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Sindacalisti divisi sui redditi online
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 24 Set 2015 14:00    Oggetto: Sindacalisti divisi sui redditi online Rispondi citando

Leggi l'articolo Sindacalisti divisi sui redditi online
La Cgil mette i redditi subito online, la Cisl lo farà in futuro, la Uil non lo farà mai.


 

 

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{Eigailar}
Ospite





MessaggioInviato: 24 Set 2015 20:40    Oggetto: Rispondi citando

Non c'è cosa più vergognosa del lucrare sulle difficoltà altrui.
E i sindacati esistono per servire e sono finanziati da gente che è, o teme di trovarsi, in difficoltà, e in genere ha stipendi o pensioni poco più che da sopravvivenza.
VERGOGNA!
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 25 Set 2015 09:35    Oggetto: Rispondi citando

La questione non è semplice. I sindacati, sebbene possano ricevere fondi pubblici a fronte di 'servizi', sono associazioni private, ad adesione libera. Quindi forse si può chiedere lche pubblichino i bilanci (le società sono già tenute), sullo stipendio dei singoli diciamo che sono gli associati che semmai potrebbero volerne il rendiconto. In queste cose si rischia sempre un pò di populismo, anche se è vero che per il loro particolare ruolo ai sindacati pare più accettabile chiedere una trasparenza che ad es. non viene chiesta a un netturbino.
Del resto già adesso i dirigenti pubblici hanno sui siti gli stipendi. A proposito, una questione che 'mi brucia': se un Dirigente che prende 80-100mila euro è pubblicato, perché un'altra categoria che viene sempre pagata coi soldi pubblici e arriva a prendere oltre 200mila non lo è? almeno così mi risulta. Mi riferisco allo scandalo degli stipendi dei dipendenti del Parlamento. Almeno, visto che non si riesce a ridimensionarli, che si sappiano nomi cognomi e soldi. Come poi si sia arrivati a contratti con quelle cifre, sarebbe da vedersi, nessuno è responsabile???
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{Riki}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Set 2015 10:19    Oggetto: Rispondi citando

@ ictuscano:
nessun parlamentare è responsabile di quello che fa, per legge da loro stessi approvata.
Che qualcuno nel settore pubblico possa:
- farsi una legge per darsi lo stipendio e la pensione che vuole;
- farsi una legge per dichiarare che, sebbene faccia il mestiere di maggiore responsabilità al mondo, è completamente irresponsabile di ciò che legifera;
- farsi una legge che dica che se commette un reato non è la giustizia a decidere se incriminarlo, ma l'assemblea dei parlamentari;
è per me assolutamente incredibile.
Come è incredibile che permettiamo a questi incapaci conclamati (fatti, non parole) di fare simili cose e di affondare una nazione impunemente.
E sui giornali leggo che è un loro sacrosanto diritto.
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{Piero Mazzei}
Ospite





MessaggioInviato: 27 Set 2015 23:34    Oggetto: Rispondi citando

Che i sindacati facciano resistenza mi sembra proprio una vergogna, ma non mi stupisce. Ricordate la trasmissione delle Iene? Spero che Renzi trovi il tempo per occuparsi anche di questo problema. Ma che questo problema esista mi sembra già un segno della nostra arretratezza.
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Roberto1960
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 21/01/08 00:39
Messaggi: 1168
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 28 Set 2015 08:45    Oggetto: Rispondi citando

La cosa di cui sono assolutamente convinto è che non debba esistere privacy di sorta per quanto riguarda il reddito.
E questo dovrebbe essere valido per qualsiasi cittadino a prescindere dal tipo di reddito che prende.
Ovvero i redditi di tutti i cittadini dovrebbero essere pubblici, che si tratti di redditi provenienti da aziende pubbliche che da aziende private.

Il criterio che i redditi provenienti da impresa privata siano un affare limitato alle due parti, entrambe private, secondo me è incompatibile con una vera società collettiva.
E' vero che due parti private possono accordarsi per qualsiasi retribuzione, ma che questi accordi si possano tenere nascosti proprio non lo concepisco.
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 29 Set 2015 19:36    Oggetto: Rispondi citando

@Riki
I Parlamentari infatti hanno la "autachia", se ricordo bene, che significa che decidono loro sui loro stipendi: comodo!
Nel caso però dei dipendenti del Parlamento, a mio parere potrebbe esserci (sulla responsabilità) uno spiraglio in più. Va visto come funziona per quegli importi, ma il mio ragionamento è questo: se un'azienda pubblica acquista un toner "fuori Consip", la Corte dei Conti può indagare e condannare. Se rifà una strada e viene fuori che è costata "2" mentre il costo normale sarebbe "1", può venire fuori una contestazione di danno erariale.
Ora (ammesso che abbiano voglia di metterci gli occhi e perderci tempo, che poi magari molti sono loro... parenti...) poniamo che un bravissimo stenografo "del mondo degli sfigati - il nostro - " abbia uno stipendio annuo di 50mila euro, ed un barbiere "normale" di 30mila, in che modo puoi giustificare che "quelli che lavorano nel porto delle nebbie"... ne prendono invece 200mila e 150mila? Su che criteri sono stati basati gli importi? Eh, non sarebbe mica una strada balorda da percorrere... ricordo che Al Capone non riuscirono ad incastrarlo per i crimini, ma lo fregarono per il fisco. Bisogna trovare la strada buona...
In ogni caso, visto che per il "pregresso" pare non si riesca a fare niente, spero che la Boldrini (basta citarla e vedrete che trovano questo testo.. pare che sul web ci sia un certo controllo..) e Grasso abbiano già preso l'iniziativa che PER I FUTURI ASSUNTI (ammesso che ci siano) si ridiscutono gli importi!!!, no?... checcavolo!!! mi sembrerebbe il minimo!
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Gladiator
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 05/12/10 20:32
Messaggi: 12828
Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia

MessaggioInviato: 04 Ott 2015 09:42    Oggetto: Rispondi

{ictuscano} ha scritto:
La questione non è semplice. I sindacati, sebbene possano ricevere fondi pubblici a fronte di 'servizi', sono associazioni private, ad adesione libera. Quindi forse si può chiedere lche pubblichino i bilanci (le società sono già tenute), sullo stipendio dei singoli diciamo che sono gli associati che semmai potrebbero volerne il rendiconto. [...]

Sono d'accordo su questo punto, sono gli associati che dovrebbero aver diritto di esaminare i rendiconti e, in funzione del rapporto beneficio/costo, decidere se continuare a pagare la quota sindacale a quel sindacato o passare ad un altro.
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