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I supermercati dello spionaggio da Coop a Esselunga
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 26 Ott 2015 12:00    Oggetto: I supermercati dello spionaggio da Coop a Esselunga Rispondi citando

Leggi l'articolo I supermercati dello spionaggio da Coop a Esselunga
Rinviati a giudizio il patron di Esselunga Caprotti e i giornalisti Belpietro e Nuzzi per il dossier illegale sulle Coop.


 
(Fai clic sull'immagine per visualizzarla ingrandita)
 

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{Filippo}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Ott 2015 12:29    Oggetto: Rispondi citando

"..direttore generale della Coop che avevano accusato, ingiustamente, di aver loro ordinato il dossier".
Sembra una barzelletta.
Proprio queste barzellette contribuiscono a disaffezionare sempre di più la gente verso l'apparato legale-burocratico-politico.
Perché la gente, senza avere uno straccio di prove, sa bene che non c'è verità in quella sentenza.
Ma la "giustizia" è autoreferenziata, e si muove in binari che talvolta sono completamente scollegati dalla realtà delle cose, complici le infinite leggi e le infinite al quadrato interpretazioni possibili.
Le quali a loro volta dipendono da quanto è grande il portafogli delle parti in causa, per permettersi avvocati in gamba.
Una barzelletta, per la gente comune.
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fuocogreco
Dio maturo
Dio maturo


Registrato: 26/07/12 05:14
Messaggi: 2227

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 00:29    Oggetto: Rispondi citando

iNSOMMA PER DIRLA IN PAROLE POVERE:

E INTANTO GLI AVVOCATI MANGIANO! Twisted Evil E CHI SI PUO' PERMETTERE QUESTI AVVOCATI RUBANO Twisted Evil
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ruud47
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 06/10/11 09:54
Messaggi: 26
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 12:21    Oggetto: Rispondi citando

Non mi piace il velato rammarico sul fatto che chi divulga notizie "segrete" non finisca in galera, a prescindere dal fatto che le notizie siano vere o false.
Come cittadino ho tutto l'interesse a sapere il più possibile di tutto ciò che fanno o dicono le persone che hanno una dimensione in qualche modo "pubblica", siano essi politici, magistrati, ecclesiastici o industriali.
Esultare per la galera a chi pubblica notizie, è puro masochismo.

 
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
Semidio


Registrato: 09/04/05 13:17
Messaggi: 312
Residenza: Novara

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 15:45    Oggetto: Rispondi citando

Non credo che sarebbe giusto che Nuzzi e Belpietro andassero in galera o anche solo pagassero una multa per aver pubblicato notizie.
E' giusto che lastampa sia libera di pubblicare tutte le notizie che riguardano aziende e personaggi pubblici anche se le notizie fossero state rivelate compiendo dei reati.
Diverso è il non limitarsi a pagare un informatore ma, addirittura, istigare la commissione di reati gravi come il furto o la violazione della privacy da parte di un giornalista. E' chiaro che se sono il cameriere personale del Papa se rubo o copio delle carte riservate approfittandodel libero accesso alla scrivania del Papa compio un reato punito dalla leggevaticana ma anche italiana oltre a tradire la fiducia personale. Un giornalista può poi pubblicare le carte se ritiene che sia utile conoscerle per l'opinione pubblica, ma non può commissionare il furto.
In questo caso se hanno pubblicato la notizia della realizzazione di un dossier illegale di intercettazioni hanno fatto benissimo, mentre è invece è giusto che gli investigatori privati siano stati condannati per aver registrato conversazioni telefoniche di dipendenti Coop, anche a prescindere da chi lo ha ordinato espressamente o meno. Registrare comunicazioni telefoniche da parte di un privato è violazione del segreto telefonico, indebita ingerenza nella vita privata. Anche il conte Caprotti se ha acquistato un dossier illegale ha compiuto un grave abuso legale , oltre che una forma di concorrenza sleale dal punto di vista etico. Nel caso di una fonte "interessata" , troppo , come Caprotti bisogna vedere quanto i giornalisti sono stati capaci di mantenere la loro indipendenza , senza farsi usare, ma questo semmai è un problema deontologico e non interessa o Tribunali.
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ruud47
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 06/10/11 09:54
Messaggi: 26
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 16:36    Oggetto: Rispondi citando

