuste si fanno un bel po' di $..... (non si va quasi mai in causa per una questione di brevetti, ci si aggiusta quasi sempre in via stragiudiziale).

Saluti cordiali a tutti.
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Michele Bottari
Ospite





MessaggioInviato: 27 Ago 2003 08:02    Oggetto: Re: Perchè no? Rispondi citando

Caro Ast, il tuo punto di vista è (come al solito) interessante.
Anche la tua obiezione sulla trasparenza delle informazioni sensibili lo è. Per cui incasso e faccio ammenda (anche se riportavo parole non mie).
Comunque rimangono le altre perplessità: sei davvero convinto che la piccola azienda, al limite la cantina, possa trarre vantaggio da un brevetto?
E la possibilità di fare un po' di soldini tramite letterine giuste, è sufficiente a controbilanciare l'intento di trasformare l'intera economia in un campo di battaglia per avvocati?
A me tutto ciò spaventa non poco.
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Ast
Ospite





MessaggioInviato: 28 Ago 2003 07:59    Oggetto: Re: Re: Perchè no? Rispondi citando

Molte idee nascono in cantine o da singoli inventori!

Il problema semmai e' un altro: dare loro la possibilita', se l'idea e' buona, di accedere a finanziamenti per realizzare al loro idea e far crescere la loro azienda.

Le grandi aziende non hanno questo problema!

Per quanto riguarda il SW, la mia opinione e' che ci deve essere una protezione: chi svolge questa attivita' deve poter proteggere i propri sforzi.

Il Copyright protegge la realizzzione di un progetto, il brevetto potrebbe proteggere l'idea: non mi sembra una cattiva strada.

Naturalmente questo non significa la morte del SW open source, che viene prodotto secondo un differente Business Model.

Saluti cordiali a tutti.
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Stefano Barni
Ospite





MessaggioInviato: 28 Ago 2003 08:17    Oggetto: brevetti = morte dell'open source Rispondi citando

qui il business model non c'entra: piuttosto va rilevato che brevettare costa, e quindi chi scrive software per passione, o per diletto, o comunque in un'ottica diversa da quella del ritorno economico, non potrebbe permettersi di brevettare le proprie idee, che verrebbero facilmente rubate da chi invece dispone di risorse da dedicare alla burocrazia.

per converso, diventerebbe praticamente impossibile sviluppare software senza rischiare di violare, inconsapevolmente, qualche brevettino concesso in qualche parte del mondo: è probabile che molti degli sviluppatori indipendenti che operano disinteressatamente nell'open sarebbero incentivati a desistere per evitare di ricevere richieste di risarcimenti miliardari da qualche microsoft piuttosto che sun o ibm senza nemmeno sapere bene che cosa riguardino.

la conseguenza e' che molti continuerebbero a sviluppare per passione nel privato, senza rilasciare alla collettività il frutto del proprio lavoro.

la vicenda sco-ibm valga da (squallido) esempio...

in sostanza la brevettabilità del software obbligherebbe chi opera nel mondo open a ricondursi alle stesse modalità di azione di chi invece ha scelto il modello proprietario, e questo non è affatto giusto: significa che la legge andrebbe a privilegiare una visione unilaterale del problema.

e quando si parla di "letterine giuste" si rivela quella che è alla fine la natura essenziale del brevetto, almeno in molti casi: una trappola che si tende aspettando poi che qualcuno vi inciampi per carpirgli un po' di denaro (incentivando nel contempo il giro d'affari degli uffici legali). sono troppi i brevetti a cui non fa seguito un'applicazione pratica...

le idee dovrebbero essere considerate patrimonio dell'umanità intera, perché ciò rappresenterebbe un vantaggio per tutta l'umanità, che nel suo insieme è più importante dei singoli che la compongono: ma qui si sconfina nell'etica personale, me ne rendo conto.
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Ast
Ospite





MessaggioInviato: 29 Ago 2003 18:46    Oggetto: ... ma cosa serve il brevetto?? Rispondi citando

Mi pare proprio che non sia compresa la portata dei brevetti.

In se' il brevetto e' odioso (tu non puoi fare cio' che
ho pensato io).

Di fatto e' l'unico modo per andare avanti: la alternativa e' che tutti si tengono segreto tutto per paura di essere copiati (proprio come gli artigiani nel rinascimento).

Le leggi brevettuali sono quindi un compromesso tra la protezione della idea (nessuno puo' impiegare la tua idea per 18 anni) e l'interesse della comunita' (in ogni caso dopo il termine l'idea e' sfruttabile da tutti, e comunque l'idea e' pubblica e qundi migliorabile).

Sarebbe invece utile discutere della durata del brevetto: 18 anni mi sembrano oggettivamente eccessivi nel nostro mondo iperveloce!

In ogni caso non vedo come questo possa cambiare l ecarte in tavola per gli sviluppatori OpenSource: in ogni caso alcuni algoritmi sono gia' stati brevettati (siapur con molti dubbi...).

Saluti cordiali a tutti.
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Denis Sbragion
Ospite





MessaggioInviato: 01 Set 2003 09:38    Oggetto: Teoria e pratica Rispondi citando

Ciao a tutti,

state discutendo di quello che dovrebbe essere in teoria il brevetto. Se venisse realizzato secondo teoria probabilmente nessuno avrebbe nulla da ridire. Quello che rischia di accadere nella pratica è una situazione simile a quella statunitense, dove addirittura ormai esistono società, definite molto esplicitamente "litigation companies", che si sono specializzate, appoggiandosi alla situazione non proprio cristallina dell'ufficio brevetti, nel brevettare l'ovvio, per poi andare a riscuoterlo. Qualcosa di molto diverso dal concetto teorico di brevetto (Io stato ti garantisco X anni di monopolio se tu rendi la tua nuova e brillante idea di pubblico dominio) e che sicuramente non può certo portare ne vantaggi ne progresso, tanto che anche negli stati uniti si stanno sviluppando proteste contro la situazione esistente.

Saluti,
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Marina
Ospite





MessaggioInviato: 05 Set 2003 10:05    Oggetto: Ancora su teoria e pratica Rispondi

in effetti a conferma di quanto scrive Denis, ho letto ultimamente di un brevetto di Microsoft per il Video on Demand fatto con una certa architettura, peccato che tale architettura sia di pubblico dominio da anni (ricordo di aver fatto una tesina di master nel lontano '94 esattamente su uello) e che nessun vantaggio alla comunità tecnologica provenga dal suo brevetto; piuttosto, nuove costose cause insostenibili per il cantinari del sw, e preziose per i legulei.
Il secondo esempio scandaloso è il recente brevetto di Amazon sul "click per regalare": non ho avuto tempo di approfondire, ma Amazon ha brevettato la realizzazione più banale e immediata dell'idea (che esisteva già su postal market quando ero piccola) di acuistare una cosa per regalarla (ovvero chiedere due diversi contact, uno per pagare e uno per inviare). Se nessuno l'aveva ancora brevettato, era solo perché era troppo banale!
Quanto ai 18 anni, non solo è troppo, è troppissimo! L'innovazione, l'inventiva, la creatività crescono anche grazie alla possibilità di poter utilizzare l'innovazione via via che viene prodotta. La fantasia si autoconcima.
Forse la soluzioni sarebbe quella di concetrare gli sforzi sull'eliminazione del Gap tra la teoria (giusta difesa del valore di certe invenzioni) e la pratica (squallido modo per fare soldi a spese dei più deboli, e per arricchire gli avvocati).
Saluti,
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