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La prima denuncia è per il sito di Urbani
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Autore Messaggio
Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 10 Giu 2004 00:00    Oggetto: La prima denuncia è per il sito di Urbani Rispondi citando

Commenti all'articolo La prima denuncia è per il sito di Urbani
Presentato un esposto nei confronti degli autori e responsabili del sito web del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Avrebbero violato proprio la Legge Urbani.
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Ospite






MessaggioInviato: 10 Giu 2004 12:56    Oggetto: opere d'arte e diritti d'autore Rispondi citando

Informandomi un po' meglio su questo bel "decretino" mi è sorto un dubbio: se tutte le opere d'arte (musica, film, libri, quadri, statue, ecc....) non possono essere pubblicate senza che il proprietario dei diritti non lo sappia, come ci possiamo comportare per opere come il Colosseo, le Piramidi, le statue greche (o romane, etrusche, egizie, ...), i dipinti di pittori come Leonardo, Michelangelo, ....? Insomma per le opere d'ingegno di artisti morti o sconosciuti (chi ha progettato il Duomo di Milano è ancora un mistero, ad esempio)? Non si potranno più pubblicare in rete? magari neanche citare?
Oppure bisognerà pagare il solito "balzello" alla SIAE che intascherà come al solito?
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marco cavicchioli
Ospite





MessaggioInviato: 10 Giu 2004 13:00    Oggetto: BECCATO Rispondi citando

Eh bravo Cappato: finalmente un dato obiettivo sull'incompettenza totale del sig. ministro in materia di diritto informatico. In effetti non basta, per noi NON profani, sottolineare l'ignoranza di chi sta legifrerando sul NOSTRO territorio senza addurre prove: ECCOLE!!! URBANI RITIRATI, lascia fare a chi ne capisce perlomeno qualcosa. Hai mai acceso un PC? Fatti spiegare come si usa dal tuo collega STANCA (l'unico forse nell'intero governo che ne capisca qualcosa - per non dire molto, tanto: non si diventa presidenti di IBM Europa per puro caso...).
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marco cavicchioli
Ospite





MessaggioInviato: 10 Giu 2004 13:02    Oggetto: Re: opere d'arte e diritti d'autore Rispondi citando

mumble mumble... le opere citate dal "buon" commentatore anonimo, come tutti sanno, NON sono più coperte dal diritto d'autore perchè scaduto (scade un toto di anni dopo la morte dell'autore stesso)...
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v.rocchino
Ospite





MessaggioInviato: 10 Giu 2004 13:07    Oggetto: Presentato un esposto..... Rispondi citando

Si voleva il webcaos? ci siamo riusciti! complimenti alla cecità eincompetenza del ministro! ma mi faccia il piacere... (direbbe Totò)!!!
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madvero
Ospite





MessaggioInviato: 10 Giu 2004 17:06    Oggetto: ah ah ah !!! Rispondi citando

Questa è talmente bella che sembra una bufala !!! non ho capito però se urbani trae profitto da queste pubblicazioni... insomma se rischia le manette... comunque sia, benfatto !!!
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Piero
Ospite





MessaggioInviato: 11 Giu 2004 08:27    Oggetto: DRM. Digital Rights Management Rispondi citando

Trovo la trovata di cappato appunto una trovata. Urbani è meno scemo di quello che pare ed a ragione Paolo Attivissimo su Apogeonline (http://www.apogeonline.com/webzine/2004/05/26/01/200405260101)a preoccuparsi.. Infatti scrive "[…] Se trovo in Rete un file il cui nome contiene la dicitura “assolti gli obblighi bla bla”, posso dire di averlo scaricato in buona fede e quindi ritenermi a posto con la legge? Sarà meglio chiarirlo, perché se è così, il decreto Urbani diventa irrilevante: basta un rename collettivo dei file messi in circolazione, e scatta la buona fede. Le giuro, signor giudice, nel file c'era scritto che si poteva scaricare legalmente, che ne sapevo io che quella copia di Giovannona coscialunga non era in regola?

No, non può essere così semplice. O così stupido.

Tre lettere

L'unica spiegazione plausibile di questa strana storia del bollino, a mio avviso, si racchiude in tre lettere: DRM. Digital Rights Management , gestione dei diritti digitali. Nessuna delle attuali tecnologie di distribuzione di opere dell'ingegno online (e si badi che il concetto di opera dell'ingegno include anche la GIF animata e il testo delle pagine Web) consente la bollinatura nel modo delineato dal decreto con un minimo di garanzia di autenticità.

L'unico modo in cui il “bollino” può funzionare in pratica è mediante l'introduzione di un apposito software di lettura, che legga file di testo, audio e video appositamente cifrati in modo da contenere un codice di autenticazione non alterabile. Questo, amici, è esattamente quel che si intende per DRM, inteso non come sistema anticopia, ma come sistema di autenticazione [grassetto nostro]. Un plug-in per Windows Media Player e il gioco è fatto, e chi non usa Windows Media Player si arrangi (il monopolista ringrazia sentitamente). Se vogliamo essere paranoici fino in fondo, dato che l'obbligo di bollinatura virtuale riguarda anche i documenti e le pagine Web, come sembra imporre la dizione “opera dell'ingegno”, questo significa rendere obbligatorio per legge Palladium o il suo impronunciabile figlio degenere NGSCB [grassetto nostro].

Tutto questo può essere un preludio allo sbarco in Italia di servizi commerciali di distribuzione legale di musica e film online, al pari di altri paesi europei (che curiosamente non hanno condiviso l'italica pulsione per il bollo su ogni cosa), ma in tal caso l'obbligo di implementare software di lettura apposito e ricodificare tutti i file audio e video con sistemi DRM, i cui costi di gestione sono tutt'altro che trascurabili, significa che distribuire contenuti online sarà possibile soltanto per chi ha tanti soldi da spendere. Lo potranno fare soltanto i soliti grandi gruppi commerciali, e il beneficio fondamentale di Internet, ossia consentire al piccolo di competere alla pari col grande e alla band improvvisata di farsi conoscere, sparirà. L'Internet italiana sarà definitivamente televisivizzata.

Ora tutto ha più senso. Ma è quello che dicono sempre i paranoici, no?"

Gli unici che mi pare non abbiano capito sono i parlamentari dell'altra sponda, fanno "piazzate" oppure ritirano gli emendamenti dietro promessa di rivedere la legge dopo che sarà approvata. Una vera fesseria per no dire altro.
Trovo che un modo serio di combattere il tentativo di imbrigliare la rete, scontato che rubare è rubare e che free significa libero e non gratis, sia quello di NON ACQUISTARE per almeno sei mesi software, films, cd e dvd musicali e di altra natura fino a quando il rapporto fornitori/utenti non si incivilisce. In fin dei conti se producono e nessuno acquista &/o consuma finiranno per chiudere. Quale news vuole organizzare, dando spazio, l'astensione da beni non primari e quindi rinunciabili?
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lello
Ospite





MessaggioInviato: 12 Set 2004 00:56    Oggetto: Vergogna Rispondi

Io faccio parte di una piccola (commercialemnte) grande band.
Sono convinto delle nostre capacità e ci sono stati riscontri importanti in Italia ed all'Estero. Al pensiero che devo sborsare 1000 euro per la licenza e da 277 a 1900 euro al MESE per far ascoltare gratis a voi tutti ciò che creo, impazzisco e mi vedo annullata la possibilità di esprimermi. E' una violazione dei diritti fondamentali dell'uomo e non è escluso che tutto ciò mi porti alla depressione ed alla morte. Spero che Urbani venga a mettermi un fiore.

Vi ho amato,
ARTE.
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