Non a caso, non ho scritto cosa sia "giusto", cosa sia "legittimo", o cosa sia "etico", ma soltanto quale sarebbe il mio (egoistico) interesse di cittadino, che è quello di sapere e conoscere - perché no? - anche il contenuto di documenti rubati, senza che ciò significhi che il furto o la ricettazione non debbano essere puniti.
Ma anche qui, sarei cauto: quando cosa sia "giusto", cosa sia "legittimo", o cosa sia "etico" viene deciso da un magistrato ....
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Pier Luigi Tolardo
Semidio
Semidio


Registrato: 09/04/05 13:17
Messaggi: 312
Residenza: Novara

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 16:46    Oggetto: Rispondi citando

Nel caso specifico del Dossier Coop non ci troviamo ad intercettazioni o furti che riguardano lo Stato,nemmeno un Capo di Stato per cui ci può essere un interesse dei cittadini a conoscere segreti che possono danneggiarli o rivelano scandali,non sono nemmeno intercettazioni della magistratura che rivelano reati o comportamenti comunque censurabili.Si tratta di dossier di conversazioni personali di persone comuni,che possono essere controllate da un datore di lavoro ma non spiate quotidianamente.Comunque e'stato un fatto positivo che questo abuso sia venuto alla luce del sole anche se chi lo ha rivelato lo ha fatto molto per i propri interessi.
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ruud47
Mortale pio
Mortale pio


Registrato: 06/10/11 09:54
Messaggi: 26
Residenza: Roma

MessaggioInviato: 27 Ott 2015 17:14    Oggetto: Rispondi citando

Per puntualizzare, anche fatti riguardanti attività imprenditoriali private sono di interesse pubblico, quando hanno riflessi che possono incidere, come nel caso di specie, nell'economia o nelle tasche dei cittadini.
Cito a memoria una sentenza del Tribunale di Roma, riguardante un libro sulle vicende imprenditoriali di Silvio Berlusconi, pubblicato ben prima della sua "discesa in campo" politico, che ha ritenuto perfettamente lecito che venissero pubblicate notizie su vicende "private" di un imprenditore.
L'unico criterio per stabilire la liceità della pubblicazione, quando questa abbia ad oggetto fatti che rivestano qualche pubblico interesse, è quello della verità (oggettiva o putativa) dei fatti narrati, e della forma "continente" dell'esposizione.
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janez
Semidio
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Registrato: 07/12/11 15:24
Messaggi: 478

MessaggioInviato: 29 Ott 2015 20:27    Oggetto: Rispondi

Aggiungo anche io qualche puntualizzazione.

PierLuigi dice che è giusta la condanna per gli investigatori che hanno intercettato abusivamente le telefonate private, e che è giusta la condanna a Caprotti che ha acquistato un dossier illegale. E fin qui sono daccordo.

Poi però assolve completamente Nuzzi e Belpietro se avessero pubblicato notizie, e qui non sono del tutto daccordo.
Pare quasi una difesa d'ufficio della categoria.
Se avessero pubblicato notizie delle intercettazioni e dei fatti ovviamente sono daccordo.
Se invece avessero pubblicato il contenuto delle intercettazioni, allora no.
Le persone intercettate non sono personaggi pubblici, e l'intercettazione era illegale.
Se fosse intercettata abusivamente una mia telefonata qualsiasi, sul lavoro, o con mia moglie o con la mia amante, forse un giornalista che la ottenesse sarebbe autorizzato a pubblicarla ? Credo proprio di no.
Ed inoltre l'articolo non chiarisce il livello di coinvolgimento dei due giornalisti.
Se fossero stati intermediari della trattativa si sarebbero comportati come ricettatori, e quindi non sarebbe stato né giusto, né etico, né legittimo, ma proprio illegale e da condannare.

Ruud47 parla delle attività imprenditoriali private che sono di interesse pubblico. In linea di massima credo di essere daccordo. Probabilmente l'esempio su Berlusconi non calza tanto dato che per sua scelta è diventato personaggio pubblico, molto pubblico, ed a questo punto lo è diventato anche quello che ha fatto prima della sua famosa discesa in campo.

Personalmente non so bene perché ma pare che tutto quello che attiene la privacy dei personaggi pubblici viene interpretato in modo strano.
Tanto per fare un altro esempio, la pubblicazione della notizia (poi smentita) della presunta malattia del Papa, indipendentemente dalla veridicità, è a mio avviso una gravissima violazione della privacy, anche se si parla di un personaggio pubblico, specie perché si tratta di informazioni di carattere sanitario che non debbono in nessun caso essere divulgate. Ma stranamente nessuno ha fatto questa considerazione.
